di Federica Marengo lunedì 27 novembre 2023
-Nella 630° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpiti, infatti, dalle forze di Mosca, sei insediamenti nel territorio di Sumy, al confine nord-orientale con la Russia, quali: Khotin, Seredyna-Buda, Bilopillia, Velyka Pysarivka, Yunakivka e Myropillia, e una delle centrali termoelettriche della Dtek nella regione di prima linea del fronte in Ucraina.
Inoltre, come riportato anche dagli analisti dell’ Institute for the Study of War e dall’intelligence britannica, le forze militari russe sembrano avanzare sul fronte di Avdiivka, ad est dell’Ucraina, nella regione di Donetsk, dove si concentrano i combattimenti e a Robotyne, a sud, dove, invece, nelle ultime settimane gli scontri sono scemati.
Il punto sulle forze in campo, poi , è stato fatto in un post su Telegram dal capo del gruppo strategico-operativo Tavria dell’esercito ucraino, Oleksandr Tarnavsky, secondo cui, proprio nelle regione di Donetsk, la Russia subisce circa l’80% delle perdite totali sull’intero fronte, coi i soldati ucraini che, ciononostante, mantengono le loro posizioni e infliggono ingenti perdite agli occupanti.
Per lo Stato maggiore delle forze armate ucraine , dall’inizio della sua invasione il 24 febbraio 2022 ad oggi, la Russia ha perso in Ucraina 325.580 soldati.
Sul fronte russo, invece, il ministero della Difesa ha fatto sapere che “Nelle ultime 24 ore, i sistemi di difesa aerea di Mosca hanno abbattuto due missili guidati S-200 del sistema missilistico antiaereo (Sam) convertiti per colpire obiettivi terrestri sulla parte meridionale del Mar d’Azov” e che “ventuno droni ucraini sono stati distrutti nelle regioni di Donetsk e Zaporirzhzhia”.
Il sindaco in esilio della città di Melitopol, Ivan Fedorov, invece, ha reso noto gli ucraini avrebbero fatto esplodere un’auto a bordo della quale si trovavano combattenti ceceni.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, via social, ha fatto sapere che “Il maltempo ha causato interruzioni di corrente in più di 2.000 città e villaggi in 16 regioni dell’Ucraina e ha bloccato il traffico stradale” e ha ringraziato “tutti i soccorritori, ai lavoratori dei servizi pubblici, alla Polizia nazionale, alle autorità locali e agli ingegneri che lavorano 24 ore su 24 per aiutare le persone”.
A tal proposito, il governatore della Crimea ha definito un “Armageddon”, la tormenta che ha scosso la penisola sul Mar Nero, annessa dalla Russia nel 2014, annunciando lo stato di emergenza in alcuni comuni. Secondo il ministero russo per le situazioni di Emergenza, Quasi mezzo milione di abitanti della Crimea sono rimasti senza elettricità a causa della tempesta durante la quale si sono registrati venti fino a 144 chilometri orari, una persona è scomparsa e quattro sono rimaste ferite a causa del grave maltempo che ha imposto di dichiarare la giornata di oggi come “non lavorativa”, al fine di far restare a casa più persone possibili”. A Sebastopoli, la base principale della flotta russa del Mar Nero, un uragano ha abbattuto 189 alberi e danneggiato i tetti di 42 condomini.
A Bruxelles, nel frattempo, sono arrivati i ministri degli Esteri della Nato per la riunione del 28 e del 29 novembre . Alla vigilia della due giorni, e a margine di una riunione , il segretario generale Stoltenberg ha dichiarato: “Gli alleati concordano sul fatto che l’Ucraina diventerà membro della NATO, durante l’incontro concorderemo raccomandazioni per le riforme prioritarie dell’Ucraina. Mercoledì , il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si unirà a noi per la prima riunione del Consiglio Nato-Ucraina a livello dei ministri degli Esteri. Riaffermeremo il sostegno a lungo termine della Nato. L’anno scorso l’Ucraina ha vinto le battaglie di Kiev e Kharkiv. Quest’anno continuano a infliggere pesanti perdite alla Russia. L’Ucraina ha riconquistato il 50% del territorio che la Russia ha ceduto. Ha prevalso come nazione sovrana e indipendente. Questa è una grande vittoria per l’Ucraina. Nel frattempo, la Russia è più debole politicamente, economicamente e militarmente. C’è una situazione molto difficile al fronte in Ucraina, specie nell’est, dove vediamo scontri feroci in corso. È vero, il fronte non si è mosso molto quest’anno e vorremmo che più territori fossero ripresi e più velocemente ma Kiev è riuscita a infliggere molte perdite alla Russia, in termini di uomini e capacità: questi sono importanti successi militari anche se non abbiamo visto grandi spostamenti della linea del fronte. Gli alleati mostrano un sostegno incrollabile nei confronti dell’Ucraina”. Stoltenberg ha poi notato che gli alleati forniscono a Kiev mezzi sempre più sofisticati e che c’è la necessità che questi sistemi siano interconnessi fra loro. Quanto all’adesione della Svezia alla Nato, la Turchia dovrebbe approvare la richiesta di adesione della Svezia il prima possibile. La Svezia ha mantenuto quanto promesso e ora è giunto il momento per la Turchia di completare il processo di adesione. Riguardo a Kiev, gli alleati concordano sul fatto che l’Ucraina diventerà un membro della Nato. Durante il nostro incontro, concorderemo le raccomandazioni per le riforme prioritarie dell’Ucraina”.
