di Federica Marengo 24 ottobre 2023
-Nella 599° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla notte gli attacchi russi sul Paese. Come riportato su Facebook dallo Stato maggiore delle Forze armate di Kiev, sono stati abbattuti sei droni russi , nel dettaglio sei velivoli senza pilota nemici.
Sotto attacco delle forze di Mosca, anche il villaggio di Borova, a Kharkiv e quello di Bilozerka a Kherson, dove i raid hanno causato il ferimento di otto persone.
Sul versante opposto, nel Mar Nero, secondo quanto ha reso noto il Ministero della Difesa russo, sono stati “neutralizzati” tre droni navali ucraini”, probabilmente diretti sulla baia di Sebastopoli.
Inoltre, l’esercito ucraino ha fatto sapere che Mosca ha colpito Marinka e ha tentato di circondare Avdiivka, nella provincia orientale di Donetsk, premendo anche sull’asse del fronte nord-orientale per avvicinarsi alla città di Kupiansk, che si trova nella provincia di Kharkiv ed è un nodo strategico per i collegamenti ferroviari.
Sul fronte russo, invece, il governatore della regione di Rostov, Vasyl Golubev, ha fatto sapere che delle esplosioni sono state udite questa mattina in città. Un caccia russo Su-27, poi, ha intercettato due bombardieri strategici B-1B USA sul Mar Baltico.
Secondo la Pravda ucraina, il Ministero della Difesa russo avrebbe iniziato a reclutare donne per unirsi alla guerra in Ucraina come cecchini e operatrici di droni. La Pravda ucraina avrebbe trovato un annuncio sul social network russo ‘VKontakte’ secondo cui la compagnia militare privata ‘Redut’, controllata dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, ha annunciato il reclutamento di donne per le specialità di combattimento nel battaglione ‘Borz’ da inviare alla guerra in Ucraina , cui sarebbe offerto un contratto di sei mesi con uno stipendio a partire da 220mila rubli, comprensivo di addestramento da effettuare a Donetsk.
Secondo l’agenzia Tass, invece, le forze di Mosca avrebbero colpito questa mattina con missili e bombe tre droni marini ucraini nel Mar Nero, mentre dalla Crimea, sia i social network che il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhaev, hanno riferito di attacchi da parte delle forze di Kiev con droni marini alla Flotta russa.
Al riguardo, il Presidente ucraino Zelensky, ha dichiarato: “La flotta militare russa non è più in grado di operare nella parte occidentale del Mar Nero e sta gradualmente lasciando la Crimea. E’ un risultato storico; per i terroristi russi non esiste più una base sicura né una via logistica completamente affidabile in Crimea e nelle parti occupate delle coste del Mar Nero e dell’Azov. Per ora non abbiamo ancora raggiunto il pieno controllo del fuoco sulla Crimea e sulle acque adiacenti. Ma accadrà. E’ questione di tempo. Proprio come in altre regioni occupate del paese, la gente in Crimea si rende conto che la Russia lascerà il paese e sta aspettando l’Ucraina. Vediamo chiaramente che abbiamo molti alleati in Crimea”.
Lo stesso Zelensky, stamane, si è collegato in videoconferenza con il collegio dei commissari europei, per discutere dei progressi fatti finora dall’Ucraina sulle riforme necessarie per aderire all’Ue, alla vigilia della diffusione ,prevista per il mese di dicembre, del rapporto scritto della Commissione sui progressi fatti finora dal Paese in tal senso.
