di Federica Marengo giovedì 28 dicembre 2023
-Proseguono gli scontri tra Israele e Hamas a Gaza. L’esercito israeliano, infatti, ha comunicato che continuerà le sue operazioni a Khan Younis, nel Sud della Striscia, includendo anche i campi profughi del territorio e, che intensificherà gli scontri lungo il confine con il Libano. Il ministro degli Esteri israeliano Cohen ha poi dichiarato che il prossimo, probabile , obiettivo sarà la città di Nasrallah.
Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, 12 palestinesi sono stati uccisi e altri 12 feriti in un bombardamento israeliano, il terzo in meno di un’ora, vicino all’ospedale Al-Amal a Khan Yunis, a Sud della Striscia.
Una milizia irachena, conosciuta come Resistenza islamica in Iraq, gruppo paramilitare affiliato alle brigate Hezbollah irachene, sostenute dall’Iran, ha rivendicato di aver preso di mira due “siti israeliani sulle alture del Golan e nel Nord dell’Iraq”.
Mercoledì, l’esercito israeliano aveva riferito di un drone suicida ,entrato in Israele e, schiantatosi sulle alture meridionali del Golan, e il Consiglio regionale del Golan aveva segnalato danni a diverse strutture senza vittime.
A proposito di esercito israeliano, quest’ultimo ha annunciato la morte di altri tre soldati, uccisi in combattimento a Gaza, per un totale di 167 e l’abbattimento nel Nord del Paese di un drone, proveniente dal Libano.
Infine, la radio pubblica Kan, citando l’esercito israeliano, ha riferito che “Israele ha espresso rammarico per l’uccisione di civili innocenti avvenuta nel bombardamento del 24 dicembre nel campo profughi palestinese al-Maghazi, nel settore centrale di Gaza, sottolineando che: “Quel giorno aerei da combattimento hanno attaccato due obiettivi vicini fra loro in cui operavano attivisti di Hamas. Malgrado le precauzioni adottate, da una indagine è emerso poi che sono stati colpiti anche edifici vicini agli obiettivi, cosa che a quanto pare ha provocato la morte inaspettata di civili non coinvolti”.
Intanto, mentre il ministero della Sanità di Hamas ha fatto sapere che il bilancio delle vittime a Gaza sale a 21.320, un bambino di due anni è morto per le ferite riportate dopo essere stato accoltellato a Lod, nel centro di Israele, in circostanze ancora da chiarire.
Secondo la Cnn, proprio due bambini, si troverebbero tra i detenuti palestinesi mostrati in un video pubblicato sui social, mentre vengono arrestati e spogliati dalle Forze di difesa israeliane, in uno stadio nel Nord della Striscia di Gaza. Il suddetto video sarebbe stato girato nello stadio Yarmouk di Gaza City, dove la ong Euro-Mediterranean Human Rights Monitor ha detto di aver ricevuto segnalazioni di detenzioni.
La Cnn ha riferito di aver contattato le forze armate israeliane per un commento al riguardo, ma di non aver ancora ricevuto risposta. Non mancano però precedenti in tal senso, ovvero video e immagini apparsi sui social che mostrano uomini e ragazzi palestinesi arresti e spogliati e le forze israeliane hanno spiegato di spogliare i detenuti per assicurarsi che non trasportino esplosivo.
In Iran, invece, la Guida Suprema , Khamenei, ha partecipato stamane al funerale di Seyed Razi Mousavi, importante membro delle Guardie della rivoluzione, ucciso lunedì, in un attacco di Israele dalle Alture del Golan mentre si trovava in Siria. Nel corso della cerimonia, Khamenei ha lodato l’operato di Mousavi ed espresso cordoglio alla famiglia del militare.
Minacce di vendetta nei confronti di Israele sono poi arrivate in tale contesto dal generale iraniano Salami.
