di Federica Marengo mercoledì 24 gennaio 2024
-Nella 109° giornata di guerra in Medio Oriente, l’esercito israeliano ha continuato a cingere d’assedio Khan Yunis, città a sud della Striscia,dove sono stati uccisi in un blitz circa 100 miliziani di Hamas e dove un carro armato ha colpito un centro Onu di formazione per rifugiati palestinesi, causando 9 morti e 75 feriti.
Il sito di Ynet ha poi riferito che centinaia di manifestanti hanno bloccato il valico israeliano di Kerem Shalom con la Striscia, impedendo ai camion degli aiuti di entrare a Gaza, e dichiarando che “ Fino al ritorno dell’ultimo dei rapiti, nessun equipaggiamento sarà trasferito al nemico”. Tra i partecipanti alla protesta vi sarebbero stati membri delle famiglie dei soldati caduti in battaglia , rappresentanti delle famiglie dei rapiti, riservisti rilasciati e civili evacuati dal Nord e dal Sud.
Sul fronte del Mar Rosso, invece, gli USA hanno distrutto due missili antinave degli Houthi, diretti nel Mar Rosso e pronti al lancio. ll Consigliere per la sicurezza nazionale Usa John Kirby ha poi fatto sapere in serata che gli Houthi hanno lanciato tre missili contro due navi nel Mar Rosso, mentre l’agenzia marittima del Regno Unito, United Kingdom Maritime Trade Operatio, ha reso noto che c’è stata un’esplosione vicino a una nave a 50 miglia nautiche a sud di Moca, porto sul Mar Rosso dello Yemen, e che il comandante ha parlato di un’esplosione a cento metri sul lato di dritta della nave, che non ha causato né feriti né danni. Ancora ignote, proprietà e bandiera della nave.
A tal proposito, un portavoce militare del primo ministro iracheno, Mohamed Chia al-Soudani, ha dichiarato che “Gli attacchi americani della notte scorsa in Iraq contro gruppi armati filo-iraniani portano a un’escalation irresponsabile. Questo atto inaccettabile mina anni di cooperazione e porta a un’escalation irresponsabile, in un momento in cui la regione soffre per il rischio di un allargamento del conflitto, sullo sfondo della guerra a Gaza”.
Il Premier israeliano Nethanyau, in un intervento alla Knesset per 75 anni dall’ anniversario della sua fondazione, ha ribadito che : “Questa è una guerra per la casa. Si concluderà solo dopo che avremo respinto l’aggressione e la malvagità dei nuovi nazisti. Gli obiettivi della guerra restano gli stessi: demolire il regime di Hamas, riportare indietro tutti gli ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele. Non c’è né ci sarà mai alcun compromesso riguardo la garanzia della nostra sicurezza per le generazioni a venire”.
Il quotidiano Haaretz, poi, ha fatto sapere che Il ministro israeliano per gli Affari e il patrimonio, Amichai Eliyahu , durante una visita nella città di Hebron, in Cisgiordania, è tornato ad affermare di ritenere un’opzione quella di “sganciare un’arma nucleare sulla Striscia di Gaza, e che “ la Corte Penale Internazionale, che esamina le accuse di genocidio contro Israele, conosce le sue posizioni”.
Una fonte israeliana poi, riferendosi probabilmente a media internazionali che parlano di una tregua di 30 giorni , in quanto, secondo fonti egiziane, dopo aver rifiutato una prima proposta, Hamas avrebbe aperto al rilascio di alcuni ostaggi in cambio di pausa scontri, ha smentito e fatto sapere: “ Non c’è alcuna svolta nelle trattative per un accordo con Hamas sul rilascio di ostaggi in cambio di una tregua temporanea. Le informazioni di progressi nei negoziati e di una svolta” e che “È tutto molto complicato e c’è un continuo inasprimento delle posizioni di Hamas. Nessuno deve essere ingannato, ci vorrà molto tempo”.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, in visita diplomatica in Medio Oriente, arrivato a Beirut, in Libano, prima tappa, ha dichiarato ai cronisti: “I nostri militari sono apprezzati ovunque per la loro capacità militare ma anche politica di essere capaci di confrontarsi e rapportarsi con la popolazione civile. Ecco perché l’Italia è disponibile eventualmente, se dovesse esserci dopo il conflitto una presenza Onu nella Striscia di Gaza, a inviare con comando arabo , il più giusto ,donne e uomini che indossano l’uniforme del nostro Paese. L’obiettivo della visita in Medioriente è provocare una de-escalation, la soluzione dei due popoli e due Stati, e sosteniamo con grande impegno la proposta di allargare la distanza tra Hezbollah e Israele, il confine, di 7-8 chilometri per evitare tensioni”.
Il ministro della Difesa Crosetto, invece, ha annunciato “con piacere e un pizzico di orgoglio ,l’avvio dell’operazione per il trasporto di 100 bambini palestinesi e dei rispettivi familiari dalla Striscia di Gaza verso le strutture ospedaliere italiane. Il personale della Difesa è già all’opera, insieme a quello del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e dell’ospedale Gaslini, per assicurare il trasferimento dei primi 30 bambini con un ponte aereo dell’Aeronautica militare tra Italia ed Egitto, già a partire dai prossimi giorni. Altri 30 bambini con i loro accompagnatori arriveranno in Italia a fine gennaio, a bordo di Nave Vulcano della Marina militare, che lascerà a breve il porto Al-Arish”.
La presidente del Consiglio Meloni , in Aula alla Camera per rispondere alle interrogazioni del Question Time, in merito alle iniziative diplomatiche messe in campo, anche in Ue, per un cessate il fuoco e per l’attuazione della soluzione “due popoli, due Stati”, ha risposto: “Il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato è una posizione che questo governo ha ribadito perché giusta, necessaria e, sì, nell’interesse dei palestinesi ma a nostro avviso anche di Israele. Per questo posso dire che non condivido la posizione espressa dal primo ministro di Israele sulla materi. ll diritto dei palestinesi ad avere uno Stato è una posizione che questo governo ha ribadito perché giusta, necessaria e, sì, nell’interesse dei palestinesi ma a nostro avviso anche di Israele. Per questo posso dire che non condivido la posizione espressa dal primo ministro di Israele sulla materia”.
In ultimo Papa Francesco ha rivolto questa mattina, nel corso dell’Udienza generale un nuovo appello per la pace rivolto ai politici , perché “la guerra stessa, è una negazione dell’umanità. Non stanchiamoci di pregare per la pace, perché cessino i conflitti, perché si arrestino le armi e si soccorrano le popolazioni stremate. Penso al Medioriente, alla Palestina, Israele, penso alle notizie inquietanti che provengono dalla martoriata Ucraina, soprattutto per i bombardamenti che colpiscono luoghi frequentati da civili, seminando morte, distruzioni, sofferenza. Prego per le vittime e per i loro cari e imploro tutti, specialmente chi ha responsabilità politica, a custodire la vita umana mettendo fine alle guerre. Non dimentichiamo: la guerra è sempre una sconfitta, sempre. ‘Vincono’ solo i fabbricatori di armi”.
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