di Federica Marengo mercoledì 6 settembre 2023
-Si è svolta nella serata di ieri, a Roma, la cena della Presidente del Consiglio Meloni con parlamentari, ministri e sottosegretari di FdI: circa 200 persone, riunite “per serrare i ranghi del primo partito del Parlamento italiano”, dopo la pausa estiva e , in vista delle prove impegnative dell’autunno come la stesura del dl sulla legge di Bilancio.
Nel pomeriggio di oggi, invece, la Premier ha presieduto a Palazzo Chigi un vertice di Maggioranza, cui hanno preso parte oltre ai Vicepremier e ai ministri, anche i capigruppo di Camera e Senato, preludio al Consiglio dei Ministri che dovrebbe tenersi domani.
Al centro del vertice di Maggioranza, con ogni probabilità, non solo la Manovra, ma anche i nuovi sostegni al caro bollette e la proroga del bonus sociale in scadenza a fine settembre. Il Governo, infatti ,starebbe valutando la realizzazione, entro fine mese, di un decreto che dovrebbe introdurre un nuovo bonus destinato a tutte le famiglie, senza limiti di reddito come era stato annunciato a marzo.
Al vaglio dell’Esecutivo, poi, anche un intervento contro il caro benzina, alla luce degli ultimi aumenti, come l’introduzione di un bonus benzina destinato ai redditi più bassi, e una stretta sul Superbonus edilizio, che continua a pesare sui conti pubblici e che potrebbe essere prorogato solo per i redditi bassi e solo per lavori per la prima casa, con correzioni per salvare i condomìni con lavori già avviati.
Quanto alla Manovra, invece, la linea della Presidente Meloni e del ministro dell’Economia Giorgetti è quella della prudenza, alla luce della situazione economica italiana e mondiale, minacciata dalla recessione, e che vede il rallentamento della Cina e il rialzo dei prezzi del petrolio, dopo gli accordi tra i Paesi Opec+ per frenare la produzione e le Borse in discesa. Senza contare, il peso sui conti pubblici di misure dei passati Esecutivi come il Superbonus e il nodo da sciogliere dell’accordo a Bruxelles sul nuovo Patto di Stabilità e Crescita.
Pertanto, le ridotte risorse a disposizione dovranno essere destinate alle priorità: taglio del cuneo fiscale ,da rendere strutturale, detassazione delle tredicesime, interventi a sostegno dei redditi più bassi, delle famiglie e della natalità.
Da ciò un invito ai ministri a non proporre misure bandiera in vista delle elezioni Europee del 2024 , assicurando però che il programma di Governo è confermato e che le misure più impegnative dal punto di vista finanziario verranno solo rinviate e realizzate nel corso della Legislatura.
Stabilite , quindi, le priorità, resta il nodo delle risorse, che saranno verificate con la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanze, che sarà presentata entro il 27 settembre. Al momento, la prima data cruciale è quella del 10 settembre, quando i ministri di tutti i dicasteri dovranno indicare al Ministero dell’Economia proposte di tagli e risparmi.
Già pronte a dare battaglia, intanto, le Opposizioni, che temono tagli lineari alla Sanità pubblica e alle Pensioni, riecheggiate dal segretario della Cgil, Landini, che, lanciata la proposta tra i lavoratori e le lavoratrici di un referendum non solo sul Jobs Act, ma anche sullo sciopero nazionale ,se necessario e, che è già pronto a scendere in piazza contro la legge di Bilancio (di cui non vi è ancora alcuna bozza) il 7 ottobre , ha evidenziato: “I temi critici non sono mai risolti, i tavoli di discussione sono finti. Sulle pensioni stiamo tornando alla versione peggiore della Fornero, la precarietà sta aumentando, sugli appalti non hanno cambiato nulla e rimane il problema del fisco e dei salari”.
Nelle prossime ore, però, sul tavolo del Consiglio dei Ministri potrebbe arrivare oltre a un decreto contro il caro carburante, un decreto per il Sud e un decreto che blocca la norma che prevede lo stop alle auto Euro 5 in Piemonte dal 15 settembre , perché inquinanti (come anticipato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, nel corso del Question Time alla Camera), il Decreto Caivano, che prevederebbe non solo lo stanziamento di 30 milioni di euro per la riqualificazione del territorio e per interventi strutturali del Comune a Nord di Napoli e la designazione di un commissario straordinario per la sua attuazione, ma anche “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”.
Secondo quanto emerge dalla bozza del provvedimento esso prevederebbe: l’istituzione di un osservatorio sulla devianza minorile, che avrà il compito di “coordinare percorsi dedicati per la prevenzione della dispersione scolastica, nonché interventi di rigenerazione urbana nelle periferie e di educazione alla legalità. La composizione e il funzionamento dell’osservatorio sono definiti con decreto del prefetto, sentito il sindaco metropolitano”.
Il Questore, inoltre, potrà comminare il Daspo urbano e l’avviso orale anche per i minorenni che abbiano compiuto 14 anni. Con l’avviso orale, si legge nella bozza del decreto: “Il questore, che vedrà il minore accompagnato dai genitori o da chi ne esercita la responsabilità, potrà proporre anche il divieto di usare cellulari e social. Una circostanza applicabile ,nel caso in cui il destinatario della misura sia condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti. Il divieto è disposto per una durata non superiore a due anni, con l’individuazione di modalità applicative compatibili con le esigenze di salute, famiglia, lavoro o studio del destinatario del provvedimento”.
Se il minore che abbia compiuto 14 anni viene sottoposto all’ammonimento, poi, ai genitori può essere applicata una multa fino a mille euro: “Fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia per i reati commessi da minorenni di età superiore agli anni quattordici nei confronti di altro minorenne, è applicabile la procedura di ammonimento, nei confronti del soggetto che era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi nei suoi confronti è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”.
Per i genitori che non rispettino l’obbligo scolastico dei figli, poi, il decreto prevede una pena fino a 2 anni di carcere per e la perdita del diritto all’assegno di inclusione in caso di inadempienza.
Per i ragazzi dai 14 anni in su trovati in possesso di droga o armi è previsto un aumento delle pene. Per quelli colpevoli di reati per i quali è prevista una pena non superiore ai cinque anni è previsto un percorso di definizione anticipata della pena, che contempla lo svolgimento a titolo gratuito di lavori socialmente utili o di attività benefiche, ovvero, “un programma rieducativo disposto dal pm, con l’accordo dei genitori e sentiti i servizi minorili, “per un periodo compreso da uno a sei mesi”.
Norme sarebbero previste anche per le vittime di reati online, che potranno chiedere l’oscuramento o la rimozione dei propri dati ai siti e ai social, “al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media e, nel caso in cui non dovessero ottenere risposta entro 24 ore o l’oscuramento richiesto entro due giorni, potranno rivolgersi al Garante per la privacy. Il testo, dovrebbe inoltre contenere una norma ad hoc contro la fruizione di porno online da parte dei minori”.
Infine, sarebbero stanziati più fondi per le scuole del Mezzogiorno, per un totale di 32 milioni tra il 2023 e il 2025, finalizzati al potenziamento dell’organico degli insegnanti. Inoltre, il testo autorizzerebbe l’incremento ulteriore dei posti negli asili nido per la prima infanzia nella fascia di età 0-2 anni.
Critiche le Opposizioni, che parlano di “risposta repressiva, sbagliata e propagandistica a un grande problema sociale educativo”.
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