di Federica Marengo sabato 15 aprile 2023
Si è conclusa oggi, la due giorni della visita ufficiale della Presidente del Consiglio Meloni, ad Addis Abeba, in Etiopia. Ieri, la Premier, prima leader di un Paese occidentale a recarsi nella capitale dello Stato africano dalla cessazione delle ostilità nel Tigrè, ha incontrato il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki Mahamat, con il Primo Ministro della Repubblica Federale Democratica di Etiopia, Abiy Ahmed Ali, e con il Presidente della Repubblica Federale di Somalia, Hassan Sheikh Mohamud.
Al centro, dei colloqui: il rafforzamento delle relazioni bilaterali, l’immigrazione, la cooperazione economica e lo sviluppo delle partnership commerciali, nonché il rilancio da parte del Governo del Piano Mattei di sostegno allo sviluppo “non predatorio” dei Paesi africani, tra gli obiettivi di politica estera di quest’ultimo per fronteggiare sia la crisi energetica che la questione migratoria, che l’Italia presenterà in occasione del summit intergovernativo Italia-Africa, fissato per ottobre.
Nella giornata di oggi, invece, la Premier ha tenuto un trilaterale con il primo ministro etiope Abiy e con il presidente somalo Mohamud e ha concluso la sua missione, volta a rilanciare la presenza dell’Italia nel Corno D’Africa, visitando l’Istituto Galileo Galilei, scuola italiana di Addis Abeba, presso la quale ha incontrato gli studenti e raccomandato loro di “Studiare sempre”.
Prima di ripartire per l’Italia, la Presidente del Consiglio ha tenuto un punto stampa nel quale ha risposto alle domande dei cronisti su vari temi, a cominciare dai rapporti con l’Etiopia e dal Piano Mattei per l’Africa, riguardo ai quali ha detto: “L’Etiopia è uno snodo di molte cose, perché è un Paese la cui stabilità per l’intera Regione è fondamentale. È un Paese con cui l’Italia vanta storiche relazioni, importanti, che io intendo rafforzare ulteriormente. In questo Paese, sono presenti le nostre aziende con investimenti e infrastrutture, che sono anche infrastrutture riferibili a quello che io chiamo il Piano Mattei per l’Africa. C’è un sostegno del quale questa nazione ha bisogno, particolarmente sul piano finanziario, ce ne stiamo occupando così come facciamo in una situazione molto diversa per quanto riguarda la Tunisia, per sostenere lo sblocco dei finanziamenti e sostenere una certezza finanziaria che poi consenta ulteriori investimenti. C’è un’ottima amicizia con il premier etiope, è la terza volta che ci incontriamo e (questa amicizia) può avere importanti sviluppi anche per la stabilità complessiva della regione. Stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano il continente africano, ad esempio il summit intergovernativo Italia-Africa che si svolge ogni due anni e che si terrà il prossimo ottobre. E questa potrebbe essere l’occasione giusta per presentare definitivamente il nostro piano Mattei”.
Poi, riguardo all’immigrazione e all’eliminazione della protezione speciale, stretta che dovrebbe essere introdotta con un subemendamento sostenuto dall’intera Maggioranza, Lega in testa, al Dl Cutro/Dl immigrazione, in discussione al Senato , ha spiegato: “Io ho come obiettivo l’eliminazione della protezione speciale, perché si tratta di un’ulteriore protezione rispetto a quello che accade al resto di Europa. C’è una proposta di maggioranza nel suo complesso, non è un tema su cui ci sono divergenze. E’ complessa ed è normale che ci siano diversi emendamenti”.
