di Federica Marengo giovedì 28 settembre 2023
-Nella 574° giornata di guerra in Ucraina, il Presidente ucraino Zelensky ha ricevuto a Kiev, dapprima la visita del ministro della Difesa britannico Grant Shapp, e poi la visita del segretario generale della Nato , Stoltenberg.
Con il ministro della Difesa britannico, Shapp, Zelensky ha discusso di come rafforzare la difesa aerea ucraina, ringraziando poi la Gran Bretagna per l’aiuto, militare, finanziario e umanitario ricevuto.
Il ministro della Difesa britannico Shapp, dopo l’incontro con Zelensky e con il capo di Stato maggiore, l’ammiraglio Tony Radakin, ha scritto in una nota: “I recenti attacchi alla flotta del Mar Nero sono un altro esempio di come l’Ucraina mantenga l’iniziativa. Vladimir Putin ha perso il controllo della guerra e, di conseguenza, la Russia è sminuita. Abbiamo già garantito l’addestramento del Regno a migliaia di soldati ucraini e le forniture assicurate finora di “centinaia di migliaia di munizioni, armi, aiuti economici e umanitari” per fronteggiare “la barbara invasione illegale di Putin”.
Con il segretario della Nato, Stoltenberg, invece, Zelensky ha parlato dell’adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica.
I due, poi, hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, nella quale il Presidente ucraino Zelensky, ha evidenziato: “Abbiamo dimostrato che l’ingresso dell’Ucraina nella Nato è un modo di rafforzare l’Ucraina, ma anche per rendere la Nato più forte. La nostra cooperazione è forte, la nostra alleanza con la Nato è naturale”, mentre il segretario della Nato Stoltenberg ha dichiarato: “E’ un onore essere di nuovo a Kiev, capitale della grande nazione dell’Ucraina. Oggi le forze ucraine stanno avanzando, stanno guadagnando gradualmente terreno. Kiev lotta per la sua gente, per la libertà, Mosca è mossa dall’imperialismo. Più forte diventa l’Ucraina, più ci avviciniamo alla fine della guerra. La Russia può fermare la guerra oggi, l’Ucraina non ha questa scelta. Gli alleati della Nato continuano a fornire supporto alla vostra difesa per aiutarvi a respingere l’invasione. Come negli ultimi giorni i carri armati Abrams, sofisticati sistemi missilistici e difese aeree, nonché l’addestramento per i piloti F-16. Si tratta di uno sforzo collettivo da parte di tutti gli alleati nativi con equa condivisione degli oneri di quasi 100 miliardi di euro, circa la metà è arrivata dagli Stati Uniti e l’altra metà dagli alleati europei della Nato e dal Canada”.
In merito all’adesione dell’Ucraina alla UE, la Vicepremier ucraina, ha dichiarato: “Sono orgogliosa di poter dire che l’Italia ha avuto un ruolo vitale nel far sì che l’Ucraina potesse ricevere lo status di Paese candidato all’Ue. Ora speriamo che l’Italia giochi un ruolo cruciale non solo nel sostenere l’Ucraina nel suo percorso d’ingresso nell’Ue, ma anche nel convincere altri Paesi più scettici”.
Il Consigliere presidenziale ucraino, Podolyak, invece, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha ribadito l’obiettivo strategico di Kiev: “Abbiamo obiettivi tattici in diversi settori del fronte e uno strategico che è di eliminare la capacità della Crimea di rifornire le truppe sulla prima linea. Qui stiamo avendo successo, è vero. Abbiamo pianificato l’attacco in tre fasi. Distruggere i sistemi di comunicazione radio, elettronici e le antenne radar per aprire il cielo sul Mar Nero. E siamo ad un ottimo punto. La seconda fase è la distruzione della flotta russa sul Mar Nero o almeno il suo allontanamento dalla Crimea. E ci stiamo riuscendo. La terza fase sarà compromettere le loro infrastrutture logistiche al servizio dell’Armata: caserme, basi di raggruppamento, depositi di alimentari, carburante e munizioni, vie di trasporto compreso il ponte di Kerch. Per questo vedrete ancora un incremento dei nostri attacchi alla Crimea. All’incirca l’80 per cento di ciò che serve alla prima linea, transita da lì. Tra Rostov, Mariupol e Crimea non ci sono linee ferroviarie, autostrade e soprattutto magazzini sufficienti a un esercito di 500mila soldati. Non basta portare le munizioni, hanno bisogno di averle a disposizione, devono organizzare rotazioni, addestramento, cure. Sono anni che attrezzano la Crimea per questo. È lo stesso motivo per cui all’inizio dell’invasione hanno usato la Bielorussia come base di partenza. Solo lì avevano la logistica adatta”.
A Mosca, invece, il Cremlino ha reso noto che il Presidente russo Putin ha incontrato il comandante ceceno Ramzan Kadyrov, diffondendo un video in cui Kadyrov è ripreso di spalle e non c’è certezza che sia davvero lui. Nei giorni scorsi, canali Telegram ucraini, avevano fatto circolare la voce che quest’ultimo fosse gravemente malato o addirittura morto. I due avrebbero parlato della situazione in Cecenia.
