di Federica Marengo martedì 14 febbraio 2023
-Nella 355° giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti sia sulla regione nord-orientale che su quella sud-orientale. Sotto attacco dell’artiglieria di Mosca, infatti, Bakhmut, nel Donbass, città chiave , dove i civili rimasti non sono più di 5 mila, la cui conquista consoliderebbe il posizionamento della Russia nel Donetsk e segnerebbe una prima vittoria dopo mesi di arretramento, ma che sembra ancora lontana, almeno a detta del capo dell’organizzazione paramilitare russa Wagner, Prigozhin e, come confermato dall’intelligence britannica .
Secondo quanto riferito dal capo dell’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk, Pushilin, le truppe di Mosca avrebbero attaccato l’area di Paraskovievka, al fine di bloccare la via di rifornimento di Kieva a Bakhmut. E sempre nella regione di Bakhmut, nei pressi di Konstantivka,secondo il Guardian, le forze ucraine avrebbero distrutto un ponte.
Colpite anche le città di Donetsk, Sumy, Chernhiv, Zaporizhzhia , Luhansk, Mykolaiv, Kherson e Odessa, dove in totale sono rimaste uccise 8 persone e dove sono stati danneggiati un ospedale, strutture residenziali ed edifici agricoli, mentre un’allerta area di due ore è scattata su Kiev e su tutto il territorio nazionale, per il presunto decollo di Mig partiti da Bielorussia.
Riguardo alla nuova offensiva che Mosca potrebbe attuare in primavera e che, in parte, potrebbe essere già iniziata, il Financial Times, citando due funzionari informati sui rapporti dei servizi , paventa il rischio di un imminente attacco aereo, in quanto i servizi segreti occidentali avrebbero segnalato la presenza massiccia di aerei ed elicotteri russi al confine con l’Ucraina.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky , nel suo consueto discorso serale alla popolazione, parlando dell’attività diplomatica in corso, ha dichiarato: “La nostra attività diplomatica è molto alta ora. Ci sono nuovi accordi quasi ogni giorno. Ma l’essenziale è che ogni accordo raggiunto si trasformi al più presto in forniture concrete per la nostra difesa, in concrete interazioni tra stati, in concreti documenti firmati. Abbiamo raggiunto un’importante intesa con la Gran Bretagna sulle armi a lungo raggio e sulla necessità di accelerare la fornitura di carri armati e anche i nostri negoziati a Parigi con il presidente Macron e il cancelliere Scholz sono stati un incontro importante. Ci siamo parlati tutti e tre molto francamente, e questo ha permesso di trovare un’intesa comune sulle prospettive di questa guerra”, seguito dal ministro della Difesa Reznikov, che ha sottoposto a quest’ultimo la proposta di licenziare i suoi vice (che resteranno nella squadra del Ministero e saranno assunti per lavorare come consiglieri) e nominare nuovi 3 viceministri.
A Bruxelles, invece, si è svolto nel quartier generale della Nato , il vertice dei Ministri della Difesa dell’Alleanza Atlantica e il gruppo di contatto dei 40 Paesi che sostengono l’Ucraina, guidati dagli USA, per ribadire l’appoggio militare a Kiev, alla luce della nuova offensiva che il Presidente russo Putin sembra già aver lanciato su Bakhmut, la cui caduta, però, per la il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale USA, Kirby, “non avrebbe un impatto strategico sulla guerra”.
