di Federica Marengo martedì 3 ottobre 2023
-La Presidente del Consiglio Meloni, stamane, è volata a Torino, dove è intervenuta nella giornata conclusiva della seconda edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome, svoltosi presso il Teatro Carignano, fuori dal quale vi sono state delle contestazioni da parte di studenti e centri sociali e scontri e tensioni con le Forze dell’ordine.
Nel suo discorso, la Presidente Meloni, dopo aver evidenziato la “forte responsabilità del Governo” e la “fallacia del globalismo per come è stato inteso fino alla pandemia da Covid19” ,ha toccato diversi temi, a cominciare dalla questione energetica, in merito alla quale ha detto: “Il Piano Mattei per l’Africa è un progetto che stiamo elaborando coi paesi africani e che porteremo in Parlamento. Un piano che significa dare aiuto ai paesi africani in questo momento critico di flussi migratori e significa ridare un ruolo all’Italia nel Mediterraneo. L’Italia può diventare l’hub di approvvigionamento energetico d’Europa e l’attore di prima fila nel rapporto con l’Africa. Se il futuro è il tema delle materie prime, devo ricordare che l’Africa non è un paese povero. Mentre l’Europa ha un problema di approvvigionamento energetico, l’Africa è potenzialmente un enorme produttore di energia, e le due cose possono stare insieme”.
Poi, sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, sulla gestione unitaria con i fondi di Coesione, ha spiegato: “Il Pnrr definito nel 2021 non ha dato alle regioni il giusto peso in termini di programmazione, noi abbiamo deciso di intervenire in maniere diversa, vogliamo dare il più possibile una visione unitaria e strategica. Abbiamo deciso di intervenire, riunendo sia le gestione il Pnrr sia i fondi di coesione, per avere una visione unitaria e strategica delle risorse che avevamo a disposizione; dobbiamo riuscire a spendere al meglio tutte queste risorse: perché non ne abbiamo molte, perché ci sono moltissime cose da fare, ed è importante lavorare tutti assieme per rendere questa nazione più competitiva in un lasso di tempo breve”.
Quindi, in merito alle riforme istituzionali come l’Autonomia differenziata e il Premierato, la Presidente del Consiglio, ha evidenziato: “L’autonomia finanziaria proseguirà senza stop. Più potere alle regioni che avranno dimostrato di aver speso i soldi in modo virtuoso. Penso che sia l’occasione per costruire un’Italia più unita, forte e coesa, dove garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti. Quello che abbiamo davanti parallelamente è anche l’anno delle riforme con cui intendiamo cambiare l’architettura istituzionale, permettere ai cittadini di decidere da chi farsi governare, che impedisca i ribaltoni, i giochi di palazzo e garantisca la stabilità dei governi. Una strategia smontata e rimontata in capo a un anno e mezzo porta a risultati drammatici sul piano economico. Quando l’orizzonte di un governo è un anno, un anno è mezzo, si tende a privilegiare la spesa pubblica, quello che torna subito in termini di consenso, anche se non è la cosa più importante in termini di strategia. Quando non si ha stabilità non si riesce a lavorare su quello che non torna immediatamente in termini di consenso”.