A seguire, in merito al caso di Artem Uss, l’imprenditore russo , figlio di Alexander Uss, governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, arresto su mandato internazionale, mentre si stava imbarcando su un volo diretto a Istanbul, nell’ottobre del 2022 , in quanto accusato dagli USA dell’ipotesi di reato di aver ottenuto tecnologia militare da società statunitensi e di aver contrabbandato milioni di barili di petrolio e riciclato decine di milioni di dollari per oligarchi russi, evaso il 22 marzo scorso dai domiciliari ,cui era sottoposto nella sua abitazione milanese su decisione della Corte d’Appello di Milano , fatto su cui in settimana ha riferito la stessa Premier al Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica italiana e su cui il ministro della Giustizia Nordio, che le Opposizioni hanno sollecitato a riferire in Aula , ha disposto un’ispezione , ha spiegato: “Sicuramente il fatto è abbastanza grave, mi riservo quanto torno di parlarne col ministro Nordio per capire bene come sono andate le cose, sicuramente ci sono anomalie. La principale anomalia credo sia la decisione della corte di appello di tenerlo ai domiciliari con motivazioni discutibili e di mantenere la decisione anche quando c’era una decisione sull’estradizione: quindi credo che il ministro abbia fatto bene ad avviare un’azione disciplinare e quindi bisogna fare chiarezza”.
Ancora , poi, sulla possibilità che il centrodestra possa costituire un partito unico, ha sottolineato: “Io sono sempre stata convinta che la pluralità anche all’interno del centrodestra sia un arricchimento più che un problema. Il punto è la volontà di camminare insieme, quella volontà io la vedo fermo restando quella volontà ci sono anche sfumature diverse, questo è più facile oggi farlo con i partiti, quello che succederà domani nessuno è in grado di dirlo”.
Infine, sulle modifiche e sull’aggiornamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ,ha chiarito: “Non so dare una data precisa ma posso dire che noi rispettiamo le prescrizioni che ci vengono fornite” dall’Europa e “la prescrizione della Commissione Ue è agosto”, ha detto ancora la premier prima di lasciare Abeba a chi le chiede quando sarà presentato l’aggiornamento del Pnrr insieme al nuovo capitolo RepowerEu. Non è un lavoro facile e per le modifiche del piano ci prendiamo il tempo che è necessario a ottenere il vero obiettivo, che non è fare i primi della classe e presentare una settimana prima il lavoro ma presentare un lavoro che ci consenta di spendere al meglio le risorse”.
In serata , la Presidente del Consiglio ha poi commentato sui suoi account social la due giorni della visita in Etiopia, evidenziando: “Ottimo bilancio della missione in Etiopia. C’è molta attenzione per la nostra capacità di cooperare in modo non predatorio contribuendo alla stabilità delle nazioni africane, difendendo così anche le nostre aziende sul territorio e contrastando le cause dell’immigrazione illegale”.
Intanto, mentre continua lo scontro e il botta e risposta a mezzo stampa e social tra il leader di Azione Calenda e di Italia Viva, Renzi, all’indomani dello stop al progetto di fusione dei due partiti nella formazione del Terzo Polo (i cui gruppi parlamentari però dovrebbero restare uniti), proprio dall’Opposizione e , in particolare dal Pd, è arrivata la replica critica al Governo della segretaria Schlein in merito all’abolizione della protezione speciale ,che, nonostante gli inviti alla cautela in tema di diritti da parte del Colle , dovrebbe essere introdotta nel Dl Cutro/Dl immigrazione e che stabilisce che i permessi speciali concessi ai migranti per calamità e cure mediche non siano più convertibili in permessi di soggiorno di lavoro, come accaduto finora con la estensione della norma introdotta dall’ex titolare del Viminale, Lamorgese.
La segretaria dem, infatti, a margine di un comizio per le elezioni comunali a Siena, ha dichiarato in merito: “Penso che sia una vergogna cercare di nuovo di far pagare sulla pelle delle persone più fragili l’incapacità di questo governo di costruire delle politiche migratorie, stanno cercando di far tornare i decreti sicurezza di Salvini anche su aspetti come quelli dell’abolizione della protezione umanitaria su cui per altro c’erano state criticità sollevate dalla Corte Costituzionale. Siamo fermamente contrari e continueremo a batterci ,affinché le politiche migratorie siano in linea con i diritti internazionali, con le carte internazionali a partire da quella di Ginevra sui diritti delle rifugiate e dei rifugiati, abbiamo una posizione molto netta su questo”.
