di Federica Marengo venerdì 10 marzo 2023
-Nella 379° giornata di guerra in Ucraina, i combattimenti si sono concentrati sulla regione orientale del Paese e , in particolare, su Bakhmut, dove le forze armate russe hanno preso il controllo di Dubove-Vasylivka e avanzano sulla linea di Dubovyi Yar, mentre non sembra essere riuscito il tentativo da parte di queste ultime di conquistare Bohdanivka. Le forze di Mosca, quindi, stanno esercitando pressione sul fronte settentrionale per consolidare i successi, sebbene le forze armate ucraine stiano mantenendo una difesa costante, evitando che il fronte crolli.
Secondo il think tank dell’Institute for the Study of War, il gruppo di mercenari filorussi Wagner starebbe prendendo una pausa tattica in attesa dell’invio di rinforzi di truppe russe convenzionali cui cedere la prima linea.
Proprio il capo di tale gruppo, Prigozhin,che ha annunciato l’apertura di centri di reclutamento in 42 città russe, preparandosi alla controffensiva ucraina a Bakmut, ha accusato il Presidente russo Putin di “averlo tagliato fuori dalle linee telefoniche con gli uffici e i dipartimenti per la sua richiesta di rifornimento di armi e munizioni”.
Un allarme aereo è poi risuonato stanotte e per gran parte della mattinata nelle regioni di Poltava, Kharkiv e Dnipropetrovsk, dopo il grande attacco e i numerosi raid russi su almeno 10 Regioni del Paese (a Kiev, il 30% degli utenti è ancora senza riscaldamento), registratosi ieri e a cui l’esercito ucraino ha risposto nelle ultime ore con raid contro siti e centri logistici dove si concentrano le truppe russe e sono stipate le attrezzature dell’esercito russo in territorio ucraino. Colpita anche Kherson, dove si è registrata una vittima e Nikopol, dove sono rimaste uccise 2 persone.
Tredici, gli attacchi delle forze armate ucraine, con l’aviazione che ha colpito un complesso missilistico antiaereo e con le unità di artiglieria che hanno centrato 6 aree di concentrazione del personale militare russo, 2 centri logistici, 3 depositi di munizioni, 6 stazioni di controllo elettronico e 2 veicoli antiaerei in posizione di tiro.
Secondo l’intelligence britannica, i raid compiuti da Mosca sarebbero meno frequenti, perché mancherebbero le munizioni , inoltre, per la CNN, la Russia sarebbe riuscita ad entrare in possesso di alcune armi e attrezzature fornite dagli USA e dalla Nato e abbandonate sul campo di battaglia in Ucraina e le avrebbe inviate in Iran, perché vengano smontate e analizzate.
Intanto, mentre come riportato dal Financial Times, l’Ucraina avrebbe ricevuto uno dei due sistemi di difesa aerea Patriot promessi da USA e Germania, che non sarebbe ancora operativo, il Presidente ucraino Zelensky, ha accolto a Kiev la Premier finlandese Sanna Marin, con la quale ha partecipato alle esequie del comandante ucraino ,soprannominato ‘Da Vinci’, considerato eroe nazionale e simbolo della resistenza, ucciso a Bakhmut pochi giorni prima all’età di 27 anni.
In contemporanea, questa mattina, il ministero degli Affari Esteri di Helsinki ha annunciato che la Finlandia fornirà altri 29 milioni di aiuti all’Ucraina.
Dall’Italia, invece, è arrivato l’annuncio, dato dapprima in collegamento con i Ministri degli Esteri del G7 e, poi, via Twitter, del Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, di una conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina fissata per il 26 aprile, con il contributo delle imprese italiane.
Il commissario UE alla Giustizia Reynders, invece, nella conferenza stampa al termine del Consiglio di Giustizia europeo, ha reso noto che in merito alla questione dei risarcimenti, la Commissione sosterrà l’istituzione di un registro internazionale dei ricorsi.
Ankara poi , sollecitata da USA e Ue, ha deciso di interrompere il transito verso la Russia di beni soggetti alle sanzioni stabilite in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, che ha permesso ad aziende e uomini d’affari russi di spostare in Turchia il centro dei propri interessi, eludendo le sanzioni.
A Mosca, il Viceministro degli Esteri Ryabkov, in un’intervista a Russia Today , ripresa dalla Tass, in merito alle esplosioni sul Nord Stream, ha dichiarato : “Per noi è chiaro che Washington è responsabile per questo atto terroristico senza precedenti. Le presunte indiscrezioni fatte trapelare da fonti americane e pubblicate dal New York Times secondo le quali l’attacco sarebbe stato compiuto da un gruppo pro-ucraino sono un tentativo da poco per sviare l’opinione pubblica internazionale”, mentre il ministro degli Esteri Lavrov, nel corso di una intervista alla Tv di Stato russa ,in cui è tornato sul colloquio avuto con il segretario di Stato americano Blinken a margine del G20 a New Delhi , definendolo “costruttivo e civile”, ha accusato l’Occidente di “voler mettere l’India contro la Cina”.
In USA, il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, Kirby, ha affermato che gli Stati Uniti, che stanno impegnando 300 milioni di dollari per sostenere il fabbisogno energetico della Moldova, “dispongono di informazioni secondo cui alcuni funzionari russi con legami con l’intelligence, stanno cercando di organizzare e utilizzare le proteste in Moldova per fomentare un’insurrezione contro il governo”, mentre aumentano le fake news di un possibile assalto dell’Ucraina alla regione separatista e filo-russa della Transnistria in Moldavia.