A tal proposito, il segretario della Nato Stoltenberg, ha dichiarato: “La priorità ora è consegnare i tank, i Leopard e gli altri che sono stati promessi, nonché i veicoli blindati di fanteria. Ed è quello che stanno facendo gli alleati. Poi bisogna far sì che ci siano le munizioni. I jet non sono la questione più urgente ora, ma la conversazione è incorso perché le necessità dell’Ucraina evolvono con l’evolversi della guerra” Né la Nato né gli Alleati della Nato sono parte di questa guerra. Ciò che facciamo come Alleati Nato è fornire sostegno all’Ucraina. L’Ucraina si sta difendendo: questa è una guerra di aggressione, la Russia ha attaccato una nazione sovrana ed indipendente in Europa e naturalmente l’Ucraina ha il diritto di difendersi. Il diritto all’autodifesa è parte del diritto internazionale e noi sosteniamo l’Ucraina nel suo diritto all’autodifesa. Poi certo, il tipo di sostegno che forniamo si è evoluto, così come la guerra si è evoluta. Putin ha fatto due grandi errori strategici: ha sottostimato sia la forza e il coraggio del popolo ucraino e delle forze armate ucraine che l’unità e la determinazione della Nato e dei partner”. Lo ha dichiarato il segretario generale, Jens Stoltenberg, aprendo la riunione dei ministri della Difesa della Nato. “Gli alleati stanno dando un sostegno senza precedenti all’Ucraina per aiutarla nel suo diritto all’autodifesa e fin dall’inizio abbiamo lavorato da vicino con l’Ue determinata a sostenere l’Ucraina fino a quando sarà necessario. Oggi parleremo del nostro continuo sostegno che e’ essenziale per aiutare l’Ucraina affinché vinca come Stato indipendente e sovrano e a mantenere l’ordine internazionale basato sulle regole”.
Il segretario di Stato USA per la Difesa, Austin, ha detto: “Il gruppo di contatto ha chiarito che sosterremo la lotta per la libertà dell’Ucraina fino a quando sarà necessario e che aiuteremo l’Ucraina a resistere e ad avanzare durante la controffensiva di primavera: con unità e urgenza, forniremo ancora una volta il sostegno che abbiamo promesso all’Ucraina e metteremo le capacità nelle mani delle forze ucraine addestrate. Gli Stati Uniti non hanno mai impedito alla Polonia di fornire nulla all’Ucraina. La decisione viene fatto dagli Stati, non possiamo dettarla noi. Sugli aerei russi che si starebbero concentrando al confine con l’Ucraina attualmente non li vediamo ancora, ma sappiamo che la Russia ha un numero considerevole di aerei nella sua disponibilità. Per questo enfatizziamo il fatto che dobbiamo fare tutto il possibile perché l’Ucraina abbia le capacità di difesa aerea. Gli Stati Uniti non hanno mai impedito alla Polonia di fornire nulla all’Ucraina. La decisione viene fatto dagli Stati, non possiamo dettarla noi. Sugli aerei russi che si starebbero concentrando al confine con l’Ucraina “attualmente non li vediamo ancora, ma sappiamo che la Russia ha un numero considerevole di aerei nella sua disponibilità. Per questo enfatizziamo il fatto che dobbiamo fare tutto il possibile perché l’Ucraina abbia le capacità di difesa aerea. Nella riunione del gruppo di contatto Nato sull’Ucraina abbiamo chiarito che sosterremo l’autodifesa del Paese attaccato dalla Russia nel lungo periodo. Non ho annunci da fare oggi sugli aerei all’Ucraina. La prima sfida, è assicurarsi che tutti gli aiuti militari siano utilizzati in modo efficace. È un compito monumentale mettere insieme tutti questi sistemi e addestrare le truppe su queste piattaforme”.
Nel corso del vertice Nato, la ministra della Difesa olandese, Ollongren, ha annunciato che almeno 100 Leopard1 saranno consegnati all’Ucraina dopo essere stati ristrutturati e che si starebbe valutando l’invio di F-16.
L’Alto rappresentante per la Politica estera e difesa UE, Borrell, invece, ha proposto l’uso dell’European Peace Facility, un fondo inter-governativo, per l’acquisto di armi, non più utilizzato dai singoli Stati, ma mediante un accordo coordinato e comune.
E se la Presidente della Moldavia, Sandu , ha dichiarato che la Russia starebbe preparando un golpe per rovesciare il governo di Chisinau, smentita dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova,e lo spazio aereo è stato chiuso e riaperto in giornata per il presunto avvistamento di un drone, il Ministero della Difesa olandese ha riferito che 3 aeri militari russi sarebbero stati intercettati sui cieli della Polonia, così come i servizi segreti di Oslo hanno rilevato che Mosca starebbe dispiegando delle navi con armi nucleari nel Mar Baltico.
