di Federica Marengo mercoledì 15 marzo 2023
-Nella 384° giornata di guerra in Ucraina, a tenere banco è stato lo schianto del drone americano MQ9 intercettato da jet russi e caduto nel Mar Nero, avvenuto ieri. Secondo diversi media come il New York Times e Abc news, che citano un funzionario dell’Air Force americana, il drone USA sarebbe partito dalla Romania, volando a un’altitudine di 7.500 metri sul Mar Nero, quando è stato intercettato dai jet di Mosca.
A tal riguardo, l’ambasciatore russo in USA, Anatoly Antonov, convocato al Dipartimento di Stato americano dopo la collisione dall’assistente del Segretario di Stato americano Antony Blinken, Karen Donfrid, ha dichiarato: ”La Russia non sta cercando lo scontro con gli Stati Uniti. I caccia russi non hanno usato le loro armi contro il drone americano in missione di ricognizione sul Mar Nero. Voglio sottolineare che i piloti russi hanno agito in modo molto professionale, non c’è stato alcun contatto e non c’è stato alcun uso di armi. L’attività inaccettabile delle forze armate statunitensi nelle immediate vicinanze dei nostri confini è motivo di preoccupazione. Siamo ben consapevoli dello scopo per cui vengono utilizzati tali veicoli da ricognizione e attacco senza pilota, la risposta è ovvia: stanno raccogliendo informazioni di intelligence, che vengono successivamente utilizzate dal regime di Kiev per colpire le nostre forze armate e il nostro territorio”.
A detta del portavoce della Casa Bianca, Kirby, il drone USA potrebbe non essere mai recuperato e ha spiegato che “è stato fatto il possibile per ridurre al minimo qualsiasi valore di intelligence che potrebbe derivare ,se qualcuno altro vi mettesse le mani”.
In merito, la Cnn, citando due funzionari americani, ha riferito che gli americani avrebbero cancellato da remoto il software del drone prima che cadesse nel Mar Nero.
Mosca, invece, ha fatto sapere, tramite il segretario del Consiglio di sicurezza russo Petrushev, che le autorità russe cercheranno di recuperare i frammenti del drone e che la Russia ha pianificato di cercarne i detriti.
Il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, Danilov, via Twitter, ha accusato Mosca: “L’incidente con l’UAV americano MQ-9 Reaper , provocato dalla Russia sul Mar Nero, è il modo di Putin di segnalare la sua disponibilità ad espandere il conflitto per coinvolgere altre parti. Lo scopo di questa tattica all-in è quello di alzare sempre la posta in gioco”, seguito dal portavoce delle forze aeree ucraine, Ignat, che ha sottolineato: “Il drone Usa caduto ieri nel Mar Nero dopo un incidente con un caccia russo è già stato sostituito da un altro velivolo. L’aviazione statunitense nel Mar Nero è permanente. Il Mar Nero non è un mare interno della Russia. Il portavoce militare ha aggiunto che gli Stati Uniti “valuteranno l’incidente” che ha coinvolto il drone da ricognizione MQ-9 Reaper, che ha anche capacità di combattimento, e il caccia russo Su-27, ma ha detto che “un altro drone sta già operando nel sito del ricognitore abbattuto”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, invece, ha affermato: “Gli Stati Uniti ignorano completamente il fatto che alcune aree al largo della costa del Mar Nero dopo l’inizio dell’operazione militare speciale della Russia in Ucraina hanno uno status limitato per i voli e cercano costantemente provocazioni. Qualsiasi incidente che provochi uno scontro tra due grandi potenze, due potenze nucleari, le più grandi del mondo, comporta sempre rischi molto seri. Loro (gli Stati Uniti) non possono non capirlo”.
Il segretario della Difesa Usa, Lloyd Austin, che ritiene quasi esaurite le capacità militari e gli amici della Russia e ,che ha annunciato l’invio in Ucraina da parte di 9 Paesi di 150 carri armati Leopard, ha chiamato il ministro della Difesa russo Shoigu per discutere della collisione tra jet russi e un drone americano in corrispondenza del Mar Nero.
