di Federica Marengo sabato 18 febbraio 2023

-Nella 359° giornata di guerra in Ucraina, a pochi giorni dal primo anniversario dell’invasione russa del Paese, si sono tenute a Monaco : la Conferenza sulla Sicurezza, apertasi ieri, e la riunione dei ministri degli Esteri del G7, alla quale ha partecipato per l’Italia il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani,insieme ai ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna , USA e Giappone (che ne detiene la presidenza con il ministro Yoshimasa).
In tale consesso, il ministro Tajani ha avuto un bilaterale con l’omologo ucraino, Kuleba al quale ha ribadito che “la posizione dell’Italia a difesa dell’Ucraina e, in favore di una pace giusta, non è cambiata” e ha detto che “La settimana prossima sarà all’assemblea generale dell’Onu dove ribadirà la posizione italiana a difesa del diritto internazionale “ e , in merito al possibile invio da parte dell’Italia di jet, chiesti da Kiev, ha spiegato che: “Abbiamo dato armi difensive all’Ucraina. L’ultimo invio è un sistema di difesa aerea, quindi non serve per offendere ma per difendere. L’Italia per adesso non ha inviato e non invierà strumenti militari per colpire fuori dell’area ucraina. Abbiamo mandato strumenti di difesa antiaerea”, seguito dallo stesso Kuleba , che in conferenza stampa, ha dichiarato: “Abbiamo iniziato qui una importante settimana .Noi stiamo combattendo sul terreno ma vogliamo anche la pace. Non una pace a tutti i costi però. Non ai costi degli ucraini. Non più Minsk. Non più linee di contatto. Abbiamo visto che queste cose non fermano la Russia. L’Ucraina riceverà gli aerei. È una questione di tempo. Capiamo che serva tempo. E sono sicuro che la Gran Bretagna avrà un ruolo in questo. L’anno scorso la mia parola chiave era armi. Quest’anno le mie parole chiave sono: velocità e sostenibilità nella consegna. Tutto deve arrivare in tempo per essere utile.Un anno fa ho incontrato persone che hanno detto non avremmo potuto resistere. Credete in noi, abbiate più fiducia in noi. E noi vinceremo. Nulla è impossibile. Ci sono molti esempi in cui paesi relativamente piccoli contro paesi più grandi. E noi non siamo piccoli se abbiamo il vostro appoggio. Non credo che questa guerra diventerà uno di quei conflitti congelati. Credo che una parte vincerà e un’altra sarà sconfitta. E credo che l’Ucraina sconfiggerà la Russia”.
Il vertice dei ministri degli Esteri del G7, si è chiuso poi con la dichiarazione finale, nella quale si legge: “Ribadiamo la nostra determinazione a continuare a sostenere l’Ucraina nell’esercizio del suo diritto di difendersi dall’invasione della Russia, anche fornendo assistenza militare e di difesa. Il G7,inoltre, evidenzia gli sforzi concertati dei partner del G7+ nel fornire assistenza energetica per mitigare gli effetti dei brutali attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture critiche. Nessuna impunità sui crimini di guerra sui continui attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture ucraini. Non ci deve essere impunità per i crimini di guerra e altre atrocità, compresi gli attacchi alle popolazioni civili e alle infrastrutture, nonché le operazioni di filtrazione e le deportazioni forzate di civili ucraini in Russia Il nostro impegno è volto a chiamare tutti i responsabili a rispondere delle azioni commesse, compresi il presidente Putin e la leadership russa, in linea con il diritto internazionale. La Russia non può permettersi di far correre rischi con i combattimenti intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhya. Condanniamo il continuo sequestro e la militarizzazione della centrale nucleare di Zaporizhzhya da parte della Russia e chiediamo il ritiro immediato delle forze e del personale russo. Assicuriamo il nostro pieno sostegno agli sforzi dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica per affrontare i problemi di sicurezza nucleare e di salvaguardia in Ucraina”.