Nel frattempo, in Italia, a Roma, presso la Camera, il testo della Legge di Bilancio è arrivato in Aula per la discussione generale, proseguita fino al pomeriggio quando si è proceduto all’esame degli emendamenti presentati al testo , già approvato dal Senato, dai gruppi delle Opposizioni , circa 150, cosicché il Governo non debba ricorrere alla fiducia. Previsto, quindi per domani sera, dopo le dichiarazioni di voto , il voto finale.
All’inizio della seduta vi sono stati momenti di tensione per via delle proteste delle Opposizioni causate dal ritardo di un sottosegretario impossibilitato, quindi, a intervenire e che ha determinato il rinvio di venti minuti dell’inizio, stigmatizzato dalla presidente di turno, Anna Ascani, che, riaprendo i lavori , ha invitato i rappresentanti del Governo a un maggiore coordinamento in modo da evitare episodi analoghi.
In serata, invece, si è tenuto a Palazzo Chigi l’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno, che, previo accordo raggiunto prima della riunione tra il ministro dell’Economia Giorgetti, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Tajani e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mantovano, ha varato un Dl ad hoc con una nuova norma per il Superbonus.
A tal proposito, il capogruppo alla Camera di FI, Barelli ha dichiarato: “Nessun cittadino onesto sarà penalizzato perché lo Stato mantiene i propri impegni. Grazie all’iniziativa e alla determinazione di FI è stato infatti raggiunto un accordo sui bonus edilizi. Con apposito decreto del Cdm continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31/12. Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori”.
Non approvata , invece, e dunque fuori dal Dl Milleproroghe, la misura presente nelle prime bozze del provvedimento che prorogava gli sconti fiscali per gli sportivi, a partire dai calciatori, in arrivo dall’estero, contenuta nel decreto crescita. Quindi, resterà la stretta a partire da gennaio, introdotta con uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale.
A tal proposito, via libera ai decreti legislativi sulla delega fiscale. Nel dettaglio, si tratta di 4 provvedimenti ,volti a migliorare e semplificare il sistema fiscale. Si tratta di Dl che riguardano : adempimento collaborativo, contenzioso tributario, statuto del contribuente e il primo modulo della riforma Irpef che riduce, per ora solo per il 2024, gli scaglioni da 4 a 3 con l’accorpamento dei primi due in un unico scaglione fino a 28.000 euro, cui si applica l’aliquota al 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro rimane l’aliquota del 35%; oltre 50.000 euro confermata l’aliquota del 43%. Per i redditi sopra 50.000 euro, però, il beneficio derivante dalla revisione delle aliquote viene neutralizzato, prevedendo una franchigia di 260 euro sulle detrazioni al 19%, escluse quelle relative alle spese sanitarie.
In merito, il Viceministro dell’Economia , Leo, ha commentato: “Si tratta di provvedimenti molto importanti, che contribuiranno a semplificare il sistema fiscale, rendendolo più equo e dinamico. In particolare interveniamo sul contenzioso tributario con l’obiettivo di velocizzare e semplificare i procedimenti, potenziando l’udienza da remoto, la digitalizzazione del processo nonché l’istituto della conciliazione giudiziale per deflazionare il contenzioso in cassazione. Per le imprese vengono modificate anche le soglie di accesso al regime dell’adempimento collaborativo (dal 2028 verranno coinvolte anche quelle con fatturato non superiore a 100 milioni di euro). Così facendo, verrà rinsaldato il rapporto di fiducia tra amministrazione finanziaria e contribuente, con un aumento del livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti. Abbiamo previsto anche delle modifiche allo statuto del contribuente, con l’introduzione di una nuova disciplina dell’autotutela tributaria, con la previsione dell’obbligo, per l’Amministrazione, di procedere all’annullamento dei suoi atti in specifici casi di manifesta illegittimità», prosegue il vice ministro. Prosegue dunque a ritmo incessante l’azione di governo su questo fronte. Stiamo rispettando gli obiettivi temporali che ci eravamo dati subito dopo l’approvazione della legge delega, in agosto. La rivoluzione fiscale è alle porte. L’obiettivo che ci poniamo nel 2024 è quello di dare continuità alla nostra azione di governo, completando l’attuazione di una riforma che l’Italia aspetta da oltre mezzo secolo”.