Poi, il segretario della Nato, Stoltenberg, ha lanciato un monito: “Abbiamo visto che un sostanzioso sostegno militare da parte degli alleati Nato non è riuscito ad aiutare gli ucraini a spostare la linea del fronte: questo riflette il fatto che non dovremmo mai sottovalutare la Russia. La loro industria militare è in modalità bellica; sono in grado di rifornire le loro forze con munizioni e capacità, hanno ricevuto una quantità notevole di munizioni dalla Corea del Nord, hanno la volontà di sacrificare persone in questa operazione, il che rende anche difficile per gli ucraini raggiungere i progressi sul territorio cui mirano”.
Sempre da domani, ma fino al 1° dicembre, la Commissione europea ospiterà a Vilnius, in Lituania, una conferenza ad alto livello sulla ripresa green in Ucraina, nella quale verrà ribadito l’impegno dell’Esecutivo europeo a proseguire la cooperazione e l’assistenza all’Ucraina nei suoi sforzi di ricostruzione sostenibile, volta a garantire agli ucraini la prosperità , l’autonomia delle risorse e la qualità della vita quando la guerra finirà.
Nell’ambito della ricostruzione , il museo di Storia nazionale ucraino in un comunicato stampa, ha annunciato, al termine di un lungo stallo legale, di aver recuperato una preziosa collezione di tesori archeologici prestati dalla Crimea a un museo di Amsterdam poco prima dell’annessione della penisola ucraina da parte della Russia nel 2014.
Restando in tema UE, il portavoce personale del Premier ungherese ,Orban, Bertalan Havasi, ha reso noto che, il Primo ministro ha avuto un incontro nel proprio ufficio a Budapest con il Presidente del Consiglio europeo Michel, cui ha partecipato anche Janos Boka, il ministro degli Affari europei, spiegando che “Le trattative si svolgono in vista del prossimo vertice Ue al fine di preparare un successo per il Consiglio europeo. Tra i temi prioritari del vertice, l’allargamento dell’Unione e gli aiuti supplementari da inviare all’Ucraina nell’ambito della revisione del bilancio”.
Il Premier Orban ha inviato una lettera a Michel, su entrambi i punti ,annunciando la contrarietà dell’Ungheria, finché l’Ue non ridisegna, in una “discussione strategica”, i propri piani riguardo alla guerra in Ucraina ed esprimendo perplessità sugli ulteriori aiuti da inviare a Kiev.
Secondo quanto riportato dal portavoce del Governo di Budapest, Zoltan Kovacs, il ministro degli Esteri ungherese, Pe’ter Szijjarto, avrebbe evidenziato che “L’economia dell’Ue sta cadendo a causa di politiche ideologiche ed emotive, mentre è ormai chiaro che le sanzioni contro la Russia sono fallite. Stiamo negoziando il 12esimo pacchetto di sanzioni senza sapere quale danno economico causato all’Europa i precedenti pacchetti”.
Il sottosegretario di Stato USA per gli Affari europei ed eurasiatici James O’Brien, invece, ha smentito le notizie di Bild che, citando una fonte del governo tedesco, ha riferito che Washington e Berlino intendono spingere l’Ucraina a negoziare con la Russia ,limitando la quantità e la qualità delle armi fornite a Kiev. In merito, infatti, ha precisato: “La storia della Bild era intrigante ma non vera, non esiste una simile politica statunitense. Abbiamo sempre detto che spetta all’Ucraina decidere. Non decidiamo nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina”.
