di Federica Marengo mercoledì 8 febbraio 2023
-Nella 349° giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti concentrandosi sulla regione nord-orientale, in particolare su Kharkiv , dove, secondo il portavoce del ministro della Difesa russo, un raid avrebbe distrutto una fabbrica ucraina di droni, e su Sumy, dove le forze di Mosca hanno attaccato 7 obiettivi , tra cui un edificio residenziale a Bilopillia, e diversi villaggi, uccidendo una donna di 77 anni.
Sotto attacco russo, anche Lugansk, nella direzione di Kreminna, dove l’esercito russo lancia attacchi costanti, mentre il comandante delle forze filorusse ha reso nota l’avanzata su Bakhmut, che sarebbe stata circondata sul lato destro dalle unità del gruppo Wagner e dai militari dell’esercito russo, che avrebbero già occupato diverse strade.
Secondo quanto riportato dal capo del consiglio nazionale di sicurezza ucraino, Danilov, in un’intervista all’agenzia Reuters, una nuova possibile offensiva russa, che potrebbe avvenire a metà febbraio, potrebbe concentrarsi a nord di Kharkiv o a sud di Zaporizhzhia.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, si è recato a sorpresa , a bordo di un volo militare, a Londra, (si tratta della sua prima visita in Europa dall’inizio della guerra con la Russia), nell’ambito di una missione europea in più tappe, per incontrare il Premier Sunak, colloquio, cui è seguito un intervento al Parlamento di Westminster, l’udienza con il re Carlo III.e un incontro con i militari di Kiev addestrati nel Regno Unito.
Stamane, quindi, il Primo ministro inglese, Sunak ,che ha raccolto la richiesta del Presidente Zelensky di una fornitura di missili a lunga gittata e che si pone come obiettivo la vittoria militare dell’Ucraina,ha accolto Zelensky all’aeroporto Stansted di Londra e insieme si sono recati a Dowing Street, dove ha tenuto un colloquio. Poi, il Presidente Zelensky, si è recato al Parlamento di Westminster, che ha imposto nuove sanzioni contro il settore militare della Russia, dove è stato accolto da una ovazione da parte dei parlamentari, ringraziando per il sostegno costante dimostrato dal Regno Unito e dai suoi leader, a cominciare dall’ex Premier Boris Johnson, e chiedendo l’invio di aerei da guerra, sicuro che “la libertà vincerà , la Russia perderà e la nostra vittoria cambierà il mondo” e, ha chiesto jet da combattimento.
A seguire, il Presidente Zelensky , è giunto a Backingham Palace per un incontro con re Carlo III e i militari ucraini addestrati nel Regno Unito.
Inoltre, stasera , come confermato dall’Eliseo, Zelensky si recherà a Parigi, dove incontrerà sia il Presidente francese Macron che il cancelliere tedesco Scholz, dopo l’ok di Berlino all’invio di carri armati Leopard2.
Domani, invece, il Presidente Zelensky sarà a Bruxelles, dove interverrà in presenza alla plenaria straordinaria del Parlamento UE, al Consiglio Europeo straordinario e , secondo una fonte UE riportata dalla stampa, in quell’occasione, potrebbe tenere una serie di colloqui bilaterali , tra cui quello con la Premier Meloni.
A Mosca, invece, mentre il Presidente russo Putin ,nel suo intervento in occasione della Giornata della scienza russa, in cui ha consegnato dei premi a giovani scienziati, ha sottolineato la necessità di “garantire la sovranità tecnologica e l’indipendenza nella produzione”, il ministero degli Esteri russo, replicando alle accuse degli USA di non rispettare il New Start, il trattato bilaterale sulla riduzione delle armi nucleari attualmente in vigore, ha evidenziato che “gli USA hanno dato il via a una guerra ibrida totale contro la Russia che porta con sé il rischio reale di uno scontro militare diretto tra le due potenze nucleari”.
Un avvertimento poi è stato lanciato dall’ambasciata russa nel Regno Unito: “Se jet britannici saranno inviati a Kiev, vi saranno conseguenze militari per tutta l’Europa”.
Quanto alla politica interna ed estera italiana, stamane, la Presidente del Consiglio Meloni, nell’ambito della serie di incontri internazionali per l’attuazione del Piano Mattei finalizzato a rendere l’Italia un hub energetico per la UE , ha avuto un confronto a Palazzo Chigi con il Presidente della Repubblica Federale di Somalia, Hassan Sheikh Mohamud.
