di Federica Marengo martedì 15 gennaio 2024
-Nella 680° giornata di guerra in Ucraina sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpite, infatti, Kherson, Kharkiv e Donetsk, dove in totale sono sette le persone ad essere rimaste ferite. Tuttavia, media locali, che citano fonti dell’esercito ucraino, hanno fatto sapere che le forze ucraine hanno colpito ieri sera due aerei militari russi sul Mar d’Azov, abbattendo un A-50, che sorvolava la regione di Zaporizhzhia e, danneggiando un Il-22, in volo su Kherson, dove, come reso noto dal capo dell’ufficio stampa dell’amministrazione militare ucraino , Oleksandr Tolokonnikov e dal comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhnyi, “circa 22.000 edifici civili sono stati danneggiati o distrutti dai bombardamenti”.
Sul fronte russo, invece, il ministero della Difesa ha fatto sapere che Mosca ha intercettato 23 droni ucraini nelle ultime 24 ore, oltre a 17 razzi di sistemi di artiglieria a lancio multiplo Himars e Uragan.
L’ambasciata russa in Italia , poi, in un post sui suoi profili Facebook, esprimendosi in riferimento ai fatti avvenuti lo scorso 30 dicembre 2023 a Belgorod dove, a dire dell’ambasciata russa, “Le Forze Armate ucraine hanno consapevolmente colpito luoghi affollati e quartieri residenziali, nel giorno in cui la gente faceva gli ultimi preparativi per il Capodanno”, ha sottolineato che: “Le autorità ufficiali italiane non hanno condannato in alcun modo le azioni disumane dei militari ucraini. Lo spregevole atto terroristico è costato la vita a 20 cittadini e a 5 bambini di Belgorod; 108 persone sono rimaste ferite. La mancata condanna parrebbe significare che, secondo loro, è lecito fare distinzioni tra le vittime civili in base al principio della nazionalità. Davvero le vittime hanno un peso diverso, se sono russe?”.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, ai microfoni di Rtl 102.5 , ha ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev, evidenziando: “Credo che se noi vogliamo raggiungere la pace, dobbiamo impedire che l’Ucraina soccomba, perché se vogliamo puntare ad un accordo che porti alla conclusione della guerra non possiamo avere la Russia che invade l’Ucraina perché non sarebbe più una pace, ma una invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ecco perché è giusto che l’Occidente continui ad aiutare l’Ucraina. La situazione è veramente complessa. Non dobbiamo mai rinunciare alla diplomazia e dobbiamo fare in modo che una situazione di equilibrio militare alla fine porti ad una pace duratura e alla conclusione di una guerra che ha fatto troppi morti… ma l’Italia è sempre portatrice di pace, quello è il nostro impegno prioritario”.
Intanto, stamane, il Presidente ucraino Zelensky, in visita ufficiale in Svizzera, ha incontrato i presidenti di entrambe le camere del Parlamento, i leader dei partiti e il presidente della Svizzera, per poi , domani, tenere un discorso e partecipare alla 54° edizione del World Economic Forum di Davos, nell’ambito del quale saranno affrontati da imprenditori, finanzieri ed esponenti politici temi globali, come : il clima, i conflitti in Ucraina e Medio Oriente e lo sviluppo dell’ intelligenza artificiale.
Prima di partire, però, nella serata di ieri, nel consueto video-messaggio alla popolazione,Zelnsky ha dichiarato: “L’Ucraina ha il potenziale sufficiente per superare questo difficile percorso di guerra, abbiamo il potenziale per vincere. Ci sono buone notizie sui nuovi sistemi di difesa aerea. Ci sono nuovi pacchetti di sostegno per i nostri guerrieri e accordi sulla produzione congiunta di armi e munizioni; ci saranno più droni”.
Al Forum di Davos, nella giornata di ieri, si è tenuto invece il quarto incontro dei consiglieri per la sicurezza nazionale e politici, che ha visto la partecipazione del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina Andriy Yermak e dei rappresentanti di 81 paesi (come l’America Latina, l’Africa, l’Asia e l’Oceania, insieme agli alleati europei e nordamericani) e di alcune organizzazioni internazionali, che hanno parlato della proposta di pace in dieci punti presentata dallo stesso Presidente Zelensky.
Il Piano di pace di Kiev è volto a ripristinare l’integrità territoriale e la sicurezza del Paese e dei suoi abitanti dopo l’invasione russa. Inoltre, nei dieci punti si propone che i paesi che lo sostengono lavorino per raggiungere un obiettivo, tra cui : il ritiro delle truppe russe, il ripristino della sicurezza energetica e nucleare nell’area e la sicurezza alimentare messa a rischio dall’intervento militare russo di Rotte di esportazione ucraine nel Mar Nero.
Al termine del summit, il Presidente ucraino Zelensky ha sottolineato che “l’incontro è stato un altro passo verso il ritorno all'”ordine , basato sulle regole, che la Russia sta minacciando con la sua aggressione contro l’Ucraina”, ma il ministro degli Esteri svizzero, Ignazio Cassis, ha dichiarato che questo tipo di incontro deve “prevedere la partecipazione russa ai colloqui internazionali per raggiungere un accordo per porre fine alla guerra”. La Russia, infatti, non era presente né all’incontro di Davos né ai precedenti.
