di Federica Marengo mercoledì 27 settembre 2023
-Dopo il bilaterale con il Primo Ministro dell’Albania, Rama, si è tenuto nella serata di oggi a Palazzo Chigi, un secondo Consiglio dei Ministri dopo quello di lunedì, per il varo di due decreti : uno, in materia di immigrazione e protezione internazionale , nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e funzionalità del ministero dell’Interno e, l’altro, contenente disposizioni urgenti in materia di proroga dei termini normativi e di versamenti fiscali, entrambi al centro di un pre-Consiglio dei Ministri tenutosi nella serata di ieri e illustrati in conferenza stampa.
Al vaglio del CdM, poi , anche la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, varato ad aprile.
Riguardo al primo decreto sull’immigrazione, sarebbero confermate le misure annunciate la settimana scorsa dalla Presidente del Consiglio, Meloni, volte a introdurre una ulteriore stretta.
“Il decreto”, spiega l’Esecutivo : “prevede la possibilità di svolgere più rapidamente gli accertamenti per verificare l’età del minore straniero non accompagnato”. Gli accertamenti sono autorizzati dalla procura dei Minorenni. Se l’età dichiarata non corrisponde al vero , lo straniero è condannato per falsa attestazione. La condanna per il reato di false dichiarazioni al pubblico ufficiale può essere sostituita dall’espulsione dal territorio nazionale”.
Si legge nella nuova bozza del documento in 12 articoli, che: “Anche chi ha un permesso di soggiorno di lungo periodo potrà essere espulso “per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato” dal ministro dell’Interno. Quando ricorrono “gravi motivi di pubblica sicurezza” l’espulsione è disposta dal prefetto. La precedente normativa limitava la possibilità di espellere i soggiornanti di lungo periodo. E potrà essere respinto il ricorso dell’espulso se il questore ritiene che la sua presenza possa turbare ordine pubblico e sicurezza”.
Poi, in merito ai minori, “oltre all’espulsione per chi è sorpreso a mentire sulla propria età, in caso di indisponibilità di strutture ricettive temporanee per migranti minorenni, il prefetto potrà mandare il minore, di almeno 16 anni, nei centri ordinari “per un periodo comunque non superiore a novanta giorni“. Tuttavia, su questa norma FI avrebbe espresso dei dubbi già nella riunione di Governo svoltasi nella serata di ieri , durante la quale si è trovata un’intesa , stabilendo che, per verificare la veridicità della minore età dichiarata dal migrante, si procederà a un “accertamento socio-sanitario effettuato da un’equipe multi-disciplinare”, da svolgere rapidamente e anche avvalendosi di radiografie del polso”.
Infine, prevista l’estensione a tutte le donne di un’accoglienza più tutelata e non solo allea donne in gravidanza, ai minori e ai disabili. “Prima”, ha precisato il Governo, “Per tutte le altre donne, la normativa prevedeva lo stesso trattamento degli uomini adulti. Il decreto corregge questa grave anomalia e garantisce a tutte le donne migranti, dunque non più solo a quelle in stato di gravidanza, l’accesso nelle strutture di maggiore tutela”.
Eliminato, invece, l’ articolo che prevedeva l’intervento della Guardia Costiera negli hotspot in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di migranti sul territorio nazionale provenienti dalle rotte marittime del Mediterraneo.
Al vaglio , poi, una serie di mini proroghe contenute in un altro nuovo decreto legge con misure urgenti in materia di termini legislativi e versamenti fiscali , quali: la proroga di 3 mesi (al 31 dicembre) per beneficiare delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per gli under 36 e la proroga di un anno dei controlli della P.a. per garantire liquidità alle aziende agricole, “In considerazione del perdurare della crisi energetica collegata alla guerra in Ucraina, all’aumento dei tassi di interesse bancario ed al fine di garantire liquidità alle aziende agricole”, si prevede che fino al 31 dicembre 2024 (dal 31 dicembre 2023), “qualora per l’erogazione di aiuti, benefici e contributi finanziari a carico delle risorse pubbliche sia prevista l’erogazione a titolo di anticipo e di saldo”, le amministrazioni competenti possano “rinviare l’esecuzione” dei controlli “al momento dell’erogazione del saldo”.
