di Federica Marengo lunedì 6 novembre 2023
-Mentre l’esercito israeliano continua a circondare Gaza, annunciando di aver ucciso i comandanti dei terroristi nei tunnel della Striscia, il Premier Netanyahu , che in giornata ha sentito anche il Presidente USA Biden per discutere degli ultimi sviluppi del conflitto, ha dichiarato che dopo la guerra in Israele, “quando avrà distrutto Hamas, offrirà al popolo di Gaza un futuro reale di speranza”.
Il segretario di Stato USA, Blinken, invece, recatosi in Turchia , ha incontrato il ministro degli Esteri Hakan Fidan ,per discutere della situazione a Gaza e del conflitto tra Israele e Palestina. Al termine dell’incontro, si è svolta una conferenza stampa congiunta, nella quale, sottolineando la necessità di evitare una escalation, ha dichiarato: “A Gaza, stiamo lavorando su tutti i fronti per delle pause umanitarie, ma servono anche progressi sugli ostaggi, una cosa che ovviamente sta particolarmente a cuore a Israele. Lavoriamo all’assistenza umanitaria ,ma anche al rilascio degli ostaggi. Sono convinto che possiamo fare ancora molto e che ci sono delle speranze per il rilascio”.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Anadolu, che ha citato fonti diplomatiche, riguardo l’incontro tra il ministro degli Esteri turco, Fidan, e il segretario di Stato Usa, Blinken:“La Turchia e gli Usa sono d’accordo riguardo alla necessità di impedire che i civili vengano colpiti a Gaza, sulla necessità di inviare aiuti umanitari e sulla soluzione a due Stati del conflitto tra Israele e Palestina”.
Tuttavia, allarmi per i razzi giunti dal Libano sono stati attivati in tutta la regione settentrionale di Israele: secondo l’esercito sono stati sparati almeno 30 razzi, ai quali quest’ultimo ha risposto attaccando il territorio libanese.
lntanto, se il Premier della Giordania ha avvertito che : “Ogni tentativo o la creazione di condizioni per trasferire i palestinesi sarà considerata una dichiarazione di guerra”, il segretario generale dell’Onu Guterres ha rilanciato il suo appello a un cessate il fuoco umanitario, sottolineando come Gaza stia diventando un cimitero per bambini.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, invece, ha annunciato: “Per quanto ci riguarda, quasi tutti gli italiani, tranne chi voleva rimanere, tra cui un paio di operatori della Croce Rossa, sono usciti dalla Striscia di Gaza. Abbiamo inviato, come governo italiano, beni di prima necessità attraverso l’aeronautica militare e che sono stati consegnati alla Mezza Luna rossa. Stiamo anche valutando, e lo ha detto il ministro Crosetto, di inviare un ospedale da campo italiano per i feriti nella Striscia”.
Sempre in tema di politica estera, questo pomeriggio, la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il Premier albanese Edi Rama, con cui al termine del colloquio ha tenuto una conferenza stampa congiunta, nella quale la Premier ha annunciato la stipulazione di un accordo tra i due Paesi che prevede “la realizzazione in Albania di due centri per la gestione dei migranti che, a regime, potranno gestire un flusso annuale di 36mila” persone. Le due strutture non accoglieranno i minori, le donne in gravidanza e i soggetti vulnerabili”.
Nel dettaglio, il protocollo d’intesa tra i due Paesi si applica agli immigrati salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle di Marina e Gdf, non quelle delle ong e non agli immigrati che giungono sulle coste e sul territorio italiani. “Al porto di Shengjin, l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione e realizzerà un centro di prima accoglienza e screening, mentre a Gjader, nell’ovest dell’Albania, realizzerà una struttura modello Cpr per le procedure successive”.
La Presidente Meloni ha poi spiegato gli obiettivi dell’accordo, ovvero “quelli di contrastare il traffico di esseri umani, prevenire i flussi irregolari e accogliere solo chi ha veramente diritto alla protezione internazionale. Nei due centri quello al porto si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione con una prima attività di screening, mentre il centro che sarà realizzato nell’area più interna sarà una struttura modello Cpr”.
Quindi, a conclusione della conferenza stampa, ha evidenziato: “Con questo accordo, voglio dire che non solo l’Albania si conferma una nazione amica dell’Italia, ma anche dell’Unione europea, perché nonostante non sia ancora formalmente parte dell’Ue, come sapete l’Albania è un Paese candidato all’ingresso nell’Unione europea, si comporta esattamente come se fosse già un Paese membro di fatto dell’Unione. E questa è una delle ragioni per le quali sono fiera del fatto che l’Italia da sempre e storicamente sia stato uno dei più grandi sostenitori dell’ingresso dell’Albania e dei Paesi dei Balcani occidentali nell’Unione europea. Voi sapete che a me non piace definirlo allargamento, a me piace definirlo riunificazione, non penso che l’Unione europea sia un club, non penso che siamo noi a decidere chi sia europeo e chi non lo sia, credo che i Balcani occidentali siano a tutti gli effetti Paesi europei, credo che l’Albania sia a tutti gli effetti un Paese europeo e questa è la ragione per la quale dall’inizio da sempre noi abbiamo sostenuto con forza questo progetto di riunificazione”.
