di Federica Marengo mercoledì 28 giugno 2023
-La Presidente del Consiglio, Meloni , nella giornata di oggi, ha tenuto alle Camere le Comunicazioni , in vista della partecipazione al Coniglio Europeo del 29 e 30 giugno a Bruxelles.
Nel suo intervento , tenuto dapprima alla Camera, e poi nel pomeriggio al Senato, la Premier ha toccato i temi che saranno affrontati nel vertice europeo, quali: le politiche migratorie e la questione Tunisia, la guerra in Ucraina e la sua adesione a UE e Nato, la situazione in Russia dopo il tentato rivolgimento militare, la Difesa europea, la riforma della governance economica UE, il rapporto con la Cina, la crisi energetica, spiegando: “Anche il prossimo Consiglio europeo, il quarto da quando si è insediato il nuovo governo, ha in agenda sfide prioritarie per l’Unione europea: l’aggressione all’Ucraina, la sicurezza, la difesa, la migrazione. Il Consiglio ribadirà l’impegno dell’Unione come fornitore di sicurezza globale per avanzare sui regolamenti per rafforzare l’industria europea della difesa anche mediante acquisti comuni”.
Poi, sulla migrazione ha detto: “È stato riconosciuto finalmente che la migrazione è una sfida europea e richiede risposte europee e si fa sempre più strada l’approccio che mira a superare la contrapposizione tra movimenti primari e secondari, Paesi di primo arrivo e di destinazione. Alla riunione centrale sarà il tema delle migrazioni, prima di tutto sul punto mi unisco al cordoglio per la recente tragedia al largo delle coste greche. E’ del Governo italiano l’impegno in ogni sede a stroncare il tragico traffico delle vite, che genera queste tragedie. Nelle missioni del 6 e dell’11 giugno mi sono impegnata perché l’Europa mantenesse alta l’attenzione sulla stabilità della Tunisia. Il lavoro continua in queste ore per giungere a un pacchetto europeo a sostegno di Tunisi. Esprimo gratitudine alla Commissione Ue, per il pacchetto a sostegno della Tunisia come un segnale importante. Il vero nodo rimane uno: distinguere i migranti economici da chi ha diritto alla protezione internazionale, sono due materie diverse per anni contrapposte. Un ragionamento figlio di calcoli ideologici che ha indebolito chi ne aveva diritto. La difesa dei confini esterni è l’aspetto fondamentale, chi ha dato fiducia a me e al governo si aspetta risultati concreti e non importa se serve tempo, i risultati saranno strutturali e duraturi”.
Ancora sulla guerra in Ucraina e il sostegno alla sua ricostruzione, ha evidenziato: “Lo strumento proposto dalla Commissione, il New Ukraine Facility, dimostra che la comunità internazionale guarda tutta nella stessa direzione, a un’Ucraina ricostruita. E l’Italia ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista. Scommettiamo su un futuro di pace e prosperità per l’Ucraina, e sull’integrazione europea di questa nazione: sosterremo con forza il diritto degli ucraini di essere parte della famiglia europea. Tratteremo ancora una volta dell’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. L’Italia ha seguito con grande attenzione gli sviluppi della crisi interna alla Federazione Russa. Mi limito a notare come questo episodio ha contribuito a far emergere le difficoltà della sistema di potere di Putin e a smontare la narrazione russa secondo cui in Ucraina sta andando tutto secondo i piani. L’Ue confermerà il convinto sostegno al popolo ucraino. La chiara posizione del governo italiano è riconosciuta e apprezzata e dai nostri partner e rafforza il peso della nostra nazione. Se non avessimo aiutato gli ucraini, come anche qualcuno in quest’Aula suggerisce, ci troveremmo in un mondo in cui alla forza del diritto si sostituisce il diritto del più forte, un mondo senza regole se non quella delle armi. Serve una pace giusta e duratura nel pieno diritto dell’Ucraina alla sua autodeterminazione e lavoriamo in ogni sede a questo obiettivo. L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi volti a garantire che i crimini internazionali commessi nell’aggressione all’Ucraina siano perseguiti, in primis attraverso il lavoro indipendente della Corte penale internazionale. Penso al rapimento e alla deportazione in Russia di migliaia di bambini di cui non si hanno più notizie: da madre è uno deli aspetti che più mi hanno segnato”.
