di Federica Marengo giovedì 18 maggio 2023
-Nella 444°giornata di guerra in Ucraina, lo Stato maggiore della Difesa di Kiev ha reso conto ,nel suo aggiornamento, degli attacchi “senza precedenti” da parte delle forze di Mosca della scorsa notte su Kiev, dove i bombardamenti hanno provocato esplosioni e incendi , così come su altre regioni dell’Ucraina, quali: Odessa, su cui sono stati lanciati otto missili, causando il ferimento di una persona.
Ad essere colpito dalle forze russe,anche il confine nord-orientale del Paese, con le città di Sumy, Kharkiv, dove una persona, in seguito a un bombardamento, è rimasta sotto le macerie, e Kostyantynivka,nel Donetsk, dove una persona è rimasta uccisa.
A Bakhmut, invece, il capo del Gruppo paramilitare Wagner, Prigozhin, ha fatto sapere che i suoi combattenti avanzano, nonostante la resistenza delle forze armate ucraine, che sono avanzate di 2 chilometri verso la periferia ovest della città. Secondo quanto riportato dalla Cnn, un volontario USA sarebbe rimasto ucciso sotto le macerie a seguito di un bombardamento russo, proprio nei pressi della città.
Sul fronte russo, Mosca ha rilevato attacchi da parte delle forze armate ucraine, su Krusk, dove un drone ha causato il ferimento di 2 persone. In Crimea, invece, un treno è deragliato per via di un esplosione , senza provocare vittime. Tuttavia, la Difesa russa ha parlato di un attentato e di un’azione realizzata da “persone estranee, non autorizzate a svolgere lavori su ferrovie”, mentre, secondo l’intelligence di Kiev, i russi avrebbero usato la ferrovia per trasportare anche armi.
A Sebastopoli, infine, è esploso, a seguito di un incendio, un deposito di carburante.
Per l’intelligence britannica, la Russia, che starebbe vietando ai suoi funzionari che hanno espresso malcontento sull’andamento della guerra, di dimettersi, avrebbe forze come all’inizio della guerra , ma mobilitate su attrezzature obsolete.
Secondo l’Istituto USA per lo studio della guerra , invece, il capo del Gruppo paramilitare Wagner, sarebbe soggetto a intimidazioni da parte di uomini appartenenti ai vertici russi per frenare la sua influenza e l’ambizione politica. Inoltre, a Bakhmut, le truppe russe starebbero perdendo l’iniziativa.
In merito all’invio in Ucraina da parte degli alleati dei caccia F16, per il New York Times, diversi alleati UE sarebbero d’accordo, ma il Presidente USA Biden frenerebbe l’operazione e non consentirebbe a Kiev di addestrarsi su tali mezzi.
A tal proposito, il segretario generale della Nato, Stoltenberg ,in un’intervista a Der Spiegel e in conferenza stampa a Lisbona , ha dichiarato che i ministri della Difesa della Nato discuteranno del dossier dell’invio di jet a combattimento all’Ucraina in un vertice previsto a giugno e che al vertice Nato di luglio a Vilnius, si affronterà la questione di un piano per l’assistenza pluriennale a Kiev.
Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace, invece, durante una conferenza stampa, ha annunciato che: i missili a lungo raggio Storm Shadow forniti dal Regno Unito all’Ucraina sono già stati usati in combattimento.
Intanto, a Hiroshima, in Giappone, sta per aprirsi il G7 a presidenza proprio giapponese, al centro del quale vi saranno vari temi, quali: la guerra in Ucraina, il varo di un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia che comprenda sia lo stop all’esportazioni di diamanti (mediante l’introduzione di un sistema che assicuri la tracciabilità del flusso delle pietre preziose e la reale applicabilità di un eventuale embargo sull’export russo) , ma anche la necessità di controllare che le sanzioni già in vigore non siano aggirate. Al vaglio dei capi di Stato e di Governo e dei leader delle sette potenze del mondo, secondo l’agenzia Reuters, anche i rapporti con la Cina e l’India e la convocazione di un summit internazionale di pace, procedendo però con cautela , dovendo prima raggiungere le necessarie condizioni.