Prorogato fino al 3 marzo 2024 lo stato di emergenza per assicurare soccorso ed assistenza, sul territorio nazionale, alla popolazione ucraina: “Nei limiti delle risorse già stanziate, il provvedimento autorizza a proseguire le forme di accoglienza diffuse, fino a 7mila persone, da attuare mediante i Comuni, gli enti del Terzo settore e i Centri di servizio per il volontariato. Sono prorogate anche le misure di sostentamento per l’assistenza delle persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione, per la durata massima di 90 giorni dall’ingresso in Italia, e per un massimo di 60mila persone. Lo stesso articolo del decreto, secondo la bozza, proroga sempre fino al 3 marzo 2024 lo stato di emergenza per intervento all’estero per la crisi in Ucraina”.
Prorogato di tre mesi dal 30 settembre al 31 dicembre 2023, con uno stanziamento di 1,67 milioni di euro per il 2023 per la Scuola, lo smart working per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione. “In particolare il personale docente del sistema nazionale di istruzione che svolge la prestazione in modalità agile “è adibito ad attività di supporto all’attuazione del Piano triennale dell’offerta formativa”.
Aumentato poi il personale delle Forze Armate nell’Operazione ‘Strade Sicure’. Per il ministro Crosetto: “La Difesa contribuirà a incrementare significativamente la sicurezza nelle principali stazioni ferroviarie italiane che rappresentano luoghi vitali per la mobilità e il benessere dei cittadini. Questa decisione testimonia l’impegno a fornire risposte concrete alle esigenze del Paese”.
Previsto l’aumento di 400 militari per il rafforzamento, dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023, dei controlli nelle principali stazioni ferroviarie.
Per la Scuola , varata una norma che interviene per assicurare il pagamento tempestivo dei contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico ,svolti nel mese di settembre, provvedimento che riguarda oltre 10mila docenti.
Sul tavolo del CdM, in ultimo, la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, in vista della Manovra.
La Nota di aggiornamento al Def , fissa per il 2024 un Pil programmatico dell’1,2% e un deficit del 4,3%. Il Def di aprile prevedeva un Pil programmatico 2024 dell’1,5% ed un deficit del 3,7%.
Il rapporto deficit/Pil nel 2023 sale dal 4,3% al 5,3% “interamente per l’effetto del Superbonus 110%”. In assenza dei bonus edilizi, “il debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno”. I bonus edilizi “comportano un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso dell’intera legislatura, riducendo gli spazi di manovra per finanziare interventi a favore dell’economia reale e delle famiglie”. Secondo quanto riferito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il ministro Giorgetti, ha già inviato alla Commissione UE la lettera con i dati della Nadef 2023 all’esame del Consiglio dei ministri di oggi.
Tuttavia, i numeri ufficiali e definiti saranno resi noti solo a ottobre quando l’Esecutivo e il Tesoro invieranno alla Commissione il Dpb, il Documento programmatico di Bilancio. Tutto ciò, mentre a Bruxelles si tratta sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita e sul Meccanismo Europeo di Stabilità, che il Parlamento italiano non ha ancora ratificato e la cui discussione verrà ripresa a breve, in Aula, in ottobre, dopo la sospensiva decisa a giugno.
La Premier Meloni, in merito, ha evidenziato via X: “Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio. Stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all’insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie”.
Ma il dossier più complesso da risolvere per il Governo resta quello relativo all’immigrazione e all’accordo con gli altri Paesi UE sulla sua gestione.
