di Federica Marengo martedì 8 agosto 2023
-Nella 523° giornata di guerra in Ucraina, le forze armate di Mosca, dopo l’attacco a Kupiansk, hanno compiuto un nuovo raid, stavolta su Pokrovsk, nella regione di Donetsk, colpendo un avamposto militare ucraino e, causando la morte di 8 persone e il ferimento di 57. Tali attacchi sono stati condannati dal ministero degli Esteri francese, tramite una nota , in cui si legge: “La Francia condanna fermamente i raid russi che hanno colpito ieri le città di Pokrovsk e Kupiansk, nell’est dell’Ucraina. Questi nuovi attacchi in zone residenziali, illustrano ancora una volta il totale disprezzo da parte della Russia per la protezione dei civili e per il diritto umanitario internazionale, che viola in modo flagrante e ripetuto. Come sottolineato più volte dalla ministra degli Esteri Catherine Colonna, simili atti rappresentano crimini di guerra e non possono restare impuniti. La Francia prosegue e proseguirà nel suo impegno a rafforzare il sostegno militare all’Ucraina, in particolare, fornendo le sue capacità di difesa antiaerea, in stretto coordinamento con i suoi partner. Nella nota si sottolinea infine che il sostegno della Francia alle giurisdizioni ucraine e internazionali rimane totale al fine di lottare contro l’impunità dei crimini perpetrati dalla Russia in Ucraina”.
L’allarme antiaereo è poi scattato in 6 regioni del Paese : a Zaporozhzhia, dove vi è stato un intenso bombardamento, che ha provocato la morte di una persona e il ferimento di un’altra, a Dnipropetrovsk, Poltava , Sumy e Kharkiv.
La Difesa russa ha poi fatto sapere di aver fermato uno sbarco delle forze ucraine a Kherson dal fiume Dnipro e di aver rilevato potenti esplosioni a Dzhankoi, in Crimea, penisola annessa da Mosca nel 2014, e a Konstantinovsky, presso una base militare russa.
Secondo l’agenzia Reuters, che cita funzionari americani, l’Amministrazione USA annuncerà oggi lo stanziamento di 200 milioni di dollari di nuovi aiuti per le armi all’Ucraina, di cui verrà erogata la prima tranche da 6,2 miliardi di dollari , precedentemente autorizzati dalla Presidential Drawdown Authority (Pda).
Il pacchetto prevede: attrezzature per lo sminamento, armi anticarro cannoni e munizioni, intercettori per la difesa aerea, Patriot, razzi Multiple Launch , missili anticarro Javelin.e 31 carri armati Abrams, per cui i militari ucraini sono già stati addestrati a partire da maggio e che, autorizzati dal Pentagono, arriveranno entro l’inizio dell’autunno.
A proposito di armi, secondo una nota del Foreign Office, il governo britannico di Sunak avrebbe annunciato nuove sanzioni contro l’asserita fornitura di componenti per uso militare alla Russia, nell’ambito di un’iniziativa definita dal ministro degli Esteri, Cleverly, “senza precedenti” nei confronti della macchina bellica di Putin. Le misure riguarderebbero altri 22 soggetti tra società e individui , comprese due aziende turche, una svizzera e una di Dubai(Emirati Arabi Uniti, o Eau).
Inoltre, il Governo britannico avrebbe rafforzato le sanzioni contro Iran e Bielorussia, per via della loro cooperazione militare con la Russia.
Intanto, mentre i servizi segreti ucraini hanno sventato un attentato al Presidente ucraino Zelensky, nella regione di Mykolaiv, durante una sua visita, il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex Presidente , Medvedev, via Telegram , ha attaccato gli USA, scrivendo: “I nostri nemici saranno schiacciati e la Russia raggiungerà la pace alle sue condizioni. La vittoria sarà nostra!. Oggi stanno nuovamente conducendo una guerra criminale con le mani di altri, cercando di cancellare la Russia dalla faccia della terra. L’intero sistema Nato sta praticamente combattendo apertamente contro di noi, ma abbiamo forze sufficienti per svolgere tutti i compiti di un’operazione militare speciale. Tutta la Nato combatte apertamente la Russia, ma Mosca raggiungerà la pace alle sue condizioni. Gli Stati Uniti e i loro vassalli allora chiaramente mancavano di esperienza. Oggi, stanno di nuovo conducendo una guerra criminale con le mani di qualcun altro, cercando di cancellare la Russia dalla faccia della terra. L’intero sistema Nato sta combattendo quasi apertamente contro di noi. Abbiamo abbastanza forza per risolvere tutti i compiti dell’operazione militare speciale. Come nell’agosto 2008, i nostri nemici saranno schiacciati e la Russia raggiungerà la pace alle sue condizioni. La vittoria sarà nostra”.
