di Federica Marengo martedì 26 settembre 2023
-Nella 572° giornata di guerra in Ucraina, le agenzie russe Ria Novosti e Tass hanno diffuso un video che sembrerebbe smentire la notizia data dalla Difesa ucraina dell’uccisione, nel corso dell’attacco al quartier generale della flotta russa di Sebastopoli, avvenuto venerdì scorso, dell’ammiraglio Sokolov e di 34 ufficiali. Nel suddetto video, infatti, con data di oggi, compare in una riunione di alti ufficiali anche l’ammiraglio , mostrato in collegamento mentre ascolta un discorso del ministro della Difesa, Shoigu.
Dal Cremlino, il portavoce Peskov ha fatto sapere che Mosca non ha informazioni al riguardo, quindi le Forze operative speciali dell’esercito ucraino, in una Comunicazione sul canale Telegram, hanno dichiarato: “Come sapete, 34 ufficiali sono morti a seguito di un attacco missilistico al quartier generale della flotta del Mar Nero della Federazione Russa. Le fonti disponibili affermano che tra i morti c’era il comandante dell’esercito russo. Molti non sono ancora stati identificati a causa della disparità dei frammenti corporei. Poiché i russi sono stati costretti con urgenza a pubblicare una risposta con Sokolov apparentemente vivo, le nostre divisioni stanno verificando le informazioni. Ciò avviene nell’ambito della procedura di raccolta dei dati sugli esiti dell’operazione”.
Sempre a Mosca, poi, alla luce di quanto verificatosi sul Mar Baltico, dove jet russi ,in area Nato, sono stati scortati da due F35 italiani verso i confini russi e, facendo riferimento alla consegna di carri armati Abrams dagli arsenali dell’Alleanza e alla promessa di fornire alle autorità di Kiev missili a lungo raggio, il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente russo, Medvedev, annunciato di aver visitato le truppe vicino alla linea del fronte nella regione orientale di Donetsk in Ucraina, su ordine del presidente Putin, ha attaccato l’Alleanza Atlantica, dichiarando: “Sembra che alla Russia venga lasciata sempre meno scelta se non un conflitto diretto sul terreno con la Nato, che si è trasformata in un blocco apertamente fascista come l’Asse di Hitler, anche se di dimensioni maggiori. Siamo pronti, anche se il risultato sarà raggiunto a un costo molto maggiore per l’umanità rispetto al 1945”.
Medvedev ha poi fornito dei dati sulle forze armate russe, rilevando: “Dal primo gennaio di quest’anno oltre 325mila militari sono stati regolarmente reclutati dal ministero della Difesa russo. A renderlo noto in una riunione governativa è stato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. “Continuiamo a lavorare sul completamento delle forze armate con lavoratori a contratto e sull’addestramento dei militari”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, in conferenza stampa ,dopo i colloqui con l’omologo tunisino Nabil Ammar, ha sottolineato: “La Finlandia sta diventando uno dei paesi in prima fila nella campagna antirussa dell’Occidente. Sono rimasto sorpreso da quanto rapidamente la Finlandia abbia messo da parte il suo status e la sua reputazione di paese neutrale per unirsi al progetto antirusso degli Stati Uniti”.
Il Presidente russo Putin, invece, preparando l’incontro del 15 ottobre in Kirghizistan. ha tenuto un colloquio telefonico con l’omologo bielorusso Lukashenko, per discutere di due grandi progetti congiunti, ovvero: la produzione e la manutenzione di aerei, nonché la costruzione di una seconda linea ferroviaria per l’oblast di Leningrado.
Intanto, all’indomani della consegna a Kiev, da parte degli USA , dei carri armati Abrams, il Presidente ucraino Zelensky ha riunito per la prima volta, dopo il suo viaggio negli Stati Uniti, lo Stato Maggiore. Oggetto dell’incontro, a cui ha partecipato anche il ministro delle Industrie strategiche Oleksandr Kamyshin, la produzione nazionale di droni. Al centro della riunione, come riportato dallo stesso Zelensky su X: “La situazione in prima linea, i piani del nemico, le nostre operazioni offensive e difensive, le forniture in prima linea, l’aumento della produzione interna di armi, in particolare di droni, e lo stato dell’esercito russo e del complesso militare-industriale”.
Sul fronte dei combattimenti, sono proseguiti dalla nottata di ieri gli attacchi russi sulle infrastrutture portuali di Odessa e su Kherson, che hanno causato il ferimento di 7 persone in totale. Colpite anche Kharkiv, dove è rimasta ferita una persona, Mykolaiv, Bakhmut, Kryvyj Rih e Donetsk.
In merito, agli attacchi su Odessa, dove in un solo raid le forze di Mosca avrebbero usato 33 armi d’attacco tra droni e missili, il Presidente ucraino, Zelensky, ha affermato: “Trenta armamenti su 33 sono stati neutralizzati. È importante tenere presente che ogni obiettivo neutralizzato significa vite salvate. Ci vendicheremo contro la Russia per ogni attacco contro le nostre città e i villaggi, contro ogni comunità ucraina”.
