di Federica Marengo venerdì 19 maggio 2023
-Domani avrà inizio il G7 di Hiroshima, in Giappone. L’Italia è una Nazione protagonista nello scenario internazionale e il nostro ruolo per affrontare le sfide presenti e future è fondamentale e imprescindibile: sarà un onore rappresentarla. Vi terrò aggiornati”. Così, la Presidente del Consiglio Meloni ha scritto su Twitter alla vigilia del summit a presidenza giapponese, che riunisce i leader e i Capi di Governo delle sette potenze industriali del mondo, i quali , questa mattina hanno dato ufficialmente il via al vertice con la visita al Memoriale della Pace a Hiroshima.
Accolti dal Premier Kishida al Memorial Park, costruito intorno al Genbaku Dome, il solo edificio ad essere rimasto in piedi dopo l’esplosione della bomba atomica al termine della Seconda Guerra Mondiale, i sette grandi si sono riuniti nel luogo dell’esplosione del primo ordigno nucleare, emblematico, viste le minacce avanzate più volte dalla Russia di un ricorso all’arma atomica, per poi visitare il Museo della Pace e firmare in maniera congiunta il Libro d’Onore del Museo, lasciando ciascuno un messaggio ,che verrà scolpito su una stele posta nei pressi del monumento commemorativo.
A tal proposito, la Premier Meloni ha scritto: “Oggi chiniamo il capo e ci fermiamo in preghiera. Oggi non dimentichiamo che l’oscurità non ha l’ultima parola. Oggi ricordiamo il passato per scrivere, insieme, un futuro di speranza”.
A seguire è stata deposta una corona di alloro al Cenotafio delle vittime della bomba atomica.
Poi, il G7 ha avuto inizio con il pranzo di lavoro dedicato al tema della cooperazione, cui si sono aggiunti : la guerra in Ucraina, la sicurezza nell’Indo-Pacifico, il disarmo e la non proliferazione nucleare.
Successivamente , a margine dei lavori del G7, si è svolto un incontro di coordinamento UE , al quale hanno preso parte la Presidente Meloni, il Presidente francese Macron, il Cancelliere tedesco Scholz, il Presidente del Consiglio Europeo Michel e la Presidente della Commissione UE von der Leyen, per discutere di questioni industriali , difesa degli interessi comuni europei e della transizione energetica.
Nella prima sessione dei lavori, invece, dedicata all’economia globale e alle tematiche del digitale e del commercio internazionale, nonché dell’uso e della regolamentazione dell’intelligenza artificiale generativa e del chartbot ChatGPT, la Presidente del Consiglio Meloni ha preso parte alla tavola rotonda ,sedendosi tra il Presidente del Consiglio UE, Michel e il Premier canadese Trudeau.
Nel corso del suo intervento, la Premier ha sottolineato: “Abbiamo bisogno di una migliore e più efficace collaborazione con il Sud Globale. Occorre quindi lavorare insieme per dare forma a un ordine economico internazionale libero e aperto, concentrarci sull’espansione delle relazioni commerciali rimanendo fermi sui principi di apertura, trasparenza, concorrenza leale (perché nessun mercato può essere libero se non è anche equo) e Stato di diritto”.
La Presidente Meloni ha anche avuto un bilaterale con il Premier canadese Trudeau nel quale si è parlato del tema dei diritti Lgbtq+, con il Primo ministro canadese, che ha espresso “le sue preoccupazioni per alcune posizioni che l’Italia starebbe assumendo in termini di diritti Lgbtq+”, al quale la Premier avrebbe risposto precisando che “il Governo italiano segue, per quanto riguarda i diritti Lgbtq+ le decisioni dei tribunali e non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni”.
Inoltre, al centro del bilaterale tra la Premier Meloni e il Primo ministro Trudeau, vi sono state anche questioni come: la guerra in Ucraina e l’azione congiunta coordinata per fornire garanzie di sicurezza nel Paese di fronte all’invasione illegale e ingiustificabile della Russia, il sostegno alla difesa e alla ricostruzione dell’Ucraina, ma anche la resistenza delle democrazie basate su regole contro i tentativi di coercizione economica e di interferenza da parte della Cina.
