di Federica Marengo mercoledì 3 maggio 2023
-Fa ancora discutere Maggioranza e Opposizione , il Dl Lavoro, varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 1°maggio, nel giorno della Festa dei Lavoratori, e le misure in esso contenute, quali il taglio del cuneo fiscale, ovvero del prelievo contributivo di 7 punti per i lavoratori/lavoratrici con reddito fino a 25.000 euro e di 6 punti per i lavoratori/lavoratrici con reddito fino a 35.000, che garantirà fino a 100 euro in più al mese in busta paga. Una misura “una tantum” del valore di quasi 4 miliardi, che coprirà la seconda metà del 2023, fortemente voluta dalla Premier Meloni e dal Governo e ritenuto “il più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni”, ma che le Opposizioni e i sindacati Cigl, Cisl e Uil hanno criticato e contestato.
I partiti di Opposizione, infatti, Pd,M5S (quest’ultimo pronto a scendere in piazza a giugno), Azione, Italia Viva, ASV, non solo hanno ricordato come il Governo Draghi nella passata legislatura abbia stanziato per il taglio del cuneo fiscale 9-10 miliardi (cui si era aggiunto l’assegno unico per le famiglie, per un totale tra le due misure di 15-16 miliardi), e , ancora più in là nel tempo, gli Esecutivi Renzi e Conte, rispettivamente, l’uno, con i suoi oltre 9 miliardi ,stanziati per il bonus 80 euro e , l’altro, con i suoi 8 miliardi per l’aumento del bonus fino a 100 euro, ma hanno anche sollecitato come priorità l’introduzione del salario minimo, rimproverando al Governo Meloni di “non avere una strategia” e di “andare avanti a colpi di propaganda”.
Sulla stessa linea, anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil, che , pur riconoscendo l’importanza del taglio del cuneo fiscale, ne hanno evidenziato l’insufficienza, in quanto la misura non è strutturale, non escludendo, qualora non vi fosse un cambiamento nelle politiche del Governo , a loro detta ,volte ad “accentuare precarietà” ,sin qui adottate e le sigle sindacali continuassero a non essere coinvolte, lo sciopero generale, mentre per i prossimi tre sabati sono previste manifestazioni unitarie nelle città di Bologna, Milano e Napoli, che hanno già incassato il sostegno della segretaria del Pd, Schlein.
A tal proposito, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Calderone, ha fatto sapere che il Governo è al lavoro per rendere strutturale tale misura, ma che, perché ciò avvenga, “occorre agire con prudenza e trovare la copertura finanziaria di 10 miliardi”. Tutto , dunque, dipenderà da come evolverà la crisi energetica e se si renderanno necessari altri interventi per aiutare famiglie e imprese in difficoltà per via del caro bollette.
Inoltre, il Viceministro dell’Economia, Leo, durante l’Audizione tenuta ieri nelle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha annunciato che , come previsto dalla delega fiscale, l’Esecutivo è al lavoro per un taglio delle tasse sulle tredicesime.
In merito, il Viceministro Leo ha spiegato: “La tassazione scontata per le tredicesime è una cosa che già c’è nella delega della riforma fiscale che dobbiamo sperimentare e vedere come costruire. Il taglio delle tasse sulla tredicesima consentirebbe di mettere più soldi in tasca agli italiani nell’ultimo mese dell’anno, dove dovranno sostenere spese per le festività natalizie, per i regali ai figli e via dicendo. La linea resta sempre quella della responsabilità , bisogna valutare con le risorse”.
Stesso discorso anche per un’altra misura contenuta nel Dl Lavoro: il rafforzamento dei fringe benefit, ovvero, gli strumenti di welfare con cui le aziende offrono un’integrazione alle entrate dei dipendenti, innalzati da 258 euro a 3mila euro, su cui il Viceministro Leo ha detto: “Pensiamo di fare in modo che questa cosa venga stabilizzata. Se il datore di lavoro dà fringe benefit per le bollette elettriche, dà delle erogazioni liberali fino a 3mila euro, lui le deduce e il dipendente ne ha un beneficio in busta paga”.