Inoltre, sempre la segretaria del Pd, Schlein , che ha anche espresso critiche sulle nomine riguardanti le aziende partecipate espresse dall’Esecutivo, in quanto si sarebbe “chinato agli interessi delle fonti fossili, invece di investire nella direzione delle energie rinnovabili”, ha affrontato il tema celebrazioni del 25 aprile, ricorrenza della Liberazione dal nazifascismo, sottolineando: “Alla vigilia del 25 aprile, lo dico a questo Governo, non permetteremo a nessuno di riscrivere la storia antifascista di questo Paese. Lo faccio con un pensiero commosso ai nostri nonni che in questa terra con le nostre nonne hanno fatto una vera resistenza al fascismo, alla privazione della libertà, alla privazione di futuro che quel passato purtroppo ha causato, e che qualcuno oggi cerca di rispolverare facendo negazionismo di quanto accaduto”.
Altro dossier al vaglio del Governo e nello specifico del ministero del Lavoro, quello relativo alla riforma del Reddito di Cittadinanza, che dovrebbe entrare in vigore dal 1°gennaio 2024 e che si chiamerebbe non più Mia (Misura per l’inclusione attiva), ma Garanzia per l’inclusione (al momento, però, il testo non è ancora definitivo ed è ancora al vaglio del Ministero).
Secondo la bozza del provvedimento, diffusa da Il Sole24 Ore e da Il Messaggero, la misura, che riguarderebbe 709 mila nuclei familiari e metterebbe in campo 5,3 miliardi di risorse, prevederebbe sia la Prestazione di accompagnamento al lavoro che la Garanzia per l’attivazione lavorativa, riconosciuta a diverse categorie di cittadini, insieme con un inasprimento delle sanzioni in caso di dichiarazioni false e truffe.
Previste nel dettaglio, infatti, sanzioni penali da 1 a 3 anni per coloro che non abbiano comunicato all’Inps le variazioni del proprio reddito, e patrimonio, anche derivato da lavoro in nero e la reclusione dai 2 ai 6 anni in caso di presentazione di documenti contraffatti o informazioni non veritiere.
La Garanzia per l’inclusione riguarderebbe le famiglie con almeno un disabile, un minore, un soggetto con almeno 60 anni di età o una persona a cui è stato riconosciuto l’assegno per l’invalidità civile e l’importo , che sarebbe erogato per 18 mesi (dopo un mese di stop, ripartirebbe per altri 12), toccherebbe i 6.000 euro l’anno, pari a 500 euro al mese, con un sussidio integrato fino a 3.360 euro , circa 280 euro al mese, come contributo per l’affitto.
Per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che alla scadenza dei 7 mesi previsti per quest’anno, abbiano sottoscritto un patto per il lavoro (la platea sarebbe di 213mila persone, di cui 154mila nuclei familiari, per una spesa pari a 276 milioni di euro), sarebbe prevista la Prestazione di accompagnamento al lavoro, che potrebbe essere richiesta dal 1° settembre e il cui importo sarebbe di circa 350 euro al mese.
La Garanzia per l’attivazione lavorativa (stesso importo), invece, sarebbe riconosciuta a persone tra i 18 e i 59 anni in povertà assoluta, con Isee non superiore 6.000 euro, ma a condizione che non abbiano già i requisiti per accedere alla Gil.
Parte della riforma poi sarebbero gli sgravi : in caso di contratto a tempo indeterminato, verrebbe riconosciuto uno sgravio contributivo al 100% per due anni, per un massimo di 8.000 euro l’anno. In caso di contratto a termine o stagionale, lo sgravio contributivo sarebbe del 50%, per un massimo di 4.000 euro l’anno.
Secondo gli studi dei tecnici sulla riforma, 20mila l’anno sarebbero le assunzioni a tempo indeterminato previste e 50mila a termine o stagionali, mentre un’agevolazione sarebbe prevista anche in casi di apertura da parte del beneficiario di un’attività di lavoro autonomo entro i primi 12 mesi di fruizione della Gil.
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