di Federica Marengo giovedì 23 febbraio 2023
-Nella 365°giornata di guerra in Ucraina, all’indomani della revoca da parte del Presidente russo Putin del decreto del 2012 in cui si metteva tra gli obiettivi la “soluzione del problema della Transnistria” (regione separatista filo-russa) basandosi “sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale”, il ministro della Difesa russo, via Telegram, ha accusato le forze ucraine di preparare una provocazione armata in Transnistria: “Secondo le informazioni disponibili, il regime di Kiev sta tramando una provocazione armata contro la Repubblica moldava di Pridnestrovia (nota anche come Transnistria, ndr) nel prossimo futuro, che sarà condotta da unità delle Forze armate ucraine, comprese quelle che coinvolgono la formazione nazionalista Azov. Il pretesto per l’invasione sarà un attacco inscenato da presunte forze russe dal territorio della Transnistria. A questo scopo, i sabotatori ucraini coinvolti nella messinscena dell’invasione saranno travestiti da personale militare della Federazione Russa. Il Ministero della Difesa russo sta monitorando attentamente la situazione al confine dell’Ucraina con la Repubblica Moldava di Pridnestrovia ed è pronto a rispondere a qualsiasi cambiamento della situazione”.
Accuse, quelle mosse dal Cremlino di una pianificazione di un’azione militare contro la Transnistria, da parte dell’Ucraina, subito smentite dalla Moldavia in un messaggio pubblicato sul canale Telegram ufficiale del governo moldavo, che ha chiarito e precisato: “Invitiamo alla calma e invitiamo la popolazione a seguire le fonti ufficiali e credibili della Repubblica di Moldavia. Le nostre istituzioni collaborano con i partner stranieri e in caso di pericolo per il Paese informeranno il pubblico senza indugio”.
In merito, il consigliere del Presidente ucraino Podolyak, ai microfoni di Rai News24, ha detto: “L’Ucraina sta dimostrando che liberà non è una parola: per essa devi combattere. La Russia vuole provocare la crisi politica, far nascere proteste a Chisinau, accendere conflitti interni dentro la Moldavia. Abbiamo avvisato il governo di Chisinau della nostra posizione. Così Mosca vuole distogliere l’attenzione dal conflitto in Ucraina”.
Intanto, il Presidente russo Putin, è tornato a parlare stamane, pronunciando un discorso in occasione della festività russa del Difensore della Patria , alla vigilia del primo anniversario della invasione dell’Ucraina, nel quale, confermata la sospensione del trattato bilaterale sul controllo delle armi nucleari con gli Stati Uniti (New Start), ha dichiarato: “La Russia manterrà una maggiore attenzione sul potenziamento delle sue forze nucleari. Come prima, presteremo maggiore attenzione al rafforzamento della triade nucleare, per la prima volta quest’anno verranno schierati i missili balistici intercontinentali Sarmat, un’arma in grado di trasportare più testate nucleari. Continueremo la produzione di massa di sistemi Kinzhal ipersonici per aria e avvieremo le forniture di massa di missili ipersonici Zircon su mare”.
Proprio in relazione al rafforzamento degli armamenti da parte di Mosca, il Capo di Stato Maggiore della Marina militare italiana, Credendio, in audizione alla Commissione Difesa della Camera, ha spiegato: “Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza della guerra in Ucraina si sono riverberati ancora una volta sul mare e sono l’aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della guerra fredda. Il numero di navi russe nel Mediterraneo è aumentato, un numero alto che non è una minaccia diretta al territorio nazionale ma aumenta tantissimo la tensione. I russi hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale nel Mediterraneo e prima era evidente solo nel Baltico. Il rischio di incidente è possibile e quando c’è un incidente di questa natura non si sa mai dove si può andare a finire. Nel Mediterraneo, molto affollato, c’è un equilibrio instabile. Non si erano mai visti quattro gruppi portaerei alleati nel Mediterraneo: italiano, francese, americano e la nave anfibio spagnola. I russi arrivano fino allo Jonio senza problemi, fanno puntate verso lo Jonio con un gruppo navale di tre navi moderne. La nave più moderna è la russa, che in questo momento è in Sudafrica e ha imbarcato i missili ipersonici: non sappiamo se siano efficaci o meno, questo lo vedremo, ma la nave entrerà nel Mediterraneo. I russi dicono che sarà la più moderna al mondo. La situazione è complessa e turbolenta, il rischio di incidenti è alto”.
Dagli USA, poi, il Segretario generale della Nato, Stoltenberg, che ha rilasciato un’intervista all’Ap, citata dal Guardian, nonostante le smentite della Cina e di Mosca, ha lanciato un nuovo allarme sulla Cina, in quanto vi sarebbero “alcuni segnali che Pechino avrebbe piani per supportare la Russia nell’invasione dell’Ucraina” e ha fatto appello alla Cina perché “desista dai suoi piani”, in quanto ,appoggiare una guerra illegale, costituirebbe una violazione del diritto internazionale”.