Quanto alla necessità di ridurre deduzioni e detrazioni per semplificare il Fisco e liberare risorse, il Viceministro dell’Economia, ha evidenziato che: “Per trovare le risorse necessarie alla riforma dell’Irpef, bisognerà incidere sulle tax expenditure, a partire dalla voce più rilevante: i crediti d’imposta. Oggi abbiamo 227 crediti che cubano circa 36 miliardi di euro, su questi penso si possa fare un intervento di pulizia per fare in modo di mettere le risorse che vengono risparmiate a servizio della riduzione dell’Irpef. Oggi abbiamo 43 deduzioni, si può fare un po’ di potatura per vedere quali hanno senso e quali possono essere eliminate. Poi dovremmo incidere sulle detrazioni ,che sono 47. Per realizzare la riforma dell’Irpef, bisognerà lavorare sugli scaglioni, quindi gradualmente a partire dal 2024 per portarci a tre scaglioni rispetto e tre aliquote”, mentre su tassazione sugli extraprofitti e sull’evasione ha spiegato: “Risposte positive posso arrivare anche dagli extraprofitti, dalla nuova costruzione della normativa che ha ampliato la platea dei soggetti che devono applicare questi tributi. Abbiamo visto che purtroppo non ha colto nel segno il meccanismo basato sui flussi Iva, perché rispetto agli 11 miliardi (previsti) sono entrati solo 2,8 miliardi. Abbiamo un differenziale di 8 miliardi, questa forse è una preoccupazione, vedremo come e se bisogna coprirla. Quanto all’evasione, laddove c’è la cosiddetta evasione per necessità, fermo restando che bisognerà applicare sanzioni rilevanti in caso di omessa dichiarazione e frode, si possono applicare le sanzioni amministrative ma non quelle penali. Ma, la decisione sarà presa dal Parlamento”.
A rivendicare l’approvazione del Dl Lavoro, rispetto alle critiche di Opposizioni e sindacati, anche il ministro dell’Economia, Giorgetti, che ha dichiarato: “E’ incredibile come possano esserci polemiche dopo un provvedimento che ha messo soldi in più nelle tasche degli italiani. Abbiamo raddoppiato e triplicato il taglio al cuneo fiscale. Per noi , questa è la priorità. Lo spread è diminuito, abbiamo i conti a posto, oggi abbiamo dato un grande sconto fiscale soprattutto ai lavoratori dipendenti più in difficoltà. Spiace per la sinistra, ma con noi al governo va tutto bene”, riecheggiato dalla capogruppo al Senato di FI, Ronzulli, che, ai microfoni di Sky Tg24 ,ha sottolineato: “Siamo contrari al salario minimo, se dovessimo introdurlo gli stipendi più bassi si dimezzerebbero. Per questo noi abbiamo puntato sul taglio del cuneo fiscale, che serve invece ad aumentare i soldi in busta paga”.
Altra misura contenuta nel Dl Lavoro è la riforma/abolizione del Reddito di Cittadinanza, che, secondo quanto previsto nella bozza del provvedimento, dovrebbe articolarsi nell’Assegno di inclusione, in vigore dal 1°gennaio 2024 per i beneficiari non occupabili e nello strumento di attivazione al lavoro con percorsi di formazione o la possibilità di fare il servizio civile sostitutivo, per gli occupabili, in vigore dal 1°settembre 2023. Tuttavia, per i non occupabili il reddito di cittadinanza continuerà ad esistere fino alla fine del 2023, senza il limite delle sette mensilità introdotto della legge di bilancio, essendo stati modificati nel Dl Lavoro i due commi della legge di bilancio 2023 che ne fissavano il limite. Tale deroga, quindi, del valore di 384 milioni di euro, stanziamento autorizzato a valere sul Fondo per il reddito di cittadinanza, istituito dal decreto di gennaio 2019, verrà applicata solo ai nuclei familiari con disabili, minorenni o con over 60 e prima della scadenza dei sette mesi, i suddetti nuclei dovranno essere presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece, la Camera ha dato il via libera alla fiducia al governo sul Dl Migranti con 213 voti a favore, 133 contrari e 5 astenuti, procedendo all’esame degli ordini del giorno, che saranno votati domani, giornata in cui il provvedimento dovrebbe ottenere l’ok definitivo. Il decreto, varato dal Consiglio dei ministri tenutosi a Cutro dopo il naufragi sulle coste crotonesi di oltre 200 migranti del 26 febbraio , nei primi tre articoli definisce i flussi per il prossimo triennio, (per il 2023, nel frattempo, sono state vagliate e accolte circa 82mila posizioni, sebbene le richieste arrivate dagli imprenditori abbiano raggiunto il numero di 250mila).
