di Federica Marengo martedì 29 agosto 2023
-Nella 544° giornata di guerra in Ucraina, come riferito dal capo dell’amministrazione militare regionale, Yuriy Malashko, le truppe russe hanno bombardato durante la notte la regione di Zaporizhzhia per quasi 100 volte in 24 ore e hanno attaccato la regione di Kherson e il golfo su cui sfocia il fiume Dnipro (sull cui sponda orientale sarebbe stata issata la bandiera ucraina) e Kheroson, dove una persona è rimasta uccisa. Tuttavia, le forze ucraine hanno rivendicato l’avanzata verso la regione meridionale del Paese, in particolare, verso Melitopol, mentre le forze di Mosca sembrano concentrarsi nel Donetsk.
Sul fronte russo, invece, la Difesa di Mosca ha reso noto l’abbattimento di alcuni droni ucraini su Belgorod e su Tula. Inoltre, secondo il governatore della regione Alexnder Bogomaz, vi sarebbe stato un attacco ucraino su Bryansk e vi sarebbero dei morti.
Per Rbc-Ucraina , che cita il canale Telegram locale Krymskiy Viter, invece, una potente esplosione sarebbe stata sentita dai residenti a Olenivka, nell’ovest della Crimea, annessa unilateralmente da Mosca nel 2014.
In ultimo, secondo l’agenzia Tass, un elicottero, con a bordo un equipaggio di 4 persone, sarebbe precipitato vicino al centro abitato di Prudny, nella regione russa di Chelyabinsk, ai piedi del versante asiatico degli Urali e non vi sarebbero sopravvissuti.
Intanto, a Kiev si è celebrata oggi , come ogni 29 agosto,la Giornata in ricordo dei Difensori dell’Ucraina, e il Presidente ucraino Zelensky , per l’occasione, ha scritto su Telegram un messaggio in cui si legge: “Ogni anno, il 29 agosto, onoriamo la memoria degli ucraini che hanno dato la vita per difendere il nostro Paese. Per difendere l’indipendenza dell’Ucraina. La libertà per tutto il nostro popolo. L’integrità territoriale dell’Ucraina. Il diritto dell’Ucraina di essere tra le nazioni libere. Le parole non sono mai abbastanza per esprimere i nostri sentimenti. E lasciamo che le lacrime siano versate oggi, che il silenzio risuoni più forte di qualsiasi parola, lasciamo che il nostro rispetto dica a tutti ciò che sentiamo veramente e quanto siamo grati a tutti i nostri difensori, le cui vite sono diventate la vita dell’Ucraina”.
A tal proposito, secondo la Bbc, vi sarebbe stato un “drammatico aumento di morti tra i militari ucraini”, che sarebbero almeno 70 mila, mentre per la Difesa di Kiev, circa 300 soldati russi sarebbero stati uccisi in combattimento.
Secondo l’agenzia Unian, il consigliere presidenziale del Presidente ucraino, Zelensky, Podolyak, avrebbe dichiarato che: “La probabilità di nuove proteste e rivolte in Russia è aumentata, specie dopo la morte del capo della Wagner Yevgeny Prigozhin e l’omicidio di Prigozhin ha dimostrato alle élite russe che il presidente russo Vladimir Putin non agisce secondo le regole, non adempie ai suoi obblighi nemmeno nei loro confronti, e che si trova in uno stato di paranoia, per cui nessuno può essere al sicuro. Man mano che questa guerra si spinge sempre più verso una configurazione che non è vincente per la Russia, e già oggi sembra così, sarà un rischio per molti membri della sua cerchia ristretta, anche per i suoi più stretti collaboratori. Qualcuno dovrà essere incolpato di tutto… Tutto questo porterà a tensioni interne. Sono già stati creati i presupposti per alcune ribellioni”.
Proprio in merito alla morte del capo e fondatore della brigata filorussa Wagner, Prigozhin, il servizio stampa della Concord, la società dello stesso capo della Wagner, ha reso noto che il funerale di quest’ultimo si è svolto oggi in forma privata.
