di Federica Marengo giovedì 20 aprile 2023
-In mattinata, è arrivato il via libera del Senato al Dl Cutro, provvedimento sull’immigrazione, per contrastare gli scafisti e l’immigrazione illegale, varato dal Consiglio dei Ministri riunitosi a Cutro, comune calabrese, all’indomani della strage di migranti sulle coste crotonesi del 26 febbraio.
Il testo, infatti, è stato approvato con 92 voti favorevoli, 64 contrari e nessun astenuto e ora passerà alla Camera, dove dovrà essere convertito entro il 10 maggio, pena la decadenza.
Ieri, al termine di una giornata di tensioni tra Maggioranza e Opposizioni, ma anche di mediazioni tra le forze dell’Esecutivo, l’emendamento del Governo all’articolo 7, riguardante la stretta sulla protezione speciale per i rifugiati , che era stato riformulato e poi accantonato, è stato approvato, dopo una nuova modifica del testo.
Con l’intervento di Palazzo Chigi, infatti, è stato reintrodotto il riferimento al rispetto dei trattati internazionali, cui l’Italia è obbligata, che la Lega aveva fatto eliminare e che avrebbe determinato il rischio di rendere incostituzionali le nuove misure e dunque che non potessero essere firmate dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Nella giornata di ieri, le forze di Governo compatte avevano firmato tutte un emendamento “canguro”, ovvero che avrebbe fatto decadere i 350 presentati dalle Opposizioni, circostanza che ha innescato la protesta di queste ultime. Quindi, dopo la mediazione del Presidente del Senato, La Russa, e una riunione della capigruppo, la Maggioranza ha ritirato il maxiemendamento “canguro”, mentre le Opposizioni non hanno fatto ostruzionismo, eliminando cinquanta emendamenti e limitando gli interventi, in modo da chiudere l’iter a Palazzo Madama entro oggi.
Introdotta, dunque, nel provvedimento la stretta sul rilascio della protezione speciale a chi non abbia ottenuto la protezione internazionale , ma non possa essere espulso o respinto, perché a rischio di persecuzione, della vita o di violazioni sistematiche di diritti umani, trattamenti inumani o tortura.
Ridotta poi la possibilità per chi abbia ottenuto la protezione speciale di una conversione di quest’ultima in permesso di soggiorno per poter lavorare.
Stretta sui permessi speciali anche per chi è in Italia a causa di gravi calamità o per cure mediche. Inoltre, il permesso di soggiorno verrà concesso non più per “grave calamità”, ma per “calamità contingente ed eccezionale” e sarà rinnovabile , rispetto ai primi 6 mesi, solo per ulteriori 6 e solo se permarranno le condizioni di “eccezionale calamità”. Si restringe infine la platea dei migranti che non possono essere respinti o espulsi per motivi legati a gravi condizioni psicofisiche o patologiche.
Soddisfatta la Maggioranza, per cui il decreto contrasterà l’arrivo di immigrati irregolari, ritenendo la protezione speciale “un fattore di attrazione, che induce a partire per l’Europa”.
Critiche, tutte le Opposizioni, ricompattatesi sul provvedimento, secondo cui “negare il permesso speciale a chi è già approdato in Italia, significa fare uscire gli immigrati dai Centri di accoglienza e renderli irregolari nelle strade delle nostre città”.
Intanto, nel corso della Conferenza delle Regioni, i Presidenti hanno chiesto all’unanimità ai ministri Piantedosi (Interno) e Musumeci (Protezione Civile) e al neo Commissario all’emergenza Valenti di “essere coinvolti con un dialogo sugli aspetti del Dl Cutro e i suoi emendamenti”.
Alla Camera, invece, all’indomani del via libera alla fiducia posta dal Governo, ok definitivo con 171 sì, 112 no e 14 astenuti (i deputati del Terzo Polo) al Dl contenente misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , tra cui la modifica della governance con l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio , nel Dipartimento guidato dal ministro per gli Affari Europei, la Coesione e il Sud, con delega al Piano,Fitto, della struttura di missione del PNRR ,che ha l’obiettivo di coordinare le attività di realizzazione dei progetti e di operare da raccordo con Bruxelles.