Alla Conferenza sulla Sicurezza, invece, si sono alternati i vertici delle istituzioni UE e Nato, come i leader di Stato e di Governo, a cominciare dal Premier inglese Sunak, che, nel suo intervento, ha detto: “La Gran Bretagna propone un cambiamento del Trattato Atlantico della Nato per proteggere l’Ucraina da una futura aggressione russa, garantendo a Kiev un sostegno a lungo termine. Dobbiamo dimostrare che rimarremo al loro fianco, disposti e in grado di aiutarli a difendere il loro paese ancora e ancora. Lanciamo un appello ai Paesi alleati per raddoppiare il sostegno militare a Kiev. E’ arrivato il momento di raddoppiare il sostegno militare all’Ucraina contro la Russia”, come anticipato dai media di Londra. L’’Ucraina ha tutto il diritto di difendersi. La risposta della comunità internazionale all’aggressione russa contro l’Ucraina non è stata abbastanza forte. Per questo serve un nuovo trattato da siglare a Vilnius in occasione del prossimo vertice Nato, per proteggere l’Ucraina anche da future aggressioni. La responsabilità della Russia per i crimini di guerra commessi e la distruzione dell’Ucraina è chiara. Bisognerà quindi che la Mosca “paghi per la ricostruzione” .
A seguire, la Vicepresidente USA, Kamala Harris, che, dopo l’ incontro con il Presidente francese Macron, nel quale ha ribadito che la “Nato è più forte che mai”, nel suo discorso, ha sottolineato: “Oggi, un anno dopo aver avvertito da questo palco dell’imminente invasione russa dell’Ucraina possiamo dire che Kiev resiste ancora, la Russia è indebolita l’Alleanza transatlantica è più forte di prima ella sua guerra contro l’Ucraina la Russia è responsabile di crimini contro l’umanità. Nessuna nazione è al sicuro in un mondo in cui un Paese può violare la sovranità e l’integrità territoriale di un altro. Se l’azione di Putin avrà successo altri Paesi potrebbero seguirne l’esempio mettendo a rischio l’ordine internazionale. Per questo ,occorre far rispettare le regole che ci siamo dati dopo la seconda guerra mondiale per mantenere la pace. Abbiamo visto la Corea del Nord e l’Iran inviare armi alla Russia. Siamo preoccupati da questo approfondimento delle relazioni. Dico a tutti coloro che hanno perpetrato questi crimini, e ai loro superiori che sono complici di questi crimini, che sarete chiamati a risponderne. Fin dai primi giorni di questa guerra non provocata, abbiamo visto le forze russe coinvolte in orrende atrocità e crimini di guerra. Le forze russe hanno condotto attacchi diffusi e sistematici contro la popolazione civile, con atti raccapriccianti di omicidio, tortura, stupro e deportazione. Uccisioni in stile esecuzione, pestaggi e folgorazioni”.
Il segretario generale della Nato, Stoltenberg, invece, nel suo intervento, ha dichiarato: “È necessario fornire all’Ucraina tutto quello di cui hanno bisogno per vincere questa guerra. Dobbiamo mantenere e aumentare il sostegno all’Ucraina. Putin non sta pianificando la pace, ma nuove offensive. E non ci sono segnali che lui abbia cambiato le sue ambizioni. Cerca contatti con altri regimi autoritari come Iran e Corea del Norea. Alcuni sono preoccupati che il nostro impegno in Ucraina possa portare a una escalation. Non c’è nessuna opzione priva di rischi. Ma il più grande rischio è che Putin vinca. Questo renderebbe il mondo più vulnerabile. Vi è il rischio che ciò che sta accadendo oggi in Ucraina, possa accadere in futuro in Asia. Quello che sta accadendo oggi in Europa potrebbe accadere domani in Asia. Non commettiamo lo stesso errore con la Cina fatto con la Russia, in riferimento alla dipendenza da prodotti e materie prime che l’Europa è costretta a importare. La guerra in Ucraina ha reso evidente il pericolo di un’eccessiva dipendenza dai regimi autoritari”.
