di Federica Marengo lunedì 3 marzo 2023
– Nella 403° giornata di guerra in Ucraina, il Presidente Zelensky, recatosi insieme al ministro dell’Economia tedesco Habeck, a Kiev, al villaggio di Yagidne, nella regione di Chernihiv, nell’anniversario della sua liberazione, ha affermato che: “Tutti i territori dell’Ucraina temporaneamente occupati saranno liberati, quindi, se le truppe russe non se ne andranno, verranno distrutte. I militari si stanno preparando per essere forti in battaglia e per liberare la nostra terra”.
Intanto, il Segretario generale della Nato, Stoltenberg, nel corso della conferenza stampa a Bruxelles ,alla vigilia della Ministeriale degli Esteri di domani, ha annunciato che domani la Finlandia, reduce da una tornata elettorale che ha visto la sconfitta elettorale della Premier socialdemocratica Marin , superata in termini di voti dal partito di centrodestra e dai conservatori , aderirà come 31° alleato alla Nato e ha sottolineato: “Non possiamo continuare a permettere alla Russia di picconare la sicurezza europea. Salutiamo con favore il piano di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sostiene i principi cuore della Carta delle Nazioni Unite, manon ci sono segnali che il presidente Vladimir Putin si stia preparando per la pace: si prepara per continuare la guerra. Per questo siamo uniti nella determinazione a mantenere la rotta e a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Domani, riuniremo la commissione Nato-Ucraina con il ministro ucraino Dmytro Kuleba, per affrontare l’aggressione russa. Non sappiamo quando finirà la guerra, ma quando finirà dobbiamo mettere in campo degli accordi volti a scoraggiare altre aggressioni in futuro”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, quindi, prenderà parte alla riunione (la prima, dal 2017, alla quale sarà presente l’Ucraina) della Commissione Ucraina-Nato, che si svolgerà a Bruxelles oggi e domani, nella quale quest’ultimo terrà colloqui (previsto anche un bilaterale con il Segretario di Stato USA, Blinken), nell’ambito dei preparativi per il vertice Nato di luglio a Vilnius e discuterà della fornitura di armi, della produzione di munizioni, delle sanzioni contro la Russia, della creazione di un tribunale speciale e dell’assistenza umanitaria all’Ucraina.
A tal riguardo, da Mosca, il viceministro degli Esteri russo Grushko , ha fatto sapere che “La Federazione russa rafforzerà il suo potenziale militare verso Ovest e Nordovest in risposta all’ingresso della Finlandia nella Nato”.
In merito alla Nato, il ministro degli Esteri Tajani, a margine della Riunione Ministeriale sui Balcani Occidentali, avuta con il Commissario europeo per il Vicinato e l’Allargamento, Oliver Varhelyi, il Ministro degli Esteri svedese Tobias Billstrom, in qualità di Presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, e i Ministri degli Esteri di Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia, ha dichiarato che: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha sicuramente rafforzato la Nato. È stato un errore, perché la preoccupazione di una Russia così aggressiva ha portato due paesi come la Finlandia e la Svezia a guardare all’Alleanza Atlantica come forza politica ma anche militare capace di proteggere la loro indipendenza e la loro sicurezza. Naturalmente nessuno vuole che scatti l’articolo 5 del Trattato, perché tutti vogliamo la pace”.
La Presidente della Commissione UE, von der Leyen, invece, ha incontrato a Parigi il Presidente francese Macron per un pranzo di lavoro nel quale hanno discusso della guerra in Ucraina, ma anche di energia e del viaggio in Cina per incontrare il Presidente Xi Jinping.
Sul fronte dei combattimenti, il fondatore delle milizie mercenarie filo-russe Wagner, Prigozhin, ha annunciato la presa di Bakhmut e di aver issato sul palazzo dell’amministrazione locale la bandiera russa, dedicando poi la vittoria a Tatarsky, ma l’esercito ucraino ha smentito la notizia, sostenendo di avere ancora il controllo della città.
La smentita da parte di Kiev è stata poi confermata in parte dal portavoce del Consiglio di sicurezza USA Kirby, che , annunciando un nuovo invio di armi in settimana , ha spiegato che “gli ucraini sono ancora nel pieno della battaglia e non sono stati cacciati”.
