di Federica Marengo mercoledì 17 maggio 2023
-Archiviato il primo turno delle elezioni Amministrative, che hanno visto il centrodestra vincere in 4 delle 13 città al voto per rinnovare la carica di sindaco: Imperia, Sondrio, Treviso e Latina, e il centrosinistra eleggere i sindaci di Brescia e Teramo e, in attesa del ballottaggio del 27 e del 28 maggio, nelle città di Ancona, Brindisi, Terni, Vicenza , Massa (dove per il centrodestra corre un candidato sostenuto da Lega e FI), Pisa e Siena, la Presidente del Consiglio Meloni, ieri , è volata a Reykjavik, in Islanda per partecipare al Consiglio d’Europa, dedicato in massima parte alla guerra in Ucraina e all’introduzione di un Registro dei danni causati dalla Russia in Ucraina.
Nel suo intervento al summit, la Premier ha dichiarato: “La brutale aggressione russa all’Ucraina ha messo in discussione molte certezze sulle quali noi per troppo tempo ci eravamo ingenuamente adagiati. Ed è giusto che un atto così grave sia condannato proprio qui, al Consiglio d’Europa, la casa di tutti gli europei costruita con il compito preciso di evitare il ripetersi delle atrocità della seconda guerra mondiale, difendendo la democrazia e difendendo il diritto, quel diritto degli Stati senza cui noi non possiamo difendere il diritto degli uomini. Il popolo ucraino, con la sua eroica reazione all’invasione, non sta difendendo solamente la sua Patria, sta difendendo i valori fondanti dell’identità europea: la libertà, la democrazia, la giustizia, l’uguaglianza tra gli uomini. Se l’Ucraina fosse capitolata, se l’avesse fatto in pochi giorni come molti prevedevano, noi oggi vivremmo un mondo molto più insicuro. Non vivremmo una realtà di pace, come racconta quella propaganda così cinica da fingere di scambiare un’invasione con la parola pace, noi vivremmo un mondo nel quale alla forza del diritto si sostituisce il diritto del più forte e quel mondo è un mondo che non conviene a nessuno.E questa è la ragione per la quale al Presidente Zelensky voglio dire che l’intera Europa e tutto il mondo libero sono loro debitori. Anche in questo intervento il Presidente Zelensky ha detto molto spesso “grazie”, ci ha ringraziato per come noi stiamo aiutando l’Ucraina. Ma io voglio dire al Presidente Zelensky che siamo noi ad essere debitori dell’Ucraina, perché l’Ucraina con la sua determinazione ha fatto capire al mondo intero quanto possa essere difficile piegare un popolo libero. Per questo noi faremmo la nostra parte per garantire all’Ucraina il futuro di libertà, di integrità, di democrazia che merita, il futuro europeo che merita.Per questo l’Italia ha, tra le altre cose, immediatamente aderito all’accordo promosso dal Consiglio d’Europa per istituire il Registro dei Danni causati dalla guerra, perché non vi sia impunità. E per questo non potevo non essere qui a testimoniare l’impegno dell’Italia per difendere il diritto internazionale e per difendere i valori fondanti della nostra comune identità europea, partendo dal principio fondamentale dal quale discendono tutti gli altri. E quel principio è la centralità della persona, il rispetto di ogni singolo essere umano, della sua sacra unicità. Ed è questo un valore che noi oggi siamo chiamati a proteggere su molti fronti, dalle antiche sfide fatte di violenza e sopraffazione, ma anche dalle nuove sfide della nostra epoca. Mai come in questo tempo la scienza e la tecnologia corrono veloci, penso all’ingegneria genetica, all’intelligenza artificiale o alle questioni bioetiche, penso al rischio che correremmo se dovessimo considerate questi domini delle zone franche senza regole. Il rischio di un progresso non più volto a rafforzare e ampliare le capacità umane, ma un progresso in cui le capacità umane vengono sostituite, surrogate, in un mondo sempre più dominato dall’ineguaglianza, dalla concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi. E un mondo dominato dall’ineguaglianza non è un mondo democratico e, dunque, non è un mondo europeo. Oggi più che mai noi siamo chiamati a ribadire la difesa della dignità umana in ogni contesto, perché questo è l’Europa: una roccaforte di valori costruita nei millenni, la nostra vera, unica, forza dinnanzi alla violenza dei tiranni, ma anche dinnanzi ai nuovi pericoli che vivono le nostre società. Nel 1949 dieci Nazioni tra cui l’Italia diedero vita al Consiglio d’Europa. Una decisione che nasceva dalla convinzione che la tutela dei valori fondamentali di libertà, democrazia e dignità umana fosse la base per una prosperità condivisa e pacifica in Europa. Oggi siamo in 46 e siamo qui, riuniti a Reykjavík, per dire con forza che la nostra missione ora è più attuale che mai”.
