di Federica Marengo martedì 31 ottobre 2023
-Mentre l’esercito israeliano ha continuato ad avanzare verso Gaza city lungo due linee e 80 camion hanno trasportato altri aiuti umanitari tramite il valico di Rafah, Hamas ha fatto sapere che durante uno degli attacchi , Israele avrebbe distrutto il campo profughi di Jabalia, causando almeno 400 vittime. Proprio uno dei capi di Hamas, esponente del Consiglio internazionale del movimento islamista a Gaza, nel corso della trasmissione di Rai Tre,“Agorà”, ha accusato l’Italia di “essere coinvolta nell’aggressione dei palestinesi, in quanto alleata di USA, Francia, Germania e Gran Bretagna”.
Intanto, il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, a margine dell’evento alla Triennale sulla ricostruzione dell’Ucraina, tornando sulla situazione degli ostaggi nella Striscia di Gaza, tra cui vi sono anche 14 italiani con i loro familiari, ha dichiarato: “A Gaza ci sono 14 cittadini italiani e cinque loro familiari e ci auguriamo possano uscire dalla Striscia quando ci sarà l’accordo. Noi li stiamo seguendo minuto per minuto attraverso il nostro consolato di Gerusalemme che ha la competenza sulla Striscia”.
Poi, sull’invio di altri aiuti umanitari a Gaza, dopo un primo carico arrivato attraverso l’Egitto ,ha aggiunto: “Assolutamente sì. Ieri è arrivato il primo aereo italiano. Il nostro ambasciatore al Cairo si è preoccupato di far consegnare tutti gli aiuti umanitari alla Mezzaluna Rossa egiziana e ci auguriamo che i tir quanto prima possano entrare attraverso il valico di Rafah nella Striscia di Gaza, per far sì che la popolazione civile possa avere quanto prima i nostri aiuti”.
Più tardi, lo stesso Vicepremier e ministro Tajani, a Torino per l’ incontro con la Ministra dell’Europa e degli Affari Esteri francese, Catherine Colonna, al termine della prima riunione del Comitato di cooperazione frontaliera italo-francese, alla luce degli ultimi accadimenti, ha rilanciato la collaborazione con la Francia contro il terrorismo: “Siamo tutti impegnati nella lotta contro il terrorismo per garantire anche la sicurezza all’interno dell’Unione europea, lavoriamo insieme per una de-escalation e impedire che il conflitto tra Israele e Hamas si allarghi ad altri Paesi. Lavoriamo in perfetta sinfonia, parlando con tutti i nostri interlocutori al fine di compiere passi in avanti in favore della pace». Sull’obiettivo in Medio Oriente, abbiamo la comune visione del risultato che vogliamo raggiungere, quello di due popoli e due Stati per garantire stabilità a una regione così complicata”.
Il ministro della Difesa, Crosetto, poi, ha confermato l’invio , tramite Aeronautica, di altri aiuti a Gaza: “Un altro C-130 dell’Aeronautica militare con la seconda tranche di aiuti umanitari per Gaza è atterrato all’aeroporto di Al Arish. Dopo aver scaricato il materiale umanitario, “stiamo organizzando la possibilità di portare a Gaza un ospedale da campo” italiano. È importante in un momento in cui, in Medio Oriente, si sta consumando una terribile tragedia per l’umanità che l’Italia abbia dato un segnale alla popolazione civile che sta subendo l’impatto maggiore. Hamas non è la popolazione palestinese, ma sono i civili, tra cui molti bambini, anziani e donne a essere le vere vittime di questo conflitto proprio come i civili e gli ostaggi israeliani. La comunità internazionale deve attivarsi per garantire loro cibo, acqua e medicinali. L’Italia, tra le prime ad aver avuto questa sensibilità, con Francia e Gran Bretagna, lo sta facendo. Ora però serve uno sforzo corale da parte di Onu, Nato e Ue. L’Italia, con il volo di ieri, è stata tra i primi Paesi a portare aiuti e mi auguro che ci sia una gara da parte di tutto il mondo per aiutare la popolazione civile e cercare ogni possibile via per una de-escalation delle tensioni nell’area”.
La Presidente del Consiglio, Meloni, invece, come riportato da una nota di Palazzo Chigi, nel pomeriggio di ieri, nell’ambito dei “contatti con i principali capi di Stato e di Governo delle Nazioni alleate e con i leader dei Paesi più coinvolti dalla profonda crisi in corso nella regione mediorientale”, ha avuto conversazione telefonica con il Primo Ministro dell’Iraq, Mohammed Al Sudani. “Nel corso del colloquio, il Presidente Meloni si è congratulata con il suo interlocutore per i risultati raggiunti nel suo primo anno di governo che hanno portato ad una rafforzata stabilità dell’Iraq. Nell’approfondito scambio di vedute, sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi a Gaza ed il Presidente del Consiglio ha riaffermato la volontà dell’Italia di contribuire alla sicurezza della regione coinvolgendo tutti gli attori interessati affinché si eviti un’estensione del conflitto. Il conflitto non deve assolutamente allargarsi al resto della regione e l’Iraq, ha affermato Meloni, riveste un ruolo cruciale in questo contesto”.