Il segretario della Nato, Stoltenberg, presente alla riunione virtuale del Gruppo di Contatto per la Difesa dell’Ucraina, presieduta dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Austin e dal Presidente degli Stati Maggiori Riuniti, Generale Mark Milley, ha chiesto di sostenere e aumentare il sostegno all’Ucraina, mentre il segretario di stato americano, Blinken, dall’Etiopia, dov’è in visita,ha ribadito come l’accordo sul grano del Mar Nero non possa essere lasciato scadere, visto che milioni di persone dipendono da esso.
Per il portavoce della Commissione UE, l’incidente avvenuto nel Mar Nero tra un drone americano e un jet russo è una questione bilaterale tra due Paesi. Il presidente del Consiglio europeo, Michel, nel dibattito al Parlamento europeo a Strasburgo, ha affermato che il tema dell’acquisto congiunto di munizioni , su cui vi sarebbero distanze tra i 27 Paesi membri, sarà al centro del Consiglio Europeo la settimana prossima.
Infine, per gli analisti dell’Istituto per lo Studio della guerra, l’incidente con drone USA nel Mar Nero non causerà un conflitto diretto tra Stati Uniti e Russia, in quanto “le truppe russe hanno usato per decenni tattiche intimidatorie contro aerei e navi americani e alleati in numerosi teatri, il che non ha mai portato a conflitti”.
Intanto, stamane, aerei da caccia della Royal Air Force (Raf) britannica e dell’aeronautica tedeschi hanno intercettato un aereo militare russo sullo spazio aereo dell’Estonia.
Sul campo, invece, sono stati registrati 12 attacchi missilistici e 40 raid russi. Sotto attacco: Kherson, dove i bombardamenti delle forze di Mosca hanno causato 4 feriti, mentre un’allerta antiaerea, poi rientrata, ha interessato Kiev, per il decollo di un Mig russo.
Il gruppo mercenario Wagner, invece, che, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Foglio avrebbe istituito una taglia sul ministro della Difesa Crosetto, come comunicato dallo stesso ministro una decina di giorni fa, dopo una segnalazione dei servizi di intelligence italiani, ha rivendicato la conquista dell’insediamento di Zaliznyanskoye e l’accerchiamento di Bakhmut”, dove, secondo l’agenzia francese France Presse sarebbero state usate dai militari russi bombe al fosforo.
Proprio a proposito di Bakhmut, sui cui cieli è stato abbattuto dall’esercito ucraino un bombardiere supersonico di prima linea sovietico Su-24 , il Presidente ucraino Zelensky ha dichiarato: “C’è una posizione chiara e congiunta, rafforzare le difese per distruggere l’occupante il più possibile”.
Quanto alla politica interna italiana, stamane si è svolto a Palazzo Chigi il confronto sul Dl delega contenente la riforma del Fisco, che approderà domani in Consiglio dei Ministri insieme al provvedimento per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, (al centro di un pre-Consiglio svoltosi in serata), tra il Governo, rappresentato dal ministro dell’Economia Giorgetti, il Viceministro Leo e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano e i rappresentanti delle imprese e delle categorie professionali.
L’incontro , preceduto da quello di ieri con i sindacati, le cui sigle Cgil, Cisl e Uil hanno bocciato l’impianto della riforma, preannunciando la mobilitazione, ha invece avuto esito positivo, come si legge nella nota diramata da Palazzo Chigi: “Al via iter approvativo, domani il Ddl Delega all’esame del Consiglio dei Ministri. Dopo il confronto di ieri con i sindacati sui principi della Delega per la riforma fiscale, oggi sono stati ricevuti a Palazzo Chigi i rappresentati delle Associazioni di categoria e degli Ordini professionali, che hanno espresso un parere positivo per una riforma organica e completa, fornendo importanti e concreti contributi al dibattito. Per il Governo hanno partecipato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il Vice Ministro, Maurizio Leo, e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ha portato i saluti del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il Governo ha ribadito la disponibilità al confronto, che proseguirà per tutto il processo di approvazione della riforma, confermando la volontà di fissare tavoli su ogni stato di avanzamento dei lavori. I prossimi passaggi prevedono l’esame del Disegno di legge delega domani in Consiglio dei Ministri e, una volta approvato, il successivo avvio dell’iter parlamentare. I decreti delegati, che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella Delega, saranno adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega. Nel primo tavolo sono stati ricevuti i rappresentanti di Confindustria, Abi, Confapi, Confimi Industria, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cia-Agricoltori Italiani, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Federterziario, Confeservizi, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri. A seguire, il confronto si è svolto con i rappresentanti di Ania, Ance, Confedilizia, Alleanza Cooperative, Confcooperative, Unicoop, Cndcec (Commercialisti), Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Confprofessioni, Assoprofessioni, Anti (Tributaristi Italiani), Consiglio Nazionale Notariato, Assogestioni, Organismo Congressuale Forense, Consiglio Nazionale Forense, Confetra”.
