di Federica Marengo sabato 4 novembre 2023
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-Nella 610° giornata di guerra in Ucraina, la Presidente della Commissione UE Von der Leyen si è recata a sorpresa a Kiev, alla vigilia della raccomandazione della Commissione sull’inizio dei negoziati di adesione all’UE, prevista per l’8 novembre prossimo, giorno in cui l’Esecutivo UE dovrà presentare la sua relazione sullo stato dei progressi compiuti da Ucraina, Moldavia e Georgia e decidere se aprire o meno i negoziati di adesione, prima dell’incontro dei Ventisette a dicembre.
Inoltre, martedì 7 ottobre, la Commissione europea presenterà il suo tradizionale pacchetto sull’allargamento, costituito dai rapporti sui progressi compiuti nell’ultimo anno dai Paesi che aspirano ad entrare in Ue. L’Esecutivo Ue, in questo frangente, potrebbe decidere di raccomandare al Consiglio europeo di procedere con l’avvio dei negoziati con Kiev, passando quindi alla fase successiva dell’iter, caratterizzata dall’allineamento dell’ordinamento nazionale ucraino a quello comunitario, ciò a condizione che l’Ucraina abbia approvato alcune riforme nel Paese, soprattutto nel campo della lotta alla corruzione e della protezione delle minoranze.
I Paesi membri saranno poi chiamati a esprimersi all’unanimità, con un via libera che potrebbe arrivare nel corso dell’ultimo vertice Ue del 2023, fissato per il 14 e 15 dicembre.
Al suo arrivo a Kiev, la Presidente Von der Leyen, ha scritto su X: “È bello essere di nuovo a Kiev per la mia sesta visita in tempo di guerra. Sono qui per discutere del percorso di adesione dell’Ucraina all’Ue. Il sostegno finanziario dell’Ue per ricostruire l’Ucraina come una democrazia moderna e prospera. E come continueremo a far pagare alla Russia la sua guerra di aggressione”.
Quindi, arrivata a bordo del Kiev Express, è stata accolta alla stazione dal Presidente Zelensky , per poi prendere parte alle celebrazioni organizzate in occasione della giornata dei circa 220mila lavoratori delle ferrovie ucraine.
A margine di tali celebrazioni, ha dichiarato: “L’Ucraina può essere orgogliosa dei suoi ferrovieri che dall’inizio dell’aggressione della Russia hanno lavorato in modo instancabile in condizioni così difficili. Il sistema ferroviario ucraino è centrale per aiutare i connazionali ” cercare rifugio nell’Unione europea e a tornare a casa, portare il grano e i prodotti vitali dall’Ucraina al mondo e ricollegare il Paese e la sua gente”, seguita dal Presidente Zelensky, che ha detto: “La nostra ferrovia è molto più che una semplice via di trasporto. È una garanzia che il nostro popolo, l’economia ucraina e il nostro Stato non saranno scollegati dai Paesi europei che ci sostengono”.
Nel corso della sua visita, la Presidente Von der Leyen, ha anche affrontato il tema del sostegno militare a Kiev , rassicurando che il conflitto in Medio Oriente non distrarrà gli alleati occidentali dalla guerra in Ucraina e ,confermando che la UE sarà a fianco di Kiev per tutto il tempo necessario e che è in preparazione il dodicesimo pacchetto di sanzioni a Mosca.
Successivamente, la Presidente Von der Leyen e il Presidente Zelensky hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, in cui quest’ultimo ha dichiarato che l’Ucraina è impegnata a portare avanti le riforme, compreso il rafforzamento delle pratiche anti-corruzione , che un rapporto sui progressi dell’Ucraina nel suo tentativo di aderire al blocco è atteso per la prossima settimana e che vi è stanchezza nella popolazione, ma che la guerra contro la Russia non è in stallo, poiché l’unica alternativa possibile è vincerla, sottolineando come la scelta della UE sull’adesione sarà storica e come la guerra in Medio Oriente distolga l’attenzione da Kiev, che è uno degli obiettivi di Mosca.