Non solo dossier di politica estera, però, sul tavolo del Governo, ma anche di politica interna. All’indomani del varo in Consiglio dei Ministri della Manovra e dell’intesa in base a cui la Maggioranza non presenterà emendamenti, la legge di Bilancio, firmata dal Presidente della Repubblica Mattarella e ,inviata in Parlamento, dove sarà esaminata a cominciare dal Senato, è stata oggetto di critiche da parte delle Opposizioni.
La segretaria del Pd, Schlein, infatti, ha dichiarato: “Il Pd ci sta mettendo l’ascolto che è mancato da parte del governo e questo costruirà le nostre proposte emendative che porteremo avanti per batterci contro i tagli alla sanità pubblica; fanno i giochi di prestigio con i numeri, ma la verità è che stanno tagliando. Non si può pensare che per ridurre le liste di attesa si deve far lavorare di più il personale esistente che già rischia il burn out”.
Sulla stessa linea, il Presidente del M5S, Conte, che, in un’intervista a La Stampa, annunciando la partecipazione alla manifestazione in piazza indetta dal Pd per l’11 novembre, ha dichiarato: “Questa manovra è una pioggia di nuove tasse, con un attacco a pensioni e casa. L’11 novembre andrò nella piazza del Pd”.
Critico anche il leader di Azione, Calenda, per cui: “Si taglia una tassa facendone promozione, ma poi si aumentano tutte le altre”.
Negativo il giudizio sulla Manovra anche da parte del segretario della Cgil, Landini, che, in un’intervista, sempre a La Stampa, ha dichiarato: “La manovra soffoca i lavoratori ed è senza respiro sociale. Quando la democrazia viene messa in discussione, la risposta si ottiene praticando la democrazia. Con la Uil abbiamo proclamato uno sciopero nazionale di otto ore e manifestazioni articolate in tutta Italia. Si inizia il 17 novembre e si finisce il primo dicembre”.
Diversa, invece, la posizione della Cisl del segretario Sbarra, che ,in un documento, approvato all’unanimità dal comitato esecutivo, ha valutato il contenuto della legge di Bilancio, spiegando: “Il nostro è un giudizio articolato, che si misura con molte e importanti luci e, alcune ombre, determinate dalla cubatura limitata delle risorse individuate. Bisogna proseguire sul sentiero del confronto con il Governo, continuando a esercitare un pressing istituzionale sui gruppi parlamentari con una mobilitazione responsabile, il cui obiettivo deve essere quello di migliorare la manovra e andare anche oltre la traiettoria della legge di bilancio verso un patto sociale che avvii investimenti e riforme. La segreteria nazionale ha il mandato per verificare la disponibilità di Cgil e Uil a sostenere una strategia di confronto e mobilitazione responsabile, anche con una manifestazione nazionale unitaria, da programmare in una giornata di sabato, per indicare il cammino di un progetto-Paese fondato sulla piena attivazione delle energie e delle responsabilità sociali. Le luci riguardano la positiva conferma del taglio al cuneo contributivo, che da solo quota 10 miliardi e coinvolge 14 milioni di lavoratori. Si aggiunge la riduzione della seconda aliquota Irpef ,che vale altri 4 miliardi, la proroga della perequazione delle pensioni fino quattro volte il trattamento minimo e il conguaglio ai pensionati entro l’anno. Apprezzabile è anche il recepimento sulla no tax area per i lavoratori fino a 8.500 euro e sui fringe benefit detassati fino a 1.000 euro per i lavoratori single.. Importanti, poi, la proroga della detassazione al 5% dei frutti della contrattazione decentrata; gli incentivi per la detassazione degli straordinari e per i premi obiettivo nel settore sanitario per abbattere le liste di attesa; l’incremento del 2,7% per le pensioni minime e la riduzione della soglia per accedere alla pensione di vecchiaia contributiva a 67 anni; l’anticipo economico di 2 miliardi per compensare la vacanza contrattuale dei lavoratori pubblici. Le note dolenti, riguardano gli interventi in tema di pensioni. Netta contrarietà sugli elementi peggiorativi introdotti nel sistema pensionistico, con particolare riferimento agli elementi penalizzanti introdotti su quota 103, sull’incremento dell’importo minimo per l’anticipo della pensione contributiva da 2,8 a 3 l’assegno sociale, sulle restrizioni di accesso ad Ape sociale e Opzione donna. Occorre porre in essere misure di flessibilità che conducano al superamento definitivo della legge Fornero; assicurino una pensione contributiva di garanzia per i giovani; diano risposte di inclusione a donne, madri e lavoratori impegnati in settori usuranti e gravosi; sostengano concretamente la previdenza complementare; garantiscano la piena indicizzazione delle pensioni; estendano la 14ma mensilità pensionistica”.
