di Federica Marengo martedì 31 ottobre 2023
-Nella 606° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpita, infatti, una struttura energetica nella regione di Donetsk, causando l’interruzione di luce e acqua, mentre la Difesa russa ha fatto sapere che la contraerea di Mosca ha abbattuto un aereo MiG-29 e un elicottero Mi-8 delle forze armate ucraine nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson.
Proprio a Kherson, lungo la riva orientale del fiume Dnipro, secondo il portavoce dei servizi di soccorso locali, un civile sarebbe rimasto ucciso e altri quattro sarebbero rimasti feriti in bombardamenti delle forze ucraine. Inoltre, un uomo sarebbe morto per bombardamenti lungo la strada tra gli insediamenti di Noviye Lageri e Korsunka e due uomini e due donne sarebbero rimasti feriti da bombardamenti sui villaggi di Alyoshki, Noviye Lageri e Novaya Kakhovka.
Il dipartimento di comunicazione della polizia di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, invece, ha riferito, in un rapporto pubblicato su Facebook, che dodici bambini e nove adulti sarebbero stati evacuati dal distretto soggetto agli intensi bombardamenti russi.
Il Comitato investigativo della Russia ha reso noto di avere fermato due soldati sospettati di avere compiuto un massacro nella località di Volnovakha, nel Donbass ucraino occupato, dove nei giorni scorsi nove persone, tra cui due bambini, sono state uccise in una casa. Gli autori del massacro sarebbero due soldati ceceni del dipartimento dell’Estremo Oriente arruolatisi nelle forze armate come contrattisti.
Il difensore civico ucraino Dmytro Lubinets , però, ha scritto su Telegram che: “Secondo le prime informazioni, gli occupanti avrebbero ucciso tutta la famiglia Kapkanets, che festeggiava un compleanno, in quanto si sarebbe rifiutata di consegnare la propria casa agli occupanti ceceni”.
A denunciare l’accaduto era stato domenica scorsa il Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, il quale aveva reso noto che le vittime erano “membri di una famiglia che stava festeggiando un compleanno e si era rifiutata di cedere la propria casa agli occupanti ceceni”.
L’intelligence russa, Fsb, ha accusato l’intelligence ucraina, la Sbu, di avere organizzato un attentato ad un ex deputato ucraino filorusso, Oleg Tsaryov, ferito a colpi di pistola venerdì scorso in un agguato in Crimea, a Yalta. Secondo alcuni media occidentali, “i servizi segreti USA ritengono che Tsaryov, fosse stato preso in considerazione dal Cremlino come possibile capo di un governo fantoccio da insediare a Kiev, se il Presidente Zelensky fosse stato rovesciato con l’invasione in Ucraina del 24 febbraio del 2022”.
Gli investigatori dell’Onu, invece, hanno chiesto alla Russia di riconoscere la responsabilità dell’attacco missilistico contro il villaggio ucraino di Hroza dello scorso 5 ottobre, in cui sono rimaste uccise 59 persone, e di condurre un’indagine trasparente su quanto accaduto ,per fornire risarcimenti alle vittime e assicurare alla giustizia i responsabili.
Proprio all’Onu, si è riunito oggi il Consiglio di Sicurezza per discutere della guerra in Ucraina, tema, al centro anche del vertice dei ministri dei Paesi del Consiglio nordico, insieme alla sicurezza, alla stabilità e alla cooperazione regionale con la Nato.
Quanto alla situazione sul campo, secondo l’ultimo rapporto giornaliero del Tink thank USA dell’Istituto Superiore per gli studi sulla guerra, le truppe ucraine continuano a condurre operazioni offensive nella regione di Zaporizhzhia e avanzano a ovest di Robotyny. Fonti russe affermano che le forze armate hanno contrattaccato nella zona di Kupyansk-Svatov-Kreminna e hanno respinto le posizioni degli occupanti.
Secondo il bollettino giornaliero dello stato maggiore di Kiev, i soldati russi uccisi in Ucraina sarebbero ormai più di 300mila, mentre il totale dei russi morti in guerra sarebbe di 300.810, di cui 870 uccisi ieri. Nelle ultime 24, sarebbero stati anche distrutti 21 tank, 29 veicoli da combattimento corazzati, 25 sistemi di artiglieria, 10 sistemi di lanciamissili multipli e 3 sistemi di difesa aerea.