A New York, invece, nella giornata di oggi, l’Assemblea Onu voterà la bozza di risoluzione in cui si evidenzia “la necessità di raggiungere, al più presto, una pace completa, giusta e durevole in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite“, ribadendo “l’impegno per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” e, chiedendo “la cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze militari di Mosca”. Circa 20, i Paesi iscritti a parlare, tra cui Francia, Germania e Cina. A preoccupare il blocco dei Paesi a favore, la possibilità che l’India voti no, insieme al Mali, dividendo così il fronte dei Paesi africani, mentre la Cina dovrebbe astenersi.
Presente per l’Italia, al Palazzo di Vetro, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, che avrà dei bilaterali con alcuni Paesi come Francia e Spagna.
A Kiev, il Presidente ucraino Zelensky, che domani, primo anniversario della guerra in Ucraina, terrà una conferenza stampa dal tema: “Un anno di invincibilità”, ha incontrato il Premier spagnolo Sanchez , recatosi nel Paese per l’occasione e che ha visitato le città simbolo degli orrori compiuti dalle forze russe di Bucha e Irpin.
Sanchez ha quindi ribadito il sostegno all’Ucraina e al suo popolo “finché la pace non tornerà in Europa”, mentre la ministra della Difesa spagnola Robles ha annunciato che “La consegna di sei carri armati Leopard all’Ucraina da parte della Spagna potrebbe avvenire a fine marzo-inizio aprile: tale consegna dovrà avvenire di comune accordo con gli alleati e solo una volta terminata la “messa a punto” dei carri e la formazione dei militari ucraini per il loro uso”, cui potrebbero aggiungersi,” se necessario, un numero maggiore di tank”.
Previsto anche l’arrivo di carri armati Leopard dalla Finlandia e droni dall’Australia, sebbene il Presidente Zelensky e il ministro degli Esteri Kuleba abbiano ribadito agli alleati la loro richiesta di caccia e armi a lunga gittata, con quest’ultimo che , in un’intervista a “Sky News”, ha sottolineato: “Kiev non utilizzerà eventuali aerei da combattimento forniti dall’Occidente per colpire obiettivi all’interno della Russia.
Stiamo usando le armi che riceviamo dai partner per colpire la Russia nei territori occupati dell’Ucraina. L’Ucraina ha bisogno dei caccia per porre fine alla guerra e respingere la Russia oltre i suoi confini orientali. Possiamo garantire che useremo armi occidentali per liberare i territori ucraini”.
Il Presidente Zelensky, poi, nel corso della conferenza stampa congiunta con il Premier spagnolo Sanchenz, ha dichiarato che: “Non abbiamo esaminato il piano di pace cinese, ma vediamo con favore un incontro tra Ucraina e Cina. Vorremmo incontrare la Cina”. Cina, dalla quale, tramite il capo della diplomazia del Pc cinese, Wang Yi, è arrivato il monito rivolto alla Ue di avere un ruolo più attivo per la pace”.
Sul fronte degli aiuti economici all’Ucraina, secondo quanto riportato da Bloomberg, a conclusione del meeting del G7 finanze a Bangalore, i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali hanno deciso di aumentare a 39 miliardi di dollari gli aiuti all’Ucraina ed esortano il Fondo monetario internazionale a portare a termine i lavori per un programma di assistenza a Kiev entro fine marzo.
La Commissione UE, invece, secondo quanto riportato in una nota dello stesso esecutivo europeo, ha proposto di prorogare di un anno la sospensione dei dazi all’importazione, dei contingenti e delle misure di difesa commerciale (“misure commerciali autonome”) per le esportazioni ucraine in Ue, con l’obiettivo di “alleviare la difficile situazione in cui si sono venuti a trovare i produttori e gli esportatori ucraini a seguito della guerra” e di “sostenere l’Ucraina tenendo conto anche degli interessi dell’industria dell’Ue”.
“Sicuro che l’Ucraina trionferà sul terrore russo” ,il Presidente ucraino Zelensky, in un messaggio su Telegram ,ha scritto: “Non ci siamo spezzati, abbiamo superato molti ostacoli e vinceremo. Inchioderemo alle loro responsabilità tutti coloro che hanno portato il Male, questa guerra nella nostra terra, il terrore, le uccisioni, le torture, i saccheggi. La Russia ha scelto la strada dell’assassinio, la strada del terrore e della tortura, dei saccheggi: ci sarà una responsabilità di Stato per tutto questo terrore”.
