di Federica Marengo martedì 9 gennaio 2024
-Nella 674° giornata di guerra in Ucraina sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpita, infatti, la regione meridionale, a partire dalla comunità di Marganec, nel distretto di Nikopol, dove sono stati danneggiati 5 condominii e 2 automobili. Quarantuno, poi, in 24 ore, i raid su Kherson, dove sono state prese di mira aree residenziali, come pure sotto attacco Zaporizhzhia, dove è stato colpito il quartiere residenziale.
In merito alla difesa ucraina, il portavoce dell’aeronautica, Yuriy Ihnat, in un’intervista televisiva, ha dichiarato: “L’Ucraina ha una carenza di missili antiaereo. “Kiev ha ne ha utilizzati una riserva considerevole in tre recenti attacchi. Il mese scorso il Congresso degli Stati Uniti non è riuscito ad approvare un pacchetto di aiuti da 50 miliardi di dollari per la sicurezza a favore dell’Ucraina, mentre Kiev sta aspettando di ricevere un pacchetto da 50 miliardi di euro dalla Ue, la cui consegna è incerta dopo il veto posto dall’Ungheria. Auspico che i ritardi vengano superati presto poiché l’Ucraina dipende dalle forniture occidentali per una serie di esigenze difensive. Oggi disponiamo di sempre più attrezzature occidentali, che, di conseguenza, necessitano di manutenzione, riparazione, aggiornamento, rifornimento e relative munizioni”.
Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, invece, in un’intervista al quotidiano spagnolo El Paìs, parlando dei beni russi congelati, ha detto: “L’importo totale dei beni russi congelati può coprire più dell’80% della domanda di ripresa dell’Ucraina”.
Infatti sono circa 300 i miliardi di asset della banca centrale russa congelati in Occidente, a seguito dell’invasione della Russia e della guerra in Ucraina e gli alleati di Kiev , americani ed europei ,discutono da mesi su come trovare un modo legale per confiscare i fondi che potrebbero essere destinati alla guerra e alla ricostruzione del Paese.
In merito agli aiuti finanziari della UE all’Ucraina, circa 50 miliardi bloccati dal veto del Premier ungherese Orban nell’ultimo Consiglio Europeo del 14 e 15 dicembre 2023, secondo quanto riportato da Politico, che cita tre fonti diplomatiche dell’UE, l’Ungheria avrebbe fatto sapere che potrebbe togliere tale veto agli aiuti dell’Unione Europea all’Ucraina, qualora i finanziamenti fossero rivisti ogni anno e che il Premier Orban potrebbe ottenere concessioni dal blocco.
Restando in tema di sostegno all’Ucraina, la Presidente dell’Estonia, Alar Karis, durante la conferenza svoltasi dopo la seduta del Consiglio della difesa a Tallinn, ha dichiarato: “Il rafforzamento della difese militari della regione baltica rappresenta una delle sfide più importanti del nuovo anno. I ministeri della difesa dei Paesi Baltici stanno lavorando in questa direzione. Nonostante l’Estonia sia già ampiamente in grado di far fronte a provocazioni come quelle attuate dalla Russia, attraverso il sostegno all’immigrazione clandestina, il Paese deve irrobustire le capacità di combattimento tradizionali in modo da garantire nel modo più efficace possibile la difesa del territorio nazionale. E’ necessario continuare a garantire un adeguato supporto all’Ucraina. Sappiamo che l’Ucraina ha bisogno di armi ed è fondamentale che tutti i Paesi mettano al lavoro le proprie industrie militari per impedire future guerre di aggressione sul suolo europeo. Invito tutti i Paesi che hanno a cuore la democrazia e lo stato di diritto a sostenere l’Ucraina inviando lo 0,25% del Pil in aiuti. La crescente stanchezza suscitata dal conflitto in Ucraina non solo sta rallentando i processi decisionali, ma rende ancora più importante un lavoro di continua mobilitazione dell’opinione pubblica mondiale e di spiegazione delle ragioni per cui il sostegno all’Ucraina è centrale per il futuro dell’occidente globale”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, secondo quanto reso noto dal World Economic Forum di Davos, previsto dal 15 al 19 gennaio, in questa occasione, terrà un “discorso speciale”, in presenza e una serie di incontri. Interverranno all’evento , che quest’anno avrà come tema “Ricostruire la fiducia”, leader mondiali e politici come: il Presidente di Israele, Herzog, il neo-eletto Presidente dell’Argentina, Milei, il Presidente francese, Macron e il Segretario di Stato americano, Blinken.