Ribadito poi l’impegno dei due Paesi a rafforzare le opportunità di lavorare insieme, anche attraverso nuovi partenariati commerciali , di investimento e di innovazione e collaborazioni in aree come le scienze della vita , l’energia, la tecnologia pulita e la sicurezza economica, mentre il Premier Trudeau ha sottolineato anche il valore dell’accordo economico e commerciale (CETA) tra Canada e UE come strumento per aumentare ulteriormente il commercio e gli investimenti bilaterali, la Premier Meloni ha evidenziato le priorità per la presidenza italiana del G7 nel 2024 e della transizione alla Presidenza canadese nel 2025.
Nella seconda sessione del summit, al quale ha preso parte dapprima online e poi, nella giornata di domenica, in presenza, anche il Presidente ucraino Zelensky, attualmente a Ryad per partecipare al vertice della Lega Araba, dove ha esposto il piano di pace dell’Ucraina e ha accusato alcuni leader arabi di “aver chiuso gli occhi e di non essersi schierati con l’Ucraina nella guerra in corso in Europa orientale”, i leader del G7 hanno discusso della situazione in Ucraina, con il Premier britannico Sunak che si è detto fiducioso che gli altri Paesi si uniranno alla Gran Bretagna nella decisione di imporre ulteriori sanzioni contro la Russia , in particolare indirizzate a 86 persone e aziende collegate al Presidente russo Putin, comprese “persone che starebbero minando l’impatto delle sanzioni esistenti”(anche l’Australia ha annunciato nuove sanzioni sul piano economico e un divieto di esportazione di macchinari alla Russia).
Proprio con il Primo ministro britannico Sunak, la Presidente del Consiglio Meloni ha tenuto un incontro a margine dei lavori del G7 in Giappone, a poche settimane di distanza dalla firma del Memorandum d’Intesa sulla cooperazione bilaterale, nel corso del quale hanno parlato dell’impegno comune a sostegno dell’Ucraina e in cui entrambi hanno “enfatizzato la crescente interdipendenza fra macro-aree geografiche e l’importanza della coesione fra G7, alleati e democrazie, a tutela dell’ordine internazionale basato sulle regole, indispensabile alla sicurezza economica, anche per i Paesi del Sud Globale”.
La Premier poi si è soffermata “sull’importanza di attuare una politica di collaborazione costruttiva con i Paesi del Sud Globale, con particolare riferimento all’Africa, con un approccio di partenariato e non-predatorio. Ciò anche per poter affrontare in maniera coesa le sfide comuni del futuro, dai cambiamenti climatici al radicalismo”.
La Presidente Meloni, ha tenuto anche un bilaterale con il Cancelliere tedesco Scholz, nel quale si è discusso anche del dossier Ita-Lufthansa e di diversi temi di carattere industriale, in vista del viaggio del cancelliere a Roma, che segue quella della Premier a Berlino di inizio febbraio.
Quindi, al termine della sessione di lavoro sulla guerra in Ucraina, i leader del G7 hanno elaborato e diffuso delle dichiarazioni congiunte nelle quali si legge: “Rimaniamo uniti nell’imporre sanzioni coordinate e altre azioni economiche per minare ulteriormente la capacità della Russia di portare avanti la sua aggressione illegale nei confronti. Sulla base delle precedenti misure adottate per impedire alla Russia di accedere a fattori di produzione a sostegno di settori chiave per la sua base industriale militare, amplieremo le nostre azioni per garantire che le esportazioni di tutti gli articoli critici per l’aggressione russa compresi quelli utilizzati dalla Russia sul campo di battaglia, siano limitate in tutte le nostre giurisdizioni, tra cui le esportazioni di macchinari industriali, strumenti e altre tecnologie che la Russia utilizza per ricostruire la sua macchina da guerra. Prenderemo di mira anche coloro che operano in questi settori chiave, come quello manifatturiero, delle costruzioni e dei trasporti, e servizi alle imprese, affameremo la Russia di tecnologia, attrezzature industriali e servizi che supportano la sua macchina da guerra. Ribadiamo l’invito ai Paesi terzi a cessare immediatamente di fornire sostegno materiale all’aggressione della Russia o dovranno affrontare gravi costi. Rafforzeremo il nostro coordinamento per prevenire e rispondere alle terze parti che forniscono armi alla Russia e continueremo a intraprendere azioni contro gli attori dei Paesi terzi che sostengono materialmente la guerra della Russia. Al fine di ridurre le entrate che la Russia ricava dall’esportazione di diamanti, continueremo a collaborare strettamente per limitare il commercio e l’uso dei diamanti estratti, lavorati o prodotti in Russia”.
