di Federica Marengo venerdì 13 aprile 2023
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Nella 413° giornata di guerra in Ucraina, il Washington Post ha reso note nuove rivelazioni sui documenti segreti USA pubblicati online: a mettere in rete sulla piattaforma Discord (ma anche su Twitter e Telegram e su altre piattaforme), i file del Pentagono sulla guerra in Ucraina , sarebbe stato un ragazzo con accesso a una base militare. A riferire ciò sarebbe stato un componente della stessa chat, intervistato dal giornale. Per il New York Times, invece, si tratterebbe di un appartenente alla Guardia Nazionale, ora già arrestato e tradotto in carcere.
Interrogato sulla questione dai media, il Presidente USA, Biden, si è detto “preoccupato” per la fuga dei documenti sensibili e classificati, ma ha anche precisato di non vedere rischi immediati e che è in corso un’indagine al riguardo. Tuttavia, secondo indiscrezioni dell’Nbc, l’Amministrazione USA avrebbe intenzione di cambiare il sistema di monitoraggio dei siti.
In merito al caso dell’arresto del giornalista del Wall Street Journal Gershkovicvh, detenuto in Russia da fine marzo con l’accusa di spionaggio, invece, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha smentito la notizia riportata dai media ucraini che il Presidente russo Putin avrebbe approvato personalmente l’arresto del cronista , in quanto non sua prerogativa e ha sottolineato che i servizi speciali stanno facendo il loro lavoro di indagine e che il giornalista sarebbe stato colto in flagrante.
Riguardo poi all’omicidio del blogger e militare russo Tatarsky, avvenuto il 2 aprile scorso, l’Fsb e il Comitato investigativo della Federazione Russa hanno identificato un presunto complice di Darya Trepova : si tratterebbe di un cittadino ucraino “membro del gruppo di sabotaggio e terrorismo”, che avrebbe fornito “l’ordigno esplosivo camuffato da busto in gesso” a Darya Trepova, “tramite un servizio di corriere espresso” e “un intermediario”. Inoltre, l’attacco , definito “terroristico”, sarebbe stato organizzato dai servizi speciali di Kiev.
Intanto, mentre sia la Vice Primo Ministra ucraina Vereschuck che il consigliere del Presidente Zelensky, Podolyk, hanno ribadito lo sdegno per i video pubblicati sui social di prigionieri ucraini decapitati da soldati russi, su cui Mosca ha aperto un’indagine, Kiev, in vista della preparazione di azioni potenti, annunciate dallo stesso Presidente Zelensky su Telegram, ha chiesto agli USA , che ha ribadito il sostegno finanziario e militare a Kiev con lo sforzo collettivo degli alleati e ,che vareranno a breve un nuovo pacchetto di aiuti in armi , la fornitura di missili a lunga gittata e di F-16. Al riguardo, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa tedesco, la Germania ha autorizzato la Polonia a consegnare cinque caccia all’Ucraina: ovvero , i Mig-29 della Ddr, venduti a Varsavia nel 2022.
A Samarcanda, invece, in Uzbekistan, a margine della quarta riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi vicini all’Afghanistan, il ministro russo Lavrov ha avuto un colloquio con l’omologo cinese Qin Gang, nel quale, oltre alla guerra in Ucraina, “sono state prese in considerazione una serie di questioni di attualità nell’agenda regionale e internazionale , tra cui la in Afghanistan e in Asia centrale, nonché i processi di integrazione nello spazio euroasiatico, rilevando un alto livello di vicinanza e coincidenza di posizioni su tutte le questioni discusse ed esprimendo il rifiuto unanime dei tentativi di interferire negli affari interni di altri Paesi e di imporre approcci unilaterali attraverso ricatti e minacce”.
Il ministro degli Esteri cinese Qin , ha poi sottolineato in una nota, che “non esiste una panacea per risolvere la crisi e tutte le parti devono partire da se stesse, accumulare fiducia reciproca e creare le condizioni ,affinché i colloqui di pace fermino la guerra”.
Sul fronte dei combattimenti, Mosca ha annunciato che le truppe ucraine a Bakhmut sono state circondate, ma la compagnia militare mercenaria filorussa Wagner ha smentito parzialmente , facendo sapere che “è prematuro dirlo”. Proprio a proposito della compagnia militare Wagner, la UE, ha aggiunto quest’ultima e ,l’agenzia Federal News ,entrambe facenti capo a Prigozhin , alla sua lista nera di sanzioni per le attività in Ucraina.
Sotto attacco russo, poi, anche Kherson, dove si sarebbero registrati un morto e due feriti.
