di Federica Marengo lunedì 20 febbraio 2023
-Nella 361° giornata di guerra in Ucraina, il Presidente USA, Biden si è recato sorpresa a Kiev, in Ucraina ,per incontrare il Presidente ucraino Zelensky, alla vigilia del primo anniversario dell’invasione da parte della Russia e nella giornata della memoria per le vittime della protesta di piazza che nel 2013-2014 rovesciò il governo filorusso del Presidente Yanukovich e nella quale morirono 106 persone.
Secondo quanto reso noto dalla CNN, il numero uno della Casa Bianca sarebbe partito a bordo dell’Air Force One e avrebbe raggiunto l’Ucraina in treno dal confine con la Polonia, il tutto in gran segreto per questioni di sicurezza.
Quindi, accolto dal Presidente ucraino Zelensky, accompagnati dal suono della sirena anti-aerea, scattata a fronte del decollo di un caccia dalla Bielorussia, hanno raggiunto a piedi la soglia del monastero ortodosso di San Michele, nel centro di Kiev, emblema della resistenza ucraina contro la Russia a partire dal 2013 , dove all’esterno, lungo un muro, in segno di omaggio, sono iscritti i nomi con le fotografie dei caduti ucraini di Euromaidan e dove questi ultimi sono stati omaggiati con la deposizione di una corona di fiori, cui è seguito un abbraccio tra i due Presidenti.
Poi, la conferenza stampa congiunta, in cui il Presidente USA Biden ha ricordato la notte che segnò l’inizio della guerra con l’invasione della Russia, il 24 febbraio di un anno fa, e la telefonata nella quale gli USA espressero da subito il proprio sostegno e quello del mondo intero all’Ucraina.
A seguire, il Presidente ucraino Zelensky ha definito la visita del Presidente Biden “simbolica” e, insieme, “la più importante nell’intera storia delle relazioni tra Ucraina e gli Stati Uniti”e il colloquio avuto con Biden “molto fruttuoso e cruciale”.
Quanto alla Russia, Zelensky, ha sottolineato che quest’ultima “non ha possibilità di vincere” e ha auspicato che “il 2023 diventi un anno di vittoria, in cui il mondo democratico vinca in questa battaglia storica”, dicendosi certo che “i risultati della sua visita di dicembre a Washington e della visita del Presidente Biden di oggi si riflettano sul campo di battaglia” e che “l’Ucraina raggiungerà risultati storici con l’aiuto della comunità internazionale e degli Stati Uniti”.
Il Presidente USA Biden, ha quindi evidenziato che: “Nonostante i tanti disaccordi, anche nell’ambito del Congresso c’è “unità” ovvero un significativo accordo nel sostegno all’Ucraina. Non è solo una questione che riguarda la libertà, è una questione di democrazia nel suo significato più ampio e generale. Putin ha lanciato la sua invasione quasi un anno fa, pensava che l’Ucraina fosse debole e che l’Occidente fosse diviso. Pensava di poter avere le meglio su di noi. Ma si sbagliava di grosso. La Russia voleva cancellare l’Ucraina dalle mappe ma sta fallendo, l’esercito russo sta perdendo i territori una volta occupati, i soldati stanno scappando non solo dall’esercito ma dalla Russia stessa. Noi siamo rimasti uniti, la Nato è rimasta insieme, Putin non ci ha diviso, pensava di poterci sconfiggere ma credo che ora non lo pensi più… Solo Dio sa cosa sta pensando”.
Infine, Biden, che domani sarà in Polonia, dove terrà un discorso, ha annunciato il varo di un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina da mezzo miliardo di dollari di assistenza aggiuntiva e anche militare, che includerà equipaggiamenti, munizioni di artiglieria , Javelin e Howitzers e armi a lungo raggio, cui si aggiungeranno altre sanzioni contro Mosca, e ha affermato in modo perentorio: “Siamo qui per restare, non ce ne andremo. A quasi un anno dall’inizio della guerra ,ho pensato che fosse cruciale chiarire che non c’è alcun dubbio sul nostro sostegno all’Ucraina. Il popolo ucraino ha combattuto come pochi popoli hanno fatto nella storia”.