Soddisfatto anche l’Esecutivo, con fonti di Palazzo Chigi, che hanno fatto sapere: “Il Governo procede speditamente sull’attuazione della Delega e chiude il 2023 rispettando tutti gli obiettivi che si era prefissato. Nel 2024 verrà, quindi, definitivamente completata la rivoluzione fiscale che l’Italia aspetta da più di 50 anni con importanti novità a favore di cittadini, famiglie e imprese”.
Analoga soddisfazione è stata espressa quest’oggi da Palazzo Chigi anche per la notizia del versamento (insieme alle rate di Germania, Portogallo, Grecia, Slovenia e Slovacchia) da parte della Commissione UE della IV° rata di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano pari a 16,5 miliardi.
In una nota, infatti, si legge: “Il pagamento è frutto del conseguimento, accertato dall’Unione europea, di tutti i 28 obiettivi e traguardi legati alla quarta rata.Tali obiettivi e traguardi riguardano misure necessarie per proseguire l’attuazione delle riforme in materia di giustizia e pubblica amministrazione, nonché importanti riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici. I principali investimenti sono legati alla digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda la transizione dei dati delle pubbliche amministrazioni locali verso il cloud, lo sviluppo dell’industria spaziale, l’idrogeno verde, i trasporti, la ricerca, l’istruzione e le politiche sociali. Come preannunciato dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il pagamento della quarta rata è avvenuto entro il 2023 e porta il totale delle risorse PNRR ottenute finora dall’Italia a circa 102 miliardi di euro, corrispondenti a più della metà delle risorse totali del Piano. Ciò dimostra i grandi progressi fatti dall’Italia nel raggiungimento delle misure previste. Sulla base del Piano così come recentemente modificato dal Consiglio Ue, il Governo Meloni proseguirà nell’opera di piena e tempestiva attuazione del PNRR, nel quadro della continua e stretta collaborazione con la Commissione europea”.
Sul suo account Facebook, invece, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr , Fitto ha commentato: “Grande soddisfazione per l’erogazione avvenuta oggi da parte della Commissione europea della quarta rata del PNRR del valore di 16.5 miliardi. L’impegno del Presidente Meloni e del Governo era di ricevere i fondi entro la fine del 2023 e lo abbiamo rispettato. Questo è il risultato di un grande impegno collettivo e di una costante e costruttiva collaborazione la Commissione europea. Il lavoro sul PNRR prosegue”.
Infine, se la conferenza stampa della Presidente del Consiglio Meloni, prevista per oggi, è stata ulteriormente rinviata al 4 gennaio alle 11:00 per motivi di salute, si è tenuto invece l’incontro con la stampa parlamentare per gli auguri di fine anno del Presidente della Camera Fontana, il quale, rispondendo a una serie di domande dei cronisti, sul ricorso eccessivo da parte del Governo ai decreti legge ,ha detto: “Non ci piacciono i decreti legge. Auspichiamo che i ricorsi a tale misura vengano ridotti. Abbiamo sempre cercato di dialogare con il governo sulla possibilità” di non utilizzare i decreti legge, cosa che non ci piace particolarmente, avendo anche una buona prospettiva di tempistica. Cerchiamo di far sì che la tendenza del ricorso ai dl non solo si fermi ma sia invertita”.
Poi, sulla bocciatura da parte del Parlamento del Trattato del Meccanismo Europeo di Stabilità ,il Presidente Fontana ha sottolineato: “Il Parlamento è sempre sovrano, la maggioranza dei parlamentari ha deciso di esprimersi in questo modo, questa è la democrazia. C’era da fare un passaggio parlamentare, questo compete a me. Non posso che accettare questo verdetto in base al principio democratico”.
