di Federica Marengo lunedì 7 agosto 2023
-Nella 522° giornata di guerra in Ucraina, diverse esplosioni sono state segnalate in alcuni ponti che collegano la Crimea, tra cui il Ponte di Chongar, e parte della regione ucraina di Kherson occupata.
Sotto attacco russo, poi, anche la stessa Kherson, bombardata per tutta la notte, causando la morte di una donna e il ferimento di altre persone; Sumy, dove due persone sono rimaste uccise e tre ferite, e la regione orientale di Dnipropetrovsk, dove due persone sono rimaste uccise.
Infine, colpita dall’esercito di Mosca anche Odessa , dove un drone ha distrutto un capannone di grano.
Sul fronte russo, invece, il Ministero della Difesa ha reso noto che la Russia è avanzata di tre chilometri in tre giorni su un tratto di fronte lungo undici chilometri, ovvero l’area compresa tra i villaggi di Vilchana e Perchotravneve, a nord-est di Kupiansk.
A sud, invece, secondo il comandante del raggruppamento operativo-strategico di truppe Tavria, Oleksandr Tarnavskiy, nella zona di Novodanilovka, nella regione ucraina di Zaporizhzhia, i russi avrebbero lanciato due attacchi in 24ore ore con munizioni contenenti una sostanza chimica, probabilmente, cloropicrina.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che, in un’intervista ai media latinoamericani ha evidenziato che la Russia potrebbe restare senza navi, se continuerà ad attaccare i porti ucraini, ha chiesto ai leader sudamericani di aiutare l’Ucraina dal punto di vista umanitario e politico, per continuare a lottare contro il “colonialismo” della Russia, che starebbe estraendo enormi risorse naturali ed economiche dalle regioni occupate , e, che, in un’intervista alla Cnn, ha evidenziato come si aspettasse una comprensione più ampia da parte del Presidente del Brasile , Lula, nel suo messaggio serale alla popolazione, ha detto: “Ringrazio tutti i partner che sono al nostro fianco per difendere i cieli dell’Ucraina, che stanno costruendo insieme a noi un vero e proprio scudo aereo per il nostro Paese. Uno scudo aereo che non proteggerà solo l’Ucraina, ma garantirà pace e tranquillità a tutta l’Europa. Ogni nuovo sistema di difesa aerea per l’Ucraina e ogni nuovo aereo da combattimento per i nostri piloti sono passi verso la vittoria sul terrore russo e la sicurezza globale. La Russia si è a lungo vantata dei suoi missili Kinzhal, che sarebbero impossibili da abbattere. Tuttavia, il 4 maggio di quest’anno, la difesa aerea ucraina è riuscita a farlo. I terroristi non hanno missili che gli ucraini con i Patriot non possano fermare. I nostri soldati e la cooperazione con i nostri partner stanno davvero ripristinando la sicurezza globale, che era stata violata da Mosca”.
I servizi segreti ucraini, poi, hanno annunciato di aver arrestato un’informatrice russa, che stava prendendo parte all’organizzazione di un attacco aereo russo nella regione di Mykolaiv, durante la visita dello stesso Zelensky. L’informatrice, accusata di aver aiutato la Russia a pianificare un attacco al Presidente, cercando di scoprire l’ora e i luoghi del percorso del Capo dello Stato nella regione, rischia dodici anni di carcere per diffusione non autorizzata di informazioni sul movimento di armi e truppe.
lnfine, il servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu) ha confermato a Ukrainska Pravda che è stata pagata la cauzione per il metropolita Pavel, arrestato lo scorso aprile e posto agli arresti domiciliari per le sue posizioni filorusse nella guerra in Ucraina e le accuse di legami con Mosca. Infatti, 14 luglio scorso, il tribunale del distretto di Solomyansky di Kiev ha cambiato la misura preventiva degli arresti domiciliari in detenzione con la possibilità di libertà su cauzione.