Il Primo ministro svedese Ulf Kristersson,, ha dichiarato che “La Svezia sostiene fermamente le misure della Finlandia volte a chiudere i valichi di frontiera con la Russia”, promettendo l’aiuto di Stoccolma a Helsinki ,se la Finlandia ne avesse bisogno sul confine orientale ed esprimendo la fiducia che la Svezia diventerà membro a pieno titolo dell’Alleanza Atlantica.
A Mosca, il Presidente russo Putin, in un messaggio ai partecipanti a una conferenza intitolata all’ex premier e ministro degli Esteri Evgenij Primakov, ha dichiarato: “Dalla crisi del modello di globalizzazione di matrice occidentale sta emergendo un nuovo sistema di relazioni internazionali, più giusto e più democratico, che incontra i bisogni della maggioranza mondiale. “È ovvio che il modello di globalizzazione, che è stato formato in gran parte dagli Stati occidentali , naturalmente, nel loro stesso interesse – ha esaurito la sua utilità ed è in profonda crisi. Sta emergendo un nuovo sistema di relazioni internazionali, più giusto e più democratico, che incontra i bisogni della maggioranza mondiale”, seguito dal ministro degli Esteri, Lavrov, che, replicando alle parole del segretario alla Difesa americano, Austin, secondo cui Mosca “non si fermerà se conquisterà l’Ucraina”, ha assicurato: “La Russia non ha e non ha avuto intenzioni aggressive o piani espansionistici in Europa. Mosca, non dovrebbe pensare adesso a come migliorare i suoi legami con l’Europa, ma allo stesso tempo non chiude la porta agli attori sensibili del Vecchio Continente. La Russia continuerà a lottare per la verità e la giustizia, affinché la voce di tutti i Paesi sia ascoltata, indipendentemente dalle loro dimensioni, dalla struttura governativa o dal livello di sviluppo economico”.
La portavoce del ministero degli Esteri, Zakharova, in merito alla liberazione di un cittadino russo da parte di Hamas, ha affermato che: “La Russia valuta positivamente il gesto di buona volontà della leadership di Hamas riguardo alla liberazione di un suo connazionale tra gli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza” e che, “In contatto con tutte le parti coinvolte, continueremo a lavorare per il rapido rilascio dei restanti cittadini russi tenuti in ostaggio nella Striscia di Gaza”,
Il portavoce del Cremlino, Peskov, poi, commentando le dichiarazioni di Kiev secondo cui il Presidente Putin avrebbe incaricato alcune spie russe di destabilizzare la società Ucraina., ha detto che : “La società in Ucraina si sta destabilizzando. C’è chi capisce l’essenza di ciò che sta accadendo e conserva la capacità di pensare in modo sobrio. Ma si tratta di processi interni”.
Il viceministro russo dell’Industria e del Commercio Kirill Lysogorsky, che guida la delegazione russa presso l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. (OPCW),intervenendo alla Ventottesima sessione dell’OPCW all’Aia,ha fatto sapere che :“La Russia ha prove innegabili della partecipazione degli Stati Uniti e dei suoi alleati della NATO nella fornitura di sostanze chimiche tossiche elencate e non, nonché dei loro mezzi di trasporto, all’Ucraina. La Russia dispone anche di informazioni sull’uso di sostanze chimiche tossiche da parte degli agenti dei servizi speciali ucraini contro la leadership delle nuove regioni russe”.
Riguardo al patto sulle esportazioni di grano dai porti ucraini del Mar Nero, l’ambasciatore russo in Turchia, Aleksei Erkhov, in un’intervista al quotidiano turco Daily Sabah, ha dichiarato: “La nostra parte del pacchetto è a livello zero. Le Nazioni Unite stanno compiendo sforzi ,ma sono infruttuosi. Il problema sta nel fatto che l’Occidente continua a imporre e mantenere sanzioni su cibo e fertilizzanti provenienti dalla Russia. L’ambasciatore russo ha affermato che nel frattempo Mosca ha proposto un’iniziativa per inviare grano gratuitamente ai Paesi africani più poveri. Ci aspettiamo che entro la fine dell’anno verranno inviate circa 200mila tonnellate di grano, due imbarcazioni sono già partite nei giorni scorsi e sono dirette in Somalia e Burkina Faso”.
Infine, la Banca centrale russa ha annunciato che dal gennaio del 2024 riprenderà le operazioni in valuta straniera sul mercato interno attraverso il Fondo previdenziale nazionale.
©Riproduzione riservata