Presente al vertice , anche il Presidente francese Macron, il quale, dopo i diversi attacchi al Governo Meloni sulla gestione delle politiche migratorie da parte di ministri e dirigenti del suo partito e, le conseguenti tensioni diplomatiche tra i due Paesi derivatene, arrivando al Consiglio d’Europa, ha detto al riguardo: “L’Italia non può essere lasciata sola davanti alla pressione dei flussi migratori, con Meloni ci confronteremo, spero di poter cooperare con il suo governo”, per poi salutare la stessa Presidente Meloni , (confrontatasi a margine del vertice con il Primo ministro britannico Sunak, il Cancelliere tedesco Scholz ,altri Capi di Stato e di governo , con il cardinale Pietro Parolin e con il Primo ministro ucraino Shmyhal), prima dell’inizio del summit, “in un clima di grande cordialità”, come hanno riportato fonti italiane.
Poi, la Premier, con la delegazione italiana, è partita alla volta del Giappone, per prendere parte a Hiroshima alla riunione del G7, organizzata dalla presidenza di turno giapponese , ma non prima di uno scalo tecnico negli USA e ad Anchorage, la città più grande dell’Alaska. Al termine del vertice, che si concluderà domenica, la Presidente del Consiglio , prima di fare ritorno a Roma lunedì, si recherà ad Astana, in Kazakistan.
Al centro del G7, oltre alla guerra in Ucraina, con il sostegno alle sanzioni contro la Russia: il rafforzamento dell’ordine internazionale, sulla base dello stato di diritto, alla luce dell’invasione russa in Ucraina , che ha anche una ricaduta nell’Indo-Pacifico in relazione alle tensioni attorno a Taiwan e il rafforzamento del “Sud globale” con un impegno dei Paesi del G7 a gestire le preoccupazioni di questi Paesi esacerbati anche dalla guerra in Ucraina e dalla crisi alimentare.
Tra i temi cari alla presidenza giapponese anche quello dell’abolizione delle armi nucleari, alla luce di un possibile uso di armi nucleari tattiche, ventilato dalla Russia durante il conflitto in Ucraina, così come, in materia di economia, la sicurezza delle catene di approvvigionamento, le politiche non di mercato e la coercizione economica , il clima e la transizione energetica, (con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi rimasto immutato di raggiungere le zero emissioni entro il 2050 ) ; la sicurezza alimentare, messa ulteriormente a rischio anche dalla guerra in Ucraina; la sanità dopo la pandemia da Covid-19; lo sviluppo sostenibile nel quadro dell’Agenda 2030; l’uguaglianza di genere, i diritti umani, la digitalizzazione, la scienza e la tecnologia.
Tuttavia, la Presidente del Consiglio Meloni, che in serata ha avuto un bilaterale con il Premier giapponese Kishida, presso lo scalo tecnico di Anchorage, in Alaska, ha partecipato in videocollegamento al vertice del Comitato operativo presieduto dal ministro della Protezione Civile, Musumeci, con il Presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini e con il Capo della Protezione civile, Curcio, nel quale ha avuto aggiornamenti in merito all’emergenza maltempo e alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna , causando l’esondazione di 14 fiumi in uno o più punti e anche nei grandi centri abitati , la morte di 8 persone (ma i dati sono in aggiornamento), più altre disperse , l’evacuazione di almeno 5 mila persone e il blackout in numerose zone, con la stessa Protezione Civile che ha lanciato l’allarme rischio anche per i propri soccorritori.