Il consigliere internazionale del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, Celso Amorim, ribadendo la posizione del Brasile, secondo cui è necessario ripristinare il dialogo tra Russia e Ucraina, ha espresso “l’impegno del governo brasiliano” in tal senso ed ha difeso la “necessità di evitare ulteriori scontri diretti”.
Al suo arrivo quest’oggi, in Svizzera, il Presidente ucraino Zelensky ha scritto su X: “Sono arrivato in Svizzera per incontrare i suoi leader e partecipare al forum di Davos. A Berna incontrerò i capi delle due camere, i leader dei partiti e delle frazioni, nonché la presidente Viola Amherd. Esprimerò la mia gratitudine alla Svizzera per il suo costante sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina. Credo che la partecipazione della Svizzera alla Formula della Pace, nonché la sua esperienza in materia, possano contribuire ad avvicinare la nostra visione di una pace giusta. Discuterò anche del ritorno dei bambini ucraini rapiti dalla Russia, delle sanzioni, delle modalità di utilizzo dei beni russi congelati, dello sminamento umanitario, dell’assistenza finanziaria e del recupero. A Davos terrò importanti incontri bilaterali con i rappresentanti dell’UE e della NATO per promuovere la nostra integrazione euro-atlantica, nonché con altri leader e amministratori delegati, per rafforzare la difesa e la resilienza economica dell’Ucraina”.
Da Mosca, dove è in arrivo la ministra degli Esteri della Corea del Nord per una visita di tre giorni, durante la quale dovrebbe incontrare il suo omologo russo, Sergei Lavrov, in concomitanza con la condanna da parte della comunità internazionale per il trasferimento di armi nordcoreane a Mosca, al fine di utilizzarle in Ucraina, il portavoce del Cremlino Peskov ha minimizzato l’incontro svoltosi a Davos tra i consiglieri di capi di Stato e di governo di oltre 80 paesi sulla Formula di pace ucraina, in merito al quale, nella consueta conferenza stampa, ha dichiarato: “Senza la nostra partecipazione, le discussioni sono possibili, ma non hanno alcun risultato. Mosca ha espresso la sua opinione su quel processo ripetutamente. Si tratta di parlare per il gusto di parlare. Nessun processo di pace senza la partecipazione della Russia può produrre alcun risultato concreto”.
Nel frattempo, secondo un articolo del quotidiano tedesco Bild, il ministero della Difesa di Berlino avrebbe elaborato un documento segreto su un percorso verso un possibile conflitto aperto tra la Nato e la Russia.
Un portavoce del ministero della Difesa tedesco, il tenente colonnello, Mitko Mueller, interpellato in merito dai cronisti, non ha né confermato né smentito l’indiscrezione di Bild, ma ha ricordato che: “Berlino prende sul serio la minaccia rappresentata da Mosca”, sottolineando: “Per principio non posso né confermare né smentire le notizie in merito. A prescindere dagli articoli che sono stati citati, prendiamo sul serio questa minaccia. Ci occupiamo ovviamente delle sfide attuali della politica di sicurezza, compresa la minaccia rappresentata dalla Russia. E queste analisi sono ovviamente incorporate anche nelle esercitazioni o nella pianificazione come, ad esempio, come si può vedere con la brigata Lituania (che comincia ad essere dislocata nel paese baltico come annunciato nel giugno scorso): non stazioneremmo una brigata da combattimento in Lituania nei prossimi anni se questa minaccia non fosse reale. A prescindere da questo, incorporiamo costantemente la nostra valutazione della situazione nelle esercitazioni. È per questo che ci sono esercitazioni su larga scala come la Air Defender” del giugno scorso o la “Quadriga”. Quattro manovre sono previste fra il mese prossimo e maggio e costituiscono la più grande esercitazione delle forze terrestri tedesche dopo la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Ciò significa che vogliamo essere pronti all’azione; è così che funziona la deterrenza. Prendiamo sul serio la minaccia russa”.
Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha così commentato tale notizia: “Bild ,non esita a scrivere bufale, quindi preferirei non commentare”.
Secondo il nuovo rapporto dell’Istituto Superiore della Guerra, invece, “La Russia continua a sperimentare e adattare i suoi attacchi con missili e droni contro l’Ucraina nel tentativo di penetrare le difese aeree del Paese, anche con l’uso di esche aeree e starebbe pianificando una nuova offensiva in Ucraina con unità d’assalto aviotrasportate per lo sbarco nelle retrovie ucraine, per il 2 febbraio, una volta che il terreno nell’Ucraina meridionale e orientale congelerà e l’Ucraina sarà “stanca” di difendere la propria posizione. Anche perché le condizioni climatiche rigide sembrano influenzare le attività di terra su entrambi i fronti e le forze ucraine nelle parti meridionali del paese hanno anche riferito che l’aviazione russa non è in grado di operare nella regione a causa del clima gelido”.
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