Infine, Papa Francesco ,in una intervista in esclusiva per la Radio svizzera italiana, che andrà in onda domenica 12 marzo, anticipata dai quotidiani Il Corriere della Sera, La Stampa e La Repubblica , ha dichiarato che: “Siamo in una guerra mondiale. È cominciata in pezzetti e adesso nessuno può dire che non sia mondiale, perché le grandi potenze sono tutte invischiate. E il campo di battaglia è l’Ucraina. Lì lottano tutti. Se incontrassi Putin gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. E’ un uomo colto. Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare. Mi scrisse Lavrov dicendo grazie ma non è il momento. Putin sa che sono a disposizione. Ma lì ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni. Il campo di battaglia è l’Ucraina. Lì lottano tutti. Questo fa pensare all’industria delle armi. Un tecnico mi diceva: se per un anno non si producessero le armi sarebbe risolto il problema della fame nel mondo. E’ un mercato. Si fa la guerra, si vendono le armi vecchie, si provano le nuove”.
Quanto alla politica interna italiana, nella giornata di oggi, la Presidente del Consiglio Meloni, la quale ha reso noto che interverrà al congresso della Cgil il 17 marzo, ha incontrato a Palazzo Chigi per un bilaterale il Primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu,in vista nella Capitale da ieri.
Dopo l’accoglienza del picchetto d’onore nel cortile interno e , al termine di quasi un’ora di colloquio, la leader e il leader di Governo hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, nella quale la Premier ha dichiarato: “Ci conosciamo e ci stimiamo da tempo: Israele è un partner fondamentale in medio Oriente e al livello globale” , evidenziando poi “il grande lavoro contro l’antisemitismo su cui è impegnato l’esecutivo” e ,annunciando un “incontro intergovernativo per la ripresa di accordi e la descalation tra Israele e Palestina”.
Il Presidente Netanyahu, invece, che in mattinata ha partecipato presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy al Forum economico delle imprese ,ha affermato: “Con l’Italia abbiamo un’amicizia che è di lunga durata e crescente, e credo che stia per assumere una dimensione ancora maggiore. Sono colpito dalla visione e leadership di Meloni e dalla decisione di portare i nostri rapporti ancora più avanti. C’è spazio per una enorme collaborazione e un miglioramento. Sono intenzionato ad accelerare le esportazioni di gas verso l’Europa attraverso l’Italia: ora c’è la partecipazione dell’Eni nel nostro progetto, ma riteniamo di poterle portare ad un livello ancora superiore e a dare una mano all’Italia nel risolvere i problemi relativi alla siccità, come già avvenuto in Israele.Un nuovo incontro sarà programmato tra qualche mese”.
Non sono mancate le contestazioni al Presidente Netanyahu, alla luce delle forti tensioni e della nuova escalation con i palestinesi (l’ultimo attentato da parte di un esponente di Hamas si è verificato a Tel Aviv stamane, causando 3 feriti) a piazza Venezia, infatti, si è svolto unsit-in promosso dalla Comunità palestinese a Roma, il cui presidente, Yousef Salman ha dichiarato: “Siamo in piazza per dire no alla politica criminale del governo più estremista d’Israele. Nel 2022 sono stati assassinati da parte dei soldati, dei coloni israeliani più di 230 palestinesi. Adesso nel giro di due mesi di quest’anno, l’inizio di quest’anno, 78 palestinesi. E quindi chi vuole parlare di pace dovrà parlare della libertà e della giustizia e non esiste la pace senza la giustizia, come non esiste la giustizia senza diritti legittimi del popolo palestinese”.
Altra manifestazione si è svolta a piazzale Santi Apostoli, dove a protestare sono stati invece gli oppositori israeliani al nuovo governo: “Cittadini liberi, non organizzati, preoccupati, in piazza per salvare la democrazia”. Tra le bandiere nazionali e cartelli come “Israele è la mia terra, resti democratica” sono risuonati i cori di contestazione nei confronti del Presidente, anche per via della sua proposta di riforma della giustizia che porrebbe sotto il controllo dell’Esecutivo la Corte suprema.
In merito alla politica economica, in arrivo sul tavolo del Consiglio dei Ministri della prossima settimana il dl delega della Riforma del Fisco, il cui testo è suddiviso in 5 parti e 22 articoli e delega il governo ad adottare, entro 24 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, uno o più decreti legislativi per la “revisione del sistema tributario”.
Al vaglio del Governo, “la piena utilizzazione dei dati, potenziamento dell’analisi del rischio e ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, pur nel rispetto della tutela dei dati personali, per prevenire e ridurre l’evasione ed elusione fiscale” , la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote Iva secondo i criteri posti dalla normativa Ue, tassa piatta incrementale anche per i dipendenti e azzeramento dell’IVA sui beni di prima necessità come pane, pasta , verdura, olio e latte.
Allo studio del Governo, inoltre, vi è un ‘bonus famiglie’ contro il caro energia che potrebbe partire dalla seconda metà dell’anno e che si baserebbe sui consumi, consentendo di incentivare il risparmio energetico. Fonti del Ministero dell’Economia hanno fatto sapere che si attendono le proiezioni di fattibilità dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). Al vaglio del Governo, anche il rinnovo del bonus sociale con le attuali soglie Isee. Per le imprese si studia un credito di imposta modulato sul prezzo del gas, secondo cui verrebbe fissata una soglia oltre la quale lo sconto aumenta, al di sotto non è previsto.
Mentre per il bonus famiglie, in scadenza a fine marzo, i tempi allo studio sarebbero un più lunghi, il rinnovo del bonus sociale e il credito di imposta per le imprese potrebbero scattare già ad aprile.
Infine, secondo il Consiglio di Stato, la nuova proroga delle concessioni balneari, presente nel relativo Dl ,si “pone in frontale contrasto con la direttiva Bolkenstein, e va conseguentemente disapplicata da qualunque organo dello Stato”.
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