Sulla Sanità e sui relativi interventi in Manovra, così come su natalità, demografia e Welfare, ha chiarito: “Penso che l’obiettivo principale sia la sostenibilità del Sistema sanitario in un quadro complesso, che vede l’incremento dell’età media e l’aumento delle patologie collegate all’età, il costo elevato di farmaci innovativi, e diversi altri fattori. Sarebbe miope concentrare la discussione solo sull’aumento delle risorse: dobbiamo invece concentrarci su un discorso più ampio, capendo come le risorse vengono spese. Siamo pronti a fare questo lavoro molto importante e difficile e sono certa che avremo al nostro fianco le Regioni e le Province autonome con le loro fondamentali competenze. Il nostro sistema di welfare non può reggere se abbiamo la popolazione che continua a invecchiare e sempre meno persone che possono sostenerle, dobbiamo investire sulla natalità. Sulla natalità e sulla demografia vanno dati segnali, non è tema ideologico: il nostro sistema di welfare non può reggere se abbiamo una popolazione che continua a invecchiare da mantenere e sempre meno persone a lavorare per mantenerle. Le risorse a disposizione, dice, saranno concentrate a sostenere il potere di acquisto, confermare il taglio del cuneo contributivo e cercare se possibile di fare passi avanti. Con un orizzonte di legislatura, si possono cadenzare gli interventi, si può fare una strategia, le priorità sono molte e le risorse sono poche. Non vogliamo rinunciare ad occuparci di salute, partendo dal potenziamento dalle risorse, per il personale e per abbattere le liste di attesa. L‘impegno sulle liste di attesa per abbatterle, lo ribadiamo anche oggi; bisogna lavorare passo dopo passo, il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura. Abbiamo appena approvato la Nadef e stiamo scrivendo la legge di bilancio e i margini di manovra sono limitati anche a causa della “eredità” raccolta da una politica che ha avuto un orizzonte troppo breve e che a volte ha preferito le scelte più facili a quelle più dettate dalla ragione. L‘impegno sulle liste di attesa per abbatterle, lo ribadiamo anche oggi, e bisogna lavorare passo dopo passo, il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura”.
Nel suo intervento in videocollegamento al Festival delle Regioni , invece, il ministro dell’Economia Giorgetti, riguardo al tema dell’Autonomia differenziata, ha evidenziato: “Una compiuta realizzazione della riforma dell’Autonomia differenziata» per essere proficua richiederà amministrazioni capaci di gestire bene le risorse disponibili e i servizi erogati, in modo da contemperare l’effettività dei diritti sociali costituzionalmente garantiti e l’uniformità dei livelli essenziali di servizio, con la necessaria sostenibilità della finanza pubblica. In questo modo, prosegue, «sarà possibile dare ai territori la possibilità di liberare risorse grazie alla maggiore efficienza rispetto alla gestione centralizzata, con ricadute in termini di maggiore qualità dei servizi o minori esborsi da parte dei contribuenti. Serve una netta discontinuità rispetto al passato. Serve alzare il rendimento istituzionale, affrontare un percorso di crescita e modernizzazione che aumenti la portata e l’efficacia dell’azione di governo, al centro e nei territori. Non sono più sufficienti linee programmatiche più o meno lunghe, «servono risposte concrete, soluzioni specifiche, selezione dei progetti, efficienza organizzativa, chiari cronoprogrammi. La complessità delle sfide che ci troviamo ad affrontare oggi richiede, nel rispetto degli equilibri generali di finanza pubblica e delle regole europee, il superamento di un approccio top-down, per individuare soluzioni adeguate al contesto socio-economico di riferimento e ai bisogni specifici dei territori, all’interno di una cornice comune, a iniziare dai principi costituzionali. il nesso tra federalismo e libertà è il cardine per lo sviluppo del Paese attorno ai principi di sussidiarietà, emulazione e leale collaborazione. La complessità della sfide richiede nel rispetto degli equilibri generali di finanza pubblica e delle regole europea e il superamento di un approccio top down per individuare soluzioni adeguate al contesto socioeconomico e alle esigenze dei territori «all’interno di una cornice comune all’interno dei principi costituzionali. Nessun altro Paese europeo presenta la differenziazione sociale, istituzionale ed economica altrettanto pronunciata quanto l’Italia. Nel nostro contesto più che altrove è difficile e al tempo stesso importante coniugare il decentramento decisionale con un’equa ed efficiente allocazione delle risorse”.
