di Federica Marengo mercoledì 17 gennaio 2024
-Nella 103° giornata di guerra tra Israele e Hamas a Gaza, sono continuati gli attacchi dell’esercito israeliano nel sud della Striscia a Khan Hunis, così come gli attacchi e i contrattacchi tra Hezbollah e Israele. Inoltre, l’esercito israeliano, i cui soldati caduti salgono a 192, e lo Shin Bet (Sicurezza interna) hanno reso noto di aver condotto un attacco con i droni nel quale sono rimasti uccisi, a bordo di un auto nel campo profughi di Balata, a Nablus in Cisgiordania, tre uomini ,tra cui Abdallah Abu Shalal , ritenuto capo di una cellula che si apprestava a compiere un attentato in Israele.
Infine, quattro palestinesi , secondo fonti militari riportate dalla radio pubblica Kan, parte di un cellula che aveva lanciato ordigni contro militari in missione, sono stati uccisi dall’attacco di un drone israeliano durante gli scontri verificatisi a Tulkarem, in Cisgiordania.
Intanto, a fronte della mediazione del Qatar tra Israele e Hamas, sono atterrati in Egitto gli aerei partiti proprio dal Qatar con a bordo le medicine necessarie agli ostaggi e alla popolazione nella Striscia di Gaza.
Tuttavia, dopo le polemiche sulle mancate ispezioni ai farmaci, il Premier israeliano Netanyahu, ha ordinato all’esercito di effettuare tali controlli. Al termine di tale ispezione, al valico di Kerem Shalom, i farmaci sono poi stati inviati a Gaza, da sei giorni senza più linee telefoniche, senza internet, senza comunicazioni nell’area di Rafah, nell’estremità sud.
Il ministero della sanità di Gaza , controllato da Hamas, ha fatto sapere che “Il virus dell’epatite di tipo A si sta diffondendo nei campi degli sfollati per il sovraffollamento e la mancanza di igiene”.
Sul fronte del Mar Rosso, invece, attaccato dagli Houthi, sostenuti dall’Iran, gli Stati Uniti hanno deciso di reinserire il gruppo di ribelli nella lista dei ‘terroristi globali appositamente designati’ , in quanto rimossi dalla stessa lista da Biden nel 2021 per consentire l’ingresso di aiuti in Yemen. I funzionari USA hanno però precisato che “Questa misura non colpirà la popolazione yemenita e il sostegno umanitario continuerà”.
Uno dei portavoce degli Houthi, Mohammad Abdul Salam, ai microfoni di Al Jazeera, precisando che la decisione della Casa Bianca “non ci distoglierà dalla nostra ferma posizione a sostegno dei palestinesi” e non avrà “alcuna efficacia sul campo”, ha fatto sapere che “La decisione degli Stati Uniti di reinserire gli Houthi nella lista dei terroristi globali farà soltanto “aumentare” il sostegno alla causa palestinese da parte del gruppo yemenita”, negando poi che vi siano “linee di rifornimento iraniane verso lo Yemen”.
A tal proposito, riguardo a una missione nel Mar Rosso della UE , allargata ai Paesi extra UE, a difesa delle navi, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Tajani ha dichiarato: “Nel Mar Rosso stiamo lavorando perché accanto all’operazione Atalanta possa esserci una missione militare europea, l’ipotesi è di allargare quella attiva a Hormuz (la Agenor) per proteggere i traffici commerciali. Lunedì al Consiglio Esteri si discuterà. Potrebbero partecipare anche Paesi extra-Ue. Aggiungendo che “con la Francia e la Germania stiamo formalizzando una proposta da presentare agli altri partner Ue, ma sono ottimista. Auspicato che la decisione politica sia presa già lunedì, in modo che la missione “possa essere operativa il prima possibile”.
Il Vicepremier e ministro Tajani ha poi avuto un colloquio telefonico con il suo omologo giordano, Ayman Safadi, al quale ha detto che: “La Giordania è un partner regionale strategico. E’ importante coordinare gli aiuti umanitari e favorire una de-escalation a Gaza. Solo una soluzione politica a due Stati potrà portare pace e sicurezza nella regione”.
Intanto, mentre il leader di Hamas all’estero Khaled Mesha ha ribadito che “Hamas rifiuta la soluzione dei due Stati”, auspicata invece da gran parte dei leader occidentali, il ministro degli Esteri iraniano, Amir Abdollahian, ha confermato che le sue forze hanno condotto dei raid contro i gruppi ribelli in Iraq e in Pakistan ed ha sottolineato di assistere ad un allargamento del conflitto in Medio Oriente. E, nella provincia del Sistan e Baluchistan, nel Sud-Est dell’ Iran, all’indomani del raid iraniano contro obiettivi del gruppo separatista sunnita Jaish al-Adl in Pakistan, colonnello dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Ali Javadanfar, è stato ucciso in un “attacco terroristico”.
Dal World Economic Forum di Davos, il segretario dell’ONU Guterres, ha dichiarato: “In oltre tre mesi di guerra il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, non è mai riuscito a parlare con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. L’ho chiamato diverse volte ma non mi ha mai richiamato”. Il portavoce Stephane Dujarric, da parte sua, ha definito la relazione Onu-Israele “complessa e impegnativa”, ma l’ONU continua a dialogare con i funzionari israeliani per facilitare le operazioni di aiuto umanitario a Gaza”.
Il Premier israeliano Netanyahu , in visita alla base aerea di Nevatim, nel Sud di Israele, ha , a sua volta, fatto sapere che: “La guerra continua e continuerà fino alla fine, fino a quando non avremo completato tutti i nostri obiettivi: il ritorno degli ostaggi, l’eliminazione di Hamas e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per Israele.
Continueremo a combattere a terra, in mare e in aria, fino alla vittoria completa”.
In Italia, la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche, Di Segni, ha detto: “Il 7 ottobre è cambiato il mondo. Forse non possiamo utilizzare il termine Shoah, ma non possiamo tacere che nelle intenzioni di Hamas (e degli altri Paesi collaboratori) vi sia un piano di sterminio del popolo ebraico, ribadito anche nello statuto, che parte da presupposti ideologici del fondamentalismo islamico”.
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