di Federica Marengo giovedì 2 marzo 2023
-Nella 371° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi, concentratisi sia sulla regione orientale che su quella meridionale del Paese. Sotto attacco delle forze di Mosca, infatti, Bakhmut, ma anche Zaporizhzhia, dove un edificio residenziale di cinque piani è stato quasi completamente distrutto, causando la morte di 2 persone, mentre 11 persone sono state soccorse e ricoverate in ospedale per esami , 20 persone sono state evacuate e 10 sarebbero disperse.
Un attacco, quello su Zaporizhzhia ( dove ,con un ritardo di un mese sui tempi previsti, una nuova squadra di esperti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha preso il proprio posto nella centrale nucleare) condannato dal Presidente ucraino, Zelensky,che, su Telegram, ha definito il raid dell’esercito russo un “atto di terrore”, affermando, nel suo videomessaggio serale alla popolazione: “Questo Stato terrorista (la Russia) vuole trasformare ogni giorno in un giorno di terrore per il popolo ucraino. Ma il male non prevarrà nella nostra terra. Cacceremo tutti gli occupanti e dovranno rispondere di tutto, le operazioni di soccorso continuano. L’inverno è finito, è stato molto difficile. Ma anche così siamo riusciti a garantire alla popolazione energia e riscaldamento. La minaccia al sistema energetico rimane, ma continua anche il lavoro per riparare i danni. Sulla difesa del Paese dagli attacchi russi, stiamo anche prestando attenzione alle aree in prima linea, quelle città e distretti che sono soggetti a bombardamenti russi ogni giorno e notte. Nikopol e altre comunità nella regione di Dnipropetrovsk, Zaporizhia, Kherson e la regione, la linea del fronte parte del Donbas, di Kharkiv e , delle regioni di Sumy e Chernihiv”.
Un allarme aereo poi, sarebbe risuonato nel pomeriggio, in tutto il territorio dell’Ucraina, per via di Attività dell’aviazione tattica russa segnalata dalla Bielorussia (a nord di Brest), oltre al decollo di caccia MiG-31K dal territorio della Russia.
Sul fronte russo, invece, l’agenzia Ria Novosti, citando i servizi d’emergenza, confermati poi dal portavoce del Cremlino, Peskov, ha fatto sapere che “sabotatori ucraini si sarebbero infiltrati nella regione e che diverse persone sarebbero state prese in ostaggio in un negozio del villaggio di Lyubechan, nella regione russa di Bryank, vicino alla frontiera con l’Ucraina”. Gli 007 russi poi hanno fatto sapere che due sarebbero le persone rimaste uccise nell’attacco, oltre a un bambino ferito leggermente e che la situazione nella città sarebbe sotto controllo delle forze dell’ordine russe, ma che sarebbe stato trovato un gran numero di ordigni esplosivi di vario tipo e che sarebbe in corso lo sminamento.
Una notizia, quest’ultima, smentita dall’ufficio presidenziale ucraino e dal consigliere di Zelensky, Podolyak, che, su Twitter, ha scritto: “La storia del gruppo di sabotatori ucraini in Russia è una classica provocazione deliberata. La Russia vuole spaventare la popolazione per giustificare” l’invasione dell’Ucraina”, mentre il primo ministro ucraino Denis Shmyhal in un’intervista ad Al Arabiya, ha reso noto che “L’Ucraina presenterà una denuncia contro l’Iran alla Corte penale internazionale dell’Aja e insisterà affinché il tribunale esamini la questione della fornitura di droni da parte dell’Iran alla Russia, che Mosca ha utilizzato per attaccare infrastrutture energetiche e civili dell’Ucraina”.
Inoltre, il Viceministro degli Esteri russo Ryabkov, tornando ad accusare Kiev per un attacco con droni su alcune infrastrutture energetiche, uno dei quali ha visto un velivolo senza pilota schiantarsi a non più di cento chilometri da Mosca, ha affermato che “gli attacchi dell’Ucraina con droni contro le basi aeree strategiche russe non sarebbero stati possibili senza l’aiuto degli Stati Uniti ,compresa la selezione degli obiettivi, la fornitura di intelligence e assistenza di altro tipo” e che il “crescente coinvolgimento degli USA e della Nato nel conflitto porta la rischio di uno scontro militare diretto tra potenze nucleari con conseguenze catastrofiche”.
