di Federica Marengo giovedì 28 settembre 2023
-Nel primo pomeriggio di oggi, la Presidente del Consiglio Meloni , il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso e il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Lollobrigida, hanno firmato con i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e Federdistribuzione, il Patto trimestrale anti-inflazione, con l’obiettivo di calmierare l’inflazione , già scesa dall’11,7% del 2022 al 5,4% quest’anno, e sostenere le famiglie di reddito medio-basso ,in difficoltà a causa del caro vita e del caro energia.
Il patto prevede ,dunque, dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023, il contenimento dei prezzi e lo sconto applicato da migliaia di supermercati del 10% sui generi alimentari di prima necessità e di largo consumo , ma anche su prodotti per l’igiene della persona e per la cura della casa e su alcuni prodotti per l’infanzia, che saranno contraddistinti da un bollino Tricolore.
Si calcola ,quindi, un risparmio medio a famiglia di 150 euro sulla spesa totale e di 100 euro per la sola spesa alimentare. I prodotti scontati saranno oggetto di una pubblicità progresso finanziata dalla Presidenza del Consiglio.
La firma di tale Patto è stata così commentata dalla stessa Premier, all’inizio dell’evento, svoltosi a Palazzo Chigi: “La firma del Patto anti inflazione è un’iniziativa che mi rende particolarmente orgogliosa, uno strumento attraverso il quale lavoriamo insieme per calmierare i prezzi sui principali beni di largo consumo, ma è un’ iniziativa che va al di là del valore economico che ha perché dimostra la capacità che l’Italia ha ancora di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere gli obiettivi, è un messaggio estremamente prezioso. L’accordo prevede tre mesi di sperimentazione per calmierare i prezzi, io sono ottimista, poi lavoreremo per prolungare i tempi. E’ la prima volta che tutto il sistema Italia firma un patto per tenere sotto controllo il carrello della spesa e per aiutare gli italiani in difficoltà. Il patto dimostra al governo che non siamo soli e al mondo produttivo che c’è una guida e che è capace di chiedere una mano. Abbiamo cercato di sostenere le famiglie, concentrando l’attenzione sui reddito medio-bassi, Questa nazione è ancora in grado di tenersi per mano”.
All’intervento della Presidente Meloni ha poi fatto seguito quello del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, che ha evidenziato: “Il trimestre anti inflazione è uno sforzo corale, per la prima volta la squadra Italia gioca insieme con tutte le sue componenti. Non era mai accaduto che agisse in modo così coeso. Le 32 associazioni presenti rappresentano milioni e milioni di imprese italiane, da quelle agricole a quelle artigianali dal mondo della cooperative a quelle delle piccole imprese sino a coloro che sono più vicini ai consumatori, cioè gli esercenti e le grande distribuzione organizzata. Oggi è presente l’intero sistema Italia e questo è un modello che dobbiamo perseguire in ogni contesto e che rappresenta la forza dell’Italia, che gli altri attori europei avvertono. Da quando siamo al governo ,l’inflazione si è ridotta almeno della metà rispetto a quella che abbiamo ereditato, in media si è ridotta più di quella europea. Oggi è inferiore alla media europea e a quella in Francia e Germania”.
La firma del Patto anti-inflazione giunge all’indomani del varo in Consiglio dei Ministri e, dell’invio a Bruxelles ,della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza , ovvero la cornice macroeconomica della prossima Legge di Bilancio con dati aggiornati rispetto a quelli forniti in primavera nel Def, che conterrà misure quali: il taglio del cuneo fiscale, gli aiuti alle famiglie con redditi medio-bassi, avvio della delega fiscale , il rinnovo del contratto della P.a, (in particolare nel settore sanitario), la proroga dello smart working per i fragili e le agevolazioni per i mutui agli under 36.
La Nota, elaborata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, prevede infatti: il Pil del 2023 allo 0,8% , rispetto all’1% previsto ad aprile e all’1,2%, nel 2024, rispetto all’1,5% di aprile (e rispettivamente al 1,4% e all’1% nel 2025 e nel 2026), il deficit in aumento al 5,3% nel 2023, per la contabilizzazione del Superbonus e, che sarà fissato nel quadro programmatico al 4,3% nel 2024, liberando così 0,7 punti, pari a 14 miliardi per la Manovra. Il debito per il 2024 , quindi , è fissato al 140,1%.
