di Federica Marengo giovedì 22 giugno 2023
-Nella giornata di oggi, la Presidente del Consiglio, Meloni ha inviato un videomessaggio alla Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre, in occasione della presentazione del suo XVI° Rapporto sulla Libertà religiosa, nella quale ha dichiarato: “La libertà religiosa è un diritto naturale e precede ogni formulazione giuridica, perché è scritto nel cuore dell’uomo. È un diritto proclamato dalla Dichiarazione universale dei diritti umani ma, purtroppo, viene ancora oggi calpestato in troppe Nazioni del mondo. E troppo spesso nella quasi totale indifferenza. Accade così che tantissimi uomini, donne e bambini non solo debbano subire il dolore di vedersi negato il diritto di professare la propria fede, ma anche l’umiliazione dell’oblio. E questo è doppiamente inaccettabile, perché tacere sulla negazione della libertà religiosa equivale ad esserne complici. Noi non intendiamo farlo. È dovere di tutti difendere la libertà religiosa ,ma per portare avanti questo impegno è necessario conoscere dati e numeri, capire in profondità lo scenario nel quale muoversi, avere negli occhi e nel cuore le storie di chi subisce soprusi, persecuzioni e violenze. È quello che ho visto negli occhi di Maria Joseph e Janada Markus, due giovanissime cristiane nigeriane vittime della ferocia dei terroristi di Boko Haram. Le ho incontrate nel giorno della Festa della Donna e sono rimasta senza fiato dal loro coraggio, dalla loro forza, dalla loro dignità. Un incontro che non dimenticherò e che mi ha lasciato dei grandi insegnamenti”. “Per questo il Rapporto di ACS è così prezioso, perché non fa analisi o ragionamenti astratti ma entra nel vivo delle persecuzioni e delle discriminazioni, nel vivo delle vittime, della loro storia, della loro vita. È un po’ come una guida per tracciare una linea d’azione Una di queste è molto chiara: la libertà religiosa non è un diritto di serie B, non è una libertà che viene dopo altre o che può essere addirittura dimenticata a beneficio di sedicenti nuove libertà o diritti”. Allo stesso modo, non possiamo dimenticare un altro fenomeno che tocca le società più sviluppate. Papa Francesco ci ha ammonito dal pericolo di una ‘persecuzione educata travestita di cultura, modernità e progresso‘, che ‘in nome di un malinteso concetto di inclusione’ limita la possibilità dei credenti di esprimere le proprie convinzioni nell’ambito della vita sociale. È un’analisi che condivido, perché è profondamente sbagliato pensare che per accogliere l’altro si debba negare la propria identità, compresa l’identità religiosa. Solo se sei consapevole di ciò che sei puoi dialogare con l’altro, puoi rispettarlo, conoscerlo in profondità, trarre da quel dialogo un arricchimento. Ma non dobbiamo ovviamente dimenticare il primo tipo di persecuzione, quello materiale, che affligge numerose Nazioni nel mondo. Una realtà sulla quale dobbiamo aprire gli occhi e agire subito, senza perdere ulteriore tempo. È quello che il Governo intende e fare e che ha iniziato a fare, a partire dal bando da oltre dieci milioni di euro per finanziare interventi a favore delle minoranze cristiane perseguitate, dalla Siria all’Iraq, dalla Nigeria al Pakistan. Un primo passo, al quale ne seguiranno molti altri. Papa Benedetto XVI ci ha ricordato che la libertà religiosa è un ‘bene essenziale’ che appartiene al ‘nucleo essenziale dei diritti dell’uomo, a quei diritti universali e naturali che la legge umana non può mai negare’. E che richiede il massimo impegno da parte di tutti, nessuno escluso. L’Italia può e deve dare l’esempio. L’Italia intende dare l’esempio, a livello europeo e a livello internazionale. Questa è una delle nostre tante missioni”.
Nel pomeriggio, invece, la Premier ha ricevuto a Palazzo Chigi la Presidente del Parlamento UE, Metsola, in vista del Consiglio europeo del 29 e 30 giugno. Al centro dell’incontro tra le due Presidenti, cui era presente anche il ministro per gli Affari Europei , il Sud, la Coesione e il PNRR, Fitto: le politiche migratorie, la guerra in Ucraina e l’economia.