Accuse, quelle mosse agli USA, smentite dal portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, che ha dichiarato: “Non siamo in guerra con la Russia e le affermazioni che sostengono che abbiamo aiutato l’Ucraina” negli attacchi con droni a basi aeree strategiche russe sono “totalmente prive di senso”.
Il rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Ulyanov, infine, in un’intervista all’agenzia russa Tass, ha invitato il segretariato dell’AIEA “a vigilare sulle informazioni relative allo stoccaggio di armi occidentali da parte di Kiev nei territori delle centrali nucleari”.
Sul fronte diplomatico, invece, si è tenuto in India, a New Delhi, il G20 dei ministri degli Esteri,nel quale il ministro russo Lavrov, a margine del summit, ha incontrato l’omologo cinese, Qin Gang, rendendo noto poi un comunicato congiunto in cui si è evidenziato che Russia e Cina “respingono unanimemente i tentativi di interferire negli affari interni di altri Paesi e di imporre approcci unilaterali attraverso il ricatto e le minacce”. Sulla crisi ucraina, la Cina,ha chiesto sforzi congiunti per sostenere gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, sollecitando “soluzioni politiche” e opponendosi al sabotaggio dei colloqui di pace, ai doppi standard e a sanzioni e pressioni”.
Secondo una nota di Pechino, il ministro degli Esteri Quin Gang, ha evidenziato che il suo Paese “sostiene tutti gli sforzi per promuovere i colloqui di pace e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso”, mentre il ministro degli Esteri, Lavrov “ha apprezzato la posizione obiettiva e corretta e il ruolo costruttivo della Cina, affermando che “la Russia è sempre stata aperta ai negoziati e al dialogo”. Pechino e Mosca, quindi, hanno firmato il piano di consultazione 2023 tra i ministeri degli Esteri cinese e russo.
Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, poi ha evidenziato: “L’Occidente “seppellisce spudoratamente l'”accordo sul grano. Ci sono evidenti ostacoli all’esportazione di prodotti agricoli russi in tutto il mondo, indipendentemente da come l’Ue cerchi di convincere tutti del contrario” e , rispondendo a una domanda di un cronista italiano sulla posizione del Presidente di FI, Berlusconi, riguardo alla guerra in Ucraina, ha affermato: “Sentiamo le valutazioni e le dichiarazioni di tanti leader internazionali e politici con esperienza. Ovviamente, Silvio Berlusconi è uno di loro. È un uomo ragionevole che non cerca di dipingere tutto in bianco e nero, non cerca di intensificare tensioni nel mondo sotto lo slogan della lotta della democrazia contro l’autocrazia. Berlusconi comprende la necessità di risolvere i problemi da cui dipende la nostra vita”.
Niente firma di Cina (che però ha ribadito la volontà di rivestire un ruolo costruttivo, da mediatrice tra le parti per il raggiungimento di un accordo di pace) e Russia, invece, alla dichiarazione finale del G20 in merito alla guerra in Ucraina, in cui si chiede il ritiro dal Paese, con il ministro degli Esteri indiano, Jaishankar, che ha dichiarato: “Se avessimo avuto un perfetto incontro di vedute su tutte le questioni, ci sarebbe stata una dichiarazione collettiva ; i membri si sono trovati d’accordo sulla maggior parte delle questioni che riguardano le preoccupazioni dei Paesi meno sviluppati, come il rafforzamento del multilateralismo, la promozione della sicurezza alimentare ed energetica, il cambiamento climatico, le questioni di genere e la lotta al terrorismo”.
Al termine del G20 a New Delhi, il segretario di Stato USA ,Blinken , nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato di avere avuto un breve incontro non previsto con il ministro degli Esteri russo Lavrov, nel quale avrebbe chiesto a quest’ultimo di “porre fine all’aggressione ingiusta all’Ucraina” e di “lavorare a un pace durevole”, aggiungendo che il Presidente russo Putin “non ha mai mostrato interesse per la pace”.