In mattinata, il portavoce del Cremlino, Peskov, aveva fatto sapere che il Presidente russo Putin non avrebbe partecipato ai funerali di Prigozhin, aggiungendo di non avere informazioni specifiche sul funerale e sottolineando che “la decisione su questa questione viene presa da parenti e amici” e che “non possiamo dire nulla senza di loro”.
Peskov ha poi sottolineato che “Il governo di Kiev sta facendo di tutto per trascinare l’Occidente il più profondamente possibile in un conflitto con Mosca”, riecheggiato dalla portavoce del ministero degli Esteri, Zakharova, che ha dichiarato: “La Nato è l’asse del male. La portavoce ha affermato che l’economia russa cresce nonostante le sanzioni imposte dalle potenze occidentali. Questa realtà fa inorridire l’intero asse del Male della Nato (e voi siete l’asse del Male, ovviamente). Il dialogo tra Mosca e il Vaticano sull’Ucraina continua. Le relazioni tra la Russia e la Santa Sede sono improntate a un approccio reciprocamente rispettoso e costruttivo e Mosca apprezza molto la linea equilibrata del Vaticano sul conflitto in Ucraina e gli sforzi della Santa Sede e di Papa Francesco personalmente per cercare una soluzione pacifica che purtroppo sono apertamente respinti dal regime di Kiev. I legami bilaterali tra Russia e Italia, invece, sono attualmente “distrutti”, ma prima o poi le ragioni economiche, la vicinanza culturale e storica dei due popoli, le necessità oggettive dello sviluppo globale porteranno la leadership italiana a comprendere la necessità di ripristinare questi legami. Lo scopo dell’operazione militare della Russia in Ucraina, non è impadronirsi di territori di quel Paese, ma ottenere garanzie per la propria sicurezza, tra l’altro con la denazificazione e smilitarizzazione di Kiev e la garanzia dello status di Paese non allineato”.
Il Presidente russo Putin, poi, secondo quanto riportato dal portale Middle East Eye, che cita tre fonti informate, dovrebbe tenere il suo incontro con l’omologo turco Erdogan ,per discutere del ripristino dell’accordo sul grano, il 4 settembre a Soci. Sempre in tema di visite ufficiali, per l’agenzia Bloomberg , Putin avrebbe accettato l’invito del Presidente cinese Xi Jinping a partecipare al ‘Belt and Road Forum’ che si terrà in ottobre. Potrebbe, dunque, essere in Cina il primo viaggio all’estero del numero uno del Cremlino da quando la Corte Penale internazionale ha spiccato il suo mandato di arresto.
Proprio nell’ambito delle esportazioni di grano, il ministro dell’Agricoltura ucraino Mykola Solsky, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha chiesto che l’Unione europea tolga i limiti alle esportazioni dei prodotti agricoli del paese in guerra.
In UE, invece, secondo il Wall Street Journal, gli alleati preparano con il Presidente Usa Biden dei piani per garantire l’assistenza militare a lungo termine all’Ucraina, nel tentativo di scongiurare una vittoria militare della Russia sul campo e per persuadere il Cremlino che il sostegno dei Paesi occidentali a Kiev non verrà meno. L’iniziativa prenderebbe le mosse dagli impegni assunti in occasione del vertice dei leader del G7 ospitato a maggio dal Giappone, e di quello dei Paesi Nato in Lituania, il mese scorso.
Un portavoce della Commissione UE, invece, riguardo ai fondi della Banca Centrale russa, immobilizzati dopo l’invasione dell’Ucraina, ha dichiarato : “La Commissione Europea intende ancora presentare una proposta sull’uso degli asset russi congelati tenendo conto delle opinioni espresse dalle parti. Stiamo lavorando con la presidenza spagnola, favoriamo le discussioni e abbiamo presentato un documento di lavoro lo scorso luglio. Tra le idee sinora esplorate, c’è la possibilità di usare i profitti dei fondi congelati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina; altri Stati membri, come l’Estonia, hanno invece chiesto di usare i capitali in sé, attraverso un complicato meccanismo legale che medi tra le richieste di risarcimento ucraine e i possibili ricorsi delle autorità russe”.
