di Federica Marengo mercoledì 26 aprile 2023
-Nella 424° giornata di guerra in Ucraina, si è tenuta in Italia, a Roma, presso il Palazzo dei Congressi, la Conferenza Bilaterale sulla ricostruzione del Paese, alla quale hanno partecipato per l’Italia, oltre alla Presidente del Consiglio Meloni, i Vicepremier e Ministri Tajani e Salvini, il ministro dell’Economia Giorgetti e delle Imprese e del Made in Italy, Urso e , per l’Ucraina, il Premier Shmyhal (già ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Mattarella), il ministro degli Esteri Kuleba, cui si è aggiunta la presenza di mille aziende tra italiane (circa 600) e ucraine, consorzi e associazioni di categoria.
La Conferenza si è aperta stamane con l’avvio di cinque tavoli tematici su infrastrutture, trasporti, energia, ambiente, agroindustria, salute, digitale e servizi e due focus su spazio e avionica e industria metallurgica, seguiti da una sessione plenaria introdotta dal Vice ministro degli Esteri Cirielli e da interventi istituzionali delle autorità italiane ed ucraine.
Le Conclusioni, invece, precedute da un intervento della Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Barbara Beltrame, sono state affidate alla Premier Meloni e al Primo ministro ucraino Shmyhal, con l’intervento in videocollegamento del Presidente ucraino Zelensky.
Ad aprire i lavori, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, che, nel suo discorso, ha subito evidenziato che: “La Russia pagherà per i danni causati dall’invasione” e che “la ricostruzione è parte fondamentale dell’azione di vicinanza che noi italiani, noi europei, vogliamo concretamente dimostrare all’Ucraina. È un passo importante perché l’Ucraina sarà parte importante dell’Ue e del mercato unico. È giusto quindi che si inizi a lavorare. La ricostruzione inizia ora e noi vogliamo essere in prima fila, ponendone le basi”.
Il Vicepremier e ministro Tajani ha poi spiegato che “l’Italia metterà a disposizione le sue filiere di eccellenza e i suoi quattro milioni di piccole e medie imprese”, in quanto “ l’Italia sa essere solidale e vuole essere protagonista di settori chiave come le infrastrutture e la finanza , nell’ottica di consolidare un partenariato virtuoso”,in cui “mettere a sistema risorse e progettualità, capitali privati e capitali pubblici”.
Infine, sempre Tajani, ha fatto sapere che il Governo italiano sta lavorando a iniziative per la protezione del patrimonio culturale e che ha già sostenuto la città di Odessa, affinché venga dichiarata patrimonio dell’umanità , auspicando una possibile sinergia con Odessa per la candidatura di Roma a Expo 2030.
Il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, invece, ha evidenziato come “l’Italia possa rappresentare un valore aggiunto per la ricostruzione dell’Ucraina nei settori delle infrastrutture, dei trasporti e dei lavori pubblici”. Ciò, in base ad alcuni fattori come “la straordinaria capacità di fare delle imprese nell’ambito delle costruzioni. la logistica e il quadro normativo e regolatorio, rappresentato dal nuovo Codice degli Appalti che entrerà in vigore dal prossimo mese”. Pertanto, il Vicepremier e ministro Salvini, ha precisato che “Il MIT è disponibile ad avviare da subito forme di cooperazione per la definizione degli standard tecnici che saranno fondamentali per la realizzazione di opere infrastrutturali, specie nel settore delle ferrovie e della pianificazione urbanistica”.
Il Viceministro degli Esteri, Cirielli, invece, ponendo l’accento sul fatto che “l’Italia possa aiutare l’Ucraina in tutti i settori”, ha affermato che : “La ricostruzione diventa anche un modello di integrazione. Il mondo dell’economia, delle banche di sviluppo, delle imprese, delle organizzazioni statali si misura a dare una risposta di tipo immateriale, nella ricostruzione. L’obiettivo è consentire a questa popolazione di scegliere un modello che funziona, quello dell’Ue. Il sistema di intervento strutturale per creare la stabilità dell’Ucraina rappresenta un fatto importantissimo. Il Fmi, la Banca Mondiale, tutte le istituzioni sono in prima linea per questo. Anche l’Italia sta facendo la sua parte: Stiamo anche immaginando come la nostra Cassa depositi e prestiti nella sua mission particolare possa intervenire a sostenere la nostra iniziativa. Si parlerà poi della Simest, dell’Istituto del commercio estero, l’Ice, e di altre strutture come la Sace: l’Italia scenderà in campo con tutti i suoi strumenti per fare il suo dovere”.