A seguire, la Premier ha inviato un messaggio alla Conferenza economica della Confederazione italiana agricoltori, nel quale ha sottolineato: “Abbiamo scelto di fissare tra le nostre priorità il tema della sovranità alimentare per due ragioni: difendiamo il diritto di una Nazione di scegliere il proprio modello produttivo e riteniamo giusto combattere il tentativo di omologazione alimentare globale. Per questo ,ci siamo opposti al Nutriscore, che è uscito dall’agenda europea almeno fino a tutto il 2024, e ci siamo battuti affinché il vino, così come la carne, non venissero penalizzati”.
Poi, la Premier, ha commentato in una nota, l’arresto dopo sette anni di latitanza dell’esponente dell’’Ndrangheta, Antonio Strangio, per cui l’Interpol aveva diffuso l’ordine di cattura internazionale per produzione e traffico di droga con metodo mafioso: “Desidero esprimere soddisfazione e felicitazioni alle forze di intelligence, dell’ordine e di polizia per la cattura del terzo pericoloso latitante in pochi giorni, Antonio Strangio, dopo Edgardo Greco e Matteo Messina Denaro. Lotta alla criminalità resta una priorità del Governo”.
Infine, la Presidente del Consiglio , in queste ore, in attesa di partecipare al Consiglio UE di Bruxlles, del 9 e 10 febbraio, ha avuto colloqui telefonici con diversi leader europei : il Presidente francese Macron, il Premier olandese Rutte, il cancelliere austriaco Nehammer, il Premier spagnolo Sanchez , il Premier greco Mitsotakis .
Proprio a proposito del Consiglio UE di domani e dopodomani a Bruxelles,il ministro degli Affari Europei, della Coesione e del PNRR, Fitto ha riferito stamane alle Commissioni Affari esteri e Politiche comunitarie di Senato e Camera, illustrando i temi che saranno al centro del vertice straordinario europeo, quali : la questione dei migranti, la revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e i fondi per gli aiuti di Stato alle imprese alla luce del piano USA.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece, prosegue l’iter del Dl Milleproroghe al Senato,dove sono stati presentati una serie di emendamenti riformulati dal Governo che dovranno essere votati dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali.
Tra questi : la proroga al 31 dicembre 2023 dei dehors liberi, la proroga delle scelte Irpef nelle Regioni al voto (le Regioni nelle quali, al 31 dicembre 2022, sono state indette elezioni avranno più tempo per decidere se aumentare o meno l’addizionale Irpef, portandola dallo 0,50 fino all’1%) Il termine per la decisione, attualmente fissato al 31 dicembre dell’anno precedente a quello cui l’addizionale si riferisce, verrebbe posticipato al 31 marzo , solo per le aliquote applicabili per l’anno di imposta 2023.
Riassegnati, poi al turismo i 30 milioni di sconti fiscali del 2022 non fruiti,
al fine di incrementarne la competitività e la sostenibilità e ,prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2024, l’invio della ricetta elettronica. Respinta , invece, la possibilità di posticipare la pensione per tutti i medici.
Ok , invece, all’emendamento di FdI che introduce la possibilità per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, entrambi convenzionati Ssn alla possibilità di andare in pensione a 72 anni e non a 70.
Resta da sciogliere il nodo concessioni balneari anche se si andrebbe verso la proroga di un anno della messa a gara delle concessioni, con il possibile via libera della Maggioranza all’emendamento di Forza Italia in materia, che andrebbe a integrare quello dei relatori su mappatura e riordino.
In ultimo, secondo fonti parlamentari, potrebbe essere ritirato l’emendamento di FdI a prima firma Tubetti, che prevede l’estensione dal 31 marzo al 30 giugno del Superbonus al 110% per le ‘villette’, in quanto non avrebbe ottenuto il parere favorevole del governo , che avrebbe considerato il tema non pertinente al decreto.
In merito al Dl trasparenza e al caro carburanti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso ,al termine dell’incontro di stamane al Ministero con le associazioni di categoria, ha dichiarato: – “I dati del nostro Osservatorio ci confortano: nell’ultima settimana in Italia non vi è stato il temuto impatto del nuovo embargo petrolifero sui prodotti russi; anzi, si è registrata una costante leggera flessione dei prezzi alla pompa. Siamo sulla strada giusta, e questo spero contribuisca ad un confronto sereno con operatori e consumatori”.
