di Federica Marengo martedì 5 dicembre 2023
-Continua l’offensiva dell’esercito di Israele sulla Striscia di Gaza, con l’impiego di carri armati a Sud. Come dichiarato dal capo del Comando del fronte del sud israeliano, il Generale Yaron Finkelman, le truppe israeliane “sono nel centro di Jabalya, in quello di Shuyaia e ora anche di Khan Yunis”. Secondo l’esercito israeliano , dal 7 ottobre a oggi, sarebbero circa 15 mila i palestinesi morti durante i combattimenti , di cui 5 mila sarebbero miliziani di Hamas.
Intanto, mentre, le autorità palestinesi hanno fatto sapere che il 70% delle vittime sarebbero donne e bambini, l’Onu ha dichiarato che “la situazione a Gaza è apocalittica” e, a detta del Guardian,l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) avrebbe affermato che si prevede che più di un milione di sfollati palestinesi arriveranno a Rafah.
Per il sito USA, Axios, inoltre, il Dipartimento di Stato americano dovrebbe annunciare di aver imposto sanzioni a diverse decine di coloni israeliani coinvolti in attacchi contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata, vietando loro di recarsi negli Stati Uniti. Sarebbe la prima volta, dall’amministrazione Clinton, che gli Usa sanzionano i coloni estremisti. Tale azione, secondo il sito Usa, “dimostrerebbe quanto l’amministrazione Biden sia preoccupata per l’escalation di attacchi da parte dei coloni israeliani e come il governo di Tel Aviv, agli occhi di Washington, non stia facendo abbastanza per prevenire la violenza”.
Anche per il consigliere per la Sicurezza USA, Sullivan, “Troppi civili sono stati uccisi a Gaza”, ma, secondo il portavoce dell’esercito israeliano , “il rapporto di 2 civili palestinesi nella Striscia di Gaza per ogni militante di Hamas ucciso è tremendamente positivo date le sfide del combattimento urbano”.
Il portavoce del ministro degli Esteri egiziano, in queste ore a Washington per una serie di incontri bilaterali prima di unirsi alla delegazione, ha fatto sapere che “Una delegazione ministeriale arabo-islamica dovrebbe andare negli Usa il 7 dicembre per incontrare il segretario di Stato americano, alcuni membri del Congresso e i media Usa, con l’obiettivo di porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, in conformità con il mandato al recente vertice arabo-islamico”.
Quanto alla liberazione degli ostaggi, se Hamas, ha ribadito che “Non ci sarà alcuno scambio di ostaggi “fino a quando non si fermerà l’aggressione di Israele contro Gaza”, il Premier israeliano Netanyhau, secondo i media, in un incontro, definito “molto teso”, con le famiglie degli ostaggi, avrebbe evidenziato: “Allo stato attuale, non è possibile riportarli tutti indietro. Qualcuno può davvero pensare che se questa fosse un’opzione qualcuno la rifiuterebbe?”.
In Italia, nel frattempo, sono in corso a Roma e in tutta Italia, manifestazioni indette dalle comunità ebraiche per contrastare l’antisemitismo riemerso in questi primi mesi di guerra. Inoltre, la Commissaria Ue agli Affari interni Ylva Johansson,a margine della riunione a Bruxelles dei ministri degli Interni, ha lanciato l’allarme attentati terroristici: “Il livello di minaccia terrorista nella maggior parte dei Paesi membri dell’Ue è alto”. Con la guerra tra Israele e Hamas e la polarizzazione nella nostra società, con le prossime festività natalizie, c’è un enorme rischio di attacchi terroristici nell’Unione Europea. L’abbiamo vista di recente a Parigi, purtroppo l’abbiamo vista anche prima metterà a disposizione ulteriori 30 milioni di euro per la protezione, ad esempio, dei luoghi di culto a minaccia è più alta ora di prima. I contenuti terroristici on line sono cresciuti, al pari della disinformazione. La minaccia è significativa. Consapevole” del fatto che “è competenza degli Stati membri effettuare questo tipo di valutazione del rischio. E che spetta a loro decidere se ritengono che il livello di minaccia sia più elevato o meno. La commissaria ha ricordato che da marzo c’è il nuovo sistema di informazione Schengen che prevede “che tutte le segnalazioni relative al terrorismo siano condivise con l’Europol. Inoltre, l’Europol ha un nuovo mandato molto più forte e nuove risorse. Quindi, non stiamo in silenzio ad aspettare che avvenga un attentato. Cerchiamo di sostenere gli Stati membri nel miglior modo possibile per essere pronti, per prevenire e proteggere. Potrebbero arrivare dei terroristi coperti dal flusso migratorio; ma il rischio maggiore è che persone già presenti qui, radicalizzate, possano commettere attentati. Al momento, non vediamo grandi flussi migratori a causa della situazione in Medio Oriente, ma potrebbero verificarsi. Per questo è così importante la nuova proposta sullo screening contenuta nel nuovo Patto sulla migrazione: fare uno screening di sicurezza a tutti quelli che entrano direttamente nell’Ue. Poi , c’è un altro rischio specifico di radicalizzazione di chi è già qui; soprattutto se le persone vivono in modo illegale e non fanno parte della società, come il terrorista che ha commesso l’attentato a Bruxelles, che non è mai stato regolare”.