La riforma fiscale, come sottolineato dal Governo, costituisce una “rivoluzione”, a 50 anni dall’ultima riforma complessiva, che risale agli anni ’70. Il provvedimento, infatti, prevede la riduzione da 4 a 3 scaglioni Irpef, una graduale eliminazione dell’Irap, la Ires a due aliquote, un riordino dell’Iva e una revisione delle agevolazioni fiscali, la riduzione del contenzioso tra amministrazione e contribuenti ed “attrazione dei capitali esteri”. Per gli scaglioni Irpef, duesono le ipotesi: 23%, 27% e 43% oppure 23%, 33% e 43%. Le risorse arriveranno, almeno in parte, dalla revisione delle agevolazioni, con una “forfetizzazione in base ai redditi”, che lascerà intatte quelle sui mutui e sulle spese sanitarie. Per le imprese invece si passerà a due aliquote Ires, con una riduzione per i redditi destinati a investimenti e nuova occupazione a cui corrisponderà la razionalizzazione o eliminazione degli attuali crediti d’imposta.
Possibile poi l’introduzione di un’ aliquota zero per pane, pasta o latte, l’eliminazione dell’ imposta di bollo , dell’ ipotecaria e catastale, ma anche dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie, che si vogliono sostituire con un tributo unico “eventualmente in misura fissa”.
Obiettivo di legislatura è poi la tassa piatta per tutti, passando attraverso l’estensione della “flat tax incrementale”, ai lavoratori dipendenti.
Nel pomeriggio, invece, a Montecitorio, si è svolto il Question Time, con le interrogazioni di alcuni deputati su diversi temi cui ha risposto la Premier Meloni.
Per l’Opposizione, il segretario di +Europa, Magi, ha presentato un’interrogazione sull’immigrazione dopo le vicende della strage di Cutro e sulla segnalazione alle autorità italiane dell’imbarcazione carica di migranti (poi naufragata), individuata al largo delle coste libiche nella notte tra il 10 e l’11 marzo , cui la Premier Meloni ha così risposto: “Finché ci saranno partenze su barche in pessime condizioni e con pessime condizioni meteo ci saranno perdite di vite. Bisogna investire sulle rotte legali, ed è esattamente il lavoro che sta facendo il governo. La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non dice una parola sugli scafisti possa dire lo stesso”. Mi stupisce che “per fini politici si finisca per mettere in discussione l’onore e l’operato di persone che rischiano la vita tutti i giorni” per salvare vite umane e l’onore dell’Italia che da sola affronta questo dramma offrendo strumento a chi vuole continuare a scaricare tutto su di noi”.