In Russia, invece, inserita dalla UE nella lista dei paradisi fiscali, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha detto: “La Nato è un’organizzazione ostile alla Russia, lo conferma ogni giorno e indica sempre più chiaramente il suo coinvolgimento nel conflitto per l’Ucraina. La Nato è un’organizzazione che ci è ostile, che conferma la sua ostilità ogni giorno e che sta facendo del suo meglio per rendere il più chiaro possibile il suo coinvolgimento nel conflitto intorno all’Ucraina. Naturalmente, ciò richiede alcune precauzioni”, seguito dal ministro della Difesa, che dichiarato: “L’Ucraina, con il sostegno degli Stati Uniti e di Paesi europei, sta preparando una provocazione informativa su vasta scala per accusare le truppe russe che lo scorso anno presero per circa un mese il controllo della centrale nucleare di Chernobyl di avere provocato una contaminazione radioattiva nella regione”.
Quanto alla politica interna italiana, all’indomani della vittoria alle elezioni Regionali in Lombardia e nel Lazio dei candidati di centrodestra, rispettivamente, il Presidente uscente Fontana e il neo Presidente Rocca, già a lavoro sulla formazione delle Giunte , le forze di Maggioranza si sono dette soddisfatte, esprimendo però preoccupazione per le larghe percentuali di astensionismo registratesi in entrambe le Regioni, e,sottolineando come anche l’azione di Governo ne sia uscita rafforzata (constatazione fatta ieri anche dalla Presidente del Consiglio Meloni).
Per il segretario della Lega, nonché Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini: “Quella alle regionali è stata una vittoria di squadra, sia in Lombardia che nel Lazio. Avere stravinto vuol dire che i cittadini stanno apprezzando quello che stiamo facendo al governo”, mentre per il Presidente di FI, Berlusconi : “Anche il governo esce più forte da queste elezioni: il voto degli elettori fa giustizia dei tentativi di dividere la nostra coalizione che è unita da 29 anni e che ancora una volta è premiata dal voto degli italiani che non si sono fatti confondere dalle polemiche artificiose della sinistra ed hanno premiato la nostra coerenza e la nostra determinazione. Ringrazio gli elettori della Lombardia e del Lazio che hanno confermato come il centro-destra di governo rappresenti la maggioranza degli italiani, e come, all’interno del centro-destra, Forza Italia sia determinante numericamente e politicamente. La conferma dei risultati delle elezioni politiche dimostra che la nostra azione nella maggioranza e nel governo è compresa e apprezzata dagli italiani. Si deve tenere conto ,che Forza Italia non esprimeva nessuno dei due candidati presidenti, che hanno avuto un effetto trainante sulle liste dei loro partiti, tuttavia Forza Italia ha raccolto in entrambe le regioni un consenso pari o superiore a quello delle recenti elezioni politiche. Ringrazio per questo i nostri candidati, i nostri militanti, i nostri dirigenti della Lombardia e del Lazio. Il loro lavoro è stato decisivo”.
In casa dell’Opposizione, invece, il segretario uscente dem , Letta, pur ammettendo la sconfitta e il risultato insoddisfacente, ha comunque evidenziato come il Pd, sia il primo partito dell’Opposizione e il secondo a livello nazionale e come non sia riuscita l’opa lanciata sul partito dal M5S e dal Terzo Polo (Azione-Italia Viva).