Tra le novità introdotte al Senato al testo: la riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione, un contributo di 40 milioni di euro ai gestori di Spid per adeguamenti tecnologici, al fine di migliorare la qualità dei servizi , la stabilizzazione del personale e la possibilità di affidare a pensionati incarichi di vertice negli enti della P.A. e la proroga al 31 dicembre 2023 dell’attuazione della riforma Cartabia dell’Ordinamento giudiziario.
Presenti nel provvedimento, anche norme sulle rinnovabili, nell’ambito della transizione verde, come lo stanziamento fra il 2025 e il 2027 di 41 milioni di euro destinati al polo siderurgico di Piombino e norme attinenti al Giubileo del 2025.
Il ministro Fitto ha quindi ribadito che , “con il Dl, il Governo non accentra nulla” e che “non è colpa dell’Esecutivo Meloni se ci sono dei ritardi nella realizzazione dei progetti” e che “informerà il Parlamento sui progetti che non si riuscirà a realizzare”.
Al termine dei lavori della Camera, il ministro degli Affari Europei , tenendo una cabina di regia a Palazzo Chigi sul PNRR e sul RepowerEu, ha incontrato le parti sociali (si tratterebbe del primo di sei incontri previsti), nel corso della quale avrebbe spiegato che “il termine per la modifica del PNRR non è il 30 aprile, come letto sui giornali , ma la fine di agosto, come dice il regolamento europeo” e che “il Governo è al lavoro per poter raggiungere questo obiettivo il prima possibile”, invitando queste ultime a dare suggerimenti sia sul fronte del RepowerEu sia sulla revisione generale del Piano.
Sul fronte delle Opposizioni, pronta a sedersi al tavolo per un confronto con il Governo, perché “sul PNRR non si può fallire”, la segretaria del Pd, Schlein, che, annunciando il voto contrario, ha accusato l’Esecutivo Meloni di ritardi e ha garantito che “il partito continuerà a vigilare e a non perdere di vista l’attuazione del Piano, contribuendo alla sua realizzazione pratica”.
Sulla stessa linea dei dem, anche il M5S, con il Presidente Conte, cui ha replicato il vicepresidente della Camera Rampelli, in quota FdI: “Rammento all’onorevole Schlein e ai detrattori del decreto che le 5 missioni da cui il Piano parte non le abbiamo fatte noi; che i 55 obiettivi ad essi legati non li abbiamo fatti noi. Rammento che le 25 scadenze, di cui 20 attestate sulla responsabilità dell’Unione europea e 5 nazionali, non le abbiamo negoziate noi; che la struttura dimissione varata è composta da 107 dirigenti non scelti da noi, da 534 funzionari non scelti da noi, da 334 consulenti non scelti da noi. Oggi , Pd e M5S hanno votato contro il proprio Piano, contro se stessi”.
A proposito di Pd e M5S, nel medesimo consesso, si è registrata la spaccatura tra le due Opposizioni sulla votazione riguardante l’ordine del giorno presentato dai pentastellati sulla realizzazione del termovalorizzatore a Roma, nel quale questi chiedevano al Governo di sottrarre i poteri commissariali conferiti al sindaco della Capitale ,affinché non attuasse l’opera, e in merito al quale hanno invitato i dem a votare insieme, ottenendo in risposta un diniego da parte della segretaria del Pd, secondo cui l’odg era privo di senso in quanto i poteri commissariali sono già stati assegnati e la realizzazione del termovalorizzatore già decisa. Quindi, la mozione del M5S è stata respinta con 246 voti contrari di tutte le altre Opposizioni eccetto Alleanza Verdi Sinistra, che ha votato sì e il cui ordine del giorno, sulla medesima linea, è stato anch’esso respinto con 252 no e 46 sì. Tuttavia, la segretaria dem Schlein ha assicurato dialogo e confronto con le Opposizioni.
Restando in tema PNRR, questa volta in merito alla riforma della Concorrenza e delle concessioni balneari, la Corte di Giustizia della UE, esprimendosi su una vertenza che ha coinvolto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e il Comune di Ginosa, nel dicembre 2020, ha bocciato il rinnovo automatico da parte di quest’ultimo delle concessioni di occupazione delle spiagge italiane, poiché “esse non possono essere rinnovate automaticamente , ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente, come stabilito dalla Direttiva Bolkenstein”.
Da Bruxelles, quindi, un portavoce della Commissione europea ha fatto sapere che la UE monitora la situazione in costante contatto con le autorità italiane e che , nei giorni scorsi ,la premier Meloni “ha assicurato che l’Italia applicherà molto rapidamente la legislazione europea”.
