di Federica Marengo sabato 5 agosto 2023
-Nella 520° giornata di guerra in Ucraina, le forze di Kiev hanno attaccato una petroliera russa vicino al Ponte di Crimea, causando il ferimento di alcuni componenti dell’equipaggio e il danneggiamento della nave. L’attacco è stato poi rivendicato dall’intelligence ucraina, come confermato dalla testata Rbc-Ukraine, che ha citato fonti interne dei servizi di Kiev. Il quotidiano , inoltre, ha spiegato che la nave era carica di carburante e si trovava in acque territoriali ucraine, nei pressi del Ponte di Crimea e dal 2019 è oggetto di sanzioni da parte degli USA per aver trasportato petrolio e carburante dalla Russia alla Siria.
Il raid ucraino, definito “terroristico”, più tardi, è stato fermamente condannato da Mosca , tramite la portavoce del ministero degli Esteri, Zakharova, che ha dichiarato: “Condanniamo fermamente l’attacco terroristico a una nave civile, che ha minacciato non solo il suo equipaggio, ma anche un disastro ambientale su larga scala. Gli attacchi terroristici di Kiev non rimarranno senza risposta, le loro menti saranno ritenute responsabili”.
Il ministero della Difesa russo ha poi fatto sapere che le forze di Mosca hanno intercettato e respinto un drone americano sul Mar Nero e un altro drone al largo di Sebastipoli, così come sono stati respinti gruppi d’assalto ucraini nella regione di Zaporizhzhia. Droni ucraini,poi, hanno lanciato esplosivi sulla città russa di Kursk, danneggiando due edifici amministrativi, due palazzi e una chiesa vicina.
Tuttavia, il portavoce del ministero della Difesa russo, il tenente generale Konashenkov, ha reso noto che l’esercito di Mosca ha liberato l’insediamento di Novoselovskoye, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk, in direzione di Kupyansk.
I raid ucraini con droni, sono stati poi così commentati dal Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente russo, Medvedev, su Telegram: “A quanto pare, i colpi inferti a Odessa, Izmail, non sono sufficienti per la feccia di Kiev che vuole creare un disastro ecologico nel Mar Nero: dovrebbe farlo in quella parte del suo territorio, che presto cadrà in mano alla Polonia e che puzzerà per secoli. Questo sarà per loro il giudizio finale sull’affare del grano. I mostri capiscono solo la crudeltà e la forza”.
Sul fronte Kiev, invece, mentre il Servizio idrografico ucraino, tramite avviso ufficiale, ha reso noto che l’area marina di sei porti russi nel Mar Nero è una zona a “rischio guerra”,la vice ministra della Difesa di Kiev , Anna Malyar, ha annunciato che le forze armate ucraine hanno sfondato la prima linea dei russi a sud e a Bakhmut e si troverebbero in posizione intermedia.
Sotto attacco russo da ieri, invece, Kherson, bombardata due volte con l’artiglieria, causando il ferimento di 2 persone. Risuonato in tutte le Regioni poi ,stamane, l’allarme antiaereo.
Intanto, il vice portavoce del segretario generale dell’ONU, Guterres, Novosti Farhan Haq, ha fatto sapere che l’Onu ha lanciato un appello a Ucraina e Russia a “evitare retorica e azioni che possano condurre a un’escalation del conflitto”.
A tale appello da parte dell’Onu, il consigliere del Presidente ucraino Zelensky, Podolyak, su Twitter, ha così ribattuto: “Non ricordo se il Segretario generale dell’Onu abbia parlato dell’inammissibilità dell’escalation quando la Russia ha attaccato i porti ucraini di Odessa e sul Danubio. Non ricordo se il signor Antonio Guterres sia uscito con una dichiarazione contro il terrore russo delle città pacifiche. Invece, quando l’Ucraina reagisce efficacemente, numerosi ‘avvocati del diavolo’ escono subito e chiedono… un immediate cessate il fuoco e dell’escalation del conflitto. Sembra che il diritto internazionale e il diritto all’autodifesa funzionino così? È questo l’aspetto dell’ordine di sicurezza globale agli occhi delle Nazioni Unite? Con un aggressore che conduce una guerra genocida alla presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la costante persuasione a non resistere?”.
Quanto alle tensioni tra Russia e Polonia ,che accusa Mosca di aver violato il suo spazio aereo e, che per questo , ha rafforzato le sue difese al confine, Varsavia starebbe valutando una decisione congiunta con la Lituania (membro Nato) per chiudere completamente il confine con la Bielorussia, anche alla luce dell’annuncio di Vilnius riguardo la chiusura di due dei suoi valichi (Sumsko e Tvereciaus) di frontiera proprio con la Bielorussia, a causa delle preoccupazioni per la presenza di mercenari Wagner.
Sul fronte diplomatico, invece, si è aperta oggi pomeriggio, la due giorni dei colloqui di pace, voluta dall’Arabia Saudita, a Gedda, per trovare una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina. Al vertice partecipano i consiglieri della sicurezza nazionale di una quarantina di Paesi, esclusa la Russia, tra cui un inviato della Cina, che ha dunque mostrato interesse per l’iniziativa.
Infine, riguardo alla vicenda dell’uscita della Russia dall’accordo riguardante le esportazioni di grano dai porti ucraini sul Mar Nero, siglato nel luglio 2022 con la mediazione dell’Onu e della Turchia, il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, dopo un colloquio con l’omologo turco, Fidan, ha così riferito su Twitter in merito: “Ho sottolineato l’impatto dannoso del ritiro della Russia sui Paesi africani e sulla sicurezza alimentare globale; la Turchia continuerà gli sforzi per ripristinare l’accordo”.
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