di Federica Marengo martedì 28 novembre 2023
-Nella 632° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese, cui si sono aggiunte le cattive condizioni metereologiche: una tempesta , infatti, ha lasciato 1,9 milioni di persone residenti nelle regioni ucraine occupate dai russi e in Crimea, ma anche nelle regioni a Sud dell’Ucraina, come Odessa, e a Sud della Russia, senza elettricità. . Gravi danni e vittime si sono verificati anche nelle vicine regioni di Mikolaiv, Kirovograd, Kiev e Kharkiv.
A tal proposito, l’ultimo bilancio diffuso dal ministero dell’Interno di Kiev parla di 10 morti e 23 feriti a causa del maltempo.
Tutto ciò, mentre nella città di Seredyna-Budy, nella regione settentrionale ucraina di Sumy, 3 persone , tra cui una bambina di 7 anni, sono morte e 2 sono rimaste ferite in un attacco delle forze di Mosca.
Intanto, mentre i media ucraini hanno fatto sapere che la moglie del capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov e altri funzionari dei servizi ucraini sono stati avvelenati , a Bruxelles, è iniziata la due giorni del summit dei ministri degli Affari Esteri della Nato, con il segretario generale Stoltenberg che ,ai microfoni del Tg2, e dei media ungheresi, ha dichiarato: “Le forze ucraine hanno riconquistato il 50% dei territori occupati dall’inizio della guerra e continuano a infliggere sconfitte pesanti alla Russia. L’Ucraina è più vicina che mai alla NATO e continueremo a sostenerla nell’attuazione delle riforme necessarie nel suo percorso verso l’adesione. Il futuro dell’Ucraina è nella NATO. Al vertice NATO di quest’anno a Vilnius, gli alleati hanno concordato un programma di aiuti pluriennale per l’Ucraina per garantire la transizione dall’era sovietica alle attrezzature e agli standard NATO, nonché all’interoperabilità degli eserciti. Gli alleati hanno finora stanziato 500 milioni di euro per far fronte a necessità critiche, tra cui carburante, attrezzature mediche, attrezzature per lo sminamento e ponti di barche. Il fronte non si è mosso dallo scorso anno ma gli intensi combattimenti continuano e dobbiamo tenere conto anche del fatto che gli ucraini sono stati in grado di infliggere pesanti perdite alle forze russe. Se al momento dell’inizio dell’invasione russa, si prevedeva che le forze ucraine sarebbero collassate in poche settimane, questo non è successo. Gli ucraini hanno contrattaccato a nord, est e sud e liberato metà del territorio occupato dai russi, grazie al loro coraggio, capacità e sostegno senza precedenti da parte degli alleati Nato. E dobbiamo continuare a sostenerli perché più forti sono sul campo di battaglia più forti sono al tavolo negoziale”.
Presente al vertice Nato a Bruxelles, anche il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, che, rispondendo a una domanda sulla presenza di un ‘elefante nella stanza’ rappresentato dalla stanchezza degli alleati nel sostegno a Kiev, postagli da un cronista in conferenza stampa con l’Alto Rappresentante per la Politica estera UE, Borrell, ha risposto: “No, non sento alcuna pressione” dall’esterno per avviare i negoziati di pace. “Gli elefanti sono animali molto saggi e molto compassionevoli, molto energici. E se sei un membro del branco, si proteggono sempre a vicenda perché qualunque sia la loro condizione e tutti gli elefanti giusti sono dalla nostra parte”.
Poi, in merito alla difesa di Kiev, Kuleba ha spiegato: “Ho suggerito la creazione di uno spazio paneuropeo dell’industria della difesa, dove tutti i processi siano sincronizzati, il che permetterà all’Europa non solo di sostenere Ucraina ma di sostenere le sue stesse forze e capacità: questo spazio dovrebbe includere anche i Paesi candidati e i partner, ne parlerò domani anche alla ministeriale Nato. La possibilità di avere accesso ai mezzi militari è la chiave per avere successo in questa guerra”.