Da qui, la decisione di Palazzo Chigi di convocare un Consiglio dei Ministri martedì 23 maggio per varare misure a sostegno delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite.
Sui suoi profili social , poi, la Presidente del Consiglio ha ringraziato “gli uomini e le donne impegnati in queste ore nelle operazioni di soccorso per aiutare le popolazioni colpite dal forte maltempo, rischiando la propria vita per salvare quella altrui” e ha espresso vicinanza alla popolazione travolta dall’alluvione e dalle esondazioni.
Nel frattempo, il ministro per la Protezione civile e delle Politiche del mare , Musumeci, annunciando la presentazione nel prossimo Consiglio dei Ministri, che si terrà il 23 maggio, di una proposta, su modello del Dl varato per l’alluvione che colpì Ischia nell’autunno scorso, per stanziare un’ulteriore risorsa per l’Emilia Romagna di 20 milioni di euro in aggiunta ai 10 milioni già deliberati il 4 maggio scorso , soldi che saranno prelevati dal Fondo Nazionale per le emergenze e, l’estensione alla provincia di Rimini dello stato d’emergenza già deliberato due settimane fa, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha evidenziato: “Siamo pronti ad un piano nazionale per affrontare le piogge abbondanti e i lunghi periodi di siccità, perché occorre una rilettura del territorio. Lavoreremo con gli altri ministeri e sarà possibile realizzarlo entro otto mesi o un anno. Serve un approccio nuovo dal punto di vista del sistema idraulico su tutto il territorio nazionale. Quello che è accaduto in Emilia Romagna era già accaduto ad Ischia e potrà accadere in tutte le altre zone del Paese – ha aggiunto -. Se abbiamo immaginato una rete di distribuzione di acque piovane in un centro abitato capace di assorbire 1.000 mm in 12 mesi dobbiamo adesso pensare ad un sistema di raccolta d’acqua che dovrà assorbire 500 mm in 48 ore. Ci vuole un approccio ingegneristico diverso, nulla sarà più come prima, il processo di tropicalizzazione ha raggiunto anche l’Italia. C’è in tutta Italia una carenza di manutenzione delle aste fluviali e per affrontare il tema siccità bisogna immaginare anche nuovi invasi, in Italia non si fanno dighe da circa 40 anni. Sono 24 i Comuni allagati, tutti i fiumi dell’Emilia Romagna hanno purtroppo registrato la tracimazione e quindi hanno sfiancato la arginatura, determinando l’esondazione. La media dell’acqua piovana è di 200 millimetri in 36 ore ma in alcune zone ha raggiunto i 500 millimetri. Se si tiene conto che in un anno la piovosità in quella regione è di 1.000 millimetri, vi renderete conto della potenza che le precipitazioni hanno assunto nelle ultime 36 ore. Sono 50mila gli utenti rimasti senza energia elettrica: 270 unità dell’Enel sono al lavoro per ripristinare il servizio che rimane legato alle condizioni atmosferiche ,perché nelle cabine non si interviene ,se c’è presenza di acqua, come purtroppo continua ad esserci. Sono invece 100mila utenti mobili privi di servizio e 10mila utenti fissi. In Emilia Romagna, il traffico ferroviario regionale è tutto bloccato, continua invece a funzionare il traffico sulle tratte nazionali e quello sull’alta velocità”.
Una riunione operativa , poi, come annunciato dallo stesso ministro via social ,è stata presieduta dal ministro per l’Agricoltura e la Sovranità alimentare Lollobrigida con le organizzazioni del settore agricolo “per ragionare su provvedimenti immediati che il Governo intende mettere in campo per le popolazioni delle aree dell’Emilia-Romagna colpite dalla tragica alluvione”.