Infine, il Presidente ucraino Zelensky ha smentito le indiscrezioni pubblicate dal network statunitense Nbc, secondo le quali ci sarebbero discussioni in corso su un negoziato con Mosca, affermando: “Tutti conoscono il mio atteggiamento, che coincide con l’atteggiamento della società ucraina… Oggi nessuno sta facendo pressione [su di me per negoziare], né uno dei leader dell’UE o degli Stati Uniti. Per noi ora sederci al tavolo con la Russia, parlare e darle qualcosa, è qualcosa non accadrà”.
La Presidente della Commissione UE, invece, ha sottolineato: “L’Ucraina ha fatto ottimi progressi nell’ottica dell’adesione all’Ue, lo testimonieremo la prossima settimana, quando la Commissione presenterà la sua relazione sull’allargamento. Voglio dirvi quanto siamo impressionati dalle riforme che avete fatto mentre state combattendo una guerra esistenziale. Sono fiduciosa che completando le riforme l’Ucraina possa passare alla fase successiva del processo di adesione”.
Poi ha annunciato: “Presenteremo una proposta sull’uso degli asset sovrani congelati russi per la ricostruzione dell’Ucraina prima della fine dell’anno. Continueremo a far pagare la Russia per la sua guerra di aggressione. La proposta sarà ben allineata con i partner del G7 ed è frutto del lavoro intenso condotto dall’Ue insieme ai Paesi membri in un gruppo di lavoro durante tutto l’ultimo mese. La prossima settimana presenteremo il nostro dodicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le nuove sanzioni toccheranno fino a cento nuovi individui coinvolti nell’aggressione all’Ucraina, nuovi divieti di import ed export, azioni per inasprire il tetto al prezzo del petrolio e misure severe nei confronti delle società di Paesi terzi che eludono le sanzioni. Le nuove sanzioni toccheranno fino a cento nuovi individui coinvolti nell’aggressione all’Ucraina, nuovi divieti di import ed export, azioni per inasprire il tetto al prezzo del petrolio e misure severe nei confronti delle società di Paesi terzi che eludono le sanzioni”.
Più tardi, su Telegram, il Presidente Zelensky, ringraziando gli USA per il nuovo pacchetto di aiuti militari da 425 milioni di dollari, ha pubblicato un post, nel quale, ha dichiarato: “Quello intrapreso dall’Ucraina verso l’adesione all’Unione Europea è un cammino enorme. L’Ucraina ha percorso un cammino enorme: dal punto in cui molti non credevano nella possibilità di un nostro allineamento con l’Unione Europea durante una guerra su larga scala, al raggiungimento dello status di Paese candidato a velocità record e al soddisfacimento dei prerequisiti necessari per l’apertura dei negoziati. Questa è la prova, più volte ribadita, che l’Ucraina può raggiungere risultati significativi quando lavora unita e con fiducia, nell’interesse della nostra indipendenza e di tutti gli ucraini. Continuiamo a trasformare il nostro stato per prepararlo davvero alla piena adesione all’Ue, adattando tutte le nostre istituzioni e tutti i nostri standard alle regole europee. Noi tutti in Ucraina dovremmo già abituarci al fatto che la nostra politica interna è la politica dell’integrazione europea ed è questo che ci avvicina al momento in cui la bandiera ucraina sarà a Bruxelles insieme a tutte le altre bandiere degli Stati membri dell’Ue. Gloria a tutti coloro che combattono per l’Ucraina! Guerrieri, vi ringrazio! Ringrazio tutti coloro che aiutano! L’Ucraina è e resterà indipendente e libera”.
Infine, un diplomatico ucraino ha dichiarato al Times of Israel che il Presidente ucraino, Zelensky, voleva recarsi in Israele la settimana prossima, ma che il viaggio è ormai in forse dopo la fuga di notizie sull’emittente israeliana Channel 12.