Tornando , invece, sul tema Sanità, il ministro della Salute Schillaci,intervistato nel corso del medesimo Festival dal direttore de Il Sole24 Ore, ha dichiarato: “Veniamo da un periodo difficile, da una congiuntura economica difficile, ma il nostro servizio sanitario nazionale è un patrimonio che va difeso nell’interesse di tutti e per questo stiamo operando. I problemi ci sono: per prima cosa dobbiamo rimettere al centro del dibattito i malati, i pazienti e i cittadini che chiedono sanità e ai quali dobbiamo dare delle risposte e su questo il target più importante è rappresentato dal problema annoso ed odioso delle liste di attesa. Dall’altra parte ,ci sono gli operatori sanitari che abbiamo in qualche modo esaltato durante il periodo del Covid e che oggi ci chiedono di essere protagonisti in un Sistema sanitario che dia loro soddisfazioni dal punto di vista economico e anche dal punto di vista lavorativo. Lo sforzo deve andare in questa direzione: premiare economicamente e con percorsi di carriera più agili gli operatori del servizio sanitario pubblico, ma soprattutto finalizzare le risorse oltre che a pagare meglio gli operatori, a far sì che questi stessi operino per ridurre le liste di attesa. Non solo. Dopo la stretta con il Decreto Bollette sui medici “gettonisti”, facciamo sì che a fine anno il fenomeno finisca. È assurdo che nello stesso ospedale ci siano persone pagate tre volte di più di chi lavora all’interno delle prestazioni pubbliche. Non può esserci una discriminazione tra gli operatori, è inaccettabile. Una volta che chiuderemo con i “gettonisti”, e conto moltissimo sulle Regioni per raggiungere questo obiettivo, i medici torneranno del sistema sanitario pubblico. È vero che avere dei medici in più ci avrebbe fatto comodo e si sta lavorando per aumentarli ma più che una carenza generale c’è carenza in alcune specializzazioni. Ciò che va fatto è ridare dignità e attrattività a chi lavora nel Ssn, senza farne i “figli di un Dio minore” vessati e pagati meno di altri”.
Quanto alle amministrazioni locali, il Presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga, nel suo intervento, ha sottolineato: “La realizzazione delle infrastrutture “non può prescindere da un’adeguata e continua collaborazione tra Stato ed Enti territoriali giacché esse influenzano la produttività dell’intero sistema economico, le scelte di localizzazione delle imprese sul territorio, la vita sociale dei cittadini. Le Regioni sono consapevoli che l’Italia sarà più sostenibile ed equa se saprà rafforzare le infrastrutture materiali e immateriali strategiche per il nostro Paese nel segno della sostenibilità economica, sociale e ambientale, ma anche tecnologica, al fine di non dipendere nelle filiere produttive strategiche da Paesi terzi che rischiano di detenere le chiavi del nostro sistema produttivo e del nostro sviluppo. Un obiettivo, questo, che vogliamo perseguire accanto al Governo, collaborando alla realizzazione della transizione ecologica, energetica e digitale, sfruttando la fondamentale leva dei fondi del PNRR e della Programmazione europea ’21-’27”.
A inaugurare ,ieri, il Festival delle Regioni, il Presidente della Repubblica Mattarella , che nel suo messaggio di apertura da Palazzo Reale, a Torino, aveva evidenziato: “A Torino, le Regioni inviano un messaggio di grande significato, quello di unità, non isolata, ma in dialogo con il Paese, con la società, per il futuro dell’Italia’. E’ una occasione, dopo l’intesa sottoscritta a Monza, per rilanciare questo messaggio di unità e di collaborazione con tutte le Istituzioni del nostro Paese, con l’Unione europea, ambito che è sempre più importante e fondamentale per il futuro del nostro Paese. Le Regioni siano l’asse portante, la colonna vertebrale del nostro Paese; di un’ Italia che contiene una ampia varietà di specificità’, di condizioni, di ambienti, di tradizioni, esperienze, con una conseguente grande ricchezza e naturalmente con numerosi problemi. Vi sono divari che vanno colmati. Vorrei richiamare, apprezzando le parole del Presidente Fedriga che ha ricordato come quello che vi anima sia il senso di servizio alle istituzioni, al fare squadra, a collaborare secondo quello spirito che poi è un canone costituzionale delle ‘leale collaborazione’. In