In merito, il Presidente del Consiglio Europeo, Michel, in conferenza stampa, ha dichiarato: “Continueremo ad aiutare l’Ucraina con un forte sostegno militare, politico, umanitario e finanziario. L’Ue e i suoi Stati membri hanno già fornito oltre 70 miliardi di euro di assistenza all’Ucraina. L’Ue ha anche intrapreso un’azione radicale per frenare l’azione militare della Russia. Ora siamo concentrati sul chiudere la porta alle scappatoie e continuare a tagliare fuori la Russia dalle forniture critiche. Limiteremo il commercio di diamanti russi. I diamanti russi non sono per sempre e spiegheremo apertamente e francamente perché queste sanzioni sono necessarie e giustificate”.
Sempre nelle dichiarazioni congiunte dei leader del G7, riguardo alla riduzione della dipendenza energetica da Mosca, si legge: “Abbiamo drasticamente ridotto la nostra dipendenza da energia e materie prime russe. Siamo determinati a continuare su questa strada, in modo che la Russia non sia più in grado di armare l’energia contro di noi. Ridurremo ulteriormente la dipendenza dal nucleare civile e beni correlati, lavorando per assistere i Paesi che cercano di diversificare le loro forniture. Inoltre rimaniamo impegnati a mantenere i price cap sul petrolio e sui prodotti petroliferi russi e intensificheremo i nostri sforzi per contrastare l’evasione di questi tetti, evitando al contempo effetti di ricaduta e garantendo la fornitura di energia globale”.
I leader del G7, condannando la Russia per “l’irresponsabile retorica nucleare” , hanno poi esortato, quest’ultima nelle dichiarazioni congiunte“ a porre fine alla sua aggressione in corso e a ritirare immediatamente , completamente e incondizionatamente le sue truppe e il suo equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina”, in quanto “L’aggressione della Russia contro l’Ucraina, costituisce una violazione del diritto internazionale, in particolare della Carta dell’Onu. Mentre, una pace giusta non può essere realizzata senza il ritiro completo e incondizionato di truppe e attrezzature militari russe”, sottolineando che : “La Russia non deve essere lasciata impunita per i crimini di guerra commessi in Ucraina. Non ci deve essere impunità per i crimini di guerra e le altre atrocità, come gli attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture civili critiche. Ribadiamo il nostro impegno a punire i responsabili (dei crimini), in conformità con il diritto internazionale, anche sostenendo gli sforzi dei meccanismi internazionali come la Corte penale internazionale (CPI). Esprimiamo ferma condanna per la deportazione illegale e il trasferimento di ucraini, compresi i bambini, dalle aree occupate dell’Ucraina alla Russia e assicuriamo che continueremo a seguire i progressi dell’indagine della Corte penale internazionale al riguardo, con la massima attenzione, chiedendo ancora il ritorno di questi bambini. Deploriamo i casi di violenze sessuali e basate sul genere contro gli ucraini e accogliamo con favore l’istituzione del Centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione contro l’Ucraina. .Inoltre, accogliendo con favore gli sforzi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) in questo contesto, sottolineiamo l’importanza della protezione dell’istruzione di tutti i bambini, in particolare quelli colpiti, nonché la conservazione dei beni culturali ucraini e patrimonio danneggiato e minacciato dalla guerra di aggressione. Assicuriamo l’attenzione all’impatto dell’aggressione della Russia sullo sport internazionale: pur nel pieno rispetto dell’autonomia delle organizzazioni sportive, chiediamo garanzia che gli atleti russi e bielorussi non appaiano in alcun modo come rappresentanti dei loro Stati.
Siamo impegnati a garantire che la Russia paghi per la ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina. In questo contesto, accogliamo con favore l’istituzione, nel quadro del Consiglio d’Europa e per soddisfare la richiesta dell’Assemblea generale delle Nazioni unite, di un registro dei danni causati dall’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina. Infine , ci impegniamo ad adottare le misure disponibili nei nostri quadri nazionali per trovare, trattenere, congelare, sequestrare e, se del caso, confiscare o confiscare i beni di quegli individui ed entità che sono stati sanzionati in relazione all’aggressione della Russia e segnaliamo che stiamo adottando misure per mappare completamente le partecipazioni dei beni sovrani della Russia immobilizzati nelle loro giurisdizioni, che rimarranno immobilizzati fino a quando la Russia non pagherà il danno che ha causato all’Ucraina”.