Quindi ,su riforme e su eventuali squilibri tra Camera e Senato, il Presidente della Camera, ha assicurato: “Quando si fa una riforma costituzionale , il principio è avere il tentativo di avere la maggiore condivisione possibile tra le forze politiche visto che si cambiano le regole. Il che non vuol dire paralizzarsi. E’ assolutamente importante che ci siano i tempi di discussione dovuti a una discussione così importante e che la maggioranza sia più ampia possibile. Si è molto parlato dello squilibrio tra Camera e Senato, guardando i dati che ci riguardano, devo dire che questo squilibrio nei numeri non c’è. Sono stati presentati 47 decreti legge e sono andati 24 al Senato e 23 alla Camera”.
Sulle candidature della Lega alle Europee, poi, in quanto esponente del Carroccio ha detto: “Per l’Europa, l’unica cosa che posso auspicare al mio movimento politico a cui non do suggerimenti, è che la Lega possa essere parte del processo di cambiamento in Europa o parte di quei partiti che possano entrare pienamente nel contesto europeo, posso auspicare questo per la Lega perché mantenere i voti in congelatore funziona poco, invece è importante mettersi in gioco. Sulle candidature della Lega alle europee “sarà un discorso che faranno i vertici della Lega”.
Su temi di politica estera come l’alleanza Italia-USA e le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, il Presidente Fontana ha evidenziato: “Ci sono degli asset che vanno indipendentemente da chi è presidente degli Usa. La posizione filoatlantica dell’Italia è indipendente da chi vince le elezioni. La nostra alleanza con gli Usa è granitica e lo resta a prescindere da chi vinca le elezioni. Se gli americani decidessero di votare per Trump sarebbe la democrazia. Quello che successe al Congresso fu deplorevole, sbagliato e scandaloso. Dipende dagli americani. Poi bisogna capire come finiscono le questioni giudiziarie aperte. Aspettiamo le primarie. Sarà una sfida interessante che influisce a livello mondiale. Ho un rapporto di amicizia con il Presidente del Parlamento ucraino, che ho sentito per Natale e con il Presidente della Knesset. A loro va il massimo sostegno. E’ un momento difficile per l’Ucraina e auspico che si trovi una soluzione al conflitto folle e devastante in Ucraina per arrivare il prima possibile alla fine della guerra”.
Infine, a una domanda in merito al Gran Giurì chiesto dal Presidente del M5S Conte su quanto detto dalla Presidente del Consiglio Meloni a proposito del Mes , ha risposto annunciando: “Il giurì d’onore chiesto alla Camera da Giuseppe Conte sulle parole di Giorgia Meloni a proposito del Mes si farà. Lo presiederà Giorgio Mulé ed auspico che si possa dirimere la questione”.
Annuncio , ufficializzato all’Assemblea dalla Presidente di turno della Camera, Anna Ascani.
Il giurì d’onore , che dovrà relazionare alla Camera entro il 9 febbraio, oltre che dal Presidente Mulè (FI), sarà composto dai deputati Fabrizio Cecchetti (Lega), Filiberto Zaratti (Avs), Alessandro Colucci (Nm) e Stefano Vaccari (Pd).
Della relazione del Giurì , l’Assemblea si limita a prendere atto, senza dibattito né votazione.
Per il Presidente dei 5S, Conte, che ha commentato la notizia, si tratta di : “Una scelta doverosa ed apprezzabile”.
In ultimo, buone notizie sul fronte bollette l’Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente ,che ha aggiornato le tariffe a partire dal 1° gennaio prossimo, ha comunicato che nel I° trimestre del 2024 la bolletta elettrica sarà in calo del 10,8%.
L’Unione nazionale consumatori, quindi , esortando il Governo a prorogare il mercato tutelato, dichiarando: “Ottima notizia. Il calo dimostra come il mercato tutelato, grazie al ruolo di Arera e Acquirente Unico, riesce a svolgere un ruolo importante per ridurre i prezzi. O, in altri periodi, per contenere gli aumenti. Il governo fa ancora in tempo a inserire nel decreto Milleproroghe la proroga del mercato tutelato per tutto il prossimo anno. O, perlomeno, a equipararne la scadenza al 1° luglio 2024, dato che la distanza di 6 mesi tra la fine della luce e quella del gas, prevista tra appena 13 giorni, è assurda e crea solo confusione”.
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