Al G7, che si svolgerà dal 19 al 21 maggio, per l’Italia è presente la Premier Meloni, per la Francia il Presidente Macron, per la Germania,il cancelliere Scholz, per il Regno Unito, il Primo ministro Sunak, il Premier canadese Trudeau, per la UE, la Presidente della Commissione UE, von der Leyen, il Presidente del Consiglio Europeo, Michel e per gli USA, il Presidente Biden con il segretario di Stato Blinken e il consigliere per la sicurezza Sullivan e, nella giornata di domenica terrà un videocollegamento il Presidente dell’Ucraina Zelensky, che oggi ,in un messaggio su Telegram, ha ricordato la deportazione dei Tatari , sottolineando : “Ora sempre più leader internazionali si stanno rendendo conto che senza il ritorno della Crimea all’Ucraina non ci sarà alcun ritorno alla pace nelle relazioni internazionali e alla piena forza del diritto internazionale. Tutta la nostra famiglia ucraina onora oggi la memoria delle vittime della deportazione del popolo tartaro di Crimea. Il popolo contro cui è stato commesso il crimine di genocidio settantanove anni fa. Centinaia di migliaia di persone furono esiliate in terra straniera. L’intero popolo è stato privato della propria casa e si è cercato di cancellare tutto ciò che in Crimea parlava di loro. Tutti in Ucraina ora riconoscono questo male. Anni dopo, avendo cambiato i simboli ma non l’essenza del male, il male è tornato. Per distruggere le persone nello stesso modo. Ma questa volta lo distruggeremo. Dobbiamo farlo”, ha aggiunto, “qualunque cosa faccia la Russia, la sua aggressione sarà sconfitta. Non riuscirà a rubare né la Crimea né qualsiasi altra parte del nostro paese. Questa è la nostra casa. Sono fiducioso che arriverà il momento in cui potremo incontrarci tutti insieme il 18 maggio ed essere sicuri che la nostra Crimea, i suoi giardini fioriti e le sue case ospitali abbiano la vita libera, i ricordi caldi dei nonni, i bambini sorridenti e nessuna traccia di occupazione”.
La Presidente del Consiglio, Meloni, invece, stamane ha tenuto un bilaterale con il primo ministro giapponese Fumio Kishida, nel quale i due , secondo quanto riportato da una nota di Tokyo, avrebbero parlato di: rapporti bilaterali, con la promozione di una “cooperazione concreta come partner strategici”, ma anche della difesa “dell’ordine internazionale libero e aperto basato sullo stato di diritto”, oltre che della “incrollabile solidarietà” all’Ucraina”.
Riguardo alla guerra in Ucraina, si legge: “ I due leader hanno affermato di continuare con le sanzioni severe alla Russia e con la forte solidarietà all’Ucraina.
Quanto alla situazione in Asia orientale: “Nel merito i due leader hanno affermato di continuare a coordinarsi strettamente nell’affrontare le questioni relative alla Cina e nei rapporti con la Corea del Nord, comprese le questioni nucleari e missilistiche, nonché la questione dei rapimenti”.
Riguardo ai rapporti bilaterali, “il primo ministro Kishida ha accolto con favore i progressi della cooperazione in materia di sicurezza e difesa e i due leader hanno condiviso l’idea di approfondire le discussioni sulla cooperazione concreta attraverso il dialogo politico-militare e altri canali. I due leader hanno inoltre accolto con favore le rosee prospettive per l’entrata in vigore dell’Accordo sulla sicurezza sociale tra i due Paesi, che è importante per facilitare ulteriormente gli scambi interpersonali ed economici. Inoltre, il primo ministro Kishida ha ribadito la sua richiesta di collaborazione italiana per la rapida revoca delle misure di importazione sui prodotti alimentari giapponesi da parte dell’Ue”.
In merito all’introduzione di un registro dei danni causati dalla Russia all’Ucraina, oggetto del Consiglio d’Europa appena conclusosi, sette Paesi : Armenia, Azerbaijan, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Serbia e Turchia, non hanno firmato l’accordo.
Anche l’Ucraina, poi, ha varato un pacchetto di sanzioni individuali per colpire l’industria militare russa nei confronti di 300 persone fisiche e 141 persone giuridiche e soggetti siriani, iraniani e emiratini che avrebbero fornito armi a Mosca.
L’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Borrell, invece, secondo Reuters, avrebbe proposto di aumentare di 3,5 miliardi di euro il Fondo europeo per la pace, che finanzia l’assistenza militare all’Ucraina, in quanto le attuali risorse sono in esaurimento.
Il Fondo europeo per la pace è uno strumento fuori bilancio con un valore di quasi 8 miliardi di euro, con cui gli Stati membri dell’UE compensano parte delle spese militari che trasferiscono all’Ucraina. Finora sono stati spesi per il supporto e l’assistenza militare all’Ucraina, 4,6 miliardi di euro.
A proposito di UE, la Presidente della Moldavia, Sandu ha sollecitato l’adesione alla UE della Moldavia e il Premier Recean, ha reso noto lo stop totale all’utilizzo di energia russa (gas ed elettricità).