Secondo la Nadef, quindi, i bonus edilizi, unitamente al taglio di tassi della BCE per contrastare l’inflazione. avranno un impatto negativo sui conti pubblici, riducendo così gli spazi per finanziare interventi a favore dell’economia reale e delle famiglie.
Il ministro dell’Economia Giorgetti, in merito alla Nadef, ha dichiarato: “Per l’anno prossimo abbiamo posto l’asticella” del deficit al 4,3%, è ciò “dovrebbe permetterci di confermare interventi indispensabili a beneficio dei redditi medio bassi, in particolare il taglio cuneo e misure premiali per la natalità oltre a stanziamenti significativi per rinnovo del contratto del pubblico impiego. Riteniamo di aver fatto le cose giuste, e di essere nella cornice delle regole europee. Non rispettiamo il 3% del deficit ,ma la situazione complessiva non induce a ritenere di fare politiche pro-cicliche che alimentano la recessione e quindi l’asticella si sposta a un livello di ragionevolezza. Credo che alla Commissione ci siano delle persone che hanno fatto e fanno politica, e quindi diversamente dai banchieri centrali che fanno il loro mestiere e decidono in autonomia da altri tipi di considerazione, credo che comprenderanno la situazione, come la comprendono tutti i miei colleghi ministri delle finanze europei che gestiscono una situazione di rallentamento dell’economia e in qualche caso di recessione. Nel 2024 ci sarà un primo stanziamento per il Ponte sullo Stretto connesso all’effettivo allestimento del cantiere. Il fondo opere infrastrutturali finanzierà come altre infrastrutture anche il Ponte sullo Stretto. Il profilo temporale e l’impegno economico dipendono da quello del progetto e i relativi stati di avanzamento. Il ministero delle Infrastrutture ha trasmesso la scadenza temporale dell’impegno. L’ho detto in Consiglio dei ministri: il lavoro che non hanno fatto i singoli ministri lo farà il ministro dell’Economia in loro vece e addirittura intensificherà i tagli della spending review. Si punta a 2 miliardi nel 2024 di taglio spese, compreso quanto già previsto, ossia 300 milioni”.
A Bruxelles, la portavoce della Commissione UE per l’Economia, Veerle Nuyts, rispondendo in un punto stampa, alla domanda di un cronista, proprio in merito alla Nadef ,inviata dall’Italia, ha affermato: “Il processo del semestre europeo prevede che entro il 15 ottobre di ogni anno ogni Stato membro debba inviare la bozza del documento di bilancio alla Commissione e all’Eurogruppo. E valuteremo allora la compatibilità di questi piani con le raccomandazioni specifiche adottate dal Consiglio lo scorso luglio. Pubblicheremo poi le nostre opinioni su queste bozze di piani di bilancio nel pacchetto d’autunno del semestre europeo che è in programma per il 21 di novembre. Non facciamo commenti su commenti. Seguiamo le procedure in corso”.
Inoltre, sempre restando in tema Nadef, sono 31 i collegati alla Nota e vanno dagli interventi a sostegno della competitività dei capitali alla revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione dei controlli sulle attività economiche, a misure in materia di politiche spaziali e di sostegno all’industria spaziale e interventi in materia pensionistica e di sostegno alle politiche per il lavoro.
Presenti anche misure organiche per la promozione, la valorizzazione e la tutela del Made in Italy; misure per il sostegno, promozione e tutela delle produzioni agricole e delle relative filiere agroalimentari e del patrimonio forestale; misure per la realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e altri interventi strategici; interventi in materia di economia blu; disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece, via libera della Camera al disegno di legge: Disposizioni urgenti sul processo penale e civile, contrasto agli incendi boschivi, recupero dalle tossicodipendenze, con 164 voti favorevoli e 68 contrari.
Sul provvedimento , che ora passa al Senato, era stata posta dal Governo la fiducia, votata con 200 sì,125 no e 5 astenuti.
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