di Federica Marengo sabato 13 gennaio 2024
-Nella 678° giornata di guerra in Ucraina sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Raid missilistici su larga scala, infatti, sono stati sferrati dalla Russia, dal Mar Caspio, verso le città ucraine. Al riguardo, l’Aeronautica militare ucraina ha riferito che “aerei da caccia intercettori MiG-31K hanno lanciato missili ipersonici Kinzhal dall’oblast russo di Nizhny Novgorod. E le esplosioni sono state udite intorno alle 5 del mattino nella città di Dnipro, nella regione di Dnipropetrovsk, e intorno alle 7 del mattino a Kropyvnytskyi, nella regione di Kirovohrad, ma anche a Kyiv, Rivne e Kryvyi Rih”.
Inoltre, a Poltava un razzo è caduto nel cortile di una casa, ma non è esploso, mentre nella regione di Cernihiv (nord) ci sono state esplosioni che hanno causato danni.
Tuttavia, lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, ha fatto sapere che solo nell’ultimo giorno sono 700 le vittime fra le forze russe.
Secondo l’ultimo rapporto del think tank statunitense ,Institute for the Study of War : “Le forze russe hanno fatto “progressi marginali” nei combattimenti in corso in diverse posizioni nelle regioni di Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson. I filmati geolocalizzati pubblicati l’11 gennaio mostrano l’avanzata marginale della Russia a nord-est di Bakhmut, nel villaggio di Vesele. La Russia ha anche intensificato i suoi attacchi nella città di Avdiivka, dove i filmati geolocalizzati confermano che le forze russe hanno recentemente ottenuto guadagni limitati nel nord-ovest della città. A sud-ovest della città di Donetsk, le forze russe sono avanzate anche nei pressi di Novomykhailivka, un villaggio completamente distrutto dai combattimenti in corso”.
Sul fronte russo, invece, il ministero della Difesa di Mosca ha reso noto che “Le truppe russe hanno effettuato un massiccio attacco con armi ad alta precisione contro installazioni militari in Ucraina, nonché droni sugli obiettivi del complesso militare-industriale dell’Ucraina e tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti”.
Il ministero russo per le Situazioni di emergenza, poi, ha riferito di un maxi rogo, scoppiato nel quartiere Pushkinsky, a Sud di San Pietroburgo che ha interessato 50mila metri quadri di un magazzino. Una fonte della testata Rbc, vicina al ministero per le Situazioni di emergenza, ha riferito che tra le versioni preliminari dell’accaduto vi è anche quella di un incendio doloso, in quanto, la sera del 10 gennaio ,nei pressi del magazzino, si era verificata una maxi rissa tra migranti, nella quale sia un cittadino dell’Azerbaigian, dipendente del negozio, poi ricoverato in ospedale, sia un cittadino tagiko avevano riportato ferite da taglio. Successivamente, le forze di sicurezza hanno perquisito il magazzino.
Intanto, a Kiev, stamani, è arrivato in visita il neo ministro degli Esteri francese Stephane Sejourné per incontrare il Presidente ucraino Zelensky. Il neo ministro Sejourné, in un post su X ha scritto in merito: “Da quasi due anni l’Ucraina è in prima linea per difendere la propria sovranità e garantire la sicurezza dell’Europa. L’aiuto della Francia è un impegno a lungo termine. Questo è ciò che sono venuto a dire a Kiev nel mio primo viaggio”.
