di Federica Marengo giovedì 18 gennaio 2024
-Nella 104° giornata di guerra in Medio Oriente sono proseguiti gli attacchi dell’esercito israeliano verso Gaza e verso Hamas. Nelle ultime 24ore, infatti, Israele ha compiuto un attacco aereo su Rafah, che ha causato la morte di almeno 19 persone, tra cui donne e bambini. Salgono, dunque, a 24.620, per il ministero della Sanità di Hamas, i palestinesi uccisi a Gaza dall’inizio della guerra.
Intanto, il presidente israeliano Herzog ha pronunciato il suo discorso al Forum economico di Davos con accanto la foto di Kfir Bibas, il bambino che oggi compie uno anno e da tre mesi è ostaggio di Hamas, sottolineando nel suo intervento, che “l’impero del male, ovvero l’Iran, va combattuto” e che“Israele ha perso la fiducia nei processi di pace perché vede che il terrorismo è glorificato dai nostri vicini”.
Il Premier israeliano Netanyahu, in conferenza stampa a Tel Aviv, ha ribadito che “La guerra contro Hamas continuerà su tutti i fronti fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi”, sottolineando che “Per vincere , ci vorranno ancora pochi mesi, ma siamo determinati ad arrivarci. Il governo sotto la mia leadership non si accontenterà di niente di meno che la vittoria totale”.
Tuttavia, secondo il ministro della Difesa israeliano Gallant, le cui dichiarazioni sono stare riportate dal Times of Israel, “Hamas si sta indebolendo. Non ha rifornimenti, non ha riserve di personale, non ha la capacità organizzativa per avviare mosse e non ha la capacità di controllare realmente ciò che accade. I piani di Hamas prevedevano il lancio di centinaia di razzi al giorno in tutte le aree del Paese, ora riesce a lanciare decine di razzi in una sorta di attacco unico in un determinato luogo. Non lo sottovaluto, è una cosa molto significativa e affronteremo tutto ciò con raid e attacchi aerei, ma ci vorrà tempo”.
A proposito di Netanhyau, Nbc News ha reso noto che quest’ultimo avrebbe respinto una proposta del segretario di Stato Usa, Blinken, per la normalizzazione con l’Arabia Saudita in cambio di un “percorso” per la nascita di uno Stato palestinese, dicendosi “impreparato ad un accordo del genere sullo Stato palestinese”.
Nel frattempo, sul fronte Mar Rosso, i ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran , hanno reso noto di aver preso di mira con missili una nave cargo americana, ribadendo che continueranno ad attaccare le navi nel Mar Rosso in solidarietà con i palestinesi. Immediata, la risposta degli USA,che hanno fatto sapere, tramite funzionari, di aver effettuato un’altra serie di attacchi contro gli Houthi nello Yemen.
In merito, il ministro degli Esteri russo Lavrov, nell’ambito della conferenza stampa annuale, ha dichiarato che “Usa e Gran Bretagna dovrebbero fermare i raid nello Yemen, perché più americani e britannici bombardano e meno gli Houthi desiderano dialogare”.
Quanto all’Italia , il Vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ,rispondendo al Question time al Senato, ha dichiarato che: “L’Italia sta lavorando con Francia e Germania a una nuova missione europea, Aspis, che ingloberà Emasoh Agenore già operativa nello stretto di Hormuz e opererà anche nel Mar Rosso e Golfo di Aden per la sicurezza del transito marittimo. Potrebbero partecipare anche Paesi non membri dell’Unione europea. Il nostro obiettivo è quello di prendere una decisione politica già lunedì al Consiglio Esteri, in modo che la missione possa essere operativa al più presto. Sarà una missione non di attacco, ma di difesa”.
Si espande, però, la guerra in Medio Oriente, con l’esercito del Pakistan che ha risposto al raid “antiterrorismo” di Teheran sul suo territorio, con un attacco che ha causato nove morti in una provincia al confine tra i due Paesi.
Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani ha condannato tale attacco, convocando presso il ministero degli Esteri l’incaricato d’affari del Pakistan a Teheran.
L’Esercito di Liberazione del Baluchistan, un gruppo etnico separatista che opera dal 2000 nell’omonima provincia al confine tra Iran e Pakistan, ha poi dichiarato in un comunicato: “Il Pakistan dovrà pagare un prezzo per questo. L’ Esercito di Liberazione del Baluchistan non rimarrà in silenzio. Lo vendicheremo e annunceremo guerra allo Stato del Pakistan”.
Gli USA, quindi, sono intervenuti dichiarando di “non volere un’escalation tra i due Paesi”.
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