Nella terza sessione, invece, si è discusso di Cina e la Presidente della Commissione UE von der Leyen al riguardo ha spiegato ai leader del G7 che: “Le nostre politiche nei confronti della Cina devono cambiare perché la Cina sta cambiando. Il disaccoppiamento dalla Cina non è né fattibile né nel nostro interesse. I leader sono uniti nell’idea di ridurre il rischio, ma non di disaccoppiarsi. Dobbiamo intensificare il nostro lavoro con altri per creare un’alternativa alla Via della Seta, ovvero sul nostro Partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali. Dobbiamo bilanciare i nostri rapporti commerciali e dobbiamo discutere dei controlli sulle esportazioni o sugli investimenti in uscita, con particolare attenzione ai settori sensibili dell’alta tecnologia”.
In una pausa dei lavori del summit, poi, i leader del G7 si sono recati in visita presso il santuario di Itsukushima, sull’isola di Miyajima e, durante il tragitto ,vi sarebbe stata una breve chiacchierata tra la Presidente del Consiglio Meloni, il Presidente USA Biden (che, secondo la CNN, avrebbe informato i leader del G7 che gli Usa sosterranno uno sforzo congiunto con alleati e partner per addestrare i piloti ucraini su velivoli di quarta generazione, compresi gli F-16) e la Presidente della Commissione UE von der Leyen.
In serata, invece, si è tenuta una cena di lavoro nella quale i leader hanno discusso di politica estera e sicurezza, con particolare riferimento all’Indopacifico e della non proliferazione e del disarmo nucleare.
Stando a indiscrezioni di stampa, nel corso della stessa cena, la Premier Meloni avrebbe mostrato ai leader le immagini dell’alluvione che nelle ultime ore ha colpito l’Emilia Romagna e subito dopo alcuni leader avrebbero chiamato i loro ambasciatori in Italia per avere maggiori informazioni al riguardo, con tra gli altri il Presidente francese Macron che , via Twitter, esprimendo la solidarietà della Francia, si è detto “pronto a fornire aiuto utile”.
In merito all’alluvione che ha travolto l’Emilia Romagna, il cui resoconto delle perdite umane e dei danni continua ad aggravarsi di ora in ora e dove è stata emanata un’altra allerta rossa per le imminenti piogge, riguardo al decreto atteso in Consiglio dei Ministri per martedì, quest’ultimo, oltre a estendere il perimetro dello stato di emergenza nella regione Emilia Romagna , conterrà misure per apportare i primi aiuti alla Regione, ma anche ad alcune zone delle Marche e della Toscana.
Con i primi stanziamenti verranno sospesi o prorogati i termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo. Poi, a seguire, vi sarà un incontro tra la Premier Meloni, i ministri , il Presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini e le parti sociali del territorio.
Riguardo alla richiesta delle Opposizioni e , in particolare della segretaria del Pd, Schlein di utilizzare i fondi del PNRR per la prevenzione del dissesto idrogeologico, il ministro per gli Affari Europei, il Sud e la Coesione e con delega al Pnrr, Fitto, a margine della seconda edizione di “Verso Sud”, il forum organizzato a Sorrento da The European House Ambrosetti , ha risposto che: “Per risarcire l’Emilia dei danni subiti il governo interverrà con propri fondi senza far ricorso al Pnrr, strumento poco adatto a far fronte a una emergenza. Il tema dell’Emilia merita un’attenzione diretta del governo, il Pnrr ha un percorso differente. All’interno del Pnrr ci sono risorse per il dissesto, ma sono per progetti specifici”.
Il ministro per la Protezione Civile Musumeci, invece, ha dichiarato: “Serve una mappatura dei territori più fragili e la pianificazione di interventi necessari. Alcuni a breve termine altri che necessitano di più tempo. Innanzitutto fare in modo che l’acqua piovana arrivi al mare il prima possibile. Con un intervento sul reticolo fiumario primario e secondario. “Ci sono fiumi e torrenti asciutti che potrebbero tornare ad accogliere l’acqua. Ora dobbiamo pensare a un sistema di raccolta d’acqua per assorbire cinquecento millimetri in 48 ore”. E ancora: un piano nazionale per l’accumulo dell’acqua. A partire dalla realizzazione di nuove dighe statali e regionali. “Sono 40 anni che non si fanno e svolgono una funzione essenziale” Altri 20 milioni alla Regione per le spese di gestione di questa fase. Poi sarà previsto uno stop agli obblighi di natura contributiva e fiscale nelle zone più colpite. Ma è solo l’inizio, dopo la fase di emergenza si passa a quella della ricostruzione. I danni sono enormi, ma è impossibile al momento una stima precisa”.