E , mentre il Segretario di Stato USA, Blinken, ha annunciato che “Gli Stati Uniti hanno stabilito formalmente che la Russia ha commesso rimini contro l’umanità in Ucraina, sulla base di un’attenta analisi delle leggi e dei fatti disponibili. Tra i crimini contro l’umanità commessi dalle forze di Mosca, esecuzione di uomini, donne e bambini ucraini; tortura di civili detenuti, stupri e deportazioni in Russia centinaia di migliaia di ucraini, compresi bambini che sono stati separati con la forza dalle loro famiglie”, dalla Casa Bianca hanno fatto sapere che nel discorso che il Presidente USA Biden terrà il 22 febbraio a Varsavia, in Polonia, in occasione dell’anniversario del primo anno di guerra in Ucraina, quest’ultimo ,manderà dei messaggi al Presidente russo Putin.
Presente alla Conferenza sulla Sicurezza a Monaco, anche il direttore della Commissione centrale per gli Affari Esteri del PC cinese, Wang Yi, che, nel suo discorso, ha evidenziato: “Qualsiasi sia la situazione la via del dialogo deve essere perseguita. La Cina sostiene i colloqui per la pace sulla questione dell’Ucraina. Auspichiamo che vi sia un dialogo per dare “un’opportunità alla pace. A tal proposito, presenteremo qualcosa. E cioè la posizione cinese sul superamento della crisi dell’Ucraina. La pace deve avere una chance”.
La Presidente della Commissione UE, von der Leyen, invece, ha detto: “Dobbiamo fare pressione per fare in modo che le mire imperialistiche della Russia falliscano e che l’Ucraina vinca. E dobbiamo fare in modo che l’Ucraina possa avere munizioni standard. Non può essere che si debbano aspettare mesi e anni per inviare obici. Possiamo raggruppare l’industria militare europea e cercare di capire cosa serve. Dobbiamo fare la stessa cosa che abbiamo fatto nella pandemia, quando abbiamo chiesto all’industria farmaceutica di cosa avesse bisogno. Per noi, non si fa nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina. Sono loro a decidere quando e come sedersi a un tavolo di negoziati. Dobbiamo raddoppiare e continuare il massiccio sostegno militare che è necessario per fare fallire completamente questo piano imperialistico di Putin e possa permettere all’Ucraina di vincere”.
Quest’ultima, nel corso dei lavori della Conferenza ha incontrato la Premier finlandese, Marin, la quale ha sottolineato: “La guerra in Ucraina non è un problema solo per l’Europa ma per tutto il mondo. Gli Stati autoritari stanno alzando la testa e sfidando il diritto internazionale. Quando la Russia ha attaccato l’Ucraina ha violato tutte le regole sottoscritte, e questo è un problema per tutti. Questo non è un problema solo per l’Europea e l’Ucraina e dobbiamo preservare questo sistema di regole che abbiamo creato insieme”.
Il ministro degli Esteri olandese, Hoekstra, ha poi annunciato che il governo olandese limiterà il numero di diplomatici russi ammessi presso la rappresentanza diplomatica della Federazione all’Aja, espellendo quelli in soprannumero ,in quanto: “La Russia continua a cercare di far entrare segretamente agenti dell’intelligence nei Paesi Bassi con la copertura della diplomazia. Non possiamo e non dobbiamo permetterlo. Allo stesso tempo la Russia si rifiuta di concedere visti ai diplomatici olandesi al consolato di San Pietroburgo o all’ambasciata a Mosca”.
Unica posizione contraria alla guerra , quella del Premier ungherese Orban, che, nel suo messaggio annuale alla Nazione, ha detto: “Sebbene in maniera indiretta, l’Europa è già coinvolta nel conflitto in Ucraina. Vi è un rischio costante di scivolare nel conflitto. Se alcuni membri della Nato o un gruppo di essi vogliono compiere atti di guerra al di fuori dei territori degli stati membri, devono farlo al di fuori della Nato. L’Ungheria è l’unico paese che è per la pace, il resto dell’Ue alimenta la guerra. Questa non è la nostra guerra, dobbiamo rimanerne fuori, sollecitiamo un cessate di fuoco immediato, la Russia è un partner importante per l’energia, per cui dobbiamo dialogare, mantenere i rapporti con Mosca”.