Stamane, la Presidente della Commissione UE, von der Leyen, alla vigilia del vertice di Bruxelles sul nuovo accordo tra Paesi membri per affrontare l’emergenza migratoria, ha tenuto un punto stampa con la neo Premier lettone, Evika Silina, in cui, parlando della “strumentalizzazione cinica e disumana” dei migranti ucraini da parte della Bielorussia, ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di un rapido accordo politico su due proposte chiave: il Patto per la migrazione e l’asilo, per avere regole comuni nell’Ue, e la revisione del bilancio pluriennale “comunitario, che prevede un supplemento” di fondi “per la migrazione”.
Intanto, mentre la posizione della Germania ,pronta a finanziare le Ong per i salvataggi in mare e per i piani di accoglienza a terra in Italia, secondo quanto riportato dal quotidiano Bild, sarebbe quella di astenersi al voto sul nuovo regolamento per la gestione dei flussi e l’asilo, la Presidente del Parlamento UE Metsola, ha lanciato un nuovo appello agli Stati membri UE a non lasciare da sola l’Italia e ad approvare il nuovo Patto su migrazione e asilo, seguita dal Presidente del PPE, Weber che ha auspicato che la Germania ,nel corso del prossimo Consiglio Affari Interni, mandi un segnale per un’intesa sul Patto.
Nel dibattito è poi intervenuto il Primo ministro ungherese Orban che, su X, ha scritto: “Bruxelles vuole farci andare giù il fallito patto sui migranti prima delle prossime elezioni europee. Mentre i migranti illegali attaccano i nostri poliziotti, Bruxelles vuole costringerci a farli entrare. Un’altra idea folle della bolla di Bruxelles. Non lo permetteremo!. Gli sbarchi a Lampedusa danno l’immagine di una invasione. Quest’anno abbiamo già contrastato 128mila tentativi di violazione della frontiera sud ungherese con agenti feriti”.
La Presidente Meloni, però, stamane, dopo il colloquio avuto ieri con il Presidente francese Macron ,nel quale ha ottenuto un’apertura sul Piano Mattei per l’Africa e la Tunisia, ha inviato una lettera ai Paesi del gruppo Med9( i partner euromediterranei: Francia, Grecia, Cipro, Malta, Spagna, Portogallo, Slovenia e Croazia) in riferimento al Memorandum con la Tunisia ,per esortare questi ultimi a una posizione comune e coesa e a impegnarsi per dare segnali e avere risultati immediati, anche a partire dal piano in dieci punti annunciato dalla presidente della Commissione, von der Leyen, a Lampedusa.
L’’importanza di una posizione coesa è sostenuta dalla Premier anche in vista dei prossimi appuntamenti europei: il Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e quello formale in programma a Bruxelles il 26 e 27, ma anche il Consiglio Giustizia e Affari interni di domani, in cui il ministro Piantedosi, dovrebbe illustrare alcune proposte per velocizzare l’attuazione della strategia europea.
Non solo dossier immigrazione, però. Come riportato da una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri : “Si è tenuta oggi, a Palazzo Chigi, una riunione tra il Governo e le confederazioni sindacali sull’ex Ilva di Taranto. Al tavolo hanno presenziato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, e i vertici nazionali di FIM – CISL, FIOM – CGIL, UILM – UIL, UGL e USB. Dopo aver ascoltato le considerazioni dei rappresentanti dei lavoratori in merito alle complesse questioni che caratterizzano da decenni l’impianto siderurgico, il Governo ha ricordato le misure finora adottate per affrontare, uno per uno, i numerosi e risalenti nodi critici della vicenda. Si tratta di una pesante situazione della quale l’Esecutivo si è preso carico fin dal suo insediamento, introducendo, con il decreto legge n. 69/2023, norme per rendere possibile la gestione dell’azienda, per sbloccare le risorse poste a disposizione per essa, per chiudere le procedure di infrazione in atto. Il Governo, che considera l’incontro di oggi come la tappa di un percorso in atto e che è ben consapevole dell’urgenza degli interventi, ha ribadito l’impegno a dare soluzioni di prospettiva, concentrando la propria azione in modo prioritario sul completamento del percorso di decarbonizzazione, sulla positiva definizione delle procedure d’infrazione in atto, sulla verifica del concreto impegno del socio privato al rilancio dell’impianto e sulla garanzia della sicurezza negli stabilimenti.