Per il consigliere presidenziale ucraino, Podolyak, poi “L’aiuto per l’Ucraina è un piccolo investimento nel futuro e la più grande garanzia di sicurezza”, in quanto, ha scritto quest’ultimo su Telegram: “È molto più semplice ed economico risolvere immediatamente il problema del regime autoritario russo che viola le regole e i principi dell’attuale mondo prima che cresca”.
La Difesa russa, invece, ha fatto sapere di aver respinto un raid missilistico sulla Crimea, mentre le forze ucraine hanno colpito con sistemi di razzi a lancio multiplo Himars il quartier generale russo nella regione di Kherson, uccidendo 8 ufficiali e ferendone altri 7.
Colpite dalle forze di Kiev, anche Kursk, dove in seguito all’attacco vi è stato un blackout, e Belgorod.
Infine, il ministro della Trasformazione digitale di Kiev, Mikhail Fedorov, senza specificare la data del raid , ha reso noto su Telegram , che Un drone ucraino che sarebbe “segreto” ha distrutto in una sola sera attrezzature russe per un valore totale di oltre 7 milioni di dollari. Inoltre, la Marina ucraina avrebbe in dotazione un nuovo drone sottomarino.
Restando in tema di armi, alcuni droni russi sono stati intercettati vicino al checkpoint Orlivka-Isaccha, al confine tra Ucraina e Romania, suscitando la reazione del ministero della Difesa di Bucarest, che ha evidenziato: “Il ministero della Difesa Nazionale della Romania ha monitorato in tempo reale la situazione aerea vicino ai confini statali durante gli attacchi russi contro alcuni oggetti ed elementi delle infrastrutture civili ucraine la scorsa notte. Condanniamo fermamente questi attacchi ingiustificati e illegali”.
A Bruxelles, nel frattempo, si è tenuto un colloquio tra il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la Rappresentante speciale degli Stati Uniti per la ricostruzione dell’Ucraina, Penny Pritzker, a seguito del quale il Presidente Michel ha scritto su X: “La ricostruzione dell’Ucraina è la nostra massima priorità comune. L’Ue e gli Stati Uniti sono entrambi impegnati a ricostruire l’Ucraina come un moderno paese europeo”. Sul tema è poi intervenuta anche la Presidente del Parlamento UE, Metsola, la quale ha affermato che per ricostruire l’Ucraina serve uno sforzo imponente.
Proprio di Bruxelles e di adesione all’UE dell’Ucraina, la Presidente della Commissione Parlamentare per l’integrazione dell’Ucraina nell’Ue, Ivanna Klympush-Tsintsadze, alla conferenza “L’Ucraina nell’Unione Europea: il momento di agire”, organizzata dalle Ambasciate di Polonia e di Ucraina a Roma , ha dichiarato: “Speriamo che la Commissione Ue prenda atto dei risultati che l’Ucraina ha raggiunto come candidato all’Unione Europea: ci aspettiamo una risposta positiva alla fine di ottobre. Ma starà ai membri dell’Ue l’iniziativa di aprire nuovi negoziati entro la fine dell’anno”.
In ultimo, in merito alle esportazioni di grano dai porti ucraini, dopo la fine dell’intesa con Mosca, mediata da Turchia e Onu, un’altra nave mercantile ha lasciato un porto ucraino sul Mar Nero, dopo essere stata caricata, salpando in direzione del corridoio umanitario alternativo.
A tal proposito, nel Rapporto mensile della Commissione europea sulla bilancia degli scambi nell’agroalimentare, si legge che :“Nel primo semestre dell’anno le importazioni di grano dall’Ucraina nell’Unione europea sono raddoppiate in volume e in valore, facendo segnare +1,7 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2022. In modo analogo, l’import di semi oleosi e le colture proteiche è aumentato del 63% (+ 303 milioni di euro). L’Ue si conferma comunque un forte esportatore di cereali. Le esportazioni sono diminuite dell’1% in valore tra gennaio e giugno 2023 rispetto al 2022 a causa della riduzione dei prezzi, aumentando tuttavia del 13% in volume (+2,6 milioni di tonnellate), in particolare in direzione dell’Africa subsahariana e dell’Asia. Nel complesso, il saldo commerciale dei cereali in Ue è sceso da 7,5 milioni di tonnellate nel primo semestre del 2022 a 4,4 nello stesso periodo del 2023”.
A tornare sulla questione blocco delle esportazioni di grano ucraino da parte della Polonia, dell’Ungheria e della Slovacchia, il Primo ministro ucraino Denys Shmyhal, citato da Rbc Ucraina, che ha affermato: “L’Ucraina ha bisogno delle esportazioni agricole e ciò non danneggia gli agricoltori polacchi, ungheresi o slovacchi. “Con il blocco russo del Mar Nero, gli attacchi quasi quotidiani ai nostri granai e ai nostri porti, abbiamo bisogno delle esportazioni agricole; parlare di cibo ucraino che danneggia gli agricoltori polacchi, slovacchi e ungheresi è una speculazione. Il nostro grano non influisce in modo significativo sui prezzi nei Paesi vicini, mentre i nostri agricoltori si trovano in una situazione molto peggiore e più difficile rispetto ai loro colleghi occidentali; l’Ucraina non ha mai avuto l’obiettivo di danneggiare gli agricoltori dei Paesi vicini, ma al contrario è grata per tutto ciò che i partner fanno a sostegno di Kiev”.
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