Intanto, sul campo, i bombardamenti russi sono proseguiti, concentrandosi sulla regione nordorientale dell’Ucraina, in particolare su Kharkiv , Donetsk e sul Luhansk, ma anche su quella occidentale del Paese, con esplosioni registratesi a Khmelnytskyi.
Sotto attacco russo, anche la regione sud-occidentale di Mykolaiv, e la capitale Kiev, dove, in mattinata è risuonato l’allarme anti-aereo, estesosi poi a tutto il Paese.
Sul fronte russo, le truppe di Mosca hanno rivendicato la conquista di un piccolo villaggio vicino alla città di Kupiansk, nella regione orientale di Kharkiv.
Quanto alla politica italiana, continua a far discutere Maggioranza e Opposizione il provvedimento varato dal Governo, contenuto nel Decreto sulla governance del PNRR, che stabilisce la sospensione della cessione del credito e dello sconto in fattura legata ai bonus e al Superbonus edilizio 110%.
All’interno delle forze dell’Esecutivo, FdI e Lega sostengono appieno la misura, con il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Ciriani, che, tuttavia, a fronte dei malumori dell’alleato FI, che ha chiesto un confronto per modificare in sede di conversione il provvedimento e di non apporre la questione di fiducia al testo e, delle proteste delle associazioni di categoria e dei sindacati, che minacciano lo sciopero, ha aperto a dei correttivi, dichiarando: “Molti hanno passato il cerino a quelli che venivano dopo, il governo Meloni ha dovuto scegliere, non si poteva rinviare. Alcune modifiche si potranno fare, ma il problema è gigantesco, non poteva essere accantonato. I conti pubblici sono minacciati da una voragine di 110 miliardi di debito generati dal Superbonus. Questa è una questione dolorosa che andava affrontata”.
Pertanto, delle possibili modifiche per evitare l’ impatto determinato dalla stretta su imprese e famiglie, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, il ministro dell’Economia Giorgetti, quello delle Imprese e del Made in Italy Urso, quello dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin, il Viceministro dell’Economia Leo, oltre al direttore dell’Agenzia delle Entrate , discuteranno lunedì pomeriggio dalle 16:30 a Palazzo Chigi con i rappresentanti di Abi, Cdp e Sace, e con le categorie interessate, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane, Cna e Confartigianato.
A individuare una possibile soluzione correttiva, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Foti, che, intervenuto nella trasmissione di Rai Tre Agorà, ha spiegato: “Non è stato bloccato il Superbonus, ma la cessione del credito agli enti locali che si stavano sostituendo al sistema bancario. Una strada percorribile è quella di valutare la cartolarizzazione dei crediti ceduti. Il decreto sul Superbonus oggi ha conosciuto questa misura drastica perché quella che doveva essere una misura spot è andata degenerando. Non ci possiamo permettere di non vedere una situazione che è una bomba a orologeria. Lo sapeva anche il governo Draghi, ma non è potuto intervenire per ragioni politiche. Tutti possiamo dire che il provvedimento può essere migliorato. Non possiamo mettere a rischio i conti pubblici. Certo che siamo pronti a modifiche”.
Per “cartolarizzazione”, si intende la possibilità che i crediti, accumulati attraverso operazioni di ristrutturazione edilizia, finalizzate a migliorare la resa energetica e la stabilità degli immobili, vengano inseriti in un prodotto finanziario, da collocare sul mercato attraverso una società veicolo costituita secondo la normativa italiana sulla cartolarizzazione di crediti. Così, attraverso tale modalità, si potrebbe ovviare alla crisi di liquidità, che ha creato problemi alle banche e agli operatori del settore.
Critiche, invece, le Opposizioni: M5S, AVS, e Pd. D’accordo con la sospensione, invece, Azione-Terzo Polo-Italia Viva, che ha aperto comunque a correttivi al provvedimento, proponendone alcuni.
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