di Federica Marengo giovedì 19 gennaio 2023
-Nella trecentoventinovesima giornata di guerra in Ucraina, all’indomani dello schianto contro una scuola materna dell’elicottero a bordo del quale viaggiavano il ministro dell’Interno ucraino, il suo vice e alcuni funzionari del Ministero, costato la vita ad almeno 18 persone tra cui bambini e il ferimento di altre 25, di cui 16 ancora in ospedale, e sulle cui cause è in corso un’indagine penale del Servizio di sicurezza ucraino, l’allarme antiaereo è risuonato stamane in tutto il Paese, per via di aerei russi decollati in Bielorussia, dove le forze aeree di Mosca e di Minsk stanno svolgendo esercitazioni congiunte.
Intanto, mentre il numero delle vittime dell’attacco russo a un edificio residenziale di Dnipro ,avvenuto nel fine settimana scorso sale a 46, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha iniziato la sua missione nella centrale nucleare di Chernobyl, così come presso le altre centrali del Paese, per evitare un incidente nucleare, creando una zona smilitarizzata attorno agli impianti.
A Kiev, invece, il Presidente ucraino Zelensky, insieme con il Premier Shmyhal, ha accolto il Presidente del Consiglio UE, Michel, che ha annunciato la sua visita su Twitter: “Gli ucraini stanno combattendo per la loro terra, per il futuro dei loro figli. Ma stanno anche combattendo per i nostri comuni valori europei di pace e prosperità. Hanno bisogno e meritano il nostro sostegno. Discuterò con il presidente Zelensky e il suo team quali altre misure concrete possiamo adottare per assicurarci che siano più forti e più potenti”, per poi, una volta arrivato, scrivere: “Di nuovo a Kiev per discutere tutti gli ambiti della cooperazione. Possa il 2023 essere l’anno della vittoria e della pace”.
Michel , accolto con un abbraccio dal Presidente Zelensky, che lo ha ringraziato per il sostegno, ha incontrato i veterani del centro di riabilitazione finanziato dalla UE e ha tenuto un discorso presso il Parlamento ucraino (la Rada), nel quale ha detto: “Sogno che un giorno, spero presto, un ucraino ricoprirà il mio posto di presidente del Consiglio europeo, o di presidente del Parlamento europeo, o della Commissione. Ma proprio qui, proprio ora, siamo anche determinati a contribuire a mantenere in forma il vostro Paese e il vostro Stato. Ecco perché finora abbiamo impegnato quasi 50 miliardi di euro per assistere l’Ucraina, di cui 18 miliardi di euro sono il sostegno al bilancio garantito per il 2023. Le nostre corsie di solidarietà dell’Ue hanno consentito l’esportazione di 45 milioni di tonnellate di merci ucraine, generando entrate cruciali per il Paese. Abbiamo fornito un rifugio sicuro a molti milioni di vostri cittadini, in particolare donne e bambini, che hanno cercato protezione e rifugio nell’Ue e continueremo a farlo. Le prossime settimane e i prossimi mesi saranno decisivi. Avete bisogno di più. Più sistemi di difesa aerea, più missili a lungo raggio e munizioni e, soprattutto, avete bisogno di carri armati. Subito. E vi sosteniamo anche a livello internazionale, oltre i confini dell’Ucraina. Stiamo facendo di tutto per isolare la Russia. L’Unione europea ha adottato nove pacchetti di sanzioni molto severe e non finisce qui. Stiamo anche lavorando duramente per raccogliere il più ampio sostegno internazionale per il vostro Paese. In Africa, in Asia, in Cina e in America Latina, in ogni incontro con i leader stranieri, il sostegno al vostro Paese è la prima questione che solleviamo”.