Poi, Peskov ha commentato la notizia annunciata dal ministero delle Finanze russe di un aumento delle spese militari per il 2024, spiegando: “L’aumento delle spese militari della Russia previsto per il 2024 è assolutamente necessario” a causa della “guerra ibrida” scatenata contro Mosca. Continuiamo l’operazione militare speciale (in Ucraina) e questo comporta alti costi. La Russia non abbia discusso con il gruppo OPEC+ dei principali produttori di petrolio un possibile aumento dell’offerta di petrolio greggio per compensare il divieto russo sulle esportazioni di carburante. Ha infine rifiutato di commentare le notizie di cubani che combattono per la Russia in Ucraina, dicendo che si trattava di una domanda per il ministero della Difesa”.
A proposito di spesa militare e di armi, il Presidente russo Putin, in un telegramma di congratulazioni per i lavoratori di Rosatom, l’agenzia nucleare statale russa, in occasione della giornata a loro dedicata, ha annunciato: “I lavoratori del settore nucleare russo stanno “introducendo tecnologie all’avanguardia nei settori dell’energia e dello spazio, nella medicina nucleare, nell’ecologia, nella modernizzazione della flotta delle navi rompighiaccio e alla creazione di armi avanzate capaci di mantenere l’equilibrio strategico nel mondo”.
Successivamente, nel corso di una riunione dei governatori neoeletti, riferendosi alle recenti elezioni tenutesi nelle regioni occupate, Putin, ha sottolineato: “Le elezioni svoltesi questo mese nelle zone dell’Ucraina controllate dai russi segnano un passo avanti verso la loro piena integrazione nella Federazione russa. Le votazioni nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, parzialmente controllate da Mosca dopo l’invasione su larga scala del 2022, sono stati denunciate da Kiev come illegali. La Russia le aveva dichiarate annesse un anno fa, un atto condannato come illegale dalla maggior parte dei paesi alle Nazioni Unite. Si tratta, ovviamente, di un evento significativo, di un passo importante verso il pieno ingresso delle nuove regioni nell’unico spazio giuridico e statale del nostro grande Paese”.
Lo stesso Putin, poi, ha promosso e firmato una legge per istituire il 30 settembre come il giorno della riunificazione delle regioni ucraine occupate alla Russia. Il 30 settembre, infatti, è il giorno della riunificazione della Repubblica popolare di Donetsk, della Repubblica popolare di Lugansk, della regione di Zaporozhzhia e della regione di Kherson con la Federazione Russa.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, invece, riguardo a un’eventuale ripresa dei negoziati con Kiev, intervistato dall’agenzia di stampa Tass, ha affermato: “I russi sono pronti a negoziare per arrivare a una soluzione della crisi in Ucraina, ma tenendo conto della realtà sul terreno e degli interessi della sicurezza russa. La nostra posizione resta valida: siamo pronti a negoziare, ma tenendo conto delle realtà che si sono sviluppate sul terremo e tenendo conto della nostra posizione, che è ben nota a tutti, ovvero dei nostri interessi, degli interessi dei nostri sicurezza, degli interessi di impedire la creazione di una forza ostile ai confini della Russia il regime nazista. Perché questa forza ha dichiarato apertamente l’obiettivo di sterminare tutto ciò che è russo su quelle terre, sia in Crimea che in Novorossiya”.
Sul campo, invece, l’azienda elettrica ucraina Ukrenergo ha reso noto su Telegram che: “Una centrale termoelettrica nel Sud dell’Ucraina è stata danneggiata dai pesanti bombardamenti russi della notte scorsa, più di 400 località sono senza elettricità; 404 insediamenti rimangono senza elettricità. Nuovi danni alle reti di Oblenergo nella regione di Donetsk, Zaporizhzhia, Mykolaiv, Odessa, Kharkiv, Kherson, Chernihiv. Due imprese minerarie di carbone sono state tagliate fuori dalla rete nel Donetsk. L’elettricità viene ripristinata mano a mano con il permesso dei militari”.
Proprio a Zaporizhzhia, secondo l’Aiea, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, la centrale nucleare sarebbe stata minata dai russi.
Sotto attacco russo, poi, anche Kherson , dove una persona è rimasta uccisa, mentre la difesa aerea ucraina ha distrutto più di trenta droni delle forze di Mosca nelle regioni di Odessa e Mykolaiv, nel sud del Paese, e ha respinto una serie di raid sul fronte orientale. Così come le forze armate ucraine hanno continuato nella loro azione di contenimento delle forze russe sul fronte Sud-Est.
Intanto, i combattenti della Legione Libertà della Russia hanno annunciato di essere entrati dall’Ucraina nel territorio russo della regione di Belgorod dove è in corso una battaglia.
In Crimea, invece, secondo quanto riferito dal canale Telegram Krymskiy Viter sarebbe stata udita una forte esplosione nei pressi di Krasnoperekopsk e il ponte di Kerch sarebbe stato chiuso.
Infine, in merito alle esportazioni di grano dall’Ucraina, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha parlato oggi della crisi con la Polonia, evidenziando che : “L’ Ucraina non ha bisogno di questa “guerra”. “Non abbiamo bisogno di questa guerra del grano e nemmeno della Polonia. La storia, il futuro e la sicurezza non ci lasciano altra scelta che superare questa crisi. Non abbiamo creato noi la crisi e siamo assolutamente determinati a porvi fine. Le emozioni sono alte. La temperatura potrebbe ancora salire fino al 15 ottobre, giorno delle elezioni polacche. Ma siamo determinati a essere costruttivi”.
©Riproduzione riservata