di Federica Marengo martedì 16 gennaio 2024
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-Nella 102° giornata di guerra in Medio Oriente sono proseguiti gli scontri tra Israele e Hamas. L’esercito israeliano, infatti, ha compiuto un attacco nel Sud del Libano contro obiettivi di Hezbollah, definito da un ufficiale del comando Nord “uno dei maggiori da inizio guerra”. L’attacco è avvenuto dopo i ripetuti lanci da oltre confine e ha colpito decine di postazioni dei miliziani sciiti nel Wadi Saluki, nel Libano meridionale.
Inoltre, almeno cinquanta razzi sono stati sparati oggi dal Nord della Striscia di Gaza in direzione della cittadina israeliana di Netivot, che hanno causato danni , ma non vittime.
In Cisgiordania, l’esercito israeliano , che conta ad oggi 190 soldati morti, ha arrestato 27 persone sospettate di terrorismo.
Infine, l’esercito israeliano ha esteso le sue operazioni a Khan Yunis, nel Sud di Gaza e , secondo fonti locali, i militari avrebbero distribuito alla popolazione volantini in arabo in cui informano che il settore sud della città adesso è zona di guerra. Agli abitanti verrebbe così ordinato di spostarsi immediatamente nella vicina città di Rafah, in quanto i rioni protetti da attacchi sono: Tel Sultan, Shabura e A-Zuhur.
L’Ue, poi, ha annunciato di aver inserito il leader di Hamas, Sinwar, nella lista dei terroristi e delle persone sottoposte a sanzioni. Il ministro degli Esteri di Israele Israele, Katz ha definito tale decisione “Morale e giusta”,ringraziando Bruxelles e , sottolineando che “La mossa è anche “il risultato dell’azione diplomatica di strangolare le risorse di Hamas, di delegittimarla e impedire ogni sostegno. Continueremo a sradicare le radici del diavolo ovunque rialzi la testa”.
Il portavoce del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, Taher al-Nono, ha replicato alla decisione di Bruxelles, dichiarando: “E’ ridicolo e stupido sanzionare Yahya Sinwar, perché tutti sanno che non ha beni, né denaro né in Palestina né fuori di essa”, per poi chiedere di ”mettere fine alla politica del doppio standard”, in quanto “sanzionare Sinwar non ha alcun valore rispetto a Hamas, ma l’idea di imporre sanzioni ai leader della resistenza, che resiste all’occupazione come previsto dal diritto internazionale, mostra pregiudizi”.
Intanto, mentre, secondo fonti diplomatiche, tra i 27 Paesi membri dell’Ue, sembrerebbe esservi “un ampio consenso” sulla necessità di agire “in modo rapido e pragmatico” per garantire la navigazione nel Mar Rosso e contrastare gli Houthi, creando una missione Ue, con i ministri della Difesa di Italia e Francia, Crosetto e Lecornu, che hanno espresso la volontà di “dare rapido impulso a una missione europea alla quale potrebbero partecipare anche Paesi non Ue che condividano l’importanza della libera navigazione e le cui rotte commerciali siano messe in pericolo dagli attacchi terroristici Houthi”, le forze armate statunitensi e britanniche hanno lanciato nuovi attacchi aerei contro basi Houthi nella provincia yemenita di al-Bayda, a Sud-Est di Sanaa, la capitale dello Yemen.
Gli aerei statunitensi e britannici hanno bombardato le strutture del gruppo Houthi nel campo militare del distretto di Mukayras, sul territorio della fortezza di al-Taffa, e le strutture nel distretto di al-Sawmaa”.
Inoltre, secondo Reuters, che cita due funzionari USA, “L’esercito americano avrebbe effettuato un nuovo attacco nello Yemen ,dopo che lunedì le forze Houthi avevano colpito il mercantile americano Gibraltar Eagle con un missile balistico”.
E sempre l’esercito USA ha abbordato un’imbarcazione vicino alla costa della Somalia, nelle acque internazionali del Mar Arabico, sequestrando missili e componenti di fabbricazione iraniana che avrebbero dovuto rifornire le milizie Houthi dello Yemen.
I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, invece, hanno rivendicato l’attacco missilistico su una nave mercantile greca al largo delle coste del Paese , facendo sapere di aver sparato dopo che l’equipaggio non aveva risposto agli avvertimenti.
Il Wall Street Journal, citando fonti informate della decisione, ha reso noto che il colosso petrolifero britannico Shell ha “sospeso tutte le spedizioni attraverso il Mar Rosso a tempo indeterminato dopo gli attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro i ribelli Houthi dello Yemen ,che hanno innescato timori di un’ulteriore escalation”.
Nel frattempo, si fanno sempre più tesi i rapporti tra Iran e Iraq , dopo gli attacchi della Guardia rivoluzionaria di Teheran in Siria e nel Kurdistan iracheno, e Baghdad ha richiamato “per consultazioni” il suo ambasciatore a Teheran, che ha replicato che l’attacco, contro “gruppi terroristici” in Siria era in risposta all’ attentato del 4 gennaio vicino alla tomba del generale Qassem Soleimani ,a Kerman e che ” è un diritto legittimo di Teheran scoraggiare le minacce che le vengono rivolte”.
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