Proprio in merito alla questione dell’invio di nuove armi, in particolare di quelle pesanti come mezzi corazzati e carri armanti, obici , cannoni a lungo raggio e missili a lunga gittata, se i ministri della difesa di Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia e Lituania e i rappresentanti di Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia, nel corso di una riunione ,hanno deciso di sostenere Kiev con aiuti militari “senza precedenti”, così come Svezia ,Gran Bretagna e USA, che invierà nuovi aiuti per 2,5 miliardi (includendo per la prima volta i veicoli da combattimento Stryker), la Germania,secondo quanto riportato da Reuters , che ha citato una fonte governativa a Berlino, intenderebbe dare il via libera all’invio di carri armati Leopard solo dopo l’ok da parte di Washington (il Bundestag, il Parlamento tedesco, inoltre ,ha rinviato il voto in materia per il mancato accordo tra i gruppi della Cdu/Csu e dell’Afd e del gruppo di Sinistra.
Da ciò, l’appello del Governo di Kiev, mediante nota dei ministri di Esteri (Kuleba) e Difesa, (Reznikov) a inviare più carri armati Leopard2 rivolto ai Paesi (tra cui la Germania) che hanno in servizio i suddetti mezzi , in quanto “l’aggressione russa è la più grave minaccia globale dal 1945” , appello a cui si è unito il pressing del Presidente Zelensky e del suo consigliere, Podolyak, il quale, dopo l’incontro con il Presidente del Consiglio UE, Michel, ha ribadito come l’obiettivo dell’Ucraina sia “la piena adesione alla Unione Europea”.
Tuttavia, il Presidente ucraino Zelensky, che ha ringraziato il Parlamento UE per il via libera a una risoluzione per l’istituzione di un Tribunale speciale per giudicare i crimini di guerra della Russi, ha riferito di avere aspettative positive sull’esito della riunione di domani a Ramstein, tra i rappresentanti della Difesa degli Stati.
Quest’ultimo, stamane, è intervenuto in videocollegamento al Forum di Davos, affermando in relazione alla possibilità di colloqui di pace, di “non essere sicuro che Putin sia vivo e sia lui a prendere le decisioni”.
Immediata la replica a tali dichiarazioni da parte del Cremlino, con il portavoce Peskov, che, alla stampa, ha detto: “La Russia e Vladimir Putin ci sono e ci saranno. La Russia e Putin sono un grosso problema per l’Ucraina e il suo leader. Prima lui (Zelensky,) si rende conto che sia la Russia che Putin ci sono e ci saranno, e che prima o poi dovranno rinunciare a tutto ciò che è anti-russo, meglio è per un Paese come l’Ucraina. Vladimir Putin, oggi è al Cremlino e ha in programma diverse telefonate internazionali. La prima si svolgerà a breve, la seconda nel pomeriggio. Sapete che oggi è il giorno dell’Epifania, il presidente ha preso parte al bagno dell’Epifania, lo ha fatto nella regione di Mosca. Questa volta non ci sono materiali video o fotografici, riportiamo solo che ha seguito la sua tradizione”.
Sempre Peskov, poi, riguardo all’invio di carri armati e armi pesanti a Kiev da parte dell’Occidente, ha commentato: “Il conflitto in Ucraina registrerà una escalation, se l’occidente invierà a Kiev armi in grado di colpire il territorio russo. E’ estremamente pericolosa la discussione in corso circa la fornitura di questi armamenti, con la conseguenza di portare il conflitto su un nuovo livello qualitativo, che non si annuncia per niente buono per la sicurezza globale e per quella generale europea. Già l’Ucraina ha armi che sta usando ogni giorno per colpire il territorio russo, ossia le nuove regioni annesse. Prima l’Ucraina “mostrerà la sua disponibilità a tenere conto delle richieste della Russia, che in un modo o nell’altro saranno soddisfatte, prima tutto finirà e prima il popolo ucraino inizierà a riprendersi dalla tragedia che il regime di Kiev ha causato”, mentre il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo ed ex Presidente Medvedev ha evocato il rischio di una “guerra nucleare in caso di sconfitta della Russia”.
Restando in tema armi, l’ambasciata russa in Italia ha fatto sapere che nel Donetsk sarebbero stati sequestrati missili anticarro italiani.
Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, invece,recatosi in Bielorussia per incontrare il Premier Lukashenko, al termine del confronto ha tenuto con quest’ultimo una conferenza stampa congiunta nella quale ha detto: “L’Occidente sta spingendo Kiev a minacciare direttamente gli interessi vitali sia della Russia che del suo stretto alleato e vicino Bielorussia. Lavrov ha anche detto che Mosca avrebbe fatto tutto il possibile per “far passare la sbornia” ai colleghi dell’Unione Europea e della Nato”.