Il ministro dell’Interno Piantedosi, nella medesima riunione del gruppo di Berlino (Italia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Svezia, Spagna e Belgio), ha sottolineato “la necessità di un consenso tra le istituzioni europee riguardo alla riforma del Patto su Migrazione eAsilo” ,documento pubblicato il 23 settembre 2020 con il quale la Commissione europea ha esposto le linee programmatiche in tema di migrazione nel prossimo quinquennio.
Il titolare del Viminale ha evidenziato “l’importanza di un sistema di prevenzione per affrontare le minacce terroristiche”, sottolineando “l’urgenza dello scambio tempestivo di informazioni tra le forze di polizia europee”, esprimendo “solidarietà agli omologhi francesi Gérald Darmanin e Nancy Faeser a seguito dell’attentato terroristico di matrice islamica di sabato scorso a Parigi”.
Al termine della riunione, definita “proficua”, il ministro dell’Interno ,Piantedosi ,ha evidenziato l’importanza di “trovare una soluzione condivisa per affrontare le sfide migratorie nell’Unione Europea”.
In merito al tema immigrazione, la Presidente del Parlamento UE, Metsola, in visita ufficiale nel Sud d’Italia, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha dichiarato: “Dal punto di vista del Parlamento Europeo siamo molto soddisfatti di essere riusciti a sbloccare uno stallo che durava da anni. Già questa settimana avremo il trilogo con Commissione e Consiglio sugli strumenti legislativi del nuovo Patto sull’immigrazione che vertono su asilo, sicurezza e solidarietà. Il fatto che ci sia una maggioranza in Consiglio che auspicabilmente porterà a un accordo è la risposta a quei cittadini europei che nelle elezioni del 2019, compresi quelli italiani, misero le migrazioni in cima alle loro preoccupazioni. Per loro il problema non poteva essere risolto a livello nazionale ma europeo. Abbiamo un pacchetto, forse non perfetto ma che sicuramente segna un decisivo miglioramento rispetto al sistema attuale che semplicemente non funziona. L’Italia è tra i Paesi che sono stati abbandonati ,mentre altri sono stati esonerati da responsabilità. E non è questo di cui abbiamo bisogno dall’Europa, che deve lavorare in solidarietà ,ma assicurando la piena sicurezza delle sue frontiere. Voglio concludere dicendo che il fine ultimo di ogni politica migratoria è di salvare vite umane e prevenire la morte delle persone”.
Poi, riguardo al protocollo Italia-Albania, ha affermato: “Se possiamo trovare soluzioni che comprendono il completamento delle richieste di asilo fuori dai confini dell’Ue, dobbiamo prenderle in considerazione. È in linea con quanto dicono le organizzazioni internazionali per alleviare la pressione migratoria sui Paesi europei del Sud del Mediterraneo. Saremo in grado di valutare questo accordo quando verrà implementato. La Commissaria europea ha detto che si tratta di una intesa fuori dalle competenze dell’Ue. Per noi Parlamento è importante che le norme europee sul rispetto dei diritti umani vengano rispettate e saremo vigili al riguardo”.