Immediata, la reazione di Mosca, con il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex Presidente, Medvedev, che su Telegram, rivelando che il viaggio del Presidente Usa, Biden è stato autorizzato da Mosca e dunque comunicato preventivamente per evitare incidenti, ha scritto: “Biden, avendo ricevuto in precedenza garanzie di sicurezza, è finalmente andato a Kiev. Ha promesso molte armi e ha giurato fedeltà al regime neonazista fino alla tomba”, riecheggiato dal politologo Sergei Markov, considerato vicino al Presidente russo Putin, che domani terrà un discorso alla Duma , la Camera bassa del Parlamento russo, sull’ “operazione militare speciale”, partita un anno fa, che ha sottolineato: “Biden è volato a Kiev. Putin, attraverso canali segreti, su richiesta di Washington, ha dato garanzie di sicurezza per la sua visita a Kiev. Ma Zelensky ha dato l’ordine di attivare deliberatamente un falso allarme antiaereo”.
Intanto, sempre sul fronte diplomatico, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha replicato all’accusa lanciata ieri dal segretario di Stato USA, Blinken, in un’intervista alla Cbs news, e, ventilata anche dall’Alto rappresentante per la politica estera della UE, Borrell, secondo cui Pechino sarebbe in procinto di inviare armamenti alla Russia, precisando: “Gli Stati Uniti devono smettere di scaricare la colpa e diffondere false affermazioni. Quelli chenon smettono di fornire armi al campo di battaglia sono gli Stati Uniti, non la Cina. Gli Stati Uniti non sono qualificati per dare ordini alla Cina e non accetteremo mai che gli Stati Uniti puntino il dito sulle relazioni Cina-Russia, né tanto meno che esercitino coercizione e pressione”.
Nella giornata di domani, il Capo della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi, terminato il suo tour europeo con le visite in Francia, Italia e Ungheria ,sarà a Mosca dove illustrerà al Presidente russo Putin il piano di pace proposto dal Presidente Xi Jinping.
A Bruxelles, invece, si è tenuto il Consiglio degli Affari Esteri,nel quale si è parlato di guerra in Ucraina e delle forniture militari all’Ucraina e al quale ha partecipato per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, che al termine della riunione, auspicando che la Cina, il cui Presidente Xi Jinping ha annunciato la presentazione a giorni di una proposta di pace, si faccia mediatrice per un cessate il fuoco con Mosca, ha dichiarato ai cronisti: “Durante il Consiglio Esteri si è parlato della questione dell’invio di munizioni all’Ucraina, è stato chiesto ai vari Paesi di anticiparle, ma si può anche fare attraverso degli appalti: è un problema che l’Alto Rappresentante ha sollevato, e che affronteremo con i ministri della Difesa; vedremo come poter sostenere nel modo migliore l’Ucraina. In Italia, noi abbiamo naturalmente il voto del Parlamento che autorizza il governo italiano a inviare materiale anche militare; è il sesto pacchetto in fase di perfezionamento dell’invio. Abbiamo informato il Copasir insieme al ministro Crosetto, quindi è tutto perfezionato, è già stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto. Il materiale sta arrivando, poi il sistema Samp di difesa antiaerea arriverà quanto prima in Ucraina; dobbiamo farlo insieme ai francesi, quindi ci vorrà ancora qualche settimana”.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, poi, ha anche fatto sapere che al centro del prossimo Consiglio degli Affari Esteri, porrà la questione dell’aumento delle partenze di migranti dalla Tunisia.
Riguardo alla situazione sul campo, sono proseguiti nella notte scorsa gli allarmi anti-arei e i bombardamenti russi, in particolare sulla regione nord-orientale del Donbass, da dove, secondo alcuni analisti, sarebbe già iniziata la nuova offensiva di Mosca, attesa per la primavera.