Insoddisfatti, anche due tra gli aspiranti successori dell’ex Premier alla segreteria dem, la deputata Schlein, secondo cui: “Sapevamo che sarebbe stata dura ,però, chiaramente, è una sconfitta netta. Per risalire serve darci un’identità chiara, comprensibile e coerente. Forse è un po’ la chiarezza che è mancata in questi ultimi anni. È anche il motivo per cui ho deciso di tornare nel Partito Democratico e dare il mio contributo per dare un profilo chiaro a questo partito. La destra vince le elezioni e fa la destra. Noi dobbiamo costruire la sinistra perché è mancata in questi anni” e il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini , che ha detto: “Il Pd si conferma come forza politica determinante, indispensabile per un futuro centrosinistra, dobbiamo ripartire soprattutto da una rigenerazione del Pd e da lì costruire un sistema di alleanze e una classe dirigente. Quanto ai rapporti con i potenziali alleati del Movimento 5 stelle e del centro di Azione e Italia viva, credo , che una domanda debbano farsela anche loro, mi pare che i risultati di ieri siano molto deludenti sia per gli uni che per gli altri: se vorranno rimanere isolati a fare opposizione autorevole, legittima quanto si vuole, da un lato rischiano di diventare i migliori alleati della destra e dall’altro costringeranno noi ad andare a parlare anche coi loro elettorati”.
Da AVSI, il segretario Fratoianni, ha rilevato: “A leggere le agenzie di stampa di ieri pomeriggio, i commenti e le interviste sui vari media, mi pare chiaro che i leader dell’area progressista abbiano capito poco dell’ennesima sconfitta che coinvolge tutti, visto che è ricominciato il gioco dello scaricabarile cui i cittadini hanno assistito prima della campagna elettorale. Uno stucchevole rimpallarsi responsabilità, senza alcun costrutto politico, quando sarebbe urgente una riflessione e fare chiarezza su che progetto si propone all’Italia. “Continuiamo così, facciamoci del male” avrebbe detto Nanni Moretti. Ma noi non abbiamo alcuna intenzione di continuare questo gioco”.
Il leader di Azione-Terzo Polo, Calenda, invece, replicando via Twitter al giornalista de Il Corriere della Sera, Buccini, che ha definito la scelta di Letizia Moratti un “eccesso di tatticismo”, ha evidenziato: “Avete tutti scritto che la Moratti era la candidata perfetta per la Lombardia. Il Lazio con un ottimo candidato e coalizione è andato peggio. Sono trent’anni che votiamo e siamo scontenti di chi votiamo. Sostengo da sempre che votiamo per ragioni sbagliate: appartenenza e moda. E basta guardare l’astensione per capirlo. È la ragione per cui abbiamo fondato Azione. Se stamattina volete sostenere che il voto a Fontana è basato sui risultati del buon governo, fatelo. Gli elettori decidono ma non hanno sempre ragione. Altrimenti non saremmo messi così”.
Per l’altro leader del Terzo Polo, Renzi, per cui “il progetto centrista va avanti”, ponendosi come obiettivo le elezioni Europee del 2024″: “Il risultato del Terzo Polo è peggiore delle aspettative (9% da soli in Lombardia 5% alleati nel Lazio), ma è fisiologico per consultazioni come le elezioni regionali”.
“Insoddisfacente”, il risultato delle Elezioni Regionali, anche per il Presidente del M5S, Conte, per il quale: “Qualcuno sta già suonando la campana a morto per il Movimento 5 stelle, ma non esagererei la portata che rimane circoscritta sul piano regionale, il trend nazionale rimane in crescita. Vedo che nel Pd c’è grande concentrazione sulla nostra performance, capisco che hanno i loro problemi ma ascoltare il redivivo Letta fare dichiarazioni entusiastiche visti i risultati nel Lazio fa pensare che hanno poco da festeggiare. Dato dell’astensionismo è preoccupante, la nostra democrazia è malata e tutti dobbiamo impegnarci a cercare dei rimedi per cercare accorgimenti”.