Immediato, il commento della portavoce del Ministero degli Esteri Zakharova, che ha dichiarato al riguardo: “Sergey Lavrov e Anthony Blinken hanno parlato “in movimento” alla seconda sessione della riunione dei ministri degli Esteri del G20 in India. Non si è trattato di un vero bilaterale ma ci sono stati contatti. Blinken ha chiesto un contatto con Lavrov. Lungo la strada, nell’ambito della seconda sessione dei venti, ha parlato Sergey Viktorovich. Non ci sono state trattative, riunioni e così via “.
In merito alle tensioni in Moldavia, invece, dopo il tentativo di assalto al Governo da parte dei filorussi, il Parlamento della Moldova ha approvato una dichiarazione di condanna dell’invasione russa dell’Ucraina, con 55 voti favorevoli sui 101 deputati presenti, nella quale si afferma che: “L’ invasione russa è iniziata nel 2014 con l’occupazione della Crimea” e si chiede “il ritiro di tutte le truppe russe dall’Ucraina. Inoltre, l’invasione del febbraio scorso viene definita “una guerra di aggressione illegale, non provocata e priva di qualsiasi fondamento” e che viola i principi del diritto internazionale”. La Moldova poi accusa Mosca di “avere intenzione di rovesciare il suo governo filoeuropeo, mentre la Russia afferma che sia Chsinau che Kiev alimentano l’instabilità nella regione separatista della Transnistria, i cui sono dispiegati 1.500 soldati russi”.
Proprio in Moldova , stamane, si è recato il commissario Ue alla Giustizia Reynders per una serie di incontri , a partire da quello con la presidente Maia Sandu, alla quale è stato ribadito il “pieno sostegno” di Bruxelles per “una riforma sostenibile del sistema giudiziario, la lotta alla corruzione e l’influenza degli oligarchi nel Paese”.
In ultimo, riguardo alle sanzioni UE a Mosca, secondo il Financial Times, “l’Occidente sarebbe in pressing sugli Emirati Arabi Uniti per la sospensione delle esportazioni di beni essenziali alla Russia, nel tentativo si far mancare all’esercito russo i componenti necessari per sostenere la guerra in ucraina”, e, secondo quanto riferito all’Ansa da una fonte diplomatica, “la proposta Ue sulla fornitura di munizioni all’Ucraina avrebbe sollevato qualche dubbio tra i 27 Paesi membri e desterebbe qualche preoccupazione la nozione di rimborso “variabile” per chi fornisce munizioni per primo”.
Inoltre, vi sarebbero “perplessità sul ruolo dell’Agenzia Europea per la Difesa (EDA) come ‘regista’ degli acquisti congiunti per stimolare la produzione dell’industria europea e sulle risorse, non ritenute adeguate, fatto che determinerà un rifinanziamento” dell’EPF e nuovi stanziamenti per l’EDA, al momento però non ancora individuati”.
Quanto alla politica interna ed estera italiana, la Presidente del Consiglio Meloni, ha preso parte stamane al G20 dei Ministri degli Esteri a New Delhi, in India, nel settantacinquesimo anniversario delle relazioni bilaterali tra i due Paesi. Accolta al suo arrivo nel Palazzo Residenziale dal Premier Modi, successivamente ha reso omaggio al memoriale di Ghandi Raj Ghat, lasciando un messaggio sul libro d’onore: “‘Vi sono al mondo pochi esempi d’un uomo che, solo, abbia compiuto la resurrezione del proprio Paese con la forza del pensiero e la dedizione estrema durata tutta la vita’. Così il grande Mahatma Gandhi parlava di Giuseppe Mazzini, uno dei padri del Risorgimento italiano, fonte d’ispirazione anche per quello indiano. Due patrioti che con le loro azioni e le loro opere hanno indicato il cammino ai nostri popoli. Italia e India, civiltà millenarie che hanno combattuto per la loro indipendenza e sono oggi unite nella difesa della democrazia e della libertà”.
Quindi, il bilaterale con il Presidente Modi e le dichiarazioni congiunte.
