di Federica Marengo 22 dicembre 2023
-Nella 656° giornata di guerra in Ucraina sono proseguiti dalla nottata gli attacchi di Mosca sul Paese. Colpito, infatti, da un drone russo un edificio residenziale a Kiev, causando il ferimento di 2 persone. Si tratta del primo incidente di questo tipo da mesi nella capitale ucraina e, precisamente nel quartiere Solomiansky, nel sud-ovest. Tuttavia, l’Aeronautica ucraina ha fatto sapere di aver abbattuto 24 dei 28 droni di fabbricazione iraniana lanciati dalla Russia.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il Premier olandese Rutte, nel quale, quest’ultimo, come da lui stesso riferito su X, ha “informato il presidente Zelensky della decisione di preparare un primo lotto di 18 aerei da combattimento F-16 da consegnare all’Ucraina”, spiegando che “La consegna degli F-16 è uno degli elementi più importanti degli accordi sul sostegno militare all’Ucraina. Oltre all’autorizzazione all’esportazione, devono essere soddisfatti altri criteri prima che la consegna possa avvenire, tra cui i requisiti per il personale e le infrastrutture. Questa decisione conferma il costante impegno dell’Olanda a fornire all’Ucraina il sostegno necessario per rispondere all’aggressione russa in corso”.
Sempre in merito al sostegno militare all’Ucraina e all’invio di aiuti da parte dei Paesi alleati, il Giappone ha allentato i controlli sulle esportazioni di armi per consentire la vendita di missili patriot di produzione nazionale agli Stati Uniti, che stanno cercando di rifornirsi dopo aver inviato i sistemi all’Ucraina, ricordando che Tokyo “controlla rigorosamente l’esportazione di armi in base alla sua costituzione pacifista, che limita la sua capacità militare a misure apparentemente difensive”.
La Presidente della Commissione UE Von der Leyen, invece, in un post su X, ha reso noto che: “In questi mesi bui e freddi, stiamo portando la luce in Ucraina. Stiamo inviando 500 generatori per alimentare ospedali e scuole. Un altro segno della nostra incrollabile solidarietà e sostegno all’Ucraina e al suo popolo”, seguita da una nota della Commissione ,in cui si legge: “L’Ue, si legge in una nota della Commissione, preleva altri 500 gruppi elettrogeni dalle sue riserve strategiche rescEU per rafforzare la resilienza energetica dell’Ucraina. I continui attacchi brutali perpetrati dalla Russia hanno reso fragile l’infrastruttura energetica ucraina. Nonostante gli sforzi delle autorità locali, è impossibile ripristinare tutte le reti elettriche distrutte in un anno”.
A Mosca, il portavoce del Cremlino, Peskov, nella consueta conferenza stampa, ha dichiarato: “L’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea provocherà il collasso del blocco europeo, poiché ne minerà l’intero sistema dall’interno. Naturalmente, ammettere un Paese come l’Ucraina nell’Ue, indipendentemente dai suoi problemi territoriali (…) minerà semplicemente l’intero sistema dell’Unione Europea. E le persone ragionevoli capiscono che questo sarà un fardello che l’Ue semplicemente non sarà in grado di sostenere e crollerà”.
Poi, riguardo alla possibilità valutata dagli Stati Uniti, insieme ai partner europei, di usare gli asset russi congelati in Europa per finanziare gli aiuti all’Ucraina , Peskov ha ribadito: “Il tema del sequestro illegale dei nostri vari beni è costantemente all’ordine del giorno sia in Europa che in America. Potenzialmente, questo tema è inaccettabile ed estremamente pericoloso, perché se tali piani saranno attuati, sarà un colpo molto grave per l’intero sistema finanziario internazionale. Il sequestro illegale di beni russi avrà conseguenze legali per coloro che lo hanno avviato e attuato; se qualcuno ci confisca qualcosa, valuteremo cosa possiamo confiscare in risposta”.
Quanto agli USA, alcuni alti funzionari dell’Amministrazione Biden, nel corso di un punto stampa con un gruppo di giornalisti, ha riferito che il Presidente, di comune accordo con i partner del G7, avrebbe firmato un nuovo ordine esecutivo per imporre nuove sanzioni contro una serie di mediatori, società finanziarie e banche che hanno aiutato la Russia a finanziare il proprio apparato bellico. Tali sanzioni colpirebbero direttamente “le società, le istituzioni e le banche che hanno svolto un ruolo di facilitatori, aiutando la Russia a finanziare il proprio apparato bellico”.
Infine, in merito al blocco in segno di protesta al confine tra Polonia e Ucraina da parte dei camionisti polacchi per chiedere la reintroduzione delle restrizioni all’ingresso nell’Unione europea per i loro concorrenti ucraini, il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, dopo l’incontro a Kiev con l’omologo polacco, Radoslaw Sikorski, ha dichiarato: “Kiev spera che il blocco “inaccettabile” degli autotrasportatori polacchi al confine comune finisca presto. La prima cosa da fare è sbloccare il confine, perché la situazione in cui si trovano le nostre relazioni amichevoli, all’ombra del confine bloccato , è inaccettabile e dannosa. Sikorski è venuto a Kiev per il suo primo viaggio all’estero da quando ha assunto l’incarico, a dimostrazione del rinnovato sostegno del nuovo governo polacco. La sua visita è stata un segno di rispetto per l’Ucraina. C’è la sensazione e la comprensione che con il nuovo governo polacco e in particolare con il ministro Sikorski… Ci sarà un dialogo molto proficuo tra Ucraina e Polonia”.
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