di Federica Marengo domenica 12 marzo 2023

-Nella 381° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i combattimenti nella regione orientale del Paese e , in particolare a Bakhmut e nei pressi della città, sebbene le forze armate ucraine stiano riuscendo a contenere l’attacco russo e preparino una controffensiva. Bombardata poi dalle forze di Mosca la cittadina di Ochakiv, a sud-ovest di Mykolaiv e Kherson, dove si sono registrati 3 morti e 2 feriti.
Sotto attacco russo, anche la regione di Donetsk, dove, secondo la polizia nazionale ucraina, soltanto nelle ultime 24 ore si sarebbero registrati 48 attacchi contro i civili, causando la morte di 2 civili e il ferimento di 4.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Unian, che cita fonti della Polizia locale, due bambini di 11 e 4 anni sarebbero rimasti feriti presso il villaggio di Novoivanivka, nella regione di Zaporizhzhia, per via dello scoppio di una granata anticarro che avevano trovato per strada e portato a casa.
Sul fronte russo, invece, secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, tre civili sarebbero stati uccisi e 9 sarebbero rimasti feriti a causa di un bombardamento ucraino su una stazione di autobus a Perevalsk, nella regione di Lugansk.
Intanto, mentre il Presidente ucraino Zelensky, che ha incontrato il Presidente ceco Pavel ,con cui ha discusso dell’integrazione europea di Kiev, ha denunciato un raid russo di 40 missili su Kharkiv da inizio 2023 e, per lo Stato maggiore delle forze armate ucraine sarebbero 159 mila i soldati russi morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione della Russia, il ministro dell’Interno ucraino Klymnenko ha reso noto che 28.000 volontari ucraini avrebbero chiesto di entrare nelle nuove brigate di assalto che Kiev sta preparando.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, invece, sottolineando come il problema principale sia la carenza di munizioni, ha dichiarato alla stampa estera e al Bild : “Se ci ritirassimo da Bakhmut, cosa cambierebbe? La Russia prenderebbe Bakhmut e poi continuerebbe la sua offensiva contro Chasiv Yar, quindi ogni città dietro Bakhmut potrebbe subire la stessa sorte. La carenza di munizioni è il problema “numero uno” per l’Ucraina nel tentativo di respingere l’invasione della Russia.. Se la Germania dovesse addestrare piloti ucraini, sarebbe un chiaro messaggio del suo impegno politico”.
A Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri Zaharova ha smentito le affermazioni sulle lotte intestine tra le élite del Cremlino riportate nel bollettino giornaliero del think tank americano Institute for the Study of War.
Proprio quest’ultima, poi, in merito alla questione dell’estensione dell’accordo sull’esportazione del grano ucraino attraverso il Mar Nero ha fatto sapere che: “I rappresentanti russi non hanno ancora preso parte ai negoziati sull’estensione dell’accordo sull’esportazione del grano ucraino attraverso il Mar Nero. Non ci sono stati negoziati su questo argomento, soprattutto con la partecipazione di rappresentanti russi. Il prossimo round di colloqui si terrà domani a Ginevra tra la delegazione russa e l’alto rappresentante Onu, Rebeca Grynspan”.
In merito, secondo quanto riportato dal Guardian,il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, ha dichiarato che “L’accordo che consente l’esportazione di grano ucraino attraverso il Mar Nero sarà prorogato rispetto alla scadenza del 18 marzo”.
Il primo accordo tra Russia e Ucraina era stato siglato a luglio con la mediazione di Istanbul e delle Nazioni Unite e aveva lo scopo di prevenire una crisi alimentare globale, consentendo l’esportazione sicura del grano ucraino da tre porti, bloccato dall’invasione russa. Tale accordo è stato prorogato a novembre per 120 giorni, con un rinnovo automatico previsto per il 18 marzo nel caso nessuna delle due parti si fosse opposta e Mosca ha annunciato che accetterà una proroga solo se le restrizioni che interessano le proprie esportazioni saranno revocate. Per domani, è previsto un incontro a Ginevra con l’Onu per trovare una soluzione.
Infine, il capo della polizia moldava Cernauteanu, ha dichiarato in una conferenza stampa di “aver sventato un complotto da parte di gruppi sostenuti dalla Russia, che erano stati appositamente addestrati per provocare disordini di massa”. Un agente sotto copertura, infatti, si sarebbe infiltrato in gruppi di cittadini russi, a cui sarebbero stati promessi 10.000 dollari per organizzare “disordini di massa” per destabilizzare la Moldavia durante una protesta nella capitale, Chisinau. Sette persone, quindi, sono state arrestate.
Sul fronte diplomatico è arrivato ancora un appello alla pace dopo l’Angelus in piazza San Pietro, da parte di Papa Francesco, alla vigilia del decennale della sua elezione al soglio pontificio, nel quale ha detto: “Rimaniamo uniti nella fede e nella solidarietà con i nostri fratelli che soffrono a causa della guerra. Soprattutto non dimenticare il martoriato popolo ucraino. Nel pomeriggio di venerdì , mi recherò in una parrocchia romana per la celebrazione penitenziale” (nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, alle 16:30 per presiedere all’iniziativa,) dove un anno fa si è compiuto il solenne atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria ,invocando il dono della pace per l’Ucraina. Il nostro affidamento non venga meno , non vacilli la speranza. Il Signore ascolta sempre le suppliche che il suo popolo gli rivolge per intercessione della Madre”.
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