Quest’ultimo, quindi, ha dichiarato: “L’aspetto politico fondamentale è che non vogliamo che rimanga alcuna traccia di zone grigie. L’Ucraina ha attuato le sette raccomandazioni della Commissione Europea il più rapidamente possibile, per consentire la decisione politica di avviare i negoziati di adesione già quest’anno. Abbiamo fatto molto e, direi, molto di più di quanto ci si potesse aspettare da un Paese che ha subito un’aggressione su vasta scala. Ma l’Ucraina non chiede sconti politici: dimostriamo il ritmo politico necessario. Condividiamo l’approccio secondo cui le decisioni dovrebbero basarsi sui risultati individuali dei Paesi che cercano di diventare membri dell’Unione Europea. La nostra Europa è in un momento speciale. Per decenni è stata divisa in due territori: uno dove i nostri valori comuni sono tutelati dalle istituzioni europee, e un altro dove non lo sono. Ora, finalmente, siamo a pochi passi geopolitici dall’eliminazione di questa divisione. “Quest’anno l’Ucraina ha attuato le 7 raccomandazioni della Commissione il più rapidamente possibile per avviare i negoziati di adesione. Abbiamo fatto molto. Più di quanto ci si potesse aspettare da un Paese in guerra. Ma l’Ucraina non cerca sconti politici; stiamo dimostrando il ritmo necessario” Questa è una priorità assoluta per l’Ucraina: essere pronta per la decisione politica di avviare i negoziati di adesione all’Ue quest’anno. E spero che lo stesso si possa dire per l’Unione europea. Abbiamo gettato solide basi per questo. L’obiettivo adesso è davvero speciale. Se possiamo sbarazzarci delle zone geopolitiche grigie, dobbiamo farlo. In primo luogo, la riforma della giustizia costituzionale. Abbiamo avviato la selezione dei giudici della Corte Costituzionale in linea con le conclusioni della Commissione di Venezia. I candidati saranno valutati da un gruppo di esperti, tre dei quali sono stati proposti dai nostri partner per garantire trasparenza ed equità. Il secondo passo che abbiamo compiuto è la riforma del Consiglio superiore della giustizia e della Commissione di alta qualificazione dei giudici. Il riavvio di questi organi chiave ha avviato il processo di rinnovamento dell’intero sistema giudiziario”.
In merito a tale confronto, la Presidente della Commissione UE,Von der Leyen, ha scritto su X: “Grazie, presidente, per essere intervenuto alla riunione del nostro Collegio. Resteremo al fianco dell’Ucraina. Abbiamo appena erogato 1,5 miliardi di aiuti di euro, portando il nostro sostegno finora a quasi 83 miliardi di euro. Continuiamo a lavorare sull’adesione e sulla ricostruzione”.
La Commissione europea poi, in una nota, ha annunciato l’ erogazione di una nuova tranche di 1,5 miliardi di euro nell’ambito del pacchetto di assistenza macrofinanziaria per l’Ucraina, che prevede un sostentamento di 18 miliardi di euro per il 2023, spiegando: “Questo sostegno aiuterà l’Ucraina a continuare a pagare stipendi e pensioni e a mantenere i servizi pubblici essenziali, come ospedali, scuole e alloggi per le persone trasferite. Consentirà inoltre all’Ucraina di mantenere la stabilità macroeconomica e di ripristinare le infrastrutture critiche distrutte dalla guerra di aggressione russa, tra cui infrastrutture energetiche, sistemi di approvvigionamento idrico, reti di trasporto, strade e ponti”.
A Mosca, invece, smentita dal Cremlino la notizia di un presunto arresto cardiaco avuto dal Presidente Putin, il quale nelle scorse ore ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente del Brasile, Lula, incentrato sui due conflitti in atto in Ucraina e in Medio Oriente, nel quale ha parlato di “linea distruttiva del regime di Kiev e dei suoi protettori occidentali“, riaffermando “l’apertura della Russia al dialogo, a condizione che le autorità di Kiev rispettino le condizioni russe note e tengano conto delle nuove realtà” e, con il Presidente turco Erdogan, in cui, secondo quanto riportato dalla presidenza di Ankara, Erdogan avrebbe sottolineato che “Il silenzio dei Paesi occidentali ha portato la crisi umanitaria a Gaza a livelli incontrollabili. La Turchia continuerà con i suoi sforzi per cercare di riportare tranquillità nella regione, riporta la presidenza della Repubblica di Ankara”.
Infine, la compagnia petrolifera russa Lukoil ha annunciato ,mediante nota, la morte , in maniera improvvisa , del capo del consiglio di amministrazione ,Vladimir Nekrasov, a 66 anni. Secondo la conclusione preliminare dei medici, la morte sarebbe avvenuta a causa di un’insufficienza cardiaca acuta.
Nekrasov era nato nel 1957e ha lavorato nell’industria del petrolio e del gas per quasi 50 anni.
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