questo spirito si svolgono queste giornate, grazie di quanto fate. .Un appunto speciale è andato alla tutela del territorio. Importante è il tavolo di confronto predisposto e scelto a difesa del territorio. Per la gestione degli eventi disastrosi che frequentemente il mutamento climatico provoca nel nostro Paese e per la difesa e il rispetto del territorio. Tra qualche giorno con il presidente Fedriga e il presidente Zaia saremo sulla diga del Vajont che continua perennemente ad esprimere e a ricordare una lezione terribile e indimenticabile, di come sia indispensabile il rispetto del territorio. Sul tema dell’Autonomia, la nostra Costituzione si ispira al valore principio e al lavoro dell’Autonomia, dove la Repubblica è una e indivisibile, ma già all’articolo 5 riconosce e promuove le autonomie; necessaria, dunque, la collaborazione. Sul Pnrr, ringrazio il ministro Fitto per il suo grande impegno inesausto. I tre assi principali, indicati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per dare impulso alla crescita, sono la digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica, la coesione sociale. Si tratta di una sfida di grande rilevanza, che dovrà produrre cambiamenti virtuosi, capaci di andare oltre il termine di attuazione del piano, previsto nel 2026, e che dovrà vedere il concorso di tutte le istituzioni, centrali e locali. Rivolgo, con fiducia e convinzione, gli auguri più sentiti al Festival delle Regioni per un proficuo lavoro al servizio dell’Italia e dei nostri concittadini. E’ necessità difendere e adeguare il servizio sanitario nazionale, un patrimonio prezioso introno a cui la riflessione delle Regioni in dialogo con il Paese e con la società è particolarmente importante”.
Intanto, a Strasburgo, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Fitto, al termine dell’incontro con gli eurodeputati italiani , riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha dichiarato : “Abbiamo avuto un confronto sulle diverse questioni che sono oggetto dei principali dossier che il nostro governo sta affrontando, dalla migrazione al Patto di Stabilità, e anche un punto dettagliato sul Pnrr dove abbiamo avuto la possibilità di ricostruire il percorso di questi mesi. Come abbiamo avuto modo di ribadire in questi giorni, il lavoro procede positivamente di intesa con la Commissione europea. Nelle prossime giornate oramai, avendo concluso tutti l’iter approvativo, sarà erogata materialmente la terza rata. Abbiamo avuto l’approvazione delle modifiche della quarta rata e siamo in fase di verifica dei risultati raggiunti per portare a ottenere risorse entro l’anno. Poi abbiamo i due tavoli di confronto: uno sulla riprogrammazione complessiva del piano e l’altro al raggiungimento degli obiettivi della quinta rata entro il 31 dicembre. Mi sembra che le posizioni da parte del governo siano chiare. Il lavoro che si sta facendo è positivo, i risultati stanno arrivando, quindi si prosegue su questa strada”.
Ieri, il ministro Fitto, nel suo intervento al Festival delle Regioni, aveva posto in rilievo che : “Sugli obiettivi della quinta rata del Pnrr da centrare entro fine anno guardo con consapevolezza alla complessità dei passaggi, ma anche con la serenità del lavoro positivo che stiamo mettendo in campo. Il fatto che la proposta di rimodulazione non è un elemento che riguarda un obiettivo o una rata, ma abbiamo compiuto sforzo molto più rilevante di individuare numerosi obiettivi di modifica. Se come credo, si definirà entro l’anno il percorso di rimodulazione complessiva del Piano, e delle condizione dei nuovi obiettivi della quinta rata, sono convinto che si potranno raggiungere questi obiettivi e attivare il meccanismo di richiesta pagamento 5 rata. Il lavoro che stiamo facendo è molto positivo, c’è proficua collaborazione con la Commissione europea, che abbiamo messo in campo fin dal primo momento”.
Critiche, le Opposizioni, in merito all’intervento della Premier al Festival delle Regioni, in particolare sul tema della Sanità, con la segretaria del Pd, Schlein, che ha dichiarato: “Dire che la Sanità è una priorità, ma che l’impegno non si misura sui soldi messi a disposizione è la beffa dopo il danno. Noi pretendiamo che questo governo investa i fondi necessari”.
©Riproduzione riservata