Sotto attacco russo, anche Kostiantynivka, nel Donetsk, dove 6 civili sono rimasti uccisi e Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, dove una persona è rimasta ferita nell’esplosione di una automobile e dove la situazione della centrale nucleare resta grave. Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Grossi, sarà a Mosca mercoledì per incontrare una delegazione interdipartimentale russa.
Nel frattempo, la Polonia ha consegnato i primi caccia MiG-29 all’Ucraina e la Difesa ucraina ha ringraziato l’Italia per l’invio di armi pesanti. Al vaglio di Kiev, poi , un piano in 12 punti per liberare la Crimea dall’occupazione russa (la Crimea è stata annessa da Mosca dal 2014), che il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza ucraino Danilov ha pubblicato in bozza sui social e che prevede tra gli altri: un meccanismo di valutazione del grado di coinvolgimento di cittadini ucraini e residenti in Crimea nel sostegno alle attività delle amministrazioni di occupazione, che include la restrizione dei diritti civili, compresa la partecipazione alle elezioni.
Tutto ciò, mentre il petrolio ha registrato un aumento dei prezzi dal 6% del greggio al +4,7% pari a 83,6 dollari e Wti a 79,1 dollari del Brent, dopo il taglio alla produzione deciso a sorpresa dai Paesi Opec, Arabia Saudita in testa, di oltre un milione di barili al giorno per tutto il 2023.
Taglio, così commentato dal portavoce del Cremlino Peskov: “I tagli alla produzione petrolifera sono “nell’interesse dei mercati globali dell’energia”, mentre per la Casa Bianca, “I tagli Opec sono da evitare in un momento di crisi come questo”.
Infine, Papa Francesco, ha diffuso via social un messaggio nel quale ha invitato “a pregare insieme con più intensità nei giorni della Settimana Santa, per il martoriato popolo ucraino e per tutti i popoli in guerra, perché con l’aiuto di Dio si aprano strade di pace”.
Quanto alla politica interna , stamane, la Presidente del Consiglio Meloni ha partecipato, insieme con i ministri Urso (Imprese e Made in Italy) , Lollobrigida (Agricoltura , Sovranità alimentare e Foreste ), Schillaci (Salute) e Santanchè (Turismo) alla 55° edizione del Vinitaly a Verona.
In un punto stampa, la Premier, prima di recarsi in visita ai vari stand, il primo con i dipinti di Caravaggio e di Guido Reni con riferimenti al vino e alla figura di Bacco, a sottolineare il legame tra vino e Cultura, ha dichiarato: “Il vino non è solo un fatto economico ma anche un fatto culturale, è un pezzo fondamentale della nostra identità. il settore del vino in Italia vale 30 miliardi e conta 870mila addetti. Siamo i primi produttori al mondo. Ci sono famiglie che portano avanti tradizioni importanti ma fondamentale è anche il ricambio generazionale. Un dovere sostenere questo settore perché funziona anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità. L’impegno del governo è anche con i provvedimenti che abbiamo immaginato non solo per le imprese, ma anche per i giovani per un ricambio generazionale .C’è una storia, una letteratura, una filosofia del vino. C’è un pezzo essenziale e identitario quindi non poteva mancare la presenza del governo. Sarà una giornata lunga e sicuramente molto affascinante.. Noi siamo primi produttori al mondo di vino, secondi consumatori al mondo, terzi esportatori al mondo. E questo settore funziona soprattutto anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità”.
Poi, parlando ai giovani nel suo intervento durante la premiazione di un concorso enologico destinato agli Istituti Agrari, la Presidente del Consiglio, annunciando l’intenzione del Governo di introdurre un liceo del Made in Italy, ha evidenziato: “Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura, ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al “liceo del made in Italy”. Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti, scuole come l’agrario hanno una capacità di sbocco professionale molto più alta di quello che danno spesso altri percorsi di formazione”.
Al termine della visita , la Premier Meloni ha poi risposto una serie di domande dei cronisti su questioni al centro dell’azione dell’Esecutivo, a cominciare dai ritardi nell’attuazione del Pnrr: “Non sono preoccupata dai ritardi sul Pnrr, stiamo lavorando molto, non mi convince molto la ricostruzione allarmista. Non prendo in considerazione di perdere le risorse prendo in considerazione l’ipotesi di farlo arrivare a terra in maniera efficace”.