Poi, nella conferenza stampa congiunta con il suo omologo ucraino, Kuleba, Sejourné ha dichiarato: “L’Ucraina è e resterà la priorità della Francia e questo, malgrado il moltiplicarsi delle crisi. È in Ucraina che è in gioco la difesa dei principi fondamentali del diritto internazionale, dei valori dell’Europa ma anche degli interessi di sicurezza dei francesi”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, invece, il quale ha fatto sapere di aver parlato con l’omologo francese, Séjourné, delle ulteriori forniture di sistema di difesa antimissile e di missili all’Ucraina, della cooperazione difensiva, dell’invito a sempre più Paesi ad aderire al Piano di Pace di Kiev in 10 punti e della facilitazione dei prossimi passi in direzione dell’adesione ucraina alla Nato e all’Unione europea, ha detto: “L’Unione europea faccia la sua parte bloccando la consegna di componenti elettroniche occidentali, spesso estratte dai russi da elettrodomestici di uso normale importati, ritrovate poi nei missili di Mosca che martellano l’Ucraina. A proposito dei bombardamenti notturni, vorrei ricordarvi che molte delle componenti fabbricate in Occidente sono state ritrovate più volte sui missili russi che volano sulle teste degli ucraini. Secondo uno studio della Kyiv School of Economics e del think-tank Yermak-McFaul, il 44% delle componenti negli armamenti russi è stato sviluppato e prodotto in Occidente. Nei confronti della Francia, le lamentele su questa materia sono minime ,ma vorrei cogliere l’opportunità offerta da questo nostro incontro per fare appello a tutti i Paesi del G7 e all’Unione europea perché diano finalmente retta all’Ucraina e prendano misure decisive per bloccare il rifornimento alla Russia di beni che contengano queste componenti. La Russia usa lavatrici, forni a microonde e altri elettrodomestici non per lavare o cucinare, ma per estrarne singoli pezzi di ricambio per poi montarli sui loro missili usati per uccidere ucraini. Noi regolarmente comunichiamo ai nostri partner la lista di componenti che troviamo nei missili nemici, e sottolineo che li abbiamo ripetutamente invitati a prendere misure per bloccare i rifornimento”.
A Mosca, nel frattempo, il Presidente della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin, sul suo account Telegram, in merito al secondo attacco Usa sulle postazioni Houthi in Yemen, realizzato nelle ultime ore, ha scritto: “Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha bisogno di una breve e vittoriosa guerra in Yemen per distrarre l’attenzione degli elettori dai fallimenti della politica estera in Ucraina e dai problemi interni del Paese. Se il voto si svolgesse oggi, Biden perderebbe. Biden ha bisogno di una breve guerra vittoriosa per distrarre l’attenzione degli elettori dai fallimenti della politica estera in Ucraina e dai problemi interni degli Stati Uniti. Questo è il motivo per cui l’amministrazione di Biden non ha informato il Congresso degli Stati Uniti sull’attacco dello Yemen”.
Secondo l’agenzia di stampa Bloomberg, che cita persone a conoscenza della questione, “La Russia si sta preparando a una sfida legale per ostacolare qualsiasi tentativo da parte degli Stati Uniti o dell’Europa di confiscare parte dei suoi 300 miliardi di dollari in beni congelati della banca centrale a favore dell’Ucraina Secondo i funzionari di Mosca, che stanno studiando la possibilità di un sequestro dei fondi, un simile risultato è improbabile. La banca centrale russa, sarebbe vicina a un accordo con studi legali internazionali per rappresentare gli interessi del Paese in caso di una resa dei conti in tribunale”.
Tra gli alleati occidentali di Kiev, a tal proposito, il cancelliere del ministero degli Esteri dell’Estonia, Jonatas Vseviov, nel suo intervento al forum Snow Meeting ,in corso a Vilnius, ha evidenziato: “Dobbiamo trovare il modo per rendere i costi della guerra in Ucraina insopportabili per la Russia. Dobbiamo smentire la teoria secondo cui il tempo gioca a favore di Putin. I Paesi confinanti con la Russia devono chiedere più attivamente sia nuove sanzioni che l’introduzione di norme che permettano l’utilizzo dei beni congelati della Russia. Auspico che i Paesi europei mantengano la promessa fatta lo scorso anno e consegnare quanto prima a Kiev un milione di munizioni”.
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