Quanto alla situazione politica italiana estera e interna, la Presidente del Consiglio Meloni, dopo aver omaggiato il personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, nella Giornata ad essi dedicata, a tre anni dallo scoppio della pandemia di Covid19 con la diagnosi del primo paziente nella città di Codogno, si è recata a Varsavia, in Polonia, per incontrare il Premier Marawiecki, con il quale, a seguire, ha tenuto una conferenza stampa congiunta, nella quale, toccando diversi temi, dalla guerra in Ucraina alla questione immigrazione, passando per gli aiuti di Stato alle imprese, ha dichiarato: “Vogliamo un Europa che sia un gigante politico e non un gigante burocratico. Con Morawiecki c’è una amicizia personale che portiamo avanti da tempo. Abbiamo la stessa idea di Europa. Lavoriamo per un’Europa della sussidiarietà. E abbiamo posizioni molto compatibili sui temi della competitività e della immigrazione. Oggi si dimostra la forza del legame tra le due nazioni, un legame che continua a crescere. Nello scorso anno abbiamo avuto 29 miliardi di euro di interscambio e crediamo che possa crescere. Ci sono in Polonia 2.600 aziende italiane e questo fa sì che il nostro legame continui a crescere. Anche i nostri rapporti culturali continuano a crescere” Sapete quanto l’Italia sia stata decisa dall’inizio dell’invasione russa all’Ucraina, con il sostegno finanziario, militare, umanitario, civile: l’Ucraina e la Polonia sanno di poter contare su di noi, oggi la Polonia rappresenta il confine morale e materiale dell’Occidente e le dobbiamo dire grazie per il lavoro straordinario che sta facendo in sostegno dell’Ucraina. Ci rendiamo conto di come l’Unione Europea abbia bisogno oggi di misure molto concrete per aiutare le sue aziende, che non possono favorire qualcuno a discapito di qualcun altro e se alcuni chiedono l’allentamento delle norme sugli aiuti di Stato è bene che questo non produca una distorsione del mercato interno. Abbiamo chiesto nelle conclusioni del Consiglio Europeo che si discuta di una piena flessibilità dei fondi esistenti e che si tenga conto delle scelte che si stanno facendo anche nel dibattito sul nuovo patto di stabilità e crescita. La discussione sulla gestione dei migranti deve essere sulla dimensione esterna dei confini europei: è inutile discutere di movimenti secondari se non discutiamo, a monte, di quelli primari. Non possiamo consentire che l’ingresso in Europa sia deciso da bande di trafficanti e non possiamo confondere migrazioni e profughi. Cerchiamo risposte e un’Europa seria deve affrontare temi con pragmatismo”.
Il Premier Morawiecki, invece, ha sottolineato: “Sono molto contento che l’Italia capisca quanto sia importante l’Ucraina per il futuro dell’Europa. Il Governo italiano e il Governo polacco guardano insieme a questo problema, abbiamo parlato di invio di armi all’Ucraina, affinché la pace possa prevalere. Riguardo, ai migranti, usati come strumento nella guerra ibrida contro l’Europa, noi sappiamo che nel mondo attuale vengono usati diversi strumenti per fare la guerra. Lukashenko ad esempio ha attaccato la Polonia prima ancora che Putin attaccasse l’Ucraina e lo ha fatto con la pressione migratoria fatta in modo artificiale. Anche nel sud Europa, in Italia, arrivano tantissimi migranti. Oggi abbiamo parlato di come in modo strategico, lungimirante, possiamo risolvere il problema come Ue”.
Domani, invece, la Premier Meloni, sarà a Kiev, in Ucraina, per incontrare il Presidente Zelensky, al quale ribadirà il pieno e scuro sostegno finanziario, umanitario e militare dell’Italia , ma parlerà anche di un piano per la Ricostruzione dell’Ucraina di cui l’Italia potrebbe essere promotrice con una Conferenza.
Zelensky , in merito a tale incontro, in alcune interviste, rilasciate al Tg1 e ai quotidiani La Repubblica, La Stampa e il Sole 24Ore, ha detto: “Dall’Italia abbiamo ricevuto un pacchetto di aiuti, il che significa che il sostegno della premier Giorgia Meloni non è cambiato .Anzi, la ringrazio e la aspetto, so che sta arrivando. Abbiamo un forte rispetto dell’Italia e del popolo italiano La guerra non durerà all’infinito, terminerà con la nostra vittoria, una vittoria per la pace, per la quale ,anche le generazioni future dei russi ci ringrazieranno. Ma per ora con Mosca non possono esserci compromessi”.
A Roma, intanto, nel pomeriggio, si è tenuto a Palazzo Chigi l’incontro tra il sottosegretario alla Presidenza Mantovano e i ministri Giorgetti, Urso e Pichetto Fratin e l’associazione delle banche Abi, Cdp e Sace e le associazioni di categoria del settore edilizio. Al centro dell’incontro il decreto varato in Consiglio dei Ministri la scorsa settimana contenente le norme per bloccare la cessione dei crediti dei bonus edilizi.