Riguardo ai combattimenti, nella nottata e nella giornata di oggi, sono proseguiti i bombardamenti russi ,concentratisi sulle regioni nord-orientali del Paese. Colpita , infatti, Bakhmut, nel Donbass, mentre forti esplosioni sono state avvertite nella parte occidentale della capitale Kiev.
Secondo il Vice capo della direzione operativa principale dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, il generale di brigata Gromov, in totale, dall’inizio di un’invasione, la Russia ha lanciato quasi cinquemila missili e quasi 3.500 attacchi aerei contro l’Ucraina.
Quanto alla politica interna italiana, stamane, la Presidente del Consiglio Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi le visite dei neo-eletti Presidenti delle Regioni Lombardia e Lazio, Fontana (al suo secondo mandato) e Rocca, entrambi sostenuti dalla coalizione di centrodestra ,per complimentarsi con loro per il risultato elettorale. L’incontro è stato poi commentato sui suoi profili social dalla stessa Premier: “Oggi ho incontrato a Palazzo Chigi il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, ai quali ho rinnovato le congratulazioni per la vittoria ottenuta alle recenti elezioni e formulato i migliori auguri di buon lavoro”.
Nel pomeriggio, sempre a Palazzo Chigi, si è tenuto il Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno, la ratifica e l’esecuzione di alcuni Dl delega e decreti, tra cui: il Dl per la protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina con lo stanziamento di oltre 360 milioni di euro e il Decreto per la revisione del sistema degli incentivi alle imprese, in merito al quale il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, ha spiegato. “Sono quasi 2.000 gli incentivi nazionali e regionali, tra loro difficilmente compatibili: agiremo per disboscare, razionalizzare, omogeneizzare e renderli duraturi nel tempo”. Costituita poi, su richiesta del ministro per la Protezione civile, Musumeci, una task force per l’emergenza siccità e fissate le date per le prossime elezioni : il 14 e 15 maggio, si voterà in circa 800 Comuni.
Intanto, al Ministero dell’Economia, si è tenuto un nuovo incontro con le associazioni delle banche, dei costruttori, Cassa depositi e prestiti, Sace, Agenzia delle Entrate per discutere delle modifiche al Dl che prevede la sospensione del meccanismo della cessione dei crediti di bonus e Superbonus edilizi, approdato stamane alla Camera e della misura per disincagliare 19 miliardi di crediti.
A tal riguardo, non vi sarebbe ancora un accordo in quanto l’Ance, l’Associazione Nazionale dei costruttori ,ha chiesto che, per accelerare i tempi, si ricorra oltre all’uso degli F24, alle partecipate, mentre Confartigianato auspica l’intervento di un acquirente pubblico come Cassa depositi e prestiti.
Le associazioni delle banche e il Ministero dell’Economia, intanto, lavorano a far quadrare i conti sulla capienza fiscale residua delle banche e , nella prossima settimana, si avrà un quadro più chiaro anche sul peso dei crediti sul deficit.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece, via libera definitivo del Senato al Dl Ong, con 84 voti favorevoli e 61 contrari, e della Camera al Dl Milleproroghe ,con 142 voti favorevoli, 40 contrari.
Al centro del dibattito politico, invece, la lettera inviata agli studenti dalla Preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, in seguito agli scontri davanti al liceo Michelangiolo avvenuti il 18 febbraio , quando due studenti del Collettivo sono stati colpiti da sei ragazzi di Azione studentesca (movimento studentesco legato all’area dell’ estrema destra) esterni alla scuola.
In un passaggio della lettera aperta sul caso ,inviata a studenti, genitori e personale Ata della scuola, si legge : “Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. ’Odio gli indifferenti’ diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee”.
In merito, è intervenuto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara,che ha ricevuto minacce sui social su cui sta indagando la Digos, sottolineando: “È una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il fascismo o con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure. Pensare che ci sia un rischio fascista è ridicolo. Trovo ci sia sempre più un attacco alla libertà di opinione e un alzare i toni trasformando la polemica in una campagna di odio, delegittimazione e falsificazione talvolta della realtà. Chiedo ai partiti dell’opposizione maggiore responsabilità”.
Nuove frizioni, dunque, tra Maggioranza e Opposizioni, con queste ultime critiche nei confronti del Ministro dell’Istruzione e del Merito, cui hanno chiesto di dimettersi , per via del suo riferimento a future misure disciplinari nei confronti della Preside (il ministro Valditara ha poi chiarito via Twitter che “non ha annunciato e non ha parlato di sanzioni contro la preside”).
A ciò si aggiungono le tensioni sulla guerra in Ucraina e sull’ipotesi di un settimo decreto sull’invio di armi, che trova la contrarietà del M5S e di AVSI, mentre nella Maggioranza, Forza Italia e Lega, pur confermando la necessità di sostenere l’aiuto militare a Kiev, sollecitano l’apertura di una via diplomatica e di negoziati per la pace.
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