La Premier Meloni, ricordando le relazioni solide e gli scambi commerciali record tra i due Paesi e, sottolineando la necessità di rafforzare la cooperazione nella difesa e nella sicurezza energetica e ,di dare impulso alla partnership tra i due Paesi, ha affermato: “Modi conosce la posizione italiana di pieno sostegno all’Ucraina. Condividiamo l’auspicio che l’India, in qualità di presidente del G20, possa avere un ruolo per facilitare un percorso verso la cessazione delle ostilità e una pace giusta”, seguita dal Presidente Modi, che ha detto: “Sin dall’inizio del conflitto ucraino l’India ha detto che la questione si può risolvere solo con dialogo e diplomazia: l’India è prontissima a contribuire a qualsiasi progetto per la pace”.
Nel pomeriggio, si è poi recata in visita di cortesia dalla presidente della Repubblica indiana Droupadi Murmu e , alle 18:30 (le 14 italiane) al Taj Palace dove ha tenuto il suo intervento per l’inaugurazione del Raisina Dialogue.
Nel suo discorso, la Presidente del Consiglio, ha sottolineato: “Nei primi mesi del mio mandato ho dato priorità a sviluppare partnership paritarie sull’energia: l’Italia lavora per essere il ponte tra Mediterraneo, Africa ed Europa. I Paesi produttori dovrebbero trovare vantaggi dalle loro risorse”, soffermandosi poi sulla guerra in Ucraina (Italia e India ,nelle Conclusioni del G20, hanno chiesto la cessazione delle ostilità): “Qui non sono solo in ballo gli interessi europei ma i valori del resto del mondo: non possiamo stare fermi davanti alla provocazione al cuore della Carta dell’Onu. Non possiamo sottostare alla legge del più forte. Non alimentiamo la falsa metafora di un mondo diviso, l’Occidente contro il Resto. L’incrollabile unità di fronte alla crescente minaccia alla pace e alla stabilità internazionale va ben oltre l’interesse occidentale, è un interesse comune. Questo è, credo, un messaggio chiave che potrebbe emergere dalla Presidenza indiana del G20, così come dal Raisina Dialogue. L’aggressione russa dell’Ucraina ha messo a rischio la sicurezza mondiale basata sul diritto internazionale. Nel viaggio a Kiev “ho visto con i miei occhi la dura realtà. La guerra è una guerra in Europa. L’attacco russo non è semplicemente un attacco di guerra, non possiamo consentire che le fondamenta del diritto internazionale siano minacciate”.
Poi, sulla transizione energetica e il contrasto al cambiamento climatico, ha evidenziato: “Siamo in un momento chiave per la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico: tutti dobbiamo contribuire con compiti e responsabilità diverse. Dobbiamo farlo tenendo conto delle nostre responsabilità verso le generazioni future, ma anche verso i nostri cittadini di oggi, e dobbiamo farlo in modo equilibrato: ogni Paese deve fare la sua parte. In caso contrario, si avrebbero profondi impatti sull’umanità in tutto il mondo, direttamente, attraverso carenze alimentari, siccità, eventi meteorologici estremi e altri disastri, ma anche indirettamente, attraverso nuovi conflitti derivanti da migrazioni indotte dal clima e controversie transfrontaliere sulle scarse risorse. La nostra capacità di lavorare insieme su energie rinnovabili, idrogeno verde, circolarità e transizioni gemelle determinerà il nostro successo. E richiede un ordine internazionale funzionante”.
Quindi, in conclusione, la Premier, ha affermato: “Siamo affrontando una tempesta. Una terribile tempesta, che sta rendendo difficile la navigazione alle nostre navi, tra venti a traverso e onde violente che si infrangono sulla risacca. La paura si è insinuata nei loro equipaggi e anche i velisti più esperti hanno difficoltà a prendere le giuste decisioni. Chi sta a poppa, con la responsabilità dei propri equipaggi e delle proprie navi, può fare la differenza. Questa è precisamente la scelta che, come leader, abbiamo davanti a noi: o ondeggiare in acque turbolente o guidare le nostre navi verso la sicurezza di un porto amico. La nostra bussola è il nostro sforzo comune, per proteggere i valori umani condivisi che costituiscono la base della nostra convivenza”.