Il ministro dell’Economia Giorgetti, poi, spiegando, come il sostegno della Banca europea per gli investimenti all’Ucraina sia “coerente con la prossima adesione all’Unione europea”, ha annunciato che “il contributo dell’Italia al fondo di garanzia Bei Eu for Ucraine, di recente costituzione, sarà di 100 milioni di euro”.
Proprio la Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti ,Gelsomina Vigliotti, ha dichiarato che : “Sono necessari 14 miliardi di dollari per le priorità più urgenti dell’Ucraina nel 2023: bisogna concentrarsi su investimenti che non possono aspettare la fine della guerra. Dobbiamo affrontare questi fabbisogni adesso, sostenendo l’economia per evitare ulteriori perdite e ulteriori danni. La Bei finora ha fornito un sostegno di 2 miliardi euro per i servizi pubblici, progetti infrastrutturali che contribuiranno a migliorare le condizioni di vita della popolazione, come l’ammodernamento degli ospedali di Kiev e Odessa, strutture educative a Zaporizhzhia e Sumy. Oltre a questo ,ci saranno strade e ferrovie da rimettere in sesto, intervenire su acqua potabile, sistema fognario e risorse per garantire la crescita del settore privato. Bisogna garantire un flusso continuo attraverso l’Ucraina, la Bei sta lavorando con tutti i potenziali donatori. Quanto all’Italia, è al fianco con forza alla Bei, e noi siamo pronti a sostenere i partner italiani” nei progetti che porteranno avanti in Ucraina in settori come “infrastrutture, resilienza energetica, agricoltura, edilizia, trasporti”.
Il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Urso, in una nota, ha evidenziato che: “Durante gli incontri è stato siglato un memorandum of understanding con il governo di Kiev, rappresentato dal vice primo ministro e ministro dell’economia Julija Svyrydenko, volto a sviluppare il brand “Made in Ucraina”, per il sostegno ai prodotti e alle imprese ucraine. Il Memorandum prevede anche la collaborazione bilaterale tra PMI alla luce della tradizionale esperienza dell’Italia nei settori primari e il sostegno dell’Italia nella promozione commerciale dei prodotti ucraini, sia nelle piattaforme digitali sia nelle manifestazioni fieristiche italiane, in appositi padiglioni dedicati alle imprese ucraine. Il marchio Made in Ucraina rappresenta un marchio di solidarietà globale che può avere un ruolo importante nella ricostruzione del Paese. Per questo motivo abbiamo preparato un gruppo di lavoro per svilupparlo all’interno delle regole Ue. La Conferenza di oggi era doverosa nei confronti del popolo Ucraino a cui dobbiamo dare la speranza della pace, una pace che va costruita ogni giorno aiutando il Paese a difendere la sua libertà. L’Italia è da sempre tra i principali partner commerciali dell’Ucraina in vari settori strategici e sarà sempre al suo fianco anche nella ricostruzione e nel percorso di adesione all’Unione Europea. Questo evento si inserisce nell’impegno comune e internazionale a sostegno dell’Ucraina: un analogo meeting si è svolto in Germania a ottobre poi in Francia e un altro se ne terrà a giugno a Londra con una conferenza dei donatori”.
La Presidente del Consiglio Meloni, invece, sia nel punto stampa tenuto con l’omologo ucraino Shmyhal che nel suo intervento al Palazzo dei Congressi dell’Eur, ha dichiarato: “L’Italia può contribuire a realizzare un miracolo economico ucraino, dal momento che è nostro compito aiutare l’Ucraina a scrivere il nuovo capitolo della sua storia, e l’Italia ha le carte in regola per essere protagonista, non solo per la determinazione, la credibilità con cui ha fatto le sue scelte e senza mai tentennare, ma anche perché nel 2024 sarà presidente di turno del G7, è stata protagonista di tutte le grandi scelte di questi anni e perché si candida a ospitare nel 2025 la Ukraine Recovery Conference, una conferenza molto più grande di questa, per segnare la nostra volontà ad andare avanti su questo terreno. Il futuro dell’Ucraina è di pace e libertà, non ci sono altre soluzioni possibili, non ci sono altre opzioni. Il tema di un’invasione non si scambia mai per una pace. Agli imprenditori italiani dico di non aver paura di investire, di costruire, ricostruire in Ucraina, di saper guardare oltre i difficili mesi che stiamo attraversando. Non abbiate paura di scommettere sulla vittoria dell’Ucraina e sulla sua integrazione europea. Perché noi sosterremo con forza il diritto degli ucraini a essere parte della famiglia europea. Sace è pronta a rilanciare la propria attività in Ucraina, in un quadro di sostegno finanziario internazionale. È pronta a riprendere le operazioni interrotte