Sempre dalla UE è arrivato in Italia, nelle scorse ore, un parere motivato, secondo passo della procedura avviata nel luglio 2019, in cui si evidenzia come “la normativa italiana non prevenga né sanzioni in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico” ,tra cui : insegnanti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle scuole pubbliche, operatori sanitari, lavoratori del settore dell’educazione artistica, musicale e coreutica superiore, personale dell’opera, personale degli istituti pubblici di ricerca, operatori forestali e personale volontario del corpo nazionale dei vigili del fuoco brigata. Ora , l’Italia avrà due mesi di tempo per rimediare oppure la Commissione UE potrà decidere di deferirla alla Corte di giustizia Ue.
Aperta poi dalla UE ,una procedura di infrazione nei confronti di Italia, Lettonia e Portogallo per il mancato corretto recepimento della direttiva europea in materia di antiriciclaggio, a causa della “mancata conformità” su aspetti ritenuti “fondamentali” , come “la licenza o regolamentazione dei prestatori di servizi”, decidendo pertanto di inviare alle autorità nazionali una lettera di messa in mora, in quanto le norme antiriciclaggio sono uno “strumento importante nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo”. Pertanto , i suddetti Paesi hanno due mesi per rispondere ai rilievi di Bruxelles e adottare le misure necessarie, oppure potrebbero essere deferiti alla Corte di Giustizia Ue.
Tornando all’azione di Governo , il ministro dell’Economia Giorgetti, all’indomani della notizia di una possibile misura fiscale per incentivare la natalità, come quella di presentare entro l’anno un bonus famiglie modello 110% ,pensato per i genitori con almeno due figli, i quali non pagheranno alcune tasse (ancora da definire però il meccanismo con il quale tale norma verrà attuata), ha tenuto un’audizione alla Camera sul Documento di Economia e Finanza recentemente varato dal CdM, nella quale ha toccato diversi temi, spiegando che: “Nel contesto attuale ,accanto ad alcuni segnali positivi continua a permanere un elevato grado di incertezza. Il nuovo taglio del cuneo potrebbe arrivare anche a due punti per qualcuno”.
Quindi, sulla sentenza della Corte UE sulle concessioni balneari, il Ministro Giorgetti ha assicurato che si procederà alla mappatura delle coste italiane e dei relativi stabilimenti, mentre ha auspicato un esito favorevole per le trattative su Lufthansa e ha precisato che sulla proposta fiscale relativa all’incentivazione della natalità vi saranno misure a sostegno, condivise a livello politico.
Sul Def, dopo il parere positivo di Confindustria , si è espressa in queste ore anche la Corte dei Conti, tramite il Presidente Guido Carlino, che, in Audizione presso le Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera, ha detto: “ll Def contiene una chiara rappresentazione delle aree di intervento su cui si dovrà operare con priorità. Ma non sembra offrire, in via di principio, indicazioni sulle scelte che dovrebbero accompagnare il processo delineato. Oltre al riferimento ai risparmi derivanti dalla spending review, non sono visibili elementi su come il governo intenda procedere per rimanere all’interno del quadro delle compatibilità di bilancio. Il compito viene, incerta misura, rinviato alla Nadef e alla legge di bilancio, le quali si annunciano, pertanto, particolarmente impegnative. Proprio per questo, riguardo al Def appare sempre più centrale anche per il mantenimento del percorso delineato la piena attuazione delle riforme e degli investimenti del Pnrr. Solo da esso, pur se rivisto e opportunamente ricalibrato, può venire, come messo in rilievo nel Piano nazionale di riforma, quell’impulso in grado di rendere compatibile l’attuazione degli interventi con il mantenimento del Paese su un percorso di stabilità e crescita.Il quadro del Def all’esame del Parlamento, è ispirato a principi di prudenza. Sia l’intelaiatura macroeconomica che quella di finanza pubblica disegnano per il prossimo triennio un profilo che, pur considerando le incertezze che ancora caratterizzano il panorama internazionale, appare per molti versi equilibrato. Sono rassicuranti, nell’analisi dei conti, le stime che confermano il mantenimento del debito pubblico su un sentiero di graduale riduzione”.