Intanto, la Presidente del Consiglio, che anche oggi ha annullato i suoi impegni a causa di uno stato influenzale, (non ha presieduto, infatti, alla cerimonia a Palazzo Borromeo per l’anniversario della firma dei Patti Lateranensi e dell’Accordo di Revisione del Concordato, cui ha partecipato il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani), si prepara al Consiglio dei Ministri fissato per giovedì, nel quale si discuterà della governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, riguardo al quale questo pomeriggio si è tenuto un pre-Consiglio tecnico e ad accogliere venerdì a Palazzo Chigi, la Presidente del Parlamento UE Metsola. Nel fine settimana, invece, potrebbe volare a Monaco per la Conferenza sulla Sicurezza, viaggio istituzionale, cui seguirà la visita a Kiev per incontrare il Presidente ucraino Zelensky.
Il Presidente della Repubblica Mattarella, invece, stamane, ha inviato un messaggio alla Federazione Nazionale della Stampa in occasione dell’apertura del suo Congresso, nel quale ha evidenziato: “Il Congresso della Federazione nazionale della Stampa pone al centro dei suoi lavori lo stretto rapporto che connette l’esercizio della democrazia da parte dei cittadini della Repubblica con la libertà di informazione. Corrisponde alla consapevolezza del sindacato dei giornalisti del ruolo delicato a cui la professione deve assolvere. È indispensabile, per poter praticare in autonomia e libertà il mestiere di giornalista, che ciascuno dei protagonisti sulla scena spenda sino in fondo le proprie energie. L’attività professionale dei giornalisti non può essere soggetta a vessazioni, intimidazioni o violazioni della loro libertà. Ne va di quella di tutti. Creare e garantire le condizioni per una stampa indipendente è compito che interpella le istituzioni, la società civile nelle sue diverse articolazioni, l’industria dei media, la coscienza professionale di ciascun giornalista. Una società economicamente sana propone una industria editoriale capace di affermare con forza la propria funzione, non orientata a interessi di parte, ma diretta a inverare la previsione della Carta costituzionale che ribadisce il diritto dei cittadini a una informazione libera.Lo stato di trasformazione che sta vivendo l’industria dei media nel contesto della digitalizzazione non può tradursi in un impoverimento del patrimonio culturale e informativo posto a disposizione. Trova fondamento, a questo riguardo, l’intervento diretto a favorire, anche con risorse pubbliche, il pluralismo informativo, sostenendo i processi di innovazione, con la conferma del ruolo determinante della professionalità e responsabilità giornalistica nella definizione della notizia. Il sistema dell’editoria e dell’informazione è prezioso per il progresso della società italiana. La libertà e l’autonomia professionale di ciascun giornalista trovano radice, oltre che nell’Ordine al quale appartiene, nella definizione di un quadro contrattuale solido e definito, che di questi valori sappia essere efficace strumento e che veda protagoniste le parti sociali interessate, con garanzie uguali a quelle di altre categorie di lavoratori. La Repubblica – lo richiede l’art.35 della Carta fondamentale – tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni, per continuare, all’art. 36, con “il diritto di ogni lavoratore a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
In serata, il Presidente Mattarella, ha preso parte a palazzo Borromeo, ai colloqui bilaterali con la Santa Sede, alla presenza delle delegazioni vaticana ed italiana, in occasione della ricorrenza della firma dei Patti Lateranensi e dell’Accordo di Revisione del Concordato.
Il Capo dello Stato , inoltre, nel pomeriggio di ieri ha ricevuto al Quirinale, il Generale di C. A. Teo Luzi, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e il Generale di Divisione Pasquale Angelosanto, Comandante del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, insieme a una folta rappresentanza di ufficiali, marescialli, brigadieri, appuntati e carabinieri del ROS, del Gruppo Intervento Speciale e dei Comandi territoriali di Palermo e Trapani dell’Arma, che hanno pertecipato alle operazioni di ricerca e cattura di Matteo Messina Denaro.
Tutto ciò, mentre il Parlamento UE ha dato il via libera all’accordo raggiunto dall’Ue lo scorso novembre, sullo stop ai veicoli inquinanti a benzina e diesel di nuova immatricolazione, a partire dal 2035. I partiti dell’attuale Maggioranza di Governo: FdI, Lega e FI, però, hanno espresso voto contrario.
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