Infine, riguardo al no da parte del segretario della Lega, nonché Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, a un’intesa con i socialisti alle prossime elezioni Europee, Metsola, ha detto: “Io mi preoccupo di portare quanta più gente possibile al voto. Continueremo a lavorare con le forze pro europee anche nel prossimo Parlamento, sarà più difficile ma tanto più importante. Ho ottimi rapporti con tutti gli europarlamentari italiani, di tutti gli schieramenti politici. Ho grande rispetto per il lavoro che svolgono possiamo non essere sempre d’accordo su tutto, ma questo rispetto per me è sacrosanto. Perché sono stati eletti dai cittadini italiani. Vengo in Italia con il messaggio di unire le persone, di avvicinare l’Europa ai cittadini, che è quello che tutti vogliamo. Sono qui per ascoltare, perché capisco le frustrazioni dei cittadini in alcuni dei nostri processi decisionali, voglio essere onesta su dove abbiamo fatto bene e dove possiamo fare meglio, e soprattutto voglio aiutare a trovare soluzioni costruttive”.
A proposito del protocollo Italia-Albania, nel pomeriggio si è svolto a Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri che ha ratificato il Dl sull’accordo , da inviare in Parlamento. La suddetta ratifica prevede che “nei due centri per migranti, che saranno realizzati in Albania, potranno essere condotte esclusivamente persone imbarcate su mezzi delle autorità italiane all’esterno del mare territoriale della Repubblica o di altri Stati membri dell’Unione europea, anche a seguito di operazioni di soccorso. Questo si legge nel ddl di ratifica dell’accordo”.
Nello stesso CdM, poi, sono state approvate anche nuove norme sulla fine del mercato tutelato dell’energia, secondo cui,“in linea con gli impegni assunti nell’ambito della terza rata del Pnrre, e per garantire un graduale e informato passaggio al mercato libero, circa quattro milioni e mezzo di famiglie ‘vulnerabili’ continuino a usufruire di forniture di energia elettrica a prezzi calmierati anche a seguito della liberalizzazione del mercato”.
Approvati dal CdM anche altri ordini del giorno, resi noti da Palazzo Chigi, ovvero: lo schema di disegno di legge “Deleghe per la semplificazione normativa”; schema di decreto legislativo “Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana concernente l’abrogazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158 e successive modificazioni, recante ‘Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli'”; schema di decreto legislativo “Recepimento della raccomandazione Cers/2011/3 del Comitato europeo per il rischio sistemico, del 22 dicembre 2011, relativa al mandato macroprudenziale delle autorità nazionali, e per l’attuazione degli articoli 23-ter, paragrafo 7, e 28, paragrafo 2, del regolamento (Ue) n. 2016/1011”; schema di decreto legislativo “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (Ue) 2018/1805, del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 novembre 2018, relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca”, lo schema di decreto legislativo “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (Ue) 2019/6, del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2018, relativo ai medicinali veterinari e che abroga la direttiva 2001/82/Ce, ai sensi dell’articolo 17 della legge 4 agosto 2022, n. 127”; schema di decreto legislativo “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (Ce) n. 1099/2009 del Consiglio del 24 settembre 2009, relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento, ai sensi dell’articolo 18 della legge 4 agosto 2022, n. 127”; schema di decreto legislativo “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 197, di recepimento della direttiva (Ue) 2019/883 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019, relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che modifica la direttiva 2010/65/Ue e abroga la direttiva 2000/59/Ce”; schema di decreto legislativo “Disposizioni in materia di riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e), della legge 22 dicembre 2021, n. 227”.