In proposito, l’Esecutivo ha presentato alla commissione Attività produttive della Camera un emendamento al decreto sulla trasparenza che stabilisce sanzioni da 200 a 2mila euro, a seconda del fatturato, per chi viola gli obblighi di comunicazione ed esposizione dei prezzi dei carburanti e che non ha incontrato il favore delle associazioni del settore come la Figisc ,che in una nota del Presidente, Bruno Bearzi, esprime: “Profonda delusione da parte di FIGISC Confcommercio, rispetto alla presentazione dell’emendamento del Governo presso la X° Commissione che ribadisce quanto già scritto nel D.L. “Trasparenza”, se possibile peggiorandolo. Com’è possibile, che il Governo non sappia valutare in modo logico quanto hanno ribadito Antitrust, esperti di settore ed Associazioni di Categoria rispetto all’obbligo della cartellonistica sul prezzo medio, che è inutile per la trasparenza e produrrà, di fatto, aumenti del prezzo a danno dei consumatori. Ribadisce di fatto, l’intento “punitivo” nei confronti della Categoria dei gestori, che come ampiamente dimostrato, non è, e non potrebbe, essere causa di speculazioni sul prezzo, caricandola di ulteriori oneri e sanzioni. Fin dal primo incontro a Palazzo Chigi con i Ministri Giorgetti, Urso ed il Sottosegretario Mantovano, era stato dichiarato che i controlli e le sanzioni sarebbero stati orientate verso quelle zone “grigie”, come quei circa 1.700 impianti che non si sono mai iscritti all’Osservatorio Prezzi e non hanno mai trasmesso i prezzi, come invece fanno la stragrande maggioranza dei gestori, che in questo periodo si vedono invece investiti da una serie di pressanti controlli che vedono in campo ben 660 pattuglie della GdF. Nell’emendamento in oggetto non c’è traccia di controlli rispetto a quella parte della filiera che continua a fare i propri comodi.” Non sono bastati i numerosi emendamenti in Commissione, proposti da esponenti delle stesse forze di maggioranza nonché, ovviamente, da esponenti delle forze di opposizione, in merito alle disposizioni contenute nel D.L. “Trasparenza”, né le osservazioni invero assai critiche di Antitrust sul famoso cartello del prezzo medio. Il Governo ha presentato un proprio emendamento (il testo è allegato in formato PDF) che, in sintesi, ne ripropone l’obbligo negli stessi termini del testo originale, non accogliendo, pertanto, il suggerimento di compromesso della sostituzione con un QR Code. Inoltre, il regime sanzionatorio è stato aggravato, almeno sul limite più elevato, rispetto alle ipotesi più moderate circolate anche in sede MIMIT .Un’impuntatura che non si capisce se costituisca un cedimento alle pressioni delle Associazioni dei Consumatori o semplicemente un arroccamento tutto proprio del Governo, che fa nuovamente salire la tensione di una “guerra santa” sulla cui utilità non sussistono dubbi: costoso ed inutile alla stessa tutela del consumatore, dal momento che presenta profili di allineamento su prezzi più alti ed una diminuzione della competizione concorrenziale, punitiva della categoria dei gestori esposta ad una vertenza continua con gli utenti ai quali si suggerisce una sorta di “diritto” al prezzo medio e ad una intensificazione dei rischi sanzionatori già dovuta alla miriade di cartelli e comunicazioni obbligatorie”.
L’emendamento è stato bocciato anche dai consumatori, con il Codacons, che ha fatto sapere: “L’emendamento del governo al decreto sulla trasparenza dei prezzi all’esame della commissione Attività produttive della Camera è buco nell’acqua e non porterà benefici sul fronte della riduzione dei listini di benzina e gasolio alla pompa. Le sanzioni per i benzinai scorretti rimangono ancora irrisorie e non in grado di garantire adeguata trasparenza ai consumatori. Incomprensibile poi la modifica secondo cui le comunicazioni dei prezzi da parte dei gestori al Mimit dovranno essere fatte ‘al variare del prezzo praticato e comunque con frequenza settimanale’. Un evidente passo indietro rispetto alla situazione attuale che di certo non va nella direzione di assicurare una maggiore trasparenza sui listini, ma sembra più un regalo ai benzinai”.
In merito, il Vicepremier e Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Salvini, a Milano, stamane, per la visita al cantiere della M4, insieme al sindaco Sala, ha dichiarato: “Qualora il prezzo dei carburanti dovesse superare di nuovo i 2 euro, il governo potrebbe intervenire con un taglio delle accise. Contiamo che la benzina non torni sopra i 2 euro. L’accordo è che, qualora per situazioni internazionali e problemi non dipendenti dall’Italia, si arrivasse a quell’aumento, il governo interverrà come è stato già fatto l’anno scorso”. Adesso però siamo a 1,8 euro e conto che il 2 davanti non lo si vedrà più”.
Critiche ,sia sulla proroga delle concessioni balneari che sulle modifiche al Dl Trasparenza sui prezzi dei carburanti ,e sulla politica estera del Governo, le Opposizioni di Pd, Terzo Polo (Azione-Italia Viva) , Alleanza Verdi-Sinistra italiana e M5S.
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