Presente al G20 dei ministri degli Esteri in India, anche il Vicepremier e titolare della Farnesina Tajani, che , su Twitter, alla vigilia del summit, ha scritto: “A New Delhi per il vertice dei ministri degli Esteri del G20. Transizione energetica, trasformazione tecnologica, sicurezza alimentare ed energetica, immigrazione. L’Italia vuole essere protagonista delle sfide globali”.
Nel corso del G20, il Vicepremier e ministro Tajani ha poi tenuto un incontro con il Ministro del Commercio e dell’Industria indiano Piyush Goyal, con il quale ha parlato di partenariato strategico, focalizzato nei campi difesa, spazio e cybersicurezza e del rilancio dei negoziati su commercio e investimenti, a supporto delle imprese italiane presenti in India.
Intanto, in Italia, mentre non si placano le polemiche tra Maggioranza e Opposizione sul naufragio di migranti avvenuto domenica scorsa sulle coste crotonesi, con Pd, M5S, AVS e Terzo Polo (Azione-Italia Viva) che hanno chiesto le dimissioni del ministro degli Interni Piantedosi, che riferirà alle Camere sull’accaduto il 7 e 8 marzo (le Opposizioni hanno sollecitato anche il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, con delega alla Guardia Costiera , Salvini, affinché riferisca in Parlamento), il Presidente della Repubblica Mattarella ,si è recato stamane a Cutro, dapprima a far visita ai 16 superstiti del naufragio ancora ricoverati in ospedale , cui ha assicurato pieno sostegno e , poi, presso il PalaMilone dov’è stata allestita la camera ardente dei 67 migranti ritrovati, tra cui dei bambini, (ma i disperi sarebbero un centinaio). Più tardi, hanno reso omaggio alle vittime del naufragio anche una delegazione del Pd, guidata dalla neo-segretaria Schlein e del M5S.
In merito alle indagini aperte dalla Procura di Crotone, confermato il fermo dei tre scafisti e aperto un altro fascicolo d’indagine senza ipotesi di reato e contro ignoti che riguarda la catena dei soccorsi al barcone di migranti. La decisione sarebbe stata presa per consentire di delegare i Carabinieri ad acquisire gli atti sulla vicenda da Capitaneria di porto e Guardia di finanza. È presumibile che una volta analizzate le carte, la Procura decida se aprire un fascicolo specifico ipotizzando un reato e individuando eventuali indagati.
A Roma, invece, sul fronte dei lavori parlamentari, via libera definitivo della Camera al Dl Ilva con 144 voti a favore, 103 contrari e 16 astenuti, mentre la Conferenza delle Regioni ha approvato il progetto di legge Calderoli sull’Autonomia, dando il via all’iter.
Sul fronte economico, invece, l’Istituto Nazionale di Statistica, ha reso noti i dati sulla disoccupazione ,che a gennaio è salita al 7,9% (+0,1 punti percentuali) , con il tasso più alto registrato tra i giovani (22,9%, pari a +0,7 punti percentuali). Sceso, poi, il tasso di inattività a 33,9%. Gli occupati, ammontano a 23,3 milioni.
Il carrello della spesa, a febbraio, è risultato più alto con l’inflazione al 13%, rispetto al 12% di gennaio : in aumento i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In calo per l’area Euro, all’8,5% (-0,1% rispetto a gennaio), secondo la stima Eurostat.
Continua poi, secondo quanto comunicato da Arera l’Autorità pubblica che fissa le tariffe energetiche sui mercati protetti, il calo della bolletta del gas per le famiglie ancora in tutela.
La tariffa di febbraio scende a 86,45 centesimi di euro al metro cubo, il 13% in meno rispetto a quella di gennaio, che già aveva visto una decisa riduzione. A febbraio, il prezzo medio del Psv (prezzo sul mercato all’ingrosso) è stato di 56,87 euro al Megawattora.
Infine, la Presidente della Banca Centrale Europea ,Lagarde ha reso noto che l’Eurotower non esclude un altro rialzo dei tassi oltre quello di mezzo punto previsto fra due settimane.
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