Poi , su nomine delle partecipate e Fisco ha risposto: “Sulle nomine nelle partecipate presumo che ci saranno anche delle conferme. Si lavora nel merito ,guardando al merito e guardando chiaramente la strategicità delle aziende, particolarmente in questo tempo, tenendo in considerazione il tema della spesa del Pnrr per quello che riguarda le energetiche, e anche il lavoro che l’Italia fa per cercare di diventare una sorta di hub di approvvigionamento. Sulla riforma del Fisco, nessuno mi toglie dalla testa che l’approccio migliore anche per combattere l’evasione fiscale è abbassare le tasse, semplificare la burocrazia e costruire un rapporto di maggior collaborazione tra lo Stato e il contribuente”.
Infine, ha smentito le presunte tensioni nel Veneto tra Lega e FdI, nell’ambito delle elezioni Regionali e Comunali, svoltesi nelle ultime 48h e, che hanno visto la riconferma alla guida della Regione Friuli Venezia Giulia del Presidente uscente e Presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga, con il 63,04% sul 29,55% del candidato del Pd, sostenuto anche dal M5S, Moretuzzo, seppur in un quadro di affluenza in calo al 45,26% .
Sul tavolo del Governo, inoltre, il dossier Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, su cui sono in corso modifiche da effettuare in tempi stringati viste le scadenze da rispettare a breve termine. Slittato, dunque , a dopo Pasqua, il Dl sulla materia , il cui arrivo in Aula al Senato era previsto per il 4 aprile, in quanto si attendono le riformulazioni di alcuni emendamenti da parte del Governo in Commissione Bilancio, che sta discutendo il provvedimento. Fra questi vi sarebbe un emendamento volto ad aumentare del 20% sull’importo già assegnato le risorse del fondo per le opere indifferibili, per consentirne la continuazione , fronteggiando il caro materiali. Si tratta di quelle opere le cui pratiche di affidamento siano state avviate tra il primo gennaio e il 17 maggio 2022. La misura prevede che entro il 30 aprile 2023 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti comunichi al Ministero dell’Economia l’elenco degli interventi, affinché la Ragioneria assegni le ulteriori risorse.
Critiche le Opposizioni con il Pd che, parlando di caos nel Governo, ha chiesto chiarimenti in Parlamento, esortando il ministro per gli Affari Europei con delega al Pnrr, Fitto a riferire in Aula, riecheggiato dal Terzo Polo ( Italia Viva-Azione) che comunque si è detto disponibile a collaborare sul tema, mentre il M5S ha evidenziato “la spaccatura interna al Governo su soldi ottenuti con tanta fatica dall’allora Presidente del Consiglio Conte”.
Ma dalla maggioranza di centrodestra hanno rassicurato: “Anche se alcuni punti del Pnrr devono essere rivisti, sempre attraverso l’interlocuzione e l’accordo con la Commissione Ue, non c’è assolutamente alcun rischio di perdere le risorse. Questo è un Governo forte e che in Europa ha grande credibilità”.
Sempre riguardo al PNRR, ok della Commissione Ue a uno schema italiano da 450 milioni di euro per sostenere la produzione integrata di idrogeno ed elettricità rinnovabili nelle aree industriali dismesse, per favorire la transizione verso un’economia a emissioni zero, in linea con il Green Deal europeo.
In ultimo, al vaglio del Governo un piano per fronteggiare l’emergenza sbarchi di queste settimane e che potrebbe caratterizzare , causa default finanziario della Tunisia, la prossima estate, e limitare le partenze verso il nostro Paese. Domani, infatti, si terrà un vertice a Palazzo Chigi nel quale verrà discusso un piano in nove punti sul quale hanno lavorato il Ministro degli Interni Piantedosi e il Ministro degli Affari Esteri Tajani, che prevede tra le altre misure: intese con la Tunisia e la Libia , un rafforzamento del ruolo dell’Onu , affinché agevoli i rimpatri verso il paese di provenienza con progetti di lavoro e sostegno familiare, l’apertura di un centro di permanenza in ogni regione, l’ampliamento delle strutture assistenziali e di accoglienza soprattutto in Sicilia e Calabria, le due regioni maggiormente sotto pressione dei flussi migratori , la stretta sulle procedure per chiedere la protezione speciale, la facilitazione dei rimpatri dei migranti espulsi dal territorio italiano, il potenziamento delle relazioni con i Paesi balcanici per ridurre anche gli ingressi via terra sulla rotta orientale.
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