A seguire, l’interrogazione del deputato di AVS, Bonelli, su tematiche ambientali e siccità, cui ha così replicato la Presidente del Consiglio: “Un approccio del governo improntato sulla sostenibilità ambientale non ci impedisce fare di fare valutazioni critiche su iniziative legislative comunitarie che a nostro avviso, se non vengono opportunamente rimodulate, rischiano di danneggiare il nostro tessuto economico: è il caso ad esempio della proposta di direttiva sulle cosiddette case green. Un testo che a nostro avviso prevede obiettivi temporali che non sono raggiungibili per l’Italia, il cui patrimonio immobiliare è inserito in un contesto diverso da altri stati membri per ragioni storiche, di conformazione geografica. L’azione negoziale italiana in sede di Consiglio Europeo aveva consentito di rivedere le tempistiche di adeguamento della prestazioni energetiche degli edifici per renderle più graduali e meno stringenti e in modo di garantire la possibilità di esenzione per alcune categorie. Con il voto di ieri il Pe ha ritenuto di inasprire ulteriormente il testo iniziale e questa scelta, che consideriamo irragionevole, mossa da un approccio ideologico, impone al governo di continuare a battersi per difendere gli interessi dei cittadini e della nazione. Gli italiani non hanno scelto un governo composto da pericolosi negazionisti climatici. Riteniamo che, nel rispetto degli impegni internazionali assunti sulla riduzione delle emissioni clima-alteranti, si debba mantenere un approccio pragmatico e non ideoligico. La sostenibilità ambientale non deve essere mai disgiunta dalla sostenibilità economica e sociale. Una volta definiti i target di riduzione delle emissioni, deve essere assicurata neutralità tecnologica. Abbiamo messo in campo una serie di azioni: dal decreto sulle comunità energetiche, fino all’attivazione di una cabina di regia sulla crisi idrica per prevenire il fenomeno prima che deflagri. Perché la situazione non è messa proprio bene per come l’abbiamo trovata. Sul tema del gas naturale, il governo lo considera come un vettore verso la transizione e un vettore per una maggiore autonomia e contribuire alla realizzazione del nostro progetto strategico dell’Italia come hub europeo dell’energia”.
Il deputato di Italia Viva-Terzo Polo, Marattin, ha invece presentato un’interrogazione sulla ratifica della riforma del MES (Meccanismo europeo di stabilità ), cui la Premier ha replicato: “Finché ci sarà un governo guidato da me l’Italia non potrà mai accedere al Mes. E temo che non potranno accedere neanche gli altri. Bonomi, presidente di Confindustria, storicamente sostenitore del Mes, dice che se noi riteniamo che il nuovo regolamento del Mes non sia nell’interesse del Paese e non sia adeguato alle sfide, dovrebbe essere il momento di discutere come usarlo come uno strumento di politica industriale europea. Il tema è che l’Europa potrà affrontare le sue sfide se riesce a fare sistema e proiettarsi verso una politica di sviluppo comune, e la proposta di Confindustria viene presa seriamente in considerazione dal governo”.
Poi, l’interrogazione dei deputati Fenu e Silvestri del M5S, sul tema “iniziative volte a prevedere un contributo di solidarietà a carico del settore bancario, in relazione all’aumento dei tassi di interesse e ai relativi effetti su famiglie e imprese” , cui la Presidente Meloni, ha risposto: “Il collega citava il tema dei mutui: ricordo che c’è stato un provvedimento di questo governo per consentire a tutti la possibilità di negoziare il mutuo da tasso variabile a fisso, ma le recenti dinamiche dei mercati disegnano uno scenario che merita estrema attenzione da parte del governo”.
Un riferimento poi è stato fatto al Superbonus, con la Premier che ha sottolineato che: “Ovviamente la complessità della situazione richiede degli approfondimenti, ma credo sia necessario partire dalle emergenze come ad esempio alcuni casi nei quali norme discutibili potrebbero aver finito per favorire rendite di posizione. Siamo pronti ad adottare ogni misura richiesta dalla necessità di correggere squilibri come quelli generati da norme che gratuitamente hanno consentito le distorsioni prodotte”.