In Russia, invece, è stato condannato a otto anni di carcere lo scrittore Dmitry Glukhovsky. Un tribunale di Mosca ha inflitto la condanna al giornalista e autore del romanzo “Metro 2023” accusato di aver diffuso notizie false sul ruolo delle Forze Armate russe nel conflitto in Ucraina.
In ambito diplomatico, invece, chiusa la due giorni dei colloqui di pace organizzata dall’Arabia Saudita a Gedda, con la partecipazione di Kiev e dei leader di oltre 40 Paesi , Cina inclusa, e con l’assenza della Russia, nella quale si è convenuti a un’intesa sulla integrità territoriale dell’Ucraina, il consigliere del Presidente ucraino Zelensky, Podolyak, in un’intervista a La Repubblica, ha dichiarato che: “È stato un vertice molto produttivo. Siamo soddisfatti. Ci ha permesso di risolvere vari problemi. Ha formulato una piattaforma universale preliminare per uscire dalla guerra , i contorni sono delineati in modo abbastanza consensuale. Senza eccezioni, tutti i partecipanti aderiscono alla posizione secondo cui il futuro accordo di pace deve basarsi sull’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina. Ed è stata definita la composizione dei partecipanti, tra cui molti Paesi del Global South e, soprattutto, Brasile, Cina, India, oltre a influenti rappresentanti del continente africano. Ci sono cambiamenti fondamentali nell’agenda politica globale. I Paesi cercano soluzioni. Stanno parlando. Discutono. Valutano realisticamente i processi, la natura della guerra, la qualità degli argomenti delle parti. Ha una posizione esclusivamente distruttiva e non è pronta per il ritorno alle norme del diritto internazionale. È importante che i lavori abbiano coinvolto invece Paesi che solo ieri dubitavano della natura di genocidio di questa guerra e credevano fosse possibile negoziare con Mosca attraverso concessioni”.
Secondo una fonte dell’amministrazione di Ankara, ripresa dall’agenzia Ria Novosti, il Presidente turco Erdogan, durante il colloquio con l’omologo russo, Putin, che avverrà entro agosto, intenderebbe proporre la ripresa dei negoziati di pace sull’Ucraina per raggiungere un cessate il fuoco anticipato, spiegando che : “Erdogan offrirà la sua mediazione ribadendo la tesi che non ci saranno vincitori nella guerra e vinti nel processo di pace”, in quanto Erdogan è “l’unico leader mondiale” che gode della “sincera fiducia” di Putin e Zelensky”.
Tuttavia, il consigliere del Presidente ucraino Zelensky, Podolyak, su Twitter, ha replicato: “L’unica base per i negoziati è quella della Formula di pace del presidente Zelensky. Non possono esserci posizioni di compromesso come cessate il fuoco immediati e negoziati qui e ora che diano alla Russia il tempo di restare nei territori occupati. Solo il ritiro delle truppe russe al confine del 1991. Non bisogna farsi illusioni: qualsiasi ‘Minsk-3’ non farà che prolungare la guerra in futuro. È l’abbandono delle illusioni ciò che sta avvenendo oggi in molti Paesi che ieri avevano giudicato male la Russia”.
Da Mosca, invece, la portavoce del Ministero degli Esteri, Zakharova, ha evidenziato che: “La Russia sostiene che sia possibile trovare “un accordo” di pace sostenibile ed equo solo se Kiev “interrompe le ostilità” e gli attacchi terroristici e i suoi sponsor occidentali smettono di pompare armi nelle forze armate ucraine”, sottolineando anche che “i colloqui di Gedda non hanno avuto senso perché loro non sono stati invitati”.
Quanto poi alla partecipazione della Cina ai colloqui di pace di Gedda, con l’inviato speciale per gli affari eurasiatici Li Hui, il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba ha dichiarato all’agenzia Interfax-Ucraina che la presenza di Hui a Gedda è “una vittoria storica” ,considerando la mossa della Cina, come uno spostamento dagli interessi di Mosca a quelli di Kiev, mentre un funzionario europeo anonimo ha dichiarato al Financial Times che la Cina ha “partecipato attivamente” al forum ed è “positiva” riguardo a un altro incontro di questo tipo.