Quindi, sull’impegno nei Balcani per una stabilizzazione: “Confermo l’impegno italiano per la pace e la stabilità del Kosovo e di tutta l’area dei Balcani occidentali a cui stiamo dedicando molte energie e voglio ribadire l’indignazione italiana per l’attacco di fine maggio a danno della missione Kfor che ha coinvolto anche militari italiani. A loro come tutti gli uomini e le donne in uniforme che onorano il tricolore difendendo pace e democrazia va il nostro grazie a nome dell’Italia intera”.
A seguire, passando ai temi finanziari come il MES, ha detto: “Non reputo utile all’Italia alimentare una polemica interna sul Mes. L’interesse dell’Italia è affrontare il negoziato sulla governance europea, dove si discuta nel complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale. Prima ancora di una questione di merito c’è una questione di metodo su come si faccia a difendere l’interesse nazionale. La Commissione europea ha presentato il 20 giugno una piattaforma, Step, per semplificare le procedure sullo stanziamento dei fondi che concede flessibilità per i settori strategici: era una richiesta che l’Italia aveva avanzato. La proposta è un importante punto di partenza per il negoziato al quale l’Italia intende contribuire, questo strumento può essere un primo passo per arrivare a un fondo europeo per la sovranità”.
Riguardo alla politica estera ha evidenziato: “Di grande portata sarà la componente di politica estera. È prevista una discussione sulla Cina. Il futuro delle relazioni con Pechino è al centro di un intenso dibattito. Andrebbe aperto un dibatto su come l’Unione ha gestito l’ingresso della Cina nel commercio globale. Quella cinese e quella europea sono economie interdipendenti. Il rapporto economico dovrebbe evolvere verso standard comuni. E’ necessario sostenere con forza la competitività del nostro sistema produttivo per non cadere in nuovi deleteri legami di dipendenza.
Infine, su inflazione e interventi della BCE per alzare i tassi d’interesse, ha affermato: “L’inflazione è tornata a colpire l’economia, è un’odiosa tassa occulta che colpisce soprattutto i meno abbienti. È giusto combatterla con decisione ma la semplicistica ricetta dell’aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. L’aumento dei prezzi non è figlio di un’economia che cresce troppo velocemente ma di fattori endogeni, primo tra tutti la crisi energetica. Non si può non considerare il rischio che l’aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia”
In conclusione, parlando dell’Italia, ha assicurato: “L’immagine dell’Italia all’estero è solida, credibile, affidabile, un Paese forte delle sue ragioni e interessi, della sua tradizione, che ha un ruolo di dialogo e lo dico con orgoglio pensando a tanti che preconizzavano un’Italia a guida centrodestra isolata a livello internazionale. I risultati smentiscono i pronostici e ci responsabilizzano sempre di più e meglio. Anche a livello economico ,l’Italia lavora a superare vecchie contrapposizioni e a porre fine alla stagione dell’austerità senza venire meno alla disciplina di bilancio con buona pace dei gufi che preconizzavano instabilità”.
Quindi, terminate nell’Aula della Camera le Comunicazioni della Presidente del Consiglio, i lavori sono stati sospesi per permettere alla Premier di recarsi in Senato e consegnare il discorso.
Successivamente è iniziata la discussione in Aula da parte dei deputati dei diversi schieramenti di Maggioranza e Opposizione, cui è seguita la replica della Presidente Meloni. Infine, le dichiarazioni di voto e la votazione sulle risoluzioni.
A tal proposito, le Opposizioni hanno presentato quattro risoluzioni : una, a firma Pd, una del M5s, una di Azione e Italia Viva e una di Avs. Al contrario, la Maggioranza di centrodestra ha presentato un unico testo di risoluzione sottoscritto da tutte le forze che sostengono il Governo.