Secondo quanto si apprende, la Presidente Meloni e la Presidente Metsola avrebbero parlato di politiche migratorie e della difesa dei confini esterni, con particolare riferimento alla questione Tunisia e dell’intesa di quest’ultima con la UE ,siglata nell’ultimo viaggio istituzionale della Presidente del Consiglio con la Presidente della Commissione UE, von der Leyen e con il Premier olandese Rutte , volta a trovare soluzioni concrete e la cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei migranti.
La Premier avrebbe ribadito alla Presidente Metsola la necessità che l’intesa tra ministri dell’Interno Ue dell’8 giugno sul nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo trovi attuazione nel prossimo Consiglio europeo, per poi affrontare anche i temi della “Sicurezza e Difesa” , dell’”Economia” e dell’impulso che occorrerà dare, sempre nel prossimo Consiglio europeo , all’attuazione della “Bussola Strategica e alla cooperazione Ue-Nato, a sostegno della competitività economica e industriale”.
La Presidente del Parlamento Ue ,Metsola, al termine del colloquio con la Presidente Meloni, ha scritto su Twitter: “Grazie Giorgia! Ho apprezzato il nostro colloquio sul futuro dell’economia europea, sul comune supporto all’Ucraina, sull’immigrazione e su come ottenere risultati concreti per i cittadini Italiani e di tutta l’Ue”.
Slittata, invece, a martedì, l’approvazione in Consiglio dei ministri del Ddl Quadro in materia di ricostruzione post calamità e del Ddl con le nuove misure sul Codice della strada. Esaminate , dunque, in una breve riunione , presieduta dal Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mantovano, su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Calderoli, venti leggi delle Regioni e delle Province autonome ,deliberando di impugnarne alcune.
Quanto alla bozza del Ddl Quadro in materia di ricostruzione, essa prevede che, in caso di ogni calamità e ,non solo per la Regione Emilia Romagna, recentemente alluvionata(da qui il varo di un Ddl Quadro) il commissario straordinario del governo alla ricostruzione debba essere “individuato tra soggetti dotati di professionalità specifica e competenza manageriale”.
Inoltre, la bozza del testo prevede che, in caso di ricostruzione post-calamità, possa essere nominata con Dpcm una cabina di coordinamento ,che affianchi il commissario. La cabina di coordinamento “potrà essere presieduta dal commissario straordinario del governo alla ricostruzione e composta dal capo del Dipartimento Casa Italia della presidenza del Consiglio, dal capo del Dipartimento della Protezione civile, dai presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate, dal sindaco metropolitano ove presente, da un rappresentante delle Province interessate designato dall’Upi, da un rappresentante dei Comuni interessati designato dall’Anci”.
Proprio riguardo alla nomina del commissario all’emergenza, il Presidente dell’Emilia Romagna, in quota Pd, Bonaccini, esortando il Governo ad accelerare i tempi, ha sottolineato: “Quella per la ricostruzione post-sisma in Emilia-Romagna è una filiera istituzionale che ha funzionato come mai si era visto in precedenza nel Paese. In 11 anni abbiamo ricostruito il 95% di scuole, case, imprese, capannoni che erano crollati. Abbiamo portato quella striscia di terra che produceva l’1,9% del Pil italiano a produrre il 2,4%. Quella filiera istituzionale ha funzionato talmente bene che abbandonarla sarebbe un errore clamoroso. Dopodiché il governo ha il diritto e il dovere di indicare una figura e la governance e di metterci le risorse a disposizione per poter ripartire. Spero che sia nominato commissario qualcuno che conosca bene l’Emilia-Romagna, perché la prima cosa per fare bene è conoscere il territorio in cui sei. Avendo qui un’esperienza come quella del terremoto che ha dimostrato come quella filiera istituzionale ha fatto dire al Presidente Mattarella, l’anno scorso a Medolla e Finale Emilia in occasione del decennale, che questa è una ricostruzione che è stata esemplare nella storia del nostro Paese, io prima di buttare via quel modello di ricostruzione ci penserei due volte”.