È stato concordato che, anche in seguito alle interlocuzioni in corso con gli azionisti, sarà calendarizzato a breve un nuovo momento di confronto con i sindacati”.
Sempre a Palazzo Chigi, poi, il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di Coesione e il Pnrr, Fitto, ha tenuto stamane,presso la sala Verde, l’ultima riunione della Cabina di regia con : Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Unsic e Copagri per discutere della verifica dello stato di attuazione del PNRR, incluso l’aggiornamento relativo al pagamento della terza rata, pari a 18,5 miliardi di euro, previsto per i prossimi giorni; la richiesta di pagamento della quarta rata, pari a 16,5 miliardi di euro, e una prima analisi del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi della quinta rata, anche in base alla proposta di revisione del Piano, incluso l’inserimento del nuovo capitolo REPowerEU.
Ieri, il ministro Fitto aveva incontrato Confindustria, Ance, Confedilizia, Abi e Ania, Federterziario, Confetra, Confservizi, Confprofessioni, Assoprofessioni. Al III Tavolo Confapi, Confimi, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione e Conflavoro Al IV Alleanza Cooperative, UNicoop, Confartigianato, Cna, Casartigiani, UE.Coop, Forum Nazionale del Terzo Settore, Consiglio Nazionale Giovani. Al V e ultimo tavolo della giornata CGIL, CISL, UIL e UGL, CONFSAL, CISAL e USB e al termine del confronto , tramite una nota di Palazzo Chigi, aveva espresso “Grande soddisfazione da parte del Ministro per il riscontro e gli apprezzamenti ricevuti dai partecipanti rispetto al metodo di lavoro adottato dal Governo, per il ruolo chiave riconosciuto alla Cabina di regia, “strumento prezioso e utile ad individuare preventivamente, attraverso il confronto e i vostri suggerimenti, eventuali criticità e possibili soluzioni. Gli incontri, organizzati per singoli tavoli per ogni settore, servono ad ottenere un focus più dettagliato per ogni specifico comparto, e il dialogo continuativo è utile a rafforzare e migliorare le scelte nell’ ottica del partenariato, nonché a coordinare tutti gli interventi in campo: oltre al Piano di Ripresa e resilienza, le politiche di coesione e i fondi di sviluppo e coesione, per avere una visione unica tra le diverse risorse a disposizione, in sintonia con il lavoro impostato sin dall’inizio dal Presidente del Consiglio di concerto con la Commissione europea”.
Quindi, come evidenziato nella nota di Palazzo Chigi: “Nel corso dei cinque tavoli di lavoro il Ministro Fitto ha sottolineato le costruttive interlocuzioni in essere con la Commissione europea, finalizzate all’analisi del conseguimento degli obiettivi e dei traguardi connessi alla quinta rata; i risultati da conseguire al 31 dicembre 2023; le proposte di modifica al Piano, in relazione alla quinta rata, trasmesse alla Commissione europea lo scorso 7 agosto”.
Ora, il Ministro attenderà i suggerimenti scritti da parte di tutte le organizzazioni intervenute per la sintesi utile a procedere nel percorso del piano.
A tal proposito, i sindacati Cgil e Uil hanno espresso preoccupazione per i ritardi nell’attuazione del Piano. Con la rimodulazione operata nello scorso luglio, i sindacati temono sia fortemente a rischio la quota del 40% delle risorse al Mezzogiorno, ritenuta già insufficiente per ridurre i divari con il Nord.
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