di Federica Marengo martedì 17 ottobre 2023
-Nella 592° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpito, infatti, dalle forze di Mosca, il distretto di Izium, nella regione di Kharkiv e la città di Odessa.
Tuttavia, secondo quanto riportato dalle forze di Kiev per le operazioni speciali, le Forze armate ucraine hanno effettuato una serie di attacchi nei quali hanno distrutto nove elicotteri russi, un sistema di difesa aerea, un deposito di munizioni e varie attrezzature negli aeroporti occupati di Lugansk e di Berdyansk, nella regione di Zaporizhzha, uccidendo e ferendo decine di soldati russi.
Sempre secondo le forze speciali ucraine, decine di soldati russi sono stati uccisi o sono rimasti feriti nell’operazione, denominata “Dragonfly”, mentre le piste degli aeroporti sono state danneggiate.
Inoltre, il governatore della città russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha reso noto che la difesa aerea russa ha intercettato tre droni ucraini, che, con i detriti, hanno distrutto una casa e danneggiato altre abitazioni, come pure delle auto, senza però causare vittime.
Infine, per il Wall Street Journal, l’Ucraina avrebbe lanciato per la prima volta missili Atacms forniti dagli Usa contro le forze russe. Il quotidiano di New York ha spiegato che: “Nei giorni scorsi, un piccolo numero di queste armi sarebbe stato inviato in segreto a Kiev, ma non è chiaro quale versione di questi missili balistici (il cui acronimo significa Army Tactical Missile System) sia stata fornita a Kiev: alcune hanno una gittata che arriva a 300 chilometri. Gli Atacms sarebbero stati poi utilizzati per colpire i due aeroporti occupati dai russi a Lugansk e Berdyansk”.
Più tardi, il Presidente ucraino, Zelensky ha confermato la notizia, ringraziando gli Stati Uniti e, affermando che “gli attacchi a lungo raggio si sono dimostrati efficaci” e che “gli accordi con il Presidente Biden vengono rispettati. Gli attacchi vengono eseguiti in modo molto accurato”.
Intanto, il Presidente russo , Putin, è giunto a Pechino per una visita di due giorni, il 17 e 18 ottobre, nei quali sono previsti incontri bilaterali con i colleghi che parteciperanno anche al Terzo Forum Internazionale “One Belt – One Road” (forum sulla Via della Seta). Domani, avrà un incontro con il Presidente cinese Xi Jinping.
Nella giornata di oggi, invece, il Presidente Xi Jinping ha incontrato il Premier ungherese Orban e ha dichiarato di essere soddisfatto per i rapporti tra i due Paesi, sottolineando che: “Malgrado il fatto che per le attuali condizioni geopolitiche le possibilità di mantenere contatti e sviluppare relazioni siano molto limitate, non può che essere motivo di soddisfazione che i nostri legami con molti Paesi europei siano mantenuti e sviluppati, l’Ungheria è uno di questi”.
Il Presidente cinese Xi Jinping, poi, nel bilaterale di Pechino a margine del terzo forum Bri, che questa sera prevede la cena di gala e domani la cerimonia d’apertura, ha dichiarato: “Victor Orban per aver a lungo aderito a una politica amichevole verso la Cina e per aver sostenuto attivamente la costruzione congiunta della Belt and Road Initiative. Le parti dovrebbero lavorare per completare e far funzionare nei tempi previsti la ferrovia Budapest-Belgrado”.
Il Premier ungherese , Orban, invece, ha spiegato: “L’Ungheria cerca di salvare tutto ciò che può nei rapporti con la Russia. L’Ungheria , non ha mai voluto lo scontro con la Russia. Al contrario, il nostro obiettivo è sempre stato quello di stabilire ed espandere i contatti reciproci, e ci siamo riusciti. Tuttavia, a causa dell’operazione militare e delle sanzioni, le nostre relazioni hanno sofferto molto. Siamo interessati a mantenere la cooperazione non solo a livello di comunicazione, ma anche a livello economico, finché ciò sarà possibile. Ringrazio la società statale russa per l’energia atomica Rosatom, che in Ungheria sta costruendo una centrale nucleare, e Gazpromper il fatto che l’azienda continua a rispettare i contratti esistenti. Siamo quindi riusciti a salvare molto di quello che abbiamo realizzato, a nessuno piace vedere vanificati i risultati del suo lavoro ottenuto in passato per ragioni di cui non ha colpa”.
Nel frattempo, a Mosca, come riportato dall’agenzia Tass, “La Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato in prima lettura un disegno di legge sul ritiro da parte della Russia della ratifica del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari”.
A Kiev, invece, il ministro degli Esteri della Macedonia settentrionale e Presidente in carica dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), Bujar Osmani, a conclusione della sua visita di due giorni in Ucraina, nei quali ha tenuto incontri istituzionali con il Presidente del Parlamento, Ruslan Stefanchuk, e il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba,e ha visitato una scuola Elementare per osservare gli impatti della guerra, in particolare sui bambini, e il Centro per la protezione dei diritti dei bambini nella capitale, ha dichiarato: “Una pace giusta e sostenibile è un imperativo per l’Ucraina. L’Organizzazione continuerà ad assistere il governo, la società civile e il popolo ucraino nell’affrontare gli effetti devastanti della guerra della Russia. Con un mondo che assiste a conflitti, disordini e crisi umanitarie ,la guerra della Federazione Russa contro l’Ucraina è la sfida più urgente che dobbiamo affrontare. Continua a distruggere non solo le vite e i mezzi di sussistenza in Ucraina, le case e le speranze delle persone, ma crea anche uno stato di instabilità e volatilità in tutta la regione dell’Osce e oltre. La guerra deve finire. Il popolo ucraino merita la pace e ogni bambino merita sicurezza, istruzione e un futuro luminoso”.
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