Proprio la Cina, secondo una dichiarazione diffusa dal ministero degli Esteri di Pechino, ha reso noto che: i colloqui internazionali ospitati a Gedda nel fine settimana dall’Arabia Saudita hanno contribuito a “consolidare il consenso internazionale sulla soluzione della crisi ucraina” e che l’inviato speciale cinese per gli Affari eurasiatici, Li Hui, “ha avuto ampi contatti e comunicazioni con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi”, ha ascoltato le opinioni e le proposte di tutte le parti e ha ulteriormente consolidato il consenso internazionale”.
Tuttavia, secondo una nota diffusa dal Ministero degli Esteri russo, il ministro Lavrov, avrebbe avuto nella giornata di oggi un colloquio telefonico con l’omologo cinese, Wang Yi, nel corso del quale avrebbe discusso di diverse “questioni di attualità dell’agenda internazionale“, tra cui “la crisi ucraina” e in cui avrebbero entrambi respinto “la politica aggressiva del blocco occidentale nei confronti di Russia e Cina, i tentativi di frenare il loro sviluppo attraverso sanzioni e altri metodi illegittimi. Una valutazione positiva è stata data al dialogo costruttivo e all’alto livello di interazione tra Mosca e Pechino nel quadro delle Nazioni Unite, dei Brics, della Sco, del G20 e di altre strutture internazionali. Sono state discusse una serie di questioni regionali di attualità, inclusa la crisi ucraina”.
Il ministro degli Esteri cinese Wang, nella nota riportata dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, ha precisato: “La Cina manterrà una posizione indipendente e imparziale riguardo alla crisi ucraina in qualsiasi circostanza internazionale e multilaterale. Sulla crisi ucraina, la Cina manterrà una posizione indipendente e imparziale in qualsiasi circostanza internazionale e multilaterale, esprimerà un’opinione obiettiva e razionale, promuoverà attivamente la riconciliazione, faciliterà i negoziati e farà ogni sforzo per trovare un modo per una risoluzione politica”.
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, nel frattempo, come riportato da Iran, tornando a negare le accuse secondo cui Teheran avrebbe fornito droni a Mosca, poi utilizzati nel conflitto contro Kiev, ha affermato che : “Nonostante una cooperazione nel settore della Difesa in anni recenti tra Teheran e Mosca, “l’Iran non ha mai dato a nessuno alcun tipo di drone da utilizzare in Ucraina” e che “I documenti che proverebbero la fornitura di droni iraniani, presentati durante colloqui in Paesi terzi tra funzionari di Kiev e di Teheran, non sono validi”, in quanto “un rapporto pubblicato in Giappone ha confermato che la maggior parte delle armi utilizzate in Ucraina sono state fornite dagli Usa e da alcuni Paesi occidentali. Gli Usa e i Paesi occidentali dovrebbero smettere di muovere accuse prive di fondamento contro la Repubblica islamica”.
In ultimo, riguardo le tensioni tra Polonia e Bielorussia, il ministero della Difesa polacco invierà altri 1.000 soldati al confine con la Bielorussia per fronteggiare eventuali provocazioni da parte di Mosca nella regione e dagli 8.000 mercenari del gruppo Wagner trasferiti i in territorio bielorusso (nei giorni scorsi è emerso che un centinaio di loro erano si trovava in un punto vicino al confine polacco a Suwalki, una striscia di terra dove si incontrano i confini di Polonia, Russia, Bielorussia e Lituania).
Secondo il Premier, Morawiecki, “I russi stanno mettendo alla prova la capacità di reazione della Polonia e dei suoi alleati, con la presenza nell’area dei mercenari Wagner, oltre che con l’invio di immigrati che tentano di attraversare illegalmente il muro di confine innalzato dalla Polonia”.
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