Il provvedimento poi mira a perseguire gli scafisti e i trafficanti, che verranno puniti con pene dai 20 ai 30 anni, se da ciò deriva la morte anche non voluta dei migranti. Inoltre , una stretta è stata introdotta sui permessi speciali sia nel decreto originario che con le modifiche apportate al testo in Senato, rispetto al Decreto Lamorgese del 2020. Tuttavia, l’articolo 7 ter del Dl migranti, introdotto a Palazzo Madama, secondo il comitato per la legislazione della Camera, potrebbe creare dei problemi di interpretazione e determinare eventuali ricorsi contro le decisioni di inammissibilità (ma non il rigetto) delle domande di protezione internazionale. Per questo , la Maggioranza starebbe valutando di introdurre correttivi al testo attraverso una nuova norma ad hoc da varare in Consiglio dei Ministri.
Critiche le Opposizioni di centrosinistra e del M5S, secondo cui il Decreto “è propaganda e contiene misure contrarie alla Costituzione, al diritto internazionale ed è contro l’interesse dell’Italia”.
Proprio l’immigrazione è stata tra i temi toccati nell’incontro tra la Presidente del Consiglio Meloni e il cancelliere austriaco Nehammer ,avvenuto ieri a Palazzo Chigi, al termine del quale si è tenuta una conferenza stampa congiunta in cui la Premier ha dichiarato: “Abbiamo parlato di come l’Europa debba lavorare per garantire la sicurezza anche in ambito economico. La pandemia e la guerra di aggressione russa hanno cambiato lo scenario e questo non può non essere tenuto in conto nel momento in cui andiamo a definire le nuove regole del patto di stabilità. Rispetto alla proposta vista della commissione pensiamo non si possano non tenere in considerazione gli investimenti per questo, sarebbe una scelta miope inoltre parlare di transizione verde digitale e poi non tener conto degli investimenti. Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina, siamo uniti su questo punto. Con l’Austria è essenziale una collaborazione assidua sia quella bilaterale sia nel consesso europeo: spesso stessa linea, stessa visione. S’è creato un feeling del quale sono molto contenta. Soffriamo ambedue la forte pressione migratoria e intendiamo collaborare di più. Insieme abbiamo chiesto un cambio di paradigma a difesa dei confini esterni. Ci sono questioni aperte, come il traffico pesante in Austria. Lavoriamo per una soluzione condivisa, e sono contenta delle aperture espressa dal Cancelliere. Le nostre relazioni commerciali sono in crescita. Intendiamo intensificare queste infrastrutture. Sul tema dell’energia dobbiamo guardare avanti”.
Il cancelliere austriaco Nehammer, invece, ha evidenziato: “Ci legano il passato e il presente concernente anche l’alleanza contro la criminalità e l’immigrazione illegale, le persone che fanno sfruttamento dei migranti questo colpisce entrambi i Paesi: l’Italia, non può essere sotto scacco e su questo serve portare avanti nuove misure, un nuovo paradigma e procedimenti analoghi a quelli della Danimarca, sia noi che l’Italia. Grazie, sono contento che tu venga a Vienna. Ci unisce qualcosa di particolare, a prescindere dalle responsabilità comuni: ti sei adoperata capendo quanto è importante l’autonomia, te ne sono grato. Siamo di fronte a grandi sfide: la certezza per approvvigionamento energetico, la pace, i rapporti con l’Africa ed è tanto più importante la collaborazione con l’Italia, è fondamentale. Ci legano il passato e il presente”.