Via libera, dunque, alla risoluzione di Maggioranza sulle Comunicazioni della Premier in vista del Consiglio UE di domani e dopodomani. Il testo ,votato per parti separate, è stato interamente approvato dalla Camera. Bocciata, parte della risoluzione del Terzo Polo, che chiedeva la rapida ratifica del trattato del Meccanismo Europeo di Stabilità.
Poi, la Presidente del Consiglio, Meloni ha lasciato la Camera per recarsi al Quirinale, insieme con i ministri coinvolti nel Consiglio UE, per il consueto pranzo con il Presidente della Repubblica Mattarella, alla vigilia del vertice europeo.
Nel pomeriggio, la Premier ha replicato a Palazzo Madama agli interventi dei senatori di Maggioranza e Opposizione, cui è seguita la dichiarazione di voto e la votazione.
Anche il Senato ha approvato la risoluzione di Maggioranza sulle comunicazioni della Premier. I voti favorevoli sono stati 94, i voti contrari 28 e gli astenuti 35. L’Assemblea ha votato per parti separate la risoluzione del Pd, che ha visto approvati i punti su cui l’Esecutivo ha espresso parere favorevole (129 sì, 1 contrario), mentre sono stati respinti i punti su cui ha espresso parere negativo (30 sì, 90 no). Anche la risoluzione Azione-Iv è stata votata per parti separati ed hanno ottenuto l’ok dell’Assemblea sui punti condivisi dal Governo (128 sì e 28 no), respinti invece quelli non condivisi. Bocciate per intero, invece, le risoluzioni di M5S e di Avs, su cui l’Esecutivo ha espresso parere contrario.
Intanto, sul fronte dei lavori parlamentari, la conferenza dei capigruppo alla Camera ha deciso che la ratifica del Mes approderà in Aula il 30 giugno e che il voto finale dovrà avvenire entro il 6 luglio.
Passata ,dunque, la linea di parte dell’Opposizione (Pd e Terzo Polo) a favore della ratifica , in quanto, la mancata sottoscrizione costituirebbe un “atto irresponsabile da parte dell’Italia” , ma dopo l’intervento della Premier in Aula ,secondo cui la decisione sulla ratifica andrebbe posticipata alla definizione di una serie di dati completati dalla proposta da parte di Bruxelles delle nuove regole della governance economica della UE (Patto di Stabilità e Crescita , Unione Bancaria), è intervenuto al Question Time alla Camera, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, che ha ribadito: “Spetta ovviamente al Parlamento deliberare sulla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità e deciderne i tempi. Ma un’indebita accelerazione potrebbe rivelarsi controproducente. E ridurre la leva negoziale del nostro Paese nel contribuire a disegnare una nuova governance economica europea. Insomma non è soltanto il Mes il tema sul quale discutere , ma è un pacchetto più ampio, che riguarda tutta la politica finanziaria, che deve essere messa al servizio dell’economia reale. Quindi è una partita cruciale che va affrontata con un approccio a pacchetto, discutendo insieme Patto di stabilità, completamento dell’Unione bancaria, meccanismi di salvaguardia finanziaria e questo è il metodo migliore per difendere davvero l’interesse nazionale. Il Fondo Salva Stati, non può essere uno strumento emergenziale. Il suo utilizzo come sostegno comune al fondo di risoluzione unico per le banche in dissesto andrebbe discusso con altri pilastri del quadro economico finanziario europeo. Quali l’unione dei mercati di capitale e l’unione bancaria. Il Mes potrebbe anche avere un ruolo nel sostenere investimenti a condizioni favorevoli ed essere attivato in caso di potenziali shock esterni futuri. Parte del Mes potrebbe essere usata per alimentare il fondo sovrano europeo. Serve insomma una riforma più ambiziosa, una complessiva e articolata riconfigurazione dell’architettura finanziaria europea. Personalmente faccio una critica europeista al regolamento, perché anche la Banca centrale europea è tenuta a presentarsi regolarmente davanti alla Commissione economica del Parlamento europeo. E invece i responsabili del Mes sono sciolti da qualsiasi controllo. Servono cambiamenti più strutturali”.
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