In Italia, invece, presso la Triennale di Milano, si è svolto l’evento “Laboratorio per la ricostruzione dell’Ucraina”, dedicato alla ricostruzione del Paese, a cominciare dalla Cattedrale di Odessa, distrutta da un bombardamento russo l’estate scorsa. Intervenuto da remoto, il sindaco della città, Gennadiy Trukhanov, ha dichiarato: “La cattedrale è il nostro simbolo e il nostro cuore e ci fa piacere che iniziamo il lavoro proprio da questa cattedrale. Oggi la stiamo mettendo in sicurezza, dobbiamo coprire il tetto perché sta arrivando il periodo delle piogge e perché non vada danneggiata di più. Mi rivolgo a voi con un appello: dobbiamo finire le formalità burocratiche e concretamente iniziare la nostra cooperazione, perché è quello di cui abbiamo bisogno oggi. Stiamo vivendo in mezzo alla guerra, ma faremo tutto il possibile per tornare alla pace. La nostra missione è marciare insieme al governo italiano verso la vittoria”.
Il ministro degli Esteri, Kuleba, intervenuto anch’egli da remoto, ha sottolineato l’importanza della ricostruzione dell’Ucraina per l’Europa: “La ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina sono importanti per tutta l’Europa perché noi saremo un alleato importante, anche a livello commerciale, per tutti i Paesi europei e questo favorirà la crescita dell’Europa. Lavoriamo insieme per un futuro migliore dei nostri Paesi, dei nostri cittadini e della comunità europea. Abbiamo creato un ente statale per ricostruire le infrastrutture e abbiamo già realizzato i progetti. Nel programma Fast Recovery abbiamo già ricostruito un centinaio di infrastrutture. Ricostruire l’Ucraina non è soltanto ricostruire ciò che è stato distrutto dalla Russia, ma è creare un’economia ucraina completamente nuova, è costruire un’Ucraina nuova, ricostruire deve essere innovare, creare un Paese più moderno”.
Il ministro della Cultura Sangiuliano, in merito, ha affermato: “La cattedrale di Odessa è per loro come per noi il Duomo di Milano o il Colosseo a Roma. Immagino sia parte dello spirito, dell’essenza, del modo di essere e di pensare dei cittadini dell’Ucraina. Ricostruirla e farla tornare al suo splendore significa davvero tanto. Questa iniziativa “è un atto di solidarietà, ma è anche un atto che guarda a una Ucraina che è sempre più europea”, mentre il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, a margine dell’evento, ha spiegato: “Vogliamo inviare un messaggio forte di vicinanza e di amicizia nei confronti del popolo ucraino. La vicinanza dell’Italia non mancherà da nessun punto di vista”. Siamo impegnati su tutti i fronti, con l’aiuto militare ed economico per la ricostruzione, e oggi vogliamo dare un segno di vicinanza anche culturale. Organizzeremo un altro business forum in Ucraina, guerra permettendo, per guardare verso il futuro. Nel 2025 l’Italia organizzerà la grande conferenza sulla ricostruzione, c’è stata qualche mese fa a Londra un’ iniziativa, noi la faremo tra due anni e vogliamo essere parte importante. Continuiamo a sostenere politicamente l’Ucraina, vogliamo certamente la pace ma deve essere giusta, non può essere una sconfitta dell’Ucraina. La pace deve garantire libertà e indipendenza, senza la presenza militare russa sul territorio dell’Ucraina”.
Sempre stamane, l’ambasciatore d’Italia in Ucraina, Pier Francesco Zazo, ha visitato la città di Dnipro, nel sud-est del paese, accompagnato da una delegazione dell’ambasciata, procedendo all’inaugurazione del Consolato onorario d’Italia a Dnipro, il secondo in Ucraina dopo quello di Odessa. Zazo ha quindi dichiarato: “La costruzione di una rete consolare onoraria mira a creare una solida base per l’approfondimento dei rapporti economici bilaterali tra Italia e Ucraina, preparando il terreno per le opportunità che si schiuderanno per la ricostruzione del Paese, la quale dovrà necessariamente poggiare in larga parte su investimenti privati dall’estero”.
A Roma, la Presidente del Consiglio, Meloni, ha ricevuto alle 15:00, a Palazzo Chigi, Svjatoslav Ševcuk, arcivescovo maggiore di Kiev-Halyc ed arcieparca metropolita di Kiev.