Sul fronte russo, invece, il Comune di Mariupol ha fatto sapere con un post su Telegram che “Le forze ucraine hanno distrutto un ponte ferroviario parzialmente costruito dai russi, come parte di un piano per una ferrovia che colleghi la Russia alla città”, mentre il governatore di Belgorod, Vlacheslav Gladkov ha reso noto di un secondo attacco sulla città da parte di Kiev , nel quale due uomini e una donna sono rimasti feriti in modo grave.
A Oryol , nella Russia occidentale, 3 civili sono rimasti feriti nell’attacco di due droni che hanno colpito un impianto di carburante. Una donna, invece, è rimasta uccisa nella regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina, dopo un bombardamento delle forze armate di Kiev sul villaggio di Gornal.
Secondo l’intelligence britannica, la difesa area russa avrebbe dimostrato tutta la sua inefficacia in relazione agli attacchi ucraini del 4 dicembre contro Sebastopoli e l’aerodromo Saki, nella Crimea occupata.
Il ministro della Difesa Sergey Shoigu, in una teleconferenza con i massimi vertici militari, illustrando la strategia militare della Russia, ha dichiarato: “La Russia manterrà l’iniziativa strategica in Ucraina e si concentrerà sull’approvvigionamento a tutto tondo delle sue forze. Mosca manterrà la sua triade nucleare ad un alto livello di prontezza al combattimento, svilupperà la produzione di droni, introdurrà nuove armi e aumenterà le capacità dei propri satelliti. Nel 2023, ha affermato Shoigu, l’Ucraina ha perso oltre 215.000 soldati e 28.000 equipaggiamenti. Il regime di Kiev segue le istruzioni degli Stati Uniti e non risparmia i suoi uomini sul campo di battaglia. Nonostante l’esaurimento delle risorse umane e l’assenza di risultati sul campo di battaglia, gli Stati Uniti cercano a sangue freddo di realizzare le loro ambizioni di leadership globale a scapito delle vite ucraine. Su istruzioni degli sponsor occidentali, il regime di Kiev continua a inviare al massacro i suoi soldati e cerca ogni possibilità per ricostituire l’esercito. Naturalmente, ciò non cambierà la situazione sulla linea di contatto, ma trascinerà solo il conflitto militare. I nostri piani immediati sono quelli di migliorare il funzionamento del sistema di comunicazione, aumentare l’efficienza nell’uso dei moderni mezzi di ricognizione. In programma, c’è anche il miglioramento delle capacità di difesa aerea e della costellazione satellitare. Continueremo a farlo utilizzando l’esperienza acquisita durante l’operazione speciale (la guerra in Ucraina ndr)nell’addestramento al combattimento e la formazione nelle università e nelle accademie militari, coinvolgendo attivamente istruttori con abilità di combattimento”.
Nel frattempo, mentre un un gruppo di hacker ucraini, forse con il supporto dell’intelligence, ha violato il provider internet di Mosca “M9com” e ha “demolito” i server con il risultato che parte della capitale russa è rimasta senza internet e tv, il portavoce del Cremlino Peskov, non rispondendo alle dichiarazioni degli USA sulla presunta fornitura di missili nordcoreani , nella consueta conferenza stampa, ha dichiarato: “L’esercito russo farà “di tutto” per fermare gli attacchi ucraini sulla città di Belgorod. Il nostro esercito continuerà a fare tutto quel che è in suo potere per minimizzare il pericolo innanzitutto, e poi per eliminarlo completamente”, per poi accusare Kiev: “ L’Ucraina non esita a sparare contro obiettivi civili sul territorio russo, utilizzando munizioni a grappolo. Ciò è stato possibile grazie al fatto che il regime di Kiev non esita a bombardare obiettivi civili e non esita a usare munizioni a grappolo quando spara contro il centro della città. Sottolineo, non contro le strutture militari, ma nel centro della città, dove non ci sono strutture militari. L’esercito russo farà di tutto per ridurre al minimo il pericolo di bombardamenti dall’Ucraina e successivamente per eliminarlo completamente”.
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