A Mosca, mentre la Duma, la Camera bassa del Parlamento russo ha votato per il trasferimento forzato dalle regioni occupate, il portavoce del Cremlino, Peskov, nel consueto punto stampa, ha annunciato che “Una delegazione di capi di Stato africani arriverà a Mosca per discutere un piano di pace per l’Ucraina, ma la data non è ancora stata stabilita” e, confermando il rinnovo per due mesi dell’accordo sull’esportazione di grano dai porti ucraini, mediato da Onu e Turchia, ha parlato di un risultato “relativo”, seguito dal ministro degli Esteri Lavrov, che, annunciando un vertice a Baku per il 25 maggio tra Russia e Azerbaigian, ha : “Gli Stati Uniti “non sono pronti, ora o in un futuro prevedibile, ad intraprendere azioni costruttive per arrivare alla pace in Ucraina. Del resto è stata proprio Washington a creare “per molti anni” questa situazione nell’ambito della sua scelta strategica di opporsi alla formazione di un mondo multipolare per mantenere la sua egemonia. I due mesi per i quali è stato prorogato l’accordo sul grano saranno “decisivi” per il suo destino futuro. Dopo il 17 luglio, la Russia non acconsentirà a un’ulteriore estensione dell’accordo sulle esportazioni del grano ucraino, rinnovato ieri per due mesi, se non verranno rispettati gli impegni presi in un memorandum allegato tra Moca e l’Onu che prevede tra l’altro la rimozione dell’export di fertilizzanti e cibo russi dalla lista delle sanzioni. Siamo costretti a ricordare ancora una volta, prima di tutto agli Usa, alla Ue e alla Gran Bretagna, che pretendono di tenere alla sicurezza alimentare, il bisogno di rimuovere i fertilizzanti e il cibo russi dalla lista delle sanzioni unilaterali. Chiediamo inoltre che vengano rispettati altri punti del memorandum, tra cui la riconnessione al circuito Swift della banca agricola russa, Rosselkhozbank, l’accesso ai pezzi di ricambio stranieri per la manutenzione delle macchine agricole russe, la riattivazione della conduttura Togliatti-Odessa per l’esportazione di ammoniaca e lo scongelamento dei capitali delle aziende russe. Se non saranno date risposte su questi punti, avverte il ministero degli Esteri russo, l’accordo sul grano sarà “terminato dopo il 17 luglio”.
Sul fronte diplomatico ,l ‘inviato speciale cinese per gli Affari eurasiatici Li Hui, che ha visitato Kiev martedì e mercoledì, incontrando il presidente Zelensky, il ministro degli Esteri Kuleba e altri leader, con i quali si è confrontato sui modi per porre fine al conflitto Ucraina-Russia attraverso una soluzione politica, ha evidenziato in un nota che: “Pur non esistendo “una panacea” per la guerra, tutte le parti devono creare le condizioni per i colloqui di pace, in quanto la Cina è disposta a sollecitare la comunità internazionale affinché formi il massimo comune denominatore per risolvere la crisi ucraina”.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Wenbin, invece, in conferenza stampa a Pechino, ha affermato che: “La stabilizzazione e la pace in Europa non passa attraverso l’adesione dell’Ucraina alla Nato. La sicurezza di quella regione non si può garantire rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari, né può avvenire a scapito della sicurezza di altri paesi. Ci auguriamo che tutte le parti aderiscano a un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, costruendo un’architettura di sicurezza equilibrata ed efficace attraverso il dialogo e la consultazione sulla base del rispetto delle reciproche legittime preoccupazioni di sicurezza, in modo da raggiungere pace e stabilità a lungo termine in Europa”.
Riguardo alla mediazione cinese, il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Yermak, che ieri ha preso parte all’incontro con la delegazione cinese guidata dall’inviato di Pechino, Li Hui, su Telegram, ha scritto: “Siamo interessati a coinvolgere la Cina nell’attuazione della formula di pace ucraina. Abbiamo anche discusso degli attacchi della Russia alle nostre infrastrutture, del rapimento dei nostri figli, dell’ecocidio e di altri problemi causati dalla guerra russa e abbiamo parlato in dettaglio dei dieci punti della formula di pace del presidente Volodymyr Zelenskyy: poiché l’aggressione avviene sul territorio del nostro Paese, il piano di pace ucraino contiene risposte esaurienti a tutte le sfide poste da questa guerra”.
In ultimo, secondo il sito di informazione vaticana Il Sismografo, sia il Presidente ucraino Zelensky che quello russo Putin, separatamente, avrebbero accettato colloqui con inviati speciali di Papa Francesco per discutere di un eventuale cessate il fuoco. Sempre secondo il sito, gli inviati di Papa Bergoglio sarebbero, per Kiev, il cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, e per Mosca ,l’arcivescovo Claudio Gugerotti, prefetto del dicastero per le Chiese Orientali ed ex nunzio apostolico in Gran Bretagna, in Ucraina, in Bielorussia e nei Paesi del Caucaso Armenia, Georgia e Azerbaigian.
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