Infine, sull’adesione dell’Ucraina alla Ue, ha evidenziato: “Noi tutti dobbiamo lavorare per mobilitare la capacità di Ue di agire contro l’invasione russa. Abbiamo parlato dell’ultimo pacchetto sanzioni, apprezziamo i continui sforzi dell’Ue e vorrei sottolineare che le misure agiscono sulla capacità di produrre missili e droni da parte della Russia. La migliore garanzia di sicurezza è l’adesione dell’Ucraina all’Ue, ma non lo è solo per l’Ucraina, lo è per tutta l’Europa. Il tema dell’avvio dei negoziati per l’ingresso di Kiev nell’Unione è tra i temi prioritari del bilaterale con Borrell”.
Anche l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Borrell, ha replicato alla domanda sulla stanchezza dei Paesi Ue, sottolineando: “Ci sono molti elefanti nella stanza, tante questioni grandi e importanti. Certamente, la questione della guerra in Ucraina è uno dei temi più importanti con cui abbiamo a che fare, ma per essere franco non vedo alcun segno di quella che viene chiamata ‘stanchezza’ da parte degli Stati membri. Tutti riconoscono i successi dell’Ucraina. Alcuni di questi non vengono discussi perché ci si concentra sull’aspetto della controffensiva. Ad esempio, il corridoio marittimo che trasporta grano dall’Ucraina sta funzionando, è un problema che è stato risolto”.
In merito alla questione della stanchezza dell’opinione pubblica nei confronti della guerra in Ucraina, dal Palazzo di Vetro dell’Onu, il ministro della Difesa Crosetto ha detto: “Stanchezza sull’Ucraina? La prima stanchezza è quella del popolo ucraino, che da quasi due anni subisce attacchi che non finiscono. Ogni giorno centinaia di migliaia di pallottole vengono sparate, centinaia di bombe cadono, droni come abbiamo visto negli ultimi giorni. Che poi le opinioni pubbliche ,dopo un po’ , si stufino di sentire parlare di guerra è comprensibile e legittimo, ciò non toglie che gli Stati devono difendere il diritto internazionale, le libertà internazionali, quelle regole che ci siamo dati per una convivenza civile tra nazioni e vanno difese anche quando annoiano”.
La ministra degli Esteri tedesca, Baerbock , invece, ha dichiarato: “L’Ucraina non solo combatte per la sua sicurezza ma anche per la pace e la sicurezza di tutta l’Europa ed è per questo che con gli alleati e i partner abbiamo sottolineato che la Germania non solo mantiene gli aiuti ma anzi li aumentiamo, di ben 8 miliardi di euro”, seguita dal Cancelliere tedesco Scholz, che, nel suo intervento al Bundestag, ricordando il momento in cui il governo si è insediato e lo shock che ha colpito il Paese per via della guerra in Ucraina, ha sottolineato: “Nessuno di noi vuole immaginare quali conseguenze ancora più gravi avrebbe per noi se la Russia vincesse questa guerra. Naturalmente, il sostegno all’Ucraina non era previsto”, ha affermato, sottolineando ancora una volta quanto sia importante aiutare l’Ucraina, dal punto di vista umanitario e non. Un imperativo per l’umanità”.
Per la Francia,invece, la ministra degli Esteri ,Colonna, ha detto: “Oggi ribadiremo il nostro sostegno all’Ucraina, che deve durare nel tempo. Nel quadro del G7, e di altri Paesi, abbiamo preso la decisione di dare delle garanzie di sicurezza all’Ucraina e la Francia ha iniziato questi negoziati, che sono a uno stadio avanzato, speriamo di terminare entro la fine dell’anno o al principio del 2024.Queste garanzie si articoleranno su tre assi, l’aiuto finanziario, l’aiuto umanitario e quello militare, in particolare “sulla produzione e la manutenzione di equipaggiamento bellico”.
Riguardo alle garanzie di sicurezza, l’ufficio del Presidente ucraino Zelensky sul suo sito web, ha fatto sapere che Kiev ha avviato con l’Italia i negoziati: “È iniziato il primo ciclo di consultazioni con la Repubblica italiana per la conclusione di un accordo bilaterale sulle garanzie di sicurezza, come previsto dalla Dichiarazione congiunta del G7 sul sostegno per l’Ucraina. Sarà l’Italia a presiedere il Gruppo dei Sette l’anno prossimo. Apprezziamo il contributo significativo dei nostri amici italiani alla difesa dell’Ucraina e l’avvicinarsi della vittoria congiunta. L’Ucraina ha già avviato consultazioni bilaterali con tutti i paesi del G7, compresa l’Italia. La fornitura da parte dell’Italia delle garanzie di sicurezza all’Ucraina sarà un passo importante verso l’adesione del nostro Paese all’UE e alla Nato”.