In merito ai colloqui di pace del 5 e 6 agosto scorso a Gedda, organizzati dall’Arabia Saudita, invece, l’ambasciatore russo negli USA, Antonov, ha evidenziato: “Non c’è stato alcun successo diplomatico a Gedda”, dove lo scorso fine settimana si è tenuta una riunione sulla guerra in Ucraina a livello di consiglieri per la sicurezza nazionale con presenti decine di Paesi, ma non la Russia. Abbiamo assistito a un altro tentativo infruttuoso da parte dell’Amministrazione statunitense. Non c’è stato alcun successo diplomatico a Gedda. Washington ha cercato di mostrare una Russia isolata dal resto del mondo, tuttavia, quello che è emerso dall’incontro è la mancanza di una posizione comune e ,allo stesso tempo, non c’è stato alcun sostegno alla famigerata ‘formula di pace’ di Kiev. Vorrei capire come sia possibile discutere questioni relative alla sicurezza della Russia senza tener conto dei nostri interessi nazionali. Prima, escludono il nostro Paese dal processo negoziale, poi ci accusano pubblicamente di non voler partecipare alla risoluzione del conflitto nell’Europa dell’est scatenato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti”.
Come si legge in una nota del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, che ieri ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo russo Lavrov, “Sulla crisi ucraina, la Cina manterrà una posizione indipendente e imparziale, sarà una voce obiettiva e razionale, promuoverà attivamente i colloqui di pace e si sforzerà di cercare una soluzione politica in qualsiasi occasione multilaterale internazionale. La Cina e la Russia sono buoni amici e partner affidabili”.
In queste ore, però, a Pechino, sono stati diffusi i dati sulle importazioni, che vedono un calo dell’import cinese dalla Russia a luglio dell’8,1% su base annua, di 9,2 miliardi di dollari, dal +15,7% di giugno. In base ai dati delle Dogane cinesi, è il primo calo mensile in circa due anni, con gli acquisti di petrolio, carbone e altri beni da parte di Pechino in costante rialzo dall’aggressione di Mosca all’Ucraina. L’export verso la Russia sale del 52% (da +90,9% a giugno), a 10,28 miliardi: a gennaio-luglio le spedizioni verso Mosca sono state solo il 3%del dato totale cinese. L’interscambio bilaterale scende a 19,49miliardi dai 20,83 miliardi di dollari di giugno, il dato più alto dall’inizio della guerra in Ucraina.
Invece, riguardo alla questione dell’uscita della Russia dall’accordo sulle esportazioni di grano ucraino dai porti ucraini del Mar Nero, siglato nel luglio 2022 con la mediazione di Onu e Turchia, la stessa Onu , mediante la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite in Ucraina, Denise Brown, secondo cui “Gli attacchi implacabili delle forze russe ai magazzini di grano e alle infrastrutture portuali in Ucraina sono estremamente allarmanti e possono costituire una grave violazione del diritto internazionale umanitario”, ha rilevato che “Le migliaia di tonnellate di grano che sono state danneggiate dall’attacco russo del 2 agosto al porto di Izmail sarebbero state sufficienti per nutrire circa 66 milioni di persone per un giorno”.
In merito, il segretario di Stato Usa, Blinken, in un’intervista all’emittente francese Rfi, ha dichiarato: “Gli Stati Uniti hanno fatto di tutto per risolvere le criticità denunciate da Mosca dell’Iniziativa sul grano del Mar Nero, in particolare per quanto riguarda le banche, e c’è stata una proposta dell’Onu per risolvere i loro cosiddetti problemi, ma non c’è stata risposta, anzi la risposta è stata l’attacco al porto di Odessa. La Russia afferma di avere problemi ad esportare i propri cereali, il che è falso; le esportazioni di grano russo nell’ultimo anno superano di gran lunga le esportazioni antecendenti l’invasione dell’Ucraina”.
Poi, sempre il segretario di Stato USA, Blinken ha chiamato il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, per discutere degli accordi di sicurezza a lungo termine tra Stati Uniti e Ucraina e ribadire il “fermo e continuo sostegno americano a Kiev per difendersi dall’aggressione della Russia e per un esercito ucraino forte e istituzioni per la difesa responsabili”.
Infine, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, sul vertice di Gedda e sulla questione blocco delle esportazioni di grano dai porti ucraini sul Mar Nero, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha detto: “Il vertice di Gedda è stato un passo avanti. Piccolo ma importantissimo. C’era anche la Cina. Speriamo possa mediare con la Russia. Io stesso andò in Cina per insistere. Bisogna credere nella diplomazia per giungere alla pace”; a Putin direi di ritirarsi e lavorare per la pace. Nessuno è contro la Russia. Vogliamo solo il rispetto di diritti e libertà. Ben venga la mediazione turca per la fornitura del grano. E la principale emergenza con la centrale di Zaporizhzhia”.
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