Quanto alla politica interna italiana, la Presidente del Consiglio Meloni, che si prepara alla visita di domami e sabato in Etiopia , per incontrare i vertici del governo etiope e dell’Unione Africana, nel pomeriggio di oggi, ha tenuto un’Audizione presso il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica e ha incontrato a Palazzo Chigi il Commissario UE al mercato interno e ai servizi, Breton.
La Premier, all’indomani dell’ufficializzazione delle nomine degli ad e dei Presidenti delle partecipate, cui si sono aggiunte quelle dell’azienda Terna (designati come ad. Giuseppina Di Foggia e come Presidente De Biasio), ha così commentato, tramite nota di Palazzo Chigi, il lavoro svolto in merito dal Governo: “Le nomine dei nuovi vertici di Eni, Enel, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze. È un ottimo risultato del lavoro di squadra del governo. Ringrazio chi ha servito l’Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro. Il loro compito è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della Nazione che rappresentano in tutto il mondo”.
Un lavoro di squadra, dunque, quello della Maggioranza di Governo , difeso anche dal capogruppo di FdI alla Camera Foti, dalle accuse di lottizzazione, provenienti dalle Opposizioni di centrosinistra e del M5S.
In merito ai dossier più importanti sul tavolo del Governo, in merito al Documento di Economia e Finanza, cornice macroeconomica (da aggiornare con la Nadef) della legge di Bilancio 2023-2025, appena varato dal CdM, un portavoce della Commissione UE, ha fatto sapere che l’Esecutivo europeo valuterà il documento alla luce del programma di stabilità, che dovrà essere inviato dal Governo entro il 30 aprile e che una valutazione aggiuntiva sulle prospettive economiche sarà espressa nelle previsioni di primavera che verranno rese note il 15 maggio.
Nel Def, il ministro dell’Economia Giorgetti, a Washington per i Spring meeting, scrive a proposito dell’altro tema al centro dell’azione dell’Esecutivo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: “L’impatto del Pnrr sul Pil si potrebbe tradurre in un 1% in più quest’anno, fino ad una potenziale spinta del 3,4% nel 2026, anno finale del Piano. Nell’ipotesi di realizzazione integrale di tutti i progetti del Piano così come attualmente previsti, quest’anno il Pil risulterebbe più alto dell’1% rispetto allo scenario che non considera tali spese, nel 2024 la spinta sarebbe dell’1,8%, nel 2025 del 2,7%, nel 2026 del 3,4%. La valutazione considera solo le risorse per progetti aggiuntivi, non quelli che si sarebbero realizzati anche senza il Pnrr”.
Proprio il Dl riguardante la modifica della governance del PNRR ha ottenuto quest’oggi dal Senato il primo via libera con 83 sì, 57 no e 6 astenuti e passerà ora alla Camera, dove dovrà essere convertito entro il 25 aprile.
In merito alle modifiche al PNRR operate dall’Esecutivo, ha riferito ieri a Palazzo Madama, come sollecitato dalle Opposizioni , il ministro per gli Affari Europei, il Sud e la Coesione e con delega al Piano Fitto, che ha spiegato: “Nel momento in cui abbiamo deciso di mettere insieme il Pnrr con le politiche di coesione abbiamo già fatto una scelta importante che parla a un grande problema che ha questo Paese. Le tre ‘gambe’ del Dl sono governance, semplificazione e accelerazione, e governance della coesione perché le due questioni non possono essere scollegate come si rischiava di avere. Nessuno scaricabarile nei confronti di nessuno, ma non sarà in alcun modo consentito dopo cinque mesi fare lo scaricabarile su questo governo perché sarebbe prima ridicolo e poi paradossale. Il Governo ha fatto una prima scelta in questi mesi: verificare con una relazione precisa e puntuale lo stato di attuazione delle politiche di coesione. Vogliamo partire da questa diagnosi per immaginare, mi auguro insieme, la terapia utile per soluzioni reali e credibili. Bastano pochi numeri: a fronte di 126 miliardi assegnati all’Italia tra risorse Ue, nazionali e regionali e fondo di sviluppo e coesione, a due mesi fa la percentuale di spesa è pari al 34,5% è un dato che vogliamo fare finta che non ci sia? L’augurio e l’auspicio che noi immaginiamo e portiamo a quest’Aula è che si apra un confronto serio e nel merito e che su questo ci possa essere la capacità non di critiche di carattere generico ma di proposte concrete su cui poter dare delle risposte. E’ la stessa Commissione europea che ci dice che c’è l’esigenza di modificare il Pnrr ,perché descrive il percorso del Repower come un capitolo aggiuntivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel momento in cui la Commissione europea approva il RepowerUe ,dà un’indicazione di marcia, corregge il tiro, capisce che con la guerra è accaduto qualcosa che può essere la sponda con l’art. 21 che permette una modifica del Recovery. Per evitare di definanziare degli interventi del Pnrr può essere una soluzione che dei progetti validi che non sono finanziabili nel 2026, anziché perderli, possono essere spostati su un fondo, quello delle politiche di coesione, che ha il 31 dicembre 2029 come data di rendicontazione finale. E il fondo di sviluppo e coesione completa il quadro in una visione strategica e globale. Il tema sarà oggetto di un confronto con la Commissione europea, stiamo lavorando su questa ipotesi e quando questo sarà un quadro predisposto sarà portato all’attenzione del Parlamento e ci mancherebbe altro. L’obiettivo è l’ottenimento di un risultato che sia positivo per il Paese, dandoci la possibilità di utilizzare tutte le risorse e non c’è nessun dubbio su questo ,ma di utilizzarle in modo anche efficace e efficiente. Perché e il problema non è solo di quantità ma anche di qualità della spesa. Serve un approccio realmente serio e costruttivo. Le parole d’ordine sono serietà e responsabilità, diversamente c’è la polemica politica che non serve a nessuno”.