Per il ministro degli Esteri ed ex premier britannico Cameron: “La Nato mantiene al sicuro oltre un miliardo di persone. E dopo quasi 75 anni, l’Alleanza è più forte che mai. Putin prima credeva che la Nato sarebbe stata divisa e che l’Ucraina sarebbe crollata. Ora crede di poter stancarci con la sua guerra in Ucraina: si sbagliava allora e si sbaglia adesso. Insieme, il Regno Unito e gli alleati della Nato non chiuderanno mai gli occhi di fronte all’aggressione russa. Il Regno Unito continuerà a essere un fermo sostenitore dell’Ucraina e un campione per la pace e la stabilità in Europa”.
Il Dipartimento di Stato Usa, poi, ha reso noto che il segretario di Stato Usa, Blinken e il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide si sono incontrati oggi a Bruxelles, a margine del summit Nato e che Blinken si è congratulato con il Ministro degli Esteri Barth Eide per la sua nomina.
I due omologhi ,inoltre, hanno ribadito il loro comune impegno nei confronti della NATO e della sicurezza transatlantica e hanno discusso ulteriori misure per sostenere l’Ucraina contro l’aggressione della Russia, consultandosi anche sul conflitto a Gaza e sottolineando la necessità di continuare ad espandere gli aiuti umanitari ai civili. Discusse anche le questioni dell’Artico e della sicurezza alimentare globale.
La ministra degli Esteri finlandese Elina Valtonen, dicendosi molto delusa per il fatto che la Svezia non sia ancora nella Nato, ha evidenziato: “La Nato è estremamente unita, è tornata alle sue radici ora, dopo l’invasione su vasta scala che la Russia ha iniziato contro l’Ucraina. Siamo molto delusi dal fatto che la Svezia ad oggi non sia ancora membro. Ma una volta che la Svezia lo sarà e speriamo che accada molto presto, metteremo le sue capacità a disposizione dell’intero alleanza. L’ingresso della Svezia avrà un impatto anche e soprattutto per la regione che è importante per la Finlandia, che è l’area attorno al Mar Baltico”.
Proprio il Premier finlandese ha annunciato oggi che il suo paese chiuderà il suo ultimo valico di frontiera con la Russia, a seguito di un afflusso di migranti che Helsinki sostiene sia un attacco ibrido orchestrato da Mosca.
A Vilnius, in Lituania, invece, si è tenuta la conferenza sulla ricostruzione sostenibile dell’Ucraina, alla quale ha partecipato il commissario all’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, che ha dichiarato: “Per l’Ucraina la prima priorità è ovviamente la fine della guerra. Ma quando la guerra finirà, avremo bisogno di una ripresa verde, una ripresa che abbia al centro la sostenibilità ambientale, perché è l’unico modo per garantire la prosperità a lungo termine. Questo è il tema che continuiamo a ripetere alla conferenza e siamo qui per mostrare l’aiuto che l’Ue sta portando sul tavolo. S’inizia con l’assistenza pratica per aiutare l’Ucraina nel percorso di adesione e comprende un considerevole sostegno finanziario. La Commissione europea ha proposto uno Strumento per l’Ucraina, con l’intenzione di sostenere l’Ucraina con 50 miliardi di euro nei prossimi quattro anni. Il sostegno finanziario assume tre forme: sovvenzioni e prestiti allo Stato, un quadro specifico per gli investimenti in Ucraina, concepito per aiutare a mobilitare gli investimenti pubblici e privati nella ripresa e nella ricostruzione, e il sostegno tecnico nell’ambito dello strumento di preadesione, ad esempio ai comuni e alla società civile”.
Nel frattempo, la Commissione UE ha proposto una proroga di un anno delle misure di emergenza energetiche, tra cui il tetto al prezzo del gas, introdotte lo scorso anno in risposta alla crisi energetica innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, mentre al Parlamento UE, la Presidente Metsola, illustrando i punti del memorandum d’intesa firmata a Bruxelles con il presidente della Rada, il Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, ha annunciato che : “L’Eurocamera aprirà un ufficio di rappresentanza a Kiev. L’accordo prevede anche un’intensificazione delle relazioni bilaterali per accelerare le pratiche di adesione dell’Ucraina all’Ue, parallelamente ai negoziati d’accessione.. L’Ucraina sgombrerà qualsiasi dubbio sul fatto che non merita di far parte dell’Ue. L’importanza fondamentale di avere a Kiev una rappresentanza dell’Eurocamera”.