Infine, l’interrogazione della segretaria del Pd, Schlein, sul salario minimo, “C’è un dramma di questo Paese di cui non vi sentiamo parlare mai: la precarietà e il lavoro povero. Abbiamo presentato una proposta per il salario minimo così come le altre opposizione, ma le avete bocciate. Approviamo subito un salario minimo e un congedo parentale di sei mesi, noi ci siamo”. Immediata la risposta del presidente del Consiglio: “L’obiettivo che il governo si è posto è quello di aumentare i salari, e di garantire pensioni dignitose adeguate al lavoro svolto. Il governo non è convinto che la soluzione sia quella di un salario minimo legale”, cui la Presidente del Consiglio ha replicato: “Fronteggiare il fenomeno del lavoro povero è una delle priorità del governo. Come fanno notare gli interroganti, la Schlein ed altri, l’Italia è l’unico Paese Ocse in cui dal ’90 al 2020 il salario è diminuito mentre nel resto dell’occidente cresceva. E il Pd fa rilevare anche con una sincerità che gli fa onore che negli anni passati la quota di prodotto interno lordo che è stata destinata a salari e stipendi è stata ridotta più che negli altri Stati. È vero, c’è un problema: chi ha governato sino ad ora ha reso più poveri gli italiani e noi dobbiamo invertire la rotta. Noi già nei primi mesi di legislatura con le risorse ridotte che avevamo a disposizione abbiamo dato segnali in questo senso, come il rinnovo del taglio del cuneo fiscale contributivo, che il precedente governo aveva fissato fino alla fine dello scorso anno, e l’aggiunta di un ulteriore taglio contributivo per i redditi più bassi. L’obiettivo che il governo si è posto è quello di aumentare i salari, e di garantire pensioni dignitose adeguate al lavoro svolto. Per raggiungere questo obiettivo in un contesto come quello italiano il governo non è convinto che la soluzione sia quella di un salario minimo legale. Il salario minimo legale temo possa diventare non un parametro aggiuntivo delle tutele garantite alla tutela dei lavoratori, ma un parametro sostitutivo, un parametro unico che potrebbe creare per molti lavoratori una situazione peggiore dell’attuale e fare un favore alle grandi concertazioni economiche alle quali conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori. Penso che sarebbe molto più efficace estendere la contrattazione collettiva anche nei settori dove non è prevista e tagliare le tasse sul lavoro e lavorare per combattere le discriminazioni e le irregolarità”.
Quindi, la controreplica della segretaria Schlein: “Siete in carica da soli 5 mesi, è vero, ma state andando nella direzione sbagliata. Siete una destra ossessionata dall’immigrazione e non vedete le migrazioni dei giovani che sono costretti a causa dei salari bassi a cercare all’estero di andare a realizzarsi. Sul piano sociale la vostra azione si definisce con tre parole: incapacità, approssimazione e insensibilità. Ma la vostra propaganda sta sfumando e verrete giudicati per quello che fate e non per le facili promesse alimentate per anni che sono già smentite dal suo governo”.
La Maggioranza, infine, ha presentato interrogazioni sul contrasto all’attività criminale dedita al traffico di migrantie all’avvio di un processo di immigrazione regolare ed ordinata , presentata da Lupi per Noi Moderati, sulle iniziative volte a destinare maggiori risorse finanziarie a favore degli enti locali, con particolare riferimento ai Comuni capoluogo di provincia, al fine di assicurare la realizzazione delle opere previste dal Pnrr , presentata dal capogruppo Molinari per la Lega e sugli intendimenti del governo in materia fiscale, al fine di una riduzione strutturale della tassazione a carico di imprese e contribuenti , presentata dal capogruppo Cattaneo per FI.
La Premier ha quindi replicato su tali questioni, spiegando: “Contrastare l’immigrazione illegale coinvolgendo l’Ue’. ‘Sostegno a stati del Nord Africa, Tunisia in testa, da Italia impulso. Il governo è pienamente consapevole della situazione particolarmente difficoltosa in cui si trovano i comuni italiani, particolarmente nel momento in cui sono impegnati nell’attuazione del Pnrr . Il governo ha presente le criticità di carattere finanziario a cui le amministrazioni vanno incontro. Compatibilmente con le disponibilità finanziarie e restando in linea con il quadro di finanza pubblica siamo disponibili e pronti a valutare ulteriori interventi, ulteriori risorse che possano essere destinate agli enti locali. In quest’ottica la determinazione dell’entità degli interventi nei prossimi mesi va valutata all’esito della programmazione. Il governo con la riforma fiscale metterà mano a “una revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche con la riduzione delle aliquote” e l’obiettivo della riduzione del carico fiscale per tutti i contribuenti” a partire dalle fasce più deboli e tenendo conto anche della composizione del nuclei familiari”.
©Riproduzione riservata