Del suddetto incontro, si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Nel corso del colloquio, il Presidente Meloni ha ribadito che l’Italia continuerà ad essere al fianco dell’Ucraina e del suo popolo da ogni punto di vista, da quello politico a quello umanitario, e che proseguirà senza sosta nel suo impegno a 360° per arrivare ad una pace giusta, duratura e complessiva. Il Presidente del Consiglio ha ribadito che l’Italia intende dare il suo massimo contributo per il processo di ricostruzione, sottolineando anche la disponibilità già offerta per i siti culturali della città di Odessa e la Cattedrale della Trasfigurazione. L’Arcivescovo Shevchuk ha ringraziato il Presidente Meloni per l’incontro, definito “storico”, e ha espresso al Governo la profonda gratitudine del popolo ucraino nei confronti degli italiani per l’accoglienza dei rifugiati, in particolare donne e bambini .Il Presidente del Consiglio ha espresso il suo sostegno alla Chiesa greco-cattolica ucraina per la sua fondamentale opera di assistenza umanitaria e ha offerto la piena disponibilità del governo per sostenerne l’azione sociale e rafforzare la cooperazione in termini umanitari e sanitari”.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, tornando sui disordini avvenuti all’aeroporto in Daghestan, Repubblica della Federazione Russa , dove la folla ha preso d’assalto un aereo proveniente da Israele, ha dichiarato: “E’ una nuova prova della perdita di controllo degli eventi da parte delle autorità russe. Hanno mobilitato tutte le loro forze per cercare di non perdere ciò che hanno finora conquistato in Ucraina, ma allo stesso tempo hanno inquinato il loro territorio con odio e degrado. È la seconda volta che questo capita. Una volta i ribelli vanno a Mosca e nessuno li ferma, un’altra la catena del potere svanisce in Daghestan e avviene un pogrom. Sono tutti segnali che, per il momento, la Russia può resistere alle ostilità e in alcuni luoghi aumentare la pressione sul fronte, ma non è in grado di sopportare strategicamente questo confronto”.
Sempre il Presidente Zelensky, su X, in occasione della giornata per il Mar Nero, ha scritto: “Il 31 ottobre è la Giornata internazionale dell’azione per il Mar Nero. Il Mar Nero ha un significato strategico non solo per le nazioni vicine, ma anche per l’Europa, il Medio Oriente e la sicurezza alimentare globale. La Russia l’ha trasformato in un campo di battaglia, usandolo per aggressioni e minacciando la libertà di navigazione. Oggi dobbiamo lavorare insieme per ripristinare il Mar Nero come zona di pace, commercio e sviluppo”.
A Mosca, invece, il portavoce del Cremlino, Peskov, parlando dei risultati di una riunione tenuta ieri dal Presidente Putin con membri del governo e responsabili delle agenzie della sicurezza, dopo le violenze antisemite scoppiate nel Daghestan, ha detto: “La Russia si prepara ad adottare misure più severe per contrastare le manipolazioni dall’esterno. Potete capire dalla lista dei partecipanti alla riunione che, naturalmente, ci saranno misure più severe per contrastare le interferenze dall’esterno, incluse le manipolazioni dall’esterno attraverso i media. In particolare il governo di Kiev ha fomentato le violenze nel Daghestan attraverso la diffusione di false notizie”.
Poi, rispondendo a una domanda su quando il Presidente Putin annuncerà la propria candidatura per le elezioni presidenziali previste per il marzo 2024, ha affermato: “L’avvio della campagna elettorale per le elezioni presidenziali russe non è stata ancora annunciata e “il numero dei candidati potrebbe essere variabile, poiché molti soddisfano i criteri per proporsi come candidato presidenziale. Potrebbe presentarsi un numero variabile di candidati. La nostra Costituzione stabilisce chi può candidarsi alla carica di presidente. Molti soddisfano questi criteri”.
Il Presidente del Parlamento della Crimea, Vladimir Konstantinov, ha invece reso noto che “La Russia impiegherà per la prosecuzione della sua operazione militare in Ucraina i proventi dalla vendita di un appartamento del presidente Volodymyr Zelensky in Crimea, espropriato e ceduto ieri all’asta”.
In USA, dove è in atto una disputa al Congresso, tra Repubblicani e Democratici, sull’approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti a Kiev, insieme agli aiuti per Israele, il segretario di Stato , Blinken, durante un’audizione al Senato (nella quale vi sono state proteste anti-Israele da parte di manifestanti), ha evidenziato che: “ I finanziamenti Usa all’Ucraina hanno reso l’invasione della Russia una debacle strategica per Mosca. Putin sta davvero cercando di approfittare dell’attacco di Hamas contro Israele nella speranza che questo ci distragga (…) e spinga gli Stati Uniti a ritirare le proprie risorse” dall’Ucraina”.
Il segretario alla Difesa americano Austin, a sua volta, ha detto che Putin riuscirà nel suo tentativo di conquistare il territorio ucraino con la forza, se gli Stati Uniti smetteranno di sostenere Kiev: “Posso garantirvi che senza il nostro sostegno Putin vincerà. Se togliamo loro il tappeto da sotto i piedi adesso, Putin non farà altro che diventare più forte e riuscirà a fare ciò che vuole: impossessarsi del territorio sovrano del suo vicino. Gli ucraini sono stati straordinari finora, ma se interrompiamo gli aiuti ora, non ce la faranno”.
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