nel 2022 e a sostenere nuove operazioni. Il popolo ucraino sta combattendo anche per noi, combattendo non avvicina il conflitto ma allontana un possibile conflitto vicino a noi, l’intero popolo italiano, dal maledetto 24 febbraio di un anno fa, non ha mai smesso di essere al fianco dell’Ucraina a 360 gradi. E non avrebbe potuto essere diversamente, l’Italia non avrebbe potuto fare altra scelta che essere al fianco del popolo ucraino nella battaglia per la sua sovranità e libertà, non solo perché era giusto, ma perché quello che accade oggi in Ucraina ci riguarda tutti. Per il rispetto che tutti dobbiamo alla libertà e alla sovranità di un popolo, e perché un mondo nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte non conviene a nessuno e non conviene a noi. Ponendo l’accento, poi, sull’aspetto della ricostruzione, non solo politica, ma anche economica. Vogliamo svolgere un ruolo di primo piano non solo a livello politico ma anche, come dimostra questa conferenza, coinvolgendo i privati, le nostre imprese, il nostro know-how: la ricostruzione dell’Ucraina è qualcosa che ci riguarda tutti, perché è un pezzo di ricostruzione europea. Credo che tutti debbano fare la loro parte. L’impegno di indire una conferenza per la ricostruzione è stato preso personalmente con il presidente Zelensky quando mi sono recata a Kiev a febbraio. Come altri impegni che l’Italia ha assunto, ha inteso mantenere anche questo. Continuiamo a lavorare, sono convinta che alla pace si possa arrivare solamente quando la Russia cesserà le ostilità, gli attacchi agli obiettivi civili. Gli aiuti continueranno, quindi, perché quello che sta facendo la Russia, colpendo le infrastrutture energetiche e civili, significa cercare di piegare la popolazione con il freddo e la fame. Noi abbiamo difeso la popolazione e l’Italia deve esserne fiera. Per questo, in prospettiva, continueremo a fornire tutto il sostegno necessario, anche al piano di pace in 10 punti che è stato presentato dal Presidente Zelensky: crediamo nella possibilità di una soluzione diplomatica di questo conflitto, a patto che, come abbiamo detto tante volte, non si pensi che la soluzione del conflitto possa essere una resa dell’Ucraina, di un Paese aggredito. Non sarebbe giusto e costruirebbe un mondo in cui il diritto del più forte vince sulla forza del diritto, un mondo che non conviene a nessuno”.
Proprio il Presidente ucraino Zelensky, collegatosi da remoto alla Conferenza, ringraziando la “cara Italia” per il sostegno dimostrato finora e, sottolineando che “’l’Ucraina non lo dimenticherà”, ha detto: “So che i rappresentanti di tante imprese italiane mi ascoltano e vorrei parlare loro non soltanto come rappresentanti del business ma come genitori, figlie, figlie. Noi siamo tutti insieme nel desiderio della libertà, della sicurezza, del benessere per i nostri genitori, per i nostri figli, per le nostre città, per i nostri paesi. Di queste vi propongo di parlare e di come dare più libertà e sicurezza ai bambini, al popolo, alle città ucraine. Ringrazio personalmente Giorgia Meloni per il suo sostegno. Kiev non cederà mai il proprio territorio al nemico. Anche se centinaia di nostri villaggi sono stati bruciati dagli attacchi missilistici, siamo pronti a farli rinascere, non lasceremo mai queste ferite sul nostro territorio. Vogliamo ricostruire ma con standard moderni, per far sì che la nostra popolazione possa vivere come milioni di altri, in sicurezza. In modo che ogni padre e ogni madre possa essere tranquillo che nessuna organizzazione terroristica possa colpire i loro figli. E noi invitiamo le vostre aziende a costruire questo futuro per tutti”.
Il Premier ucraino Shmyhal, ha quindi affermato: “Siamo ad un nuovo livello della partnership tra i nostri Paesi. La ricostruzione inizia adesso. Siamo uniti nella difesa e siamo uniti nella ricostruzione. Ringrazio la Presidente del Consiglio, le istituzioni e il popolo per il sostegno a 360 gradi. L’Italia è stata chiave nel sostegno all’Ucraina per l’adesione dell’Ue, lo ricorderemo”, seguito dal ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che ha ringraziato per “l’interesse dimostrato dalle imprese italiane e per essere al fianco dell’Ucraina per un impegno di lunga durata”, sottolineando: “I contatti tra i nostri governi sono più dinamici che mai. Molti anni fa quando Odessa prosperava, c’erano molte persone che parlavano in italiano, c’era anche una segnaletica in italiano. I rapporti tra Italia e Ucraina erano stretti e non verranno più offuscati dal nostro vicino. Nei momenti più bui siete stati al nostro fianco”.