Restando in ambito UE, stamane, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti , che ha ribadito come a decidere sulla ratifica del trattato del Meccanismo Europeo di Stabilità sarà il Parlamento, ha tenuto un’Audizione presso le Commissioni Bilancio riunite di Senato e Camera a Montecitorio, nella quale , sulla Riforma del Patto di Stabilità e Crescita, ha spiegato: “La previsione di ulteriori vincoli rispetto a quanto proposto dalla Commissione potrebbe portare a un esito non pienamente conforme agli obiettivi della riforma così come delineati a partire dalla Comunicazione della Commissione stessa: vale a dire un assetto caratterizzato da semplicità e da un maggiore equilibrio tra gli obiettivi di crescita economica, di promozione della transizione ecologica e digitale, nonché di sostenibilità del debito pubblico. Su deficit e debito la risposta è la serietà : significa prendersi impegni che si possono mantenere. Di fronte a delle regole sfidanti noi in qualche modo possiamo anche accedere, ma rispetto a regole impossibili da mantenere io non credo per serietà si possa dire di sì. Il governo è disposto a ricercare una soluzione, ma la stessa non deve tradursi in un sistema eccessivamente complesso e potenzialmente contraddittorio. L’Italia intende ridurre il debito in maniera realistica, graduale e sostenibile nel tempo, in un assetto che protegga e incentivi gli investimenti. Conclusivamente ritengo che le regole fiscali e di bilancio non siano il fine ma il mezzo. Saremo coerenti con questo approccio. Un risultato l’abbiamo ottenuto fino ad oggi, la difesa è entrata come fattore mitigante» La riduzione del debito dell’1% si sarebbe verificata già l’anno prossimo se non ci fosse l’eredità del Superbonus . Questa riduzione non fa paura all’Italia, deve iniziare quando gli effetti del Superbonus sono esauriti. Sebbene le proposte legislative della Commissione mettano da parte alcune delle regole che da più parti sono state ritenute eccessivamente onerose, come la riduzione di 1/20 per il debito in eccesso rispetto alla soglia prevista dai Trattati, una valutazione complessiva sulla coerenza della riforma rispetto agli obiettivi dichiarati e sulle implicazioni per gli aggregati di finanza pubblica richiede ancora la definizione di diversi aspetti. Non bisogna trascurare di ricordare che le esigenze di consolidamento dovrebbero essere compatibili con l’intento di favorire una crescita sostenibile e duratura dell’economia, che potrebbe essere ostacolata da vincoli eccessivi e regole troppo stringenti». a procedura di adozione di queste proposte da parte del Consiglio Ue per la riforma del Patto di Stabilità richiede l’unanimità per quanto riguarda il braccio correttivo e una maggioranza qualificata per quello preventivo. Non potendosi tuttavia immaginare la revisione dell’uno senza quella dell’altro, è di fatto richiesta l’unanimità tra gli Stati membri. L’aggiustamento di bilancio minimo richiesto agli Stati membri con deficit superiori al 3 per cento del Pil sarà pari allo 0,5 per cento del Pil, in termini strutturali, finché l’eccesso di disavanzo non sarà assorbito. I Piani costituiranno l’oggetto della sorveglianza economica, che continuerà ad essere effettuata dalla Commissione e dal Consiglio nell’ambito del semestre europeo. La sorveglianza, che si baserà sulle relazioni sullo stato di avanzamento dei Piani nazionali presentate annualmente dagli Stati membri, andrà a valutare la congruità dell’andamento della spesa primaria netta effettiva con i Piani approvati. Gli eventuali scostamenti dell’aggregato di riferimento rispetto ai Piani concordati saranno registrati in un apposito conto di controllo”.