Il ministro dell’Interno Piantedosi e il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Bignami, invece, si sono recati presso la sede dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile a Bologna.
Il titolare del Viminale, nel corso della conferenza stampa, ha quindi dichiarato: “La priorità è salvare vite umane. Il governo è schierato già per quello che dovrà avvenire nell’immediatezza successiva: ma la priorità è ora portare avanti una complicata azione di soccorso alle persone. Sono qui per dare un segno tangibile di una doverosa presenza del governo a fianco dell’Emilia Romagna e delle popolazioni colpite. “C’è già un impegno molto forte del Dipartimento dei vigili del fuoco: oltre 700 uomini già attivi e 100 mezzi di varia natura per il soccorso alle persone. E’ in campo anche l’esercito e che manderemo anche personale civile a supporto delle prefetture”.
Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, invece, che , in queste ore ha sentito il Presidente della Repubblica Mattarella , che gli ha espresso vicinanza e solidarietà, e si è confrontato con i sindacati e con le associazioni di impresa della Regione e ,che domani incontrerà i parlamentari eletti della Regione, ringraziando il Governo e, rivolgendo un pensiero per gli otto morti e per i dispersi, ha evidenziato: “Ora la prima cosa è l’incolumità delle persone poi passeremo alla conta dei danni. Ho detto al governo, che ringrazio per la vicinanza, che avremo bisogno di tante risorse per ripartire e ricostruire. Si tratta di una situazione pesantissima. Abbiamo una quarantina di comuni alluvionati, in alcuni casi infrastrutture quasi spazzate via: ferrovie interrotte, strade provinciali demolite, un ponte crollato. Abbiamo un sistema infrastrutturale davvero messo a dura prova, se non già da ricostruire. Questo evento straordinario sta davvero mettendo a dura prova l’Emilia Romagna . Noi reagiamo e reagiremo”.
Nel pomeriggio, infine, si tenuto un ulteriore vertice con i ministri Nordio (Giustizia), Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità Alimentare) , Calderone (Lavoro e Politiche sociali), e i viceministri Bignami (Infrastrutture e Trasporti) e Leo (Economia) per concordare misure di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva e per i procedimenti giudiziari in aiuto alla Regione Emilia-Romagna, che dovrebbero essere contenute in un decreto apposito.
Al termine della riunione, il ministro della Giustizia Nordio ha dichiarato: “Avremo un’interlocuzione con i responsabili degli uffici giudiziari delle zone colpite e la verifica dell’agibilità dei locali interessati. Dopodiché proporremo il rinvio delle udienze civili e penali e la sospensione dei termini per gli adempimenti contrattuali e di tutti gli atti aventi forza esecutiva, Si tratta di aprire una parentesi che riguarda questa emergenza e di chiuderla quando sarà finita”, seguito dal Viceministro dell’Economia, Leo, che ha confermato: “Saranno sospesi termini per adempimenti tributari tanto per le persone fisiche che per le società. Con il ministro Calderoli valuteremo gli adempimenti a carico dei sostituti di imposta. Dovremo individuare tutti i Comuni interessati dagli eventi calamitosi”, mentre la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Calderone ha spiegato: “Lavoriamo per mettere in sicurezza le aziende dando la possibilità di riferire i termini per gli adempimenti in materia lavoristica previdenziale. Ci sarà una ricognizione delle aziende e delle realtà produttive interessate. Ragioniamo sugli strumenti di ammortizzatori sociali per categorie di lavoratori come gli operaia tempo determinato nel comparto agricolo. Abbiamo però bisogno di capire la dimensione dei numeri”.
Nel frattempo, sul fronte dei lavori parlamentari, via libera alla Camera con 182 sì, 93 no e 1 astenuto al Dl riguardante la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, che ora passa al Senato, mentre il Governo, sempre alla Camera ha posto la questione di fiducia , tramite il ministro per i Rapporti con il Parlamento Ciriani, sul Dl contenenti misure urgenti per il sostegno all’acquisto di energia elettrica e gas.
