di Federica Marengo giovedì 11 gennaio 2024
-Nella 97° giornata di guerra a Gaza, mentre un membro della Jihad islamica, Majdi Fashafsha, è stato ucciso dall’esercito israeliano nel villaggio di Jaba, presso Jenin, in Cisgordania e a Khan Yunis 8 persone sono rimaste uccise in un bombardamento israeliano, che ha colpito un’auto civile nel quartiere di Al-Manara, all’Aja, è iniziata l’udienza della Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, sull’accusa di genocidio, mossa dal Sudafrica contro Israele per la guerra nella Striscia seguita al massacro di Hamas del 7 ottobre scorso.
Al riguardo, il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Lior Hayat ha dichiarato: “Il Sudafrica è “il braccio giuridico dell’organizzazione terroristica Hamas. All’Aja si è stati testimoni di uno dei più grandi spettacoli di ipocrisia nella storia, costruito su una serie di affermazioni false e infondate.. Il Sudafrica ha distorto del tutto la realtà a Gaza dopo il massacro del 7 ottobre e ha completamente ignorato il fatto che i terroristi di Hamas si sono infiltrati in Israele uccidendo, massacrando, violentando e rapendo cittadini israeliani solo perché tali, nel tentativo di compiere un genocidio”.
Il Premier israeliano Netanyahu , invece, in merito ha dichiarato: “Anche oggi abbiamo visto un mondo alla rovescia: Israele è accusato di genocidio mentre sta combattendo il genocidio. L’ipocrisia del Sudafrica grida al cielo. Israele combatte contro terroristi assassini che hanno commesso crimini terribili contro l’umanità. Hanno massacrato, violentato, bruciato, smembrato, ucciso bambini, donne, anziani, giovani. Un’organizzazione terroristica che ha commesso il crimine più terribile contro il popolo ebraico dai tempi della Shoah e ora c’è chi viene a difenderla in nome della Shoah. Che audacia”.
Izzat Al-Rishq , portavoce dell’Ufficio politico di Hamas, invece, ha affermato: “Le prove presentate all’Aja dal Sudafrica dimostrano al mondo intero il coinvolgimento dell’occupazione sionista nel commettere crimini di genocidio e pulizia etnica contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza. L’iniziativa del Sudafrica dimostra ancora una volta l’autenticità della sua posizione di principio a sostegno del nostro popolo. L’appello del Sudafrica è “storico”.
Il rapporto annuale di Human Rights Watch sui diritti umani nel mondo, spiega che “Nel 2023 i civili sono stati presi di mira, attaccati e uccisi su una scala senza precedenti nella storia recente di Israele e Palestina”, accusando di “crimini di guerra” Hamas per gli attacchi del 7 ottobre contro Israele, e le forze israeliane per le rappresaglie contro la popolazione di Gaza.
La direttrice esecutiva di Hrw , Tirana Hassan quindi ha dichiarato: “Il dossier accusa di crimini di guerra. Hamas per gli attacchi del 7 ottobre contro Israele, e le forze israeliane per le rappresaglie contro la popolazione di Gaza. Su Gaza uno dei crimini più importanti commessi è la punizione collettiva dei civili, che corrisponde a un crimine di guerra, così come il fatto di far morire di fame la popolazione”.
L’Italia, si è così espressa al riguardo, tramite il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Tajani, che, ai microfoni di Radio Anch’io su Rai Radio Uno, ha dichiarato : “Il genocidio è un’altra cosa. Qui c’è un attacco che colpisce una popolazione civile; continuiamo a invitare Israele, che è un Paese amico, a non superare i limiti della giusta reazione per sconfiggere Hamas, che è il vero responsabile di quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza”.
Nel frattempo, la Marina iraniana ha sequestrato una petroliera nelle acque del Golfo di Oman in seguito a “un ordine del tribunale che autorizzava l’azione.
A tal riguardo, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato una bozza di risoluzione che condanna, e chiede l’immediata cessazione, degli attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen contro navi mercantili nell’area del Mar Rosso. Il testo ha incassato 11 voti a favore e 4 astensioni (tra cui Russia e Cina).
Quanto agli ostaggi, Al Arabiya ha rivelato su X che “l’’Egitto starebbe preparando nuovi incontri tra le fazioni palestinesi per esaminare nuove ipotesi di negoziazione per Gaza e starebbe lavorando alla stesura di una nuova ipotesi di accordo dopo la ripresa dei negoziati tra Israele e Hamas”.
Tale rivelazione è stata fatta da Al Alarabiya poco dopo il colloquio del Presidente egiziano Al Sisi con il segretario di Stato USA Antony Blinken, in visita al Cairo, a conclusione del suo viaggio diplomatico in Medio-Oriente per evitare l’escalation del conflitto.
Per l’emittente:“L’Egitto è sempre rimasto in contatto con i mediatori di Usa e Qatar per tentare una nuova tregua e un nuovo scambio tra gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas e i prigionieri palestinesi. Ma ora apporterà modifiche radicali alla sua precedente iniziativa”.
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