Stamane, invece, alla luce di quanto accaduto in Emilia Romagna, dove , a causa del maltempo e delle piogge incessanti delle scorse ore le esondazioni di fiumi e torrenti hanno causato la morte due persone, il ministro della Protezione civile, Musumeci, ha firmato il Decreto per disporre la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di Protezione civile a supporto della Regione, dichiarando in una nota: “Ho accolto la richiesta del presidente di quella Regione. A seguito degli eventi calamitosi che hanno colpito in particolare nelle ultime 48 ore le province di Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna e Ferrara. Per fronteggiare la situazione emergenziale, il nostro dipartimento assicura il coordinamento dell’intervento del Servizio nazionale della Protezione civile, a supporto delle strutture regionali. Al tempo stesso desidero esprimere il cordoglio mio personale e del governo alle famiglie delle vittime coinvolte in questa ennesima tragedia”.
La Presidente Meloni , in costante contatto con le autorità, ha chiamato sia il ministro Musumeci che il presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, il quale ha già avviato l’iter per lo stato di emergenza, a cui ha espresso solidarietà e vicinanza nei confronti delle popolazioni colpite, e il capo della Protezione civile, Curcio, recatosi in queste ore nelle zone colpite per incontrare gli amministratori locali e fare il punto sulla situazione.
Sempre la Premier, poi, in serata, ha commentato i dati positivi di Istat sull’occupazione e la disoccupazione per il mese di marzo. Per l’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, (che ieri aveva certificato una ripresa dell’inflazione ad aprile dovuta all’aumento del costo dei beni energetici e un lieve calo dei prezzi del carrello della spesa), gli occupati a marzo 2023 sono aumentati di 22mila unità (+0,1%) rispetto a febbraio e di 297mila unità (+1,3%) rispetto a marzo del 2022 e il tasso di occupazione risulta stabile al 60,9% su febbraio e sale di 0,9 punti percentuali su marzo 2022.
“La crescita dell’occupazione rispetto al mese precedente”, spiega Istat in una nota, “porta gli occupati a 23milioni 349mila”, aumento, rispetto a marzo 2022, dovuto alla crescita “dei dipendenti permanenti e degli autonomi e a fronte di una diminuzione dei dipendenti a termine”.
In calo , invece, il tasso di disoccupazione totale ,sceso al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 22,3% (-0,1 punti), mentre “la stabilità del numero di inattivi , tra i 15 e i 64 anni,è sintesi della crescita tra gli uomini e tra chi ha 50 anni o più e della diminuzione tra le donne, i 15-24enni e i 35-49enni. Il tasso di inattività rimane invariato al 33,8%”.
Pertanto, la Presidente del Consiglio ha commentato sui suoi profili social tali dati, rilevando: “Aumentano i contratti stabili e cresce l’occupazione. I dati forniti dall’Istat per marzo 2023 sono molto incoraggianti e frutto del clima di fiducia percepito dalle imprese in questi primi sei mesi di Governo. Una fiducia che siamo intenzionati a ripagare continuando a dare risposte concrete per far ripartire l’economia nazionale. Andiamo avanti con ottimismo e determinazione”.
Notizie non proprio positive, invece, sono arrivate da Arera, l’Autorità pubblica di regolazione per energia, reti e ambiente, che ha reso noto come dopo 3 mesi di riduzioni, la bolletta del gas sul mercato tutelato sia tornata a crescere, segnando ad aprile un +22,4% rispetto a marzo. “L’incremento, ha sottolineato in una nota Arera, “pur in presenza di un prezzo medio del metano all’ingrosso nello scorso mese in leggero calo, sarebbe dovuto principalmente alla riduzione, prevista dal recente Decreto bollette (Dl 34/2023), della componente di sconto Ug2, utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti”.
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