Via libera del Consiglio Ue a ulteriori finanziamenti per l’addestramento delle forze armate ucraine nell’ambito della missione di assistenza militare dell’Ue a sostegno dell’Ucraina (Eumam Ucraina). Il Consiglio UE , però, ha specificato che: “Tale sostegno sarà concesso attraverso il Fondo europeo per la pace (Epf) e assumerà la forma di attrezzature e forniture letali e non letali necessarie, nonché di servizi a sostegno delle attività di formazione. L’importo finanziario è aumentato di 194 milioni di euro, per un totale di 255 milioni di euro. L’obiettivo della decisione odierna, si legge, è continuare a sostenere lo sviluppo delle capacità delle forze armate ucraine da parte dell’Eumam, sulla base delle esigenze di Kiev e tenendo conto della crescente portata e complessità del programma di formazione. Questo sostegno continuerà a facilitare l’addestramento su larga scala del personale delle forze armate ucraine e consentirà agli Stati membri dell’Ue di fornire le attrezzature e le forniture necessarie per l’addestramento. Ad oggi, più di 34.000 soldati sono stati addestrati dal lancio della missione”.
In una nota congiunta, invece, i ministri degli Esteri di Estonia, Lettonia e Lituania , hanno comunicato che non parteciperanno alla 30esima sessione del Consiglio dei ministri dell’Osce, in programma a Skopje (in Macedonia) a causa della presenza del ministro russo degli Esteri, Serghey Lavrov, dicendosi però “pronti a collaborare con i partner e gli Stati partecipanti per sostenere i principi dell’Osce e contrastare l’aggressione della Russia e l’ideologia che ne è alla base”.
Il ministro degli Esteri della Nord Macedonia e presidente dell’Osce, Bujar Osmani, ha quindi fatto sapere che: “La Russia con la sua aggressione dell’Ucraina ha violato i principi dell’Osce, ai quali abbiamo aderito volontariamente 50 anni fa, e lo dirò al ministro Lavrov, che incontrerò non da ministro degli Esteri della Nord Macedonia, ma da presidente dell’Osce. Lavrov, non sta venendo a Skopje , ma alla ministeriale dell’Osce, così come all’Onu a New York: l’organizzazione ha servito la regione per promuovere i valori democratici e ne avremo bisogno sempre di più in futuro, dobbiamo preservarla”.
A Mosca, se sul fronte dei combattimenti , malgrado le pessime condizioni climatiche, la Difesa ha schierato un’altra nave lanciamissili nel Mar Nero e l’emittente britannica Sky News ha riportato la notizia che “altri 3.000 combattenti ceceni verranno inviati in Ucraina, secondo il loro leader Ramzan Kadyrov, faranno parte di nuove unità del ministero della Difesa russo e delle forze della Guardia nazionale russa”, il portavoce del Cremlino, Peskov, nel consueto punto stampa, ha dichiarato: “La Nato resta impegnata a contenere la Russia, sacrificando il popolo ucraino come vittima nella battaglia contro la Russia. La Nato considera la Russia un avversario. Ed è un’alleanza che è stata creata come strumento di confronto. È stata concepita così. La sua architettura è stata costruita in modo tale da essere, di fatto, un elemento di confronto e uno strumento di contenimento della nostra paese in un modo o nell’altro. Pertanto, a suo avviso, qualunque cosa venga inventata lì, qualsiasi dichiarazione possa essere fatta, lo scopo principale dell’Alleanza resta proprio questo. L’Alleanza sta analizzando la situazione. Per ora, non abbandona i suoi piani per contenere la Russia e, di fatto, di usare il popolo ucraino come agnello sacrificale nella lotta contro Russia”.
Il Presidente Putin, invece, secondo quanto riferito dall’agenzia Tass, in videoconferenza al Consiglio mondiale del popolo russo, avrebbe sottolineato: “La vera libertà è ora difesa dai combattenti russi nella zona dell’operazione militare speciale. Obiettivo dell’Occidente è quello di “smembrare e saccheggiare la Russia”.
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