A difendere la Manovra, però, dalla Maggioranza, è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fazzolari, che, ai microfoni di Quarta Repubblica su Rete 4, ha spiegato: “La Manovra non piace a Confindustria e Cgil?, allora siamo sulla buona strada. Con Giorgetti facciamo uno straordinario lavoro di squadra. Se oggi l’Italia ha questa immagine di enorme stabilità, lo vediamo su tutti i dati macroeconomici, lo dobbiamo proprio alla grande immagine di serietà che hanno dato il premier Meloni, il governo, il ministro Giorgetti”.
Nel frattempo, stamane, l’Istat ha pubblicato il suo report sul Pil , che nel terzo trimestre del 2023 è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente e al terzo trimestre del 2022. La crescita acquisita del Pil, infatti, si è stabilizzata allo 0,7%, valore uguale a quello fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno.
Scrive Istat nel suo commento: “Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale, al lordo delle scorte, e un apporto positivo della componente estera netta. L`economia italiana rimane stabile nel terzo trimestre del 2023 dopo il calo fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno. Anche la dinamica tendenziale risulta stabile, interrompendo una crescita che durava da dieci trimestri consecutivi. La crescita acquisita del Pil si stabilizza perciò allo 0,7%, valore uguale a quello fatto registrare nel secondo trimestre dell’anno. Il risultato è la sintesi, dal lato della produzione, di un calo del valore aggiunto dell’agricoltura, di una crescita dell’industria e di una sostanziale stabilità’ del settore dei servizi. Dal lato della domanda, si registra un contributo negativo della domanda al lordo delle scorte e un contributo positivo della domanda estera netta”.
Buone notizie, invece, sempre da Istat, sull’inflazione. Secondo l’Istituto, infatti, “A ottobre, l’inflazione è scesa a +1,8%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%) e che si confronta con il +5,3% di settembre. La diminuzione è dello 0,1% su base mensile. Tale calo è dovuto in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi. Un contributo al ridimensionamento si deve inoltre alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari (da +7,7% a +5%). La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente alla decelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-1,9%), dei Servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (-0,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,6%)”.
Tali dati, quindi, sono stati commentati dal ministro per le Imprese e il Made in Italy, Urso, che, intervistato da Italpress, ha evidenziato: “Grazie al Sistema Italia per questa prova di coesione e di solidarietà che ha avuto un pieno e straordinario successo. Nel primo mese del “carrello tricolore” l’inflazione è crollata di 3.5 punti percentuali, dal 5.3% all’1.8%, migliore performance in Europa! E siamo per la prima volta ben al di sotto di Francia, Germania e Spagna. E della stessa media dell’Eurozona. Obiettivo raggiunto. Una frenata senza precedenti, frutto anche delle efficaci misure messe in campo nel settore dei carburanti e della corale iniziativa del “carrello tricolore. Grazie ai commercianti e agli esercenti, alle reti delle farmacie e delle parafarmacie, alla grande distribuzione organizzata per il loro immediato riscontro e grazie anche alla filiera produttiva, all’industria e all’agricoltura e ai grandi marchi del Made in Italy, per aver scelto di aderire al Patto anti inflazione: un successo dell’intero sistema Paese. Ora abbiamo l’obiettivo di consolidare il dato raggiunto, rilanciando così i consumi e la produzione in vista delle festività natalizie e di fine anno”.