A Mosca, intanto, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre, Giornata dell’Unità nazionale russa, il presidente Putin ha firmato oggi un decreto sull’assegnazione del premio presidenziale al Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill, per il suo contributo al rafforzamento dell’unità della nazione, nel quale si legge, in un passaggio riportato dall’agenzia Ria Novosti: “Dopo aver considerato la proposta del Consiglio presidenziale sulle relazioni etniche della Russia, decido di assegnare il premio di Presidente della Russia al Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, per il suo contributo al rafforzamento dell’unità della nazione russa nel 2023 e di conferire il titolo di vincitore onorario del premio presidenziale”.
Proprio riguardo al Patriarca Kirill, l’intelligence ucraina (SBU) ha accusato quest’ultimo di promuovere l’aggressione russa e di indebolire l’integrità territoriale dell’Ucraina, evidenziando come “Il primate della Chiesa ortodossa russa sia un membro della cerchia ristretta della massima leadership militare e politica della Russia e come sia stato uno dei primi a sostenere pubblicamente una guerra su vasta scala contro l’Ucraina”.
L’intelligence ucraina ha poi sottolineato che “Kirill usa i suoi subordinati ortodossi in Russia, così come i membri della Chiesa ortodossa ucraina collegata a Mosca, per diffondere la propaganda filo-russa”.
Il card. Matteo Zuppi, Presidente della Cei e inviato del Papa per la missione di pace in Ucraina, invece, intervenuto al Meeting annuale ‘Medici con l’Africa Cuamm’, in corso a Milano, ha dichiarato: “Che prospettive ci sono per la pace in Ucraina ? ”Ci devono essere, vanno cercate. Spingiamo per cercarle’. ‘Il Papa in maniera commovente non si arrende alla logica della guerra, che purtroppo è una logica. Non accettabile, ma è una logica e per trovare la pace bisogna entrare in quella logica. Se non si sblocca il problema del grano, questo avrà conseguenze terribili, specie nei paesi più deboli. Significa fame. Non facciamo naufragare la speranza. Va cercata quando non c’è, perché la soluzione c’è, ma bisogna lavorarci tanto. La Speranza non è morta. Ce lo chiedono in tantissimi che continuano a soffrire. E poi non dimentichiamo anche gli altri pezzi della guerra mondiale. Non fanno notizia ma ci sono”.
Quanto alla situazione sul campo, sotto attacco russo nelle ultime 24 ore: la regione di Sumy, dove sono stati abbattuti dalle forze aeree ucraine due droni, la città di Beysov nella regione di Kherson, dove due persone sono rimaste ferite e la regione orientale di Dnipro, dove, secondo i media locali,sarebbero state udite una decina di esplosioni e sarebbe stata colpita un’“infrastruttura”.
Sul fronte russo, invece, abbattuti i droni ucraini su Zaporizhzhia, dove l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, AIEA ha annunciato l’ingresso di una nuova squadra di esperti nella locale centrale nucleare e su Kursk. Inoltre, il capo dell’amministrazione filorussa nella Crimea occupata, Sergey Aksyonov, ha reso noto che il sistema di difesa aerea è entrato in azione sui cantieri navali Butoma a Kerch, in Crimea.
Secondo gli analisti dell’Istituto per lo studio della guerra (ISW), i russi si starebbero preparando per un “terzo massiccio assalto ad Avdiyivka”, in quanto grazie a operazioni offensive nei pressi della città e ad alcuni successi starebbero avanzando verso sud-ovest da Krasnohorivka (4 km a nord di Avdiivka) fino alla linea ferroviaria a nord di Avdiivka.
Il Presidente ucraino Zelensky, poi, ha rimosso il generale Viktor Khorenko dall’incarico di comandante delle Forze per le operazioni speciali (Sof), affidandolo al colonnello Serhiy Lupanchuk. Infatti, Khorenko, continuerà a svolgere compiti speciali come parte dell’intelligence della difesa del ministero della Difesa, mentre il nuovo comandante, Lupanchuk, ufficiale esperto, di combattimento, è stato definito: “l’uomo giusto al comando, e qualcuno che può portare maggiore potere alle nostre forze per le operazioni speciali”.
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