Il Premier Rama, invece, ha detto: “Se l’Italia chiama l’Albania c’è. L’Albania non è ancora nell’Ue, ma questo non ci impedisce di essere e vedere il mondo come europei. Noi non avremmo potuto fare questo accordo con nessuno altro Stato dell’Ue. L’Albania non potrà mai ripagare il suo debito verso l’Italia. Un debito, quello contratto verso il popolo italiano e le istituzioni italiane per quello che hanno fatto per noi sin dal primo giorno in cui siamo arrivati su questa sponda del mare per trovare rifugio. Per scappare dall’inferno. E per immaginare una vita migliore. Questo debito, non si può ripagare. Pertanto, se l’Italia chiama, l’Albania c’è”.
Fonti di Palazzo Chigi, hanno fatto sapere in merito alla visita lampo della Premier Meloni allo stesso Premier Rama della scorsa estate , che , proprio in quell’occasione, “il protocollo sulla gestione dei flussi migratori tra Roma e Tirana era stato sostanzialmente chiuso. L’intesa era arrivata durante l’incontro che i due leader avevano tenuto all’epoca, e che era stato narrato come una semplice vacanza. Invece, notano le stesse fonti, “altro che aperitivi”, e spiegano che “l’accordo sarà operativo entro la primavera 2024. Il primo accordo di questo tipo, un accordo storico non solo per l’Italia ,ma per tutta l’Unione europea”.
Soddisfatto dell’accordo, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajni, che, su X, ha sottolineato: “L’accordo firmato con l’Albania rafforza il nostro ruolo da protagonista in Europa ed apre nuove strade di collaborazione nell’Adriatico. Contrasto all’immigrazione irregolare e bloccare la tratta di esseri umani. Queste le priorità della nostra politica estera”.
Critica sull’accordo l’Opposizione, con il responsabile per le politiche migratorie del Pd, Majorino, che ha dichiarato: “L’accordo che il Governo Meloni ha raggiunto con il governo albanese sembra configurarsi come un pericoloso pasticcio, parecchio ambiguo. Se infatti si è, come sembra, di fronte a richiedenti asilo, appare assolutamente inimmaginabile compiere con personale italiano e senza esborso di risorse, come annunciato, le procedure di verifica delle domande d’asilo”, riecheggiato dal co-portavoce di AVS, Bonelli, che ha detto: “Quello che il governo ha definito come un ‘importantissimo protocollo di intesa’ non è altro che una politica di respingimento mascherata da cooperazione internazionale”.
In giornata , poi, vi è stata anche una riunione lampo del Consiglio dei Ministri per conferire la cittadinanza italiana a una neonata inglese di 8 mesi gravemente malata per una patologia mitocondriale incurabile, cui , pochi giorni fa, l’Alta corte di Londra aveva negato la possibilità del trasferimento in Italia per continuare a mantenerla in vita tramite il supporto delle macchine. Tale decisione del Consiglio dei ministri, dunque consentirà il ricovero della piccola presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma.
La Premier Meloni ha poi commentato via social tale decisione, sottolineando: “Dicono che non ci siano molte speranze per la piccola Indi, ma fino alla fine farò quello che posso per difendere la sua vita. E per difendere il diritto della sua mamma e del suo papà a fare tutto quello che possono per lei”.
Nel frattempo, mentre il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, recatosi in Toscana flagellata dal maltempo, visitando Prato, uno dei comuni più colpiti dall’alluvione, ha annunciato lo stanziamento da parte del Governo di 300 milioni di euro per le imprese: 100 a fondo perduto per le aziende che esportano e altri 200 milioni di prestiti agevolati, il ministro per le Imprese e il Made in Italy Urso ha inviato ai Comuni , all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, all’Enac, e alle associazioni di categoria, una circolare in cui, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “fornisce tutti i chiarimenti necessari sulle nuove norme introdotte dal Decreto Asset, approvato il 10 agosto scorso e convertito successivamente in legge il 9 ottobre”.
Le nuove regole semplificate permetteranno ai Comuni di rilasciare, in via sperimentale, licenze aggiuntive a chi è già titolare di una licenza ,per fronteggiare lo straordinario incremento della domanda legato a grandi eventi o a eccezionali flussi di presenze turistiche, che avranno un carattere temporaneo o stagionale e una durata, comunque, non superiore a dodici mesi, prorogabili per un massimo di ulteriori dodici, su esigenze di potenziamento del servizio emerse dalla ricognizione dei dati.
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