Nel corso dell’incontro, secondo quanto riferito dalle associazioni di categoria del mondo dell’edilizia, tra cui l’Ance (l’Associazione Nazionale dei Costruttori) al termine del confronto, il Governo ha aperto allo sblocco dei crediti pregressi nei bonus dell’edilizia, anche tramite l’utilizzo dell’F24, ragionando anche sulla possibilità di consentire lo sconto in fattura per alcune fasce di reddito e per gli incapienti e di un’eventuale disponibilità di Cassa depositi e prestiti.
Allo studio della Maggioranza, dunque, dopo la richiesta di Forza Italia e l’apertura di Forza Italia, le modifiche al decreto in fase di conversione.
Critiche sul provvedimento le Opposizioni, con i parlamentari del Pd Verini, Losacco, Fina e D’Elia che, in una dichiarazione congiunta, hanno sottolineato: “Le decisioni del Governo sul Superbonus non sono solo molto gravi perché colpiscono famiglie, imprese e lavoro (che hanno rispettato regole e un patto con lo Stato) ma rappresentano anche un pesantissimo colpo per le popolazioni delle aree colpite dal sisma dell’Italia centrale. A grave rischio blocco , sono parti importanti del piano di ricostruzione a seguito degli abbattimenti degli edifici che sono in corso anche in virtù degli incentivi programmati”.
All’attacco, anche il M5S, “padre” della misura del Superbonus, con il Presidente Conte, che ha dichiarato: “Con quest’ultimo decreto-vergogna che affossa il Superbonus, il Governo Meloni pugnala alle spalle imprese, lavoratori e cittadini, creando le premesse per una nuova crisi economica e sociale. Gravissimo e irresponsabile che sia Meloni sia Giorgetti parlino di buco nel Bilancio. Hanno presentato la Nadef, approvato la legge di Bilancio e di questo buco non c’è traccia. Ma soprattutto è assolutamente falsa l’impostazione ,perché se la Meloni era consapevole che si tratta di un costo insostenibile: come mai ancora in campagna elettorale ha detto che si impegnavano a sostenere il Superbonus e gli altri bonus?. Quello del Superbonus non è un costo, ma un investimento che viene portato in detrazione. Noi mettiamo in moto un’economia e così è stato, altrimenti non ci spieghiamo il 6,7% di Pil nel 2021 e il quasi il 4% di Pil nel 2022″.
Dal Terzo Polo (Azione-Italia Viva), il leader di Azione Calenda,si è detto d’accordo con il principio del decreto, ovvero: la sospensione dei crediti per il futuro, ma ha annunciato la presentazione di alcune proposte, tra cui la proroga dal 16 al 30 marzo dell’entrata in vigore delle nuove regole introdotte dal provvedimento.
Sul fronte parlamentare, via libera dell’Aula della Camera alla fiducia apposta dal Governo sul Dl sulla trasparenza dei prezzi dei Carburanti con 174 sì, 107 no e 3 astenuti. A non votare la fiducia, tutti i partiti di Opposizione: Pd, M5S, AVSI e Terzo Polo.
L’ok definitivo è atteso per domani mattina, al termine dell’esame degli ordini del giorno; poi, il testo passerà al Senato, dove dovrà essere approvato definitivamente entro il 15 marzo.
Il decreto prevede: l’esposizione presso gli impianti di distribuzione sulla rete non autostradale del prezzo medio regionale e, presso quelli autostradali, del prezzo medio nazionale praticato sulla rete, calcolati dal ministero delle Imprese sulla base delle comunicazioni ricevute da tutti gli esercenti, l’introduzione di una app per la consultazione dei prezzi , per la cui realizzazione sono stati stanziati 500 mila euro per il 2023 e 100 mila euro per il 2024.
Previste, in caso di inadempienza degli obblighi da parte degli esercenti, multe tra i 200 e i duemila euro e un numero di giornate di sospensione dell’attività. Infine, vengono rafforzati i poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi (“Mister Prezzi”), chiamato a redigere una relazione trimestrale sui prezzi per verificare e prevenire comportamenti scorretti e convocare la Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi, istituita dal Dl stesso (per l’adeguamento specialistico alle nuove competenze, stanziati , dal 2023 al 2025, 500 mila euro).
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