Al Senato, invece, via libera allo Sport in Costituzione con 170 voti favorevoli, nessun contrario e un astenuto.
Sempre il Senato, poi, stamane, nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e bifobia, ha votato per alzata di mano all’unanimità la mozione unitaria contro l’omofobia, approvata con il parere favorevole del governo, espresso dalla ministra per la Famiglia, Roccella.
Il Presidente della Repubblica Mattarella nel suo messaggio in occasione di tale giornata ha sottolineato: “Omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente e causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti della persona. Dal 2007, quando venne istituita dal Parlamento Europeo la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia la sensibilità della coscienza collettiva verso questi temi si è accentuata. L’azione di contrasto ai numerosi episodi di violenza che la cronaca continua a registrare non può cessare. Contro le manifestazioni di intolleranza, dettate dal misconoscimento del valore di ogni persona deve venire una risposta di condanna unanime. È compito delle istituzioni elaborare efficaci strategie di prevenzione che educhino al rispetto della diversità e dell’altro, all’inclusione. Gli abusi, le violenze, l’intolleranza, calpestano la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e la nostra Costituzione che proprio nell’articolo 3 riconosce pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, di tutti i cittadini, garantendo il pieno sviluppo della persona umana”.
Il presidente del Senato La Russa , invece, ha evidenziato che: “In molte, troppe Nazioni, ancora oggi l’omosessualità è considerato un reato, punibile addirittura con la morte. Il mio auspicio è che la comunità internazionale faccia sentire forte il suo dissenso perché è inaccettabile qualunque forma di discriminazione o violenza derivante dagli orientamenti sessuali di una persona. I diritti non si calpestano”.
La Premier Meloni, poi, in una nota di Palazzo Chigi ha ribadito “l’impegno del Governo contro ogni forma di discriminazione, violenza e intolleranza”, sottolineando che “la tutela e la difesa della dignità di ogni persona è sancita dalla Costituzione ed è una priorità che tutte le Istituzioni, ad ogni livello, devono perseguire. Impegno che questo Esecutivo sta portando avanti con determinazione, anche sul fronte della prevenzione e del supporto alle vittime, a partire dallo sblocco delle risorse necessarie per il rifinanziamento dei centri contro le discriminazioni. In questa Giornata rinnoviamo, inoltre, l’impegno dell’Italia in ambito globale affinché la comunità internazionale tenga accesi i riflettori sulle inaccettabili persecuzioni e sugli intollerabili abusi che le persone subiscono in diverse Nazioni del mondo sulla base del loro orientamento sessuale. Discriminazioni e violenze, come ricordato oggi dal Presidente della Repubblica Mattarella, che in più casi sono addirittura legittimati dagli ordinamenti giuridici. Non possiamo voltarci dall’altra parte”.
Il deputato e responsabile diritti della segreteria nazionale del Pd, Zan, invece, ha dichiarato: “La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia ci ricorda quanto sia necessario e doveroso l’impegno della politica e delle istituzioni nel contrasto all’odio e alla violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere delle vittime. L’Italia è scivolata al 34esimo posto nella lista dei Paesi Europei per tutela dei diritti lgbtqia+ anche per precisa strategia politica e responsabilità del governo Meloni. Gli attacchi continui e i discorsi d’odio di molti esponenti di governo sono responsabili di un arretramento del nostro Paese sul piano dell’inclusione e della piena uguaglianza di tutti i cittadini, in particolare colpendo i diritti dei figli delle famiglie arcobaleno e acuendo una discriminazione odiosa e inaccettabile. Il Partito Democratico è e sarà in prima linea, non solo per denunciare e bloccare il tentativo della destra, in linea con i Paesi di Visegrad, di ridurre e comprimere i diritti della cittadinanza lgbtqia+, ma anche per portare avanti in Parlamento e nella società civile la battaglia per la piena uguaglianza e per la piena inclusione di tutte e tutti”.
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