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin, intervenuto anch’egli al Forum Ambrosetti “Verso il Sud”, a Sorrento, ribadendo l’inutilizzabilità dei fondi del Pnrr per la messa in sicurezza del territorio, ha evidenziato: “Sono stato in visita a Bologna, che aveva il senso di portare la vicinanza del governo alle popolazioni, alle famiglie colpite dai lutti e agli amministratori locali che sono impegnati e preoccupati nella gestione dell’emergenza che non è finita, è in corso il defluvio. Il Consiglio dei ministri è stato fissato per martedì prossimo, il governo ieri è intervenuto immediatamente, ma prima bisogna delineare bene il contorno di quanto necessario. Il piano di adattamento climatico arriverà a fine giugno, l ’Emilia-Romagna è il territorio italiano a più altro rischio idrogeologico. Per fortuna c’era l’allerta rossa, altrimenti la tragedia poteva avere dimensioni colossali. In questo caso , l’allerta ha avuto efficacia perché ha determinato, per esempio, la chiusura delle scuole. Dovremo comunque intensificare il sistema di allarme. In questo momento stiamo finendo il piano di adattamento climatico. Un elemento importante, si è iniziato a novembre, perché non era stato aggiornato. Anche solo per arrivare a tutta la parte di consultazioni, alle valutazioni delle commissioni speciali, finiremo a fine giugno. Il Pnrr non è lo strumento adatto, ha una scadenza e queste sono opere che non si possono chiudere in due anni o tre. Non è la soluzione di tutto questo. La tempistica di un progetto, per avere tutte le approvazioni, che riguarda il settore idrogeologico è di minimo un anno o un anno e mezzo. E noi il Pnrr lo chiudiamo a giugno 2026. La grande difficoltà del nostro Paese è avere tempi certi per le decisioni e per le opere, ai vari livelli. La dimostrazione è che su oltre 100 miliardi di fondi strutturali del periodo 2014-2020 ne abbiamo spesi meno della metà. C’è la necessità di una procedura di processo decisionale certa, più moderna che non vuol dire leggerezza”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, via libera ieri alla Camera, con 158 voti a favore, 71 contrari e sei astenuti (i deputati del Terzo polo), al Dl bollette, che aveva ottenuto l’ok alla fiducia posta dal Governo con 99 voti favorevoli e 129 contrari. Il provvedimento è quindi passato al Senato per la conversione in legge definitiva.
Quanto alla situazione interna ai singoli partiti, si terrà lunedì la riunione per stabilire le sorti (ovvero se vi sarà o meno la scissione) del gruppo parlamentare di Azione-Italia Viva , alla luce della rottura tra i due rispettivi leader Calenda e Renzi e della fine del progetto riformista del Terzo Polo.
In FI, invece, come nel centrodestra tutto, giorno di festeggiamenti e felicitazioni per le dimissioni dall’Ospedale San Raffaele di Milano del Presidente Berlusconi , ricoveratovi dal 5 aprile .
Lo stesso Presidente Berlusconi ha poi scritto in un messaggio : “Care Amiche, cari Amici, oggi, dopo 45 lunghi giorni, sono finalmente tornato a casa e il mio ritorno ha riscaldato i cuori della nostra grande famiglia. Una emozione incredibile, un grande sollievo. E’ stato un periodo angoscioso e difficile ,ma dopo il buio ho vinto ancora. Grazie a Dio ed a Tutti Voi che non mi avete fatto mai mancare la vostra vicinanza, il vostro calore e il vostro affetto ,non mi sono mai sentito solo e ho continuato a nutrire speranza e fiducia. L’incubo è finito e, dopo aver letto i tantissimi messaggi di auguri ricevuti, mi sento di ringraziare ognuno di Voi che ha ritenuto di dedicarmi un pensiero affettuoso. Viva la vita, sempre!”.
©Riproduzione riservata