La bozza del Ddl con le nuove norme stretta sul Codice Stradale, invece, prevede tra gli illeciti indicati: il mancato rispetto del senso vietato e del divieto di sorpasso , il superamento di oltre i 10 km/h e di non oltre i 40 km/h come limiti massimi di velocità e la sospensione della patente, dai 7 ai15 giorni a seconda del numero di punti posseduti al momento dell’accertamento. I giorni di sospensione raddoppiano in caso si sia causato un incidente.
Introdotto anche, (alla luce del recente incidente che ha coinvolto i giovani youtuber a Roma), la soglia dei tre anni dal conseguimento della patente per guidare autovetture (categoria M1) a motore termico, potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t e/o comunque potenza massima pari o superiore a 70 kW.
Infine , tra le altre misure, previste : la sospensione della patente per chi viene fermato dopo aver assunto droghe, per chi è sorpreso alla guida col cellulare, contromano e per tutti comportamenti che generano statisticamente alta incidentalità; il divieto assoluto di bere alcol prima di mettersi alla guida e l’obbligo dell’alcolock (ovvero di montare un etilometro sulla propria vettura) per i recidivi e la sospensione della patente ,se si hanno già meno di 20 punti e si prende una super multa per eccesso di velocità o per altre infrazioni che comportino la decurtazione dei punti.
Nel frattempo, la Commissione Esteri alla Camera, che oggi ha commemorato il Presidente Berlusconi, ha approvato, assente la Maggioranza, il testo base del Disegno di legge di ratifica del Mes. A votare il testo sono state le Opposizioni: Pd, Italia Viva e Azione, mentre si sono astenuti M5S e AVS. Il testo è andato quindi all’esame della Commissione Bilancio per il parere , per poi fare ritorno nei prossimi giorni alla Commissione Esteri , dove sarà votato il mandato al relatore. Successivamente, il Ddl arriverà in Aula ,a Montecitorio, il 30 giugno.
L’assenza della Maggioranza ha però suscitato le critiche delle Opposizioni, con la segretaria del Pd, Schlein, recatasi nel pomeriggio in Molise per sostenere insieme con il Presidente del M5S, Conte e insieme con il segretario di Sinistra italiana, Fratoianni, il candidato pentastellato alla Presidenza della Regione (si voterà il 24 e il 25 giugno) , che , su Twitter, ha scritto: “La Maggioranza è talmente divisa che oggi ha disertato il voto sul Mes alla Camera. Non si è mai visto. E ieri è andata sotto al Senato sul Dl Lavoro. Un governo fantasma che non sta in piedi, fa perdere credibilità all’Italia e continua a non dare risposte a chi è in difficoltà”.
Sulla stessa linea, critica nei confronti del Governo, seppur contrari al MES anche M5S e AVS, mentre la capogruppo al Senato di Italia Viva Paita, rivolgendosi al Pd e al suo proposito di costruire un campo largo di alleanze a partire dai pentastellati, ha sottolineato: “Il Movimento 5 stelle fa sapere che sul Mes la pensa come Giorgia Meloni e non lo voterà. Al momento opportuno, ancora una volta l’anima populista e antieuropea dei grillini salta fuori. Che dice il Partito Democratico? C’è ancora qualcuno che vuole parlare di campo largo con il Movimento 5 stelle?”.
Sul fronte dei lavori parlamentari , via libera del Senato al Dl Lavoro, con 96 sì, 55 no e 10 astenuti. Il testo, che ora passa alla Camera, prevede un taglio più robusto del cuneo contributivo fiscale per dare una spinta alle retribuzioni lorde entro i 35 mila euro, attraverso il taglio aggiuntivo di 4 punti, l’allentamento dei vincoli del Dl Dignità sui contratti a termine, con nuove causali più praticabili e la possibilità di procedere al rinnovo senza causali entro i 12 mesi, la proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili della P.a fino al 30 settembre e per i lavoratori fragili e genitori di minori fino a 14 anni nel privato fino a dicembre.
Approvata poi dalla Camera , con 201 sì, 110 no e 4 astenuti, la fiducia posta dall’Esecutivo al Dl Inps.
Infine, in merito al nuovo assetto di FI, il Comitato presidenziale, riunitosi questo pomeriggio, ha stabilito che il Consiglio nazionale di FI si terrà il 15 luglio.
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