La Presidente del Consiglio, che domani alle 13:00 incontrerà a Palazzo Chigi, la Presidente del Parlamento UE, Metsola, stamane, è intervenuta con un videomessaggio all’Assemblea annuale della Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata, svoltasi a Roma, nel quale ha sottolineato: “Siete un’organizzazione “giovane”, appena l’anno scorso avete celebrato il decennale, ma già da tempo vi siete guadagnati i galloni sul campo e rappresentate chiaramente una realtà importante in un comparto economico altrettanto fondamentale per una Nazione come la nostra, la seconda potenza manifatturiera d’Europa.Un comparto centrale nell’azione di governo perché costituisce il motore del Made in Italy, quel marchio che ci rende riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Se il Made in Italy è sinonimo di eccellenza e qualità lo dobbiamo in gran parte alle nostre piccole e medie imprese, lo dobbiamo al loro dinamismo, alla loro capacità di coniugare tradizione e innovazione. Senza le piccole e medie imprese il nostro sistema economico non sarebbe quello che è ed è per questa ragione che abbiamo scelto, in questo primo anno di governo, di porre le basi per costruire un ambiente che sia il più possibile favorevole a chi fa impresa. Perché lo Stato deve essere un alleato di chi produce ricchezza, di chi crea posti di lavoro, e non un nemico. Deve essere un alleato che aiuta le imprese a crescere, che le aiuta a diventare più forti e competitive.Questa è la visione che ha ispirato e ispira il nostro lavoro, che ha orientato e orienta le nostre scelte, sia in questa che nella precedente manovra finanziaria. Penso al rifinanziamento della Nuova Sabatini sui beni strumentali, alle misure a sostegno del credito alle esportazioni o all’introduzione del principio del “più assumi meno paghi”, ovvero quel meccanismo che consente di “premiare” le aziende che creano nuova occupazione, le aziende che incrementano i propri dipendenti a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente. È una misura che in un comparto come il vostro che è ad alta incidenza di manodopera, può avere effetti dal nostro punto di vista molto positivi. Abbiamo lavorato con lo stesso approccio quando si è trattato di rivedere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e di implementarlo con il capitolo del REPowerEU. Un lungo e articolato lavoro che ci ha consentito di liberare e mettere a disposizione delle imprese oltre 12 miliardi di euro di risorse aggiuntive. Fin dal nostro insediamento ci siamo concentrati su uno dei problemi che incide di più sulle piccole e medie imprese, ovvero il costo dell’energia. Sono tante le misure che abbiamo introdotto in questi mesi. Ci tengo a ricordare uno degli ultimi provvedimenti che abbiamo approvato in Consiglio dei ministri: un decreto che prevede un sistema di incentivi grazie al quale circa 3800 imprese a forte consumo di energia elettrica – quindi chimica, vetro, tessile – potranno installare impianti a fonti rinnovabili e vedersi anticipare dal GSE gli effetti della realizzazione di questi impianti, da restituire nei successivi vent’anni. Allo stesso modo, abbiamo previsto l’acquisto a prezzo vantaggioso di gas per circa mille aziende attraverso il GSE e il rilascio di nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi. A tutto questo si somma il cammino di attuazione della delega fiscale, che sta procedendo molto velocemente e che punta a tagliare le tasse e a costruire un rapporto paritetico e di collaborazione tra Stato e contribuenti. Con un’attenzione particolare, ovviamente e anche qui, a chi fa impresa e contribuisce così alla ricchezza nazionale. Questo Governo ha iniziato il suo percorso poco più di un anno fa. La bussola che orienta i nostri passi è il programma che è stato votato ovviamente dai cittadini. Un programma di visione, di lungo periodo, che noi vogliamo portare avanti e attuare in questi cinque anni, punto per punto. Un programma che punta a rendere l’Italia più competitiva, più forte, più apprezzata nel mondo, più orgogliosa e consapevole di sé stessa. È un obiettivo ambizioso, certo lo so, ma nessuno meglio di chi fa impresa sa come non ci sia niente di impossibile se nel lavoro che si porta avanti ogni giorno ci si mette la passione, la determinazione e il coraggio e forse anche un pizzico di follia.Voi questo lo sapete bene. Quindi, forse anche da voi, dobbiamo prendere un po’ di esempio nel lavoro che facciamo tutti i giorni. Voi intanto continuate a dare, come sempre, il meglio di voi e troverete a fianco un Governo capace di sostenere quel lavoro, di sostenere quella visione, di sostenere quel pizzico di follia e di sostenere così la Nazione nel suo complesso”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, via libera della Camera, con 217 sì, un no e 31 astenuti, al Dl sul Referendum, che ora passa al Senato e ,via libera di Palazzo Madama, all’unanimità, con 139 sì, al Ddl sull’oblio oncologico.
In ultimo , è scontro in Aula alla Camera, tra Maggioranza e Opposizione, sulla proposta di legge presentata dai partiti di Opposizione, (eccetto che da Italia Viva), sul salario minimo legale a 9 euro. L’Aula, infatti, ha bocciato l’emendamento delle Opposizioni alla legge delega al Governo , che puntava alla riscrittura del testo in Commissione Lavoro e gli esponenti di Pd, M5S , AVS e Azione hanno ritirato le firme.
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