Infine, in ambito sanitario, il ministro della Salute Schillaci ha annunciato il via libera al Decreto tariffe sui livelli essenziali di assistenza (Lea), atteso da 6 anni, con cui si amplierà il numero di prestazioni tariffate, più di 3mila tra specialistica e ausili protesici.
Nella giornata di oggi, invece, la Presidente del Consiglio Meloni, reduce dall’incontro diplomatico con il Primo ministro della Repubblica del Burundi, Gervais Ndirakobuca, nell’ambito del supporto al processo di crescita, stabilizzazione della regione dei Grandi Laghi e della ripresa del dialogo politico tra Burundi e UE, ha incontrato il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach ,per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026 e il Comitato Promotore Roma Expo2030 e una delegazione del BIE ,in occasione della visita ispettiva per la candidatura dell’Expo2030.
In serata, la Premier ha poi presieduto ,sempre a Palazzo Chigi ,il Consiglio dei Ministri che, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, ha approvato il Dl annuale sulla Concorrenza, raggiungendo un altro degli obiettivi del PNR, come si spiega nella nota diffusa dal Ministero, nella quale si legge: “Si introduce così una prassi virtuosa, sin qui priva di riscontri nella recente storia legislativa italiana: finora la legge, infatti, non era mai stata approvata per due anni consecutivi. In quindici anni, dal 2009, è stata realizzata solo due volte nel 2017 e appunto nel 2022. Questa è la terza.Il Ddl si inserisce a pieno titolo nel quadro delle misure e degli interventi di attuazione del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” sotto un duplice profilo: in primo luogo, l’approvazione annuale di una “legge sulla concorrenza” rientra tra gli impegni assunti nell’ambito dello stesso PNRR; in secondo luogo, il disegno di legge contiene una serie di norme volte ad assicurare il raggiungimento di alcune ‘milestone’ fissate nel quadro del Piano. Tra i provvedimenti che vanno in tal senso, quello relativo al potenziamento e alla pianificazione dello sviluppo della rete elettrica nazionale e la norma incentrata sulla promozione dell’utilizzo dei “contatori intelligenti” (smart meters), allo scopo di favorire il risparmio energetico e il contenimento del prezzo dell’energia elettrica .Il disegno di legge affronta inoltre il tema delle concessioni di posteggio su aree pubbliche per il commercio al dettaglio. In particolare, si prevede l’assegnazione delle concessioni tramite gare a evidenza pubblica, a partire sin da subito dai posteggi non ancora assegnati, salvaguardando il legittimo affidamento degli attuali concessionari che potranno godere di un rinnovo delle attuali concessioni in via eccezionale per 12 anni. La disposizione riporta la disciplina nel quadro delle regole europee, affermando che le concessioni di posteggio per l’esercizio del commercio su aree pubbliche sono rilasciate per una durata di dieci anni. In tal senso, sono previsti i seguenti parametri: specifiche clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato; la valorizzazione dei requisiti dimensionali della categoria della microimpresa; un numero massimo di concessioni di cui ciascun operatore può essere titolare, possessore o detentore .Nel Ddl Concorrenza è prevista altresì l’introduzione del processo di ‘cold ironing’ che consente lo spegnimento dei motori navali durante l’ormeggio in porto, senza però far venir meno l’erogazione di energia, e assicurando una migliore qualità dell’aria per il centro abitato vicino al porto. Si provvede, poi, a promuovere una maggiore concorrenza e capacità di scelta in ambito farmaceutico, senza diminuire la qualità dei servizi e dei prodotti offerti all’utenza, anche al fine di avviare un processo di riduzione dei prezzi praticati nei relativi mercati. Infine, sono introdotte disposizioni per il rafforzamento e la razionalizzazione dei poteri di accertamento e sanzionatori dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), potenziando allo stesso tempo le garanzie di difesa dei soggetti interessati dai procedimenti. La disposizione normativa è volta ad attribuire all’Autorità tutte le funzioni di cui al regolamento UE “Digital Markets Act”, relativo alla disciplina dei mercati equi e contendibili nel settore digitale”.
Presentato, poi, in CdM , da ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, il “Piano di semplificazione per la Scuola“, in 20 punti/misure, con l’obiettivo di “ migliorare i servizi scolastici per studenti e famiglie; garantire più cattedre coperte dal primo giorno di scuola; rafforzare l’alleanza tra i vari protagonisti del sistema scolastico; liberare gli istituti scolastici da eccessivi adempimenti burocratici”.
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