Per il quotidiano britannico, Financial Times, “I finanziamenti dell’Ue (un totale di 86 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi, volti ad alleggerire le tensioni sul bilancio dell’Ue e a garantire quattro anni di sostegno all’Ucraina), per sostenere l’Ucraina sono ostacolati da disaccordi tra gli Stati membri, per via delle preoccupazioni per le tensioni nei bilanci nazionali e l’aumento dei costi a Bruxelles che minacciano il flusso degli aiuti a Kiev”. “Finora”, spiega sempre il Financial Times: “I negoziati sui finanziamenti sono stati complicati dal fatto che la Commissione europea ha accorpato il sostegno finanziario all’Ucraina con requisiti di integrazione del bilancio dell’Ue, tra cui disposizioni per coprire i costi degli interessi sul debito e un aumento di stipendio per i funzionari dell’Ue. Molti Stati membri hanno affermato che, mentre il sostegno finanziario supplementare per l’Ucraina è ragionevole, gli altri elementi del pacchetto sono il risultato di un problema di gestione interna del bilancio dell’Ue che non merita fondi aggiuntivi. Paesi come la Germania e i Paesi Bassi hanno guidato la resistenza, sostenendo che la stretta di bilancio nazionale dovuta all’aumento dei tassi d’interesse e alle richieste salariali dovrebbe riflettersi anche a Bruxelles”.
Sul fronte diplomatico, nelle scorse ore, il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Nikolenko, ha accusato , via Facebook, Papa Francesco di “fare propaganda imperialista”, sulla base di un discorso pronunciato dal Pontefice il 25 agosto in collegamento video, in occasione della Giornata della gioventù russa a San Pietroburgo, nel quale ha affermato: “Non dimenticate mai la vostra eredità. Voi siete i figli della grande Russia: la grande Russia dei santi, dei re, la grande Russia di Pietro I, Caterina II, quell’impero grande, colto, di grande cultura e grande umanità. Non rinunciate mai a questa eredità. Voi siete eredi della grande Madre Russia, andate avanti con essa. E grazie, grazie per il vostro modo di essere, per il vostro modo di essere russi”,
Per Nikolenko: “È davvero un peccato che le idee di una grande potenza russa, che in realtà sono la causa dell’aggressività cronica della Russia, consapevolmente o inconsapevolmente, escano dalle labbra del Papa, la cui missione, a nostro avviso, è proprio quella di aprire gli occhi della gioventù russa sul corso distruttivo dell’attuale leadership russa. È con tale propaganda imperialista e la ‘necessità di salvare ‘la grande Madre Russia’ che il Cremlino giustifica l’assassinio di migliaia di uomini e donne ucraini e la distruzione di centinaia di città e villaggi ucraini”.
Immediata la replica e la smentita del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, che ha spiegato: “Nelle parole di saluto rivolte a braccio ad alcuni giovani cattolici russi negli scorsi giorni, com’è chiaro dal contesto in cui le ha pronunciate, il Papa intendeva incoraggiare i giovani a conservare e promuovere quanto di positivo c’è nella grande eredità culturale e spirituale russa, e certo non esaltare logiche imperialistiche e personalità di governo, citate per indicare alcuni periodi storici di riferimento”.
Al riguardo, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha dichiarato: “Il Papa conosce la storia russa, e questo è molto positivo. È una storia veramente profonda, che ha radici profonde. Ciò che lo Stato (russo), i gruppi di attivisti, gli insegnanti delle scuole e delle università stanno facendo ora è portare questa eredità ai nostri giovani, ricordargliela. E il fatto che il pontefice sembri all’unisono con questi sforzi è molto, molto gratificante”.
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