In mattinata, il Premier ucraino Shmyhal e il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani erano stati ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica Mattarella, che , nell’incontro, avrebbe detto: “Esprimiamo tutta la vicinanza del popolo italiano all’Ucraina”, confermando “il sostegno pieno dell’Italia all’Ucraina, in ogni ambito e finché sarà necessario” e sostenendo l’ingresso al più presto dell’Ucraina nella UE.
Intanto, in Ucraina, sul fronte dei combattimenti, sono proseguiti i bombardamenti russi sia sulla regione nord che su quella sud-orientale del Paese; in particolare, colpite nelle ultime 24 ore Kupyansk, Bakhmut e Zaporizhzhia, dove il sindaco della città è tornato a lanciare l’allarme per un possibile “disastro peggiore di Chernobyl”. Infine, a Kherson, un cronista italiano de La Repubblica, Corrado Zunino, è rimasto ferito nel corso di un raid russo con un drone, e sia la Farnesina che lo stesso giornalista hanno fatto sapere che le sue condizioni non sono gravi. Il cronista però in un post pubblicato sui suoi account social , ha espresso il dolore per la morte del suo collaboratore.
Inoltre, alcuni caccia tedeschi e britannici avrebbero intercettato tre aerei di ricognizione russi sul Mar Baltico. Già ieri, si era diffusa la notizia di esercitazioni russe contro “aerei nemici” sul Baltico.
Sul fronte diplomatico, il Presidente ucraino Zelensky, che ha chiesto alla Russia di “evitare di usare le centrali nucleari per ricattare l’Ucraina”, ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo cinese Xi Jinping, il quale ha affermato che “il dialogo e la negoziazione sono l’unica via d’uscita praticabile”, perché “non ci sono vincitori in una guerra nucleare” e ha comunicato che invierà il rappresentante speciale del Governo per gli affari euroasiatici in Ucraina e in altri Paesi “per avere una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina”.
Per il Presidente Zelensky , che ha nominato un ambasciatore in Cina , la conversazione con il Presidente Xi è stata lunga e incentrata su una serie di questioni di attualità delle relazioni bilaterali e su una possibile cooperazione per stabilire una pace giusta e sostenibile per l’Ucraina.
Tale colloquio è poi stato commentato da un alto funzionario UE ,che lo ha definito “positivo”, in quanto “ la UE ha sempre incoraggiato la Cina a condividere la responsabilità globale di difendere e sostenere la Carta dell’Onu e principi del diritto internazionale”. Quindi, “preso atto dell’intenzione della Cina di inviare un rappresentante speciale in Ucraina, resta in attesa di maggiori dettagli su questa iniziativa”.
Tuttavia, il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba ha confermato che in primavera vi sarà la controffensiva per riprendersi il territorio ucraino.
A Mosca, invece, dove, il Presidente russo Putin , che secondo il tabloid tedesco Bild, i servizi segreti ucraini avrebbero tentato di uccidere domenica con un drone esplosivo, ha firmato un decreto per la gestione temporanea dei beni di persone di Paesi ostili, come risposta al sequestro o alla restrizione di diritti sulle proprietà russe all’estero, e dove il Parlamento russo ha dato il via libera a un provvedimento che introduce l’ergastolo per il reato di tradimento, la portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova ha commentato la notizia della telefonata tra il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente cinese Xi, elogiando “gli sforzi di Pechino”, ma sottolineando come “siano USA e Kiev a non ascoltare e ad ostacolare le iniziative di pace”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, invece, dal Palazzo di Vetro di N ew York , dove presiede per conto della Russia il Consiglio di Sicurezza, ha evocato i rischi di una “Terza Guerra Mondiale,che nessuno vuole”, sebbene “qualcuno sembra sia pronto ad andare fino in fondo” e ha auspicato che “chi fa tali affermazioni, mostri responsabilità” e sia ancora sano di mente”.
Ma ad agitare lo spettro di scenari atomici , è stato anche il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo ed ex Presidente Medvedev, il quale ha avvertito che “la Russia non esiterà ad usare per prima le armi nucleari, se dovesse sentire minacciata la sua esistenza, dato che in Ucraina Mosca sta combattendo “contro l’intera Nato”.
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