Tuttavia, nel suo intervento in occasione della Giornata mondiale del Risparmio, il governatore uscente della Banca d’Italia, Visco, ha sottolineato: “La decisione della Bce di mantenere alti i tassi sugli attuali livelli per un periodo sufficientemente lungo, a regolare cioè la persistenza della nostra azione più che la sua intensità, è saggia. Tale approccio fornisce infatti, in assenza di nuovi forti shock dal lato dell’offerta, il giusto equilibrio tra il rischio di fare troppo e quello di non fare abbastanza, riducendo allo stesso tempo le possibili ripercussioni sulla già debole attività economica e i rischi per la stabilità finanziaria. Lo spread dell’Italia sale senza dubbio anche per fattori globali e non specifici del nostro Paese, ma l’effetto sui titoli del debito pubblico è stato superiore a quello degli altri Paesi probabilmente perché gli investitori temono per la capacità di sviluppo dell’Italia e percepiscono che, anche per questa ragione, il debito pubblico non è ancora in equilibrio. Una rapida riduzione del disavanzo che preservi la qualità della spesa rafforzerebbe la sostenibilità a lungo termine del nostro debito pubblico; ciò rappresenta il contributo principale che la politica di bilancio può e deve dare alla tutela del risparmio delle famiglie italiane, non solo di quello investito direttamente in titoli di Stato. Ma la sfida più importante per il Paese resta quella di realizzare riforme e investimenti capaci di spingere verso l’alto il tasso di crescita potenziale. Le difficoltà dell’economia italiana dipendono da debolezze strutturali troppo a lungo trascurate: a esse non si può sopperire con politiche di stabilizzazione monetaria o con l’espansione del bilancio pubblico. Per rendere sostenibile nel tempo una crescita più elevata occorre rimuovere gli ostacoli allo sviluppo, promuovere l’innovazione e la conoscenza, favorire la crescita dimensionale delle imprese e accompagnare la modernizzazione del nostro tessuto produttivo. I fondamentali dell’economia italiana sono nel complesso solidi. La disponibilità di risparmio del settore privato è elevata e il suo debito è contenuto nel confronto internazionale. L’indebitamento delle famiglie è pari a circa il 60% del reddito disponibile (il 40% del Pil) a fronte di una media nell’area dell’euro superiore al 90%; quello delle imprese si colloca intorno al 65% a fronte di una media del 100%. Il nostro sistema produttivo, pur caratterizzato da ritardi e inefficienze, mostra vitalità e capacità di competere sui mercati globali: lo conferma la posizione patrimoniale netta sull’estero del Paese, che è tornata positiva già dalla seconda metà del 2020 ed è oggi pari a circa il 5% del Prodotto. Modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza semplici, mirate e volte ad accrescerne l’efficacia, restano possibili, anche se è necessario procedere senza dilazioni eccessive. L’occasione offerta dall’attuazione dei progetti contenuti nel Piano e delle riforme che di esso sono parte, che si concentrano proprio su questi ritardi e sul decisivo avvio della transizione verde e digitale della nostra economia, non ha precedenti”.
Una risposta alle considerazioni del governatore uscente della Banca d’Italia, Visco, sono poi arrivate dal ministro dell’Economia Giorgetti, che ha evidenziato: “Stiamo lavorando per consolidare la fiducia dei risparmiatori e del mercato verso il nostro Paese. Si tratta di un segnale molto importante di un rapporto che deve ispirarsi alla massima correttezza e fiducia reciproca tra risparmiatori e lo Stato. Nel nostro Paese si deve aprire un confronto ampio sull’utilizzo del risparmio italiano. Che non è interamente collocato nei conti correnti, ma che già oggi assume forme e destinazioni diverse. Anche in relazione alle esigenze di ordine previdenziale. Un confronto ampio che si avvalga di tutti i contributi che possono essere forniti dai soggetti più qualificati. E dalle organizzazioni rappresentative del sistema finanziario. L’obiettivo è quello di una corresponsabilizzazione e di una valorizzazione del patrimonio formidabile costituito dal risparmio degli italiani. Per sostenere le potenzialità di crescita della nostra economia e assicurare prospettive meno precarie alle prossime generazione. Nonostante le difficoltà del quadro globale, in Italia si continua registrare una propensione al risparmio significativa. Proprio il risparmi rappresenta un elemento di solidità che concorre alla stabilità del sistema italiano nel suo complesso. Dunque, gli osservatori esterni dovrebbero valutare in termini meno critici l’Italia. La fiducia è l’attivo più prezioso di qualunque istituzione finanziaria. E la fiducia di chi investe o calcola una propria qualunque scelta finanziaria, non può restare generica, concessa a un nome o per una pubblicità. Si richiede un minino di conoscenza, senza della quale una scelta non s’accorda alla prudenza, ed al buon senso. La fiducia si basa su: serietà, responsabilità e prudenza. Senza fiducia non c’è risparmio, senza fiducia e risparmio non ci sono investimenti. Senza investimenti ,non c’è crescita e senza crescita non c’è futuro. Sull’azzeramento della crescita pesa la stretta monetaria della Bce. Soddisfatto per l’esito della manovra, il confronto all’interno del governo per scremare le diverse istanze, tutte legittime, sulla legge di bilancio non è stato facile. Il risultato finale è soddisfacente e decisivo: si è deciso di privilegiare il sostegno ai ceti meno abbienti”.
Altro dossier sul tavolo dell’Esecutivo poi, la riforma istituzionale del Premierato (Ddl Casellati), ovvero dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio con annessa norma “anti ribaltone” per evitare governi tecnici, che approderà in Consiglio dei Ministri il 3 novembre, insieme al decreto sul Piano Mattei di cooperazione e sviluppo dell’Africa, e su cui si registra la contrarietà dei partiti di Opposizione (in quanto, a loro dire, “derubricherebbe la figura del Presidente della Repubblica a notaio“) , eccetto che di Italia Viva, che, però , chiede di eliminare alcune norme annesse.
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