Inoltre, mentre la ministra del Lavoro Calderone, a margine di Fondimpresa , ha annunciato il taglio di un altro punto del cuneo fiscale a sostegno delle famiglie e dei redditi da lavoro, nell’ambito di un piano quinquennale ,volto a realizzare un taglio di 5 punti e un primo approccio alla riforma delle Pensioni dopo l’estate, sempre contemperandolo con la disponibilità di bilancio, e ha sottolineato l’importanza dei fondi del PNRR , per finanziare la formazione dei lavoratori (circa 3 milioni di euro) , il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajaini , impegnato sul dossier immigrazione, ha incontrato alla Farnesina l’omologo tunisino, Ammar, al quale ha ribadito il sostegno dell’Italia, affinché la Tunisia ottenga finanziamenti dal Fondo Monetario Internazionale, parallelamente alla realizzazione delle riforme richieste e non a riforme attuate , come chiesto dal Fondo e ha confermato gli accordi sul rafforzamento delle frontiere , sulla lotta ai trafficanti di esseri umani e agli scafisti e sulla cooperazione sui rimpatri , sulla formazione di lavoratori in loco, ma anche sull’ accoglienza di 4000 lavoratori tunisini in Italia, al di fuori del click day.
Tuttavia , anche la UE si è detta pronta a considerare nuovi aiuti alla Tunisia: a tal fine, la Commissaria all’Immigrazione Johansson sarà proprio in Tunisia a fine aprile.
Riguardo all’immigrazione, però, il Governo ha impresso una nuova stretta sull’accoglienza dei richiedenti asilo, presentando alcuni emendamenti al Dl immigrazione ,ora in esame al Senato. In uno di questi emendamenti, si reintroduce una misura contenuta in uno dei decreti sicurezza firmati dall’allora ministro dell’Interno , Salvini, che esclude la possibilità di ospitare i richiedenti asilo nella rete del Sistema di accoglienza (Sai) e integrazione gestita con i Comuni. I migranti, infatti, andranno nei centri di accoglienza governativi e negli hotspot fino alla decisione sulla domanda di protezione internazionale.
Potrà accedere al Sai, invece, chi entra in Italia con corridoi umanitari e reinsediamenti, nonché i vulnerabili, come anziani o malati. Inoltre, un altro emendamento dell’Esecutivo introduce un collegamento marittimo in più, rispetto al traghetto di linea, per garantire il trasferimento dei migranti dall’isola di Lampedusa a un porto della Sicilia meridionale, stipulando così in maniera autorizzata, contratti con aziende di trasporto marittimo, in deroga alle norme sui contratti pubblici.
Per l’accoglienza, per il 2023, dunque, è prevista una spesa di 853 milioni di euro.
Infine, sul fronte crisi energetica e caro gas, annunciato dal Presidente Arera , Besseghini, in Audizione alla Camera, un rialzo per il III° e il IV° trimestre delle bollette in rialzo del 5% e del 15% rispetto al II°, prefigurando, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, un rischio stangata di 459 euro a famiglia su base annua. Da ciò, l’esortazione al Governo “a non farsi trovare impreparato e studiare interventi volti a minimizzare gli effetti del rialzo energetico”.
In casa delle Opposizioni, invece, sembra tramontare la costituzione di un partito unico per il Terzo Polo , dopo lo scontro delle ultime quarantott’ore consumatosi a mezzo social tra il leader di Azione Calenda e di Italia Viva Renzi e i vari botta e risposta tra gli esponenti dei due partiti.
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