Infine, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian, in un’intervista a TRT World, ha affermato che “Teheran non riconosce l’annessione russa della Crimea e di 4 nuove regioni nella Federazione”, spiegando: “Riconosciamo la sovranità e l’integrità territoriale dei paesi nel quadro del diritto internazionale, quindi, nonostante le eccellenti relazioni tra Teheran e Mosca, non abbiamo riconosciuto la secessione della Crimea …, delle regioni di Lugansk e Donetsk dall’Ucraina … perché insistiamo sul nostro principio coerente in politica estera: quando diciamo che il conflitto in Ucraina non è una soluzione, crediamo nella nostra posizione come principio politico fondamentale su cui facciamo affidamento”.
Quanto alla politica interna italiana, stamane, dopo l’esposizione in Senato di ieri, il ministro della Giustizia Nordio ha illustrato alla Camera la sua Relazione, nella quale, dopo aver ribadito il suo apprezzamento per la Magistratura, gli inquirenti e le Forze dell’Ordine che hanno arrestato il boss superlatitante Matteo Messina Denaro, ha affrontato i principali nodi della riforma della Giustizia, a cominciare dalla riforma delle intercettazioni, sottolineando come queste ultime non saranno toccate per reati di mafia, terrorismo o i reati satellite a quelli mafiosi e terroristici, ma che ne saranno corretti gli abusi, in quanto: “La legge Orlando ha fallito. Ieri, non ho avuto la possibilità di replicare a un’osservazione fatta da un membro dell’opposizione, secondo cui dopo la riforma Orlando del 2020 sulle intercettazioni , il problema sarebbe stato risolto. Peccato, che qualche settimana fa in Veneto sono state diffuse intercettazioni che riguardano il governatore del Veneto e altre persone assolutamente estranee alle indagini. Questo dimostra il fallimento di quella legge”.
Il Guardasigilli ha poi affermato che le critiche da parte della Magistratura alla politica siano fisiologiche, ma che il Parlamento non può essere supino, citando la vicenda del Generale Mori, “La cui carriera è stata rovinata senza che nessuno abbia risarcito il danno. È normale che ci siano colleghi che avendo sempre fatto i pm antimafia abbiano una visione estremamente severa di questi problemi. Ma l’Italia non è fatta di pm e questo Parlamento non deve essere supino e acquiescente a quelle che sono le posizioni dei pm. La riforma Cartabia ha creato criticità a cui il governo cercherà di rimediare con un intervento chirurgico e immediato nel più breve tempo possibile”.
Infine, il ministro della Giustizia è tornato sulla necessità di intervenire su reati come l’abuso d’ufficio e la conseguente “paura della firma” da parte degli amministratori pubblici e la questione dei suicidi in carcere: “I suicidi nelle carceri sono diventati 85 alla fine dello scorso anno, una percentuale intollerabile. Il numero, ha spinto il ministero ad avviare uno studio sulle ragioni alla base del gesto consumato durante il periodo di detenzione”.
“Quindi, ha concluso: “Questo ministero ha posto come priorità argomenti che non dovrebbero essere divisivi, come l’efficienza della giustizia, soprattutto quella civile”. Concludendo poi la sua relazione sull’amministrazione della giustizia. Spero che il nostro programma venga al più presto attuato con il concorso della maggioranza e auspico anche con il concorso altrui”.
A seguire ,le dichiarazioni di voto sulle Risoluzioni presentate dalla Maggioranza e dalle Opposizioni. Approvate , come a Palazzo Madama, le Risoluzioni del centrodestra e del Terzo Polo (Italia Viva-Azione), respinte quelle di Pd, M5S, AVS.
Soddisfatta la Maggioranza, compatta nella difesa delle modifiche alla riforma Cartabia indicate dal Guardasigilli Nordio, con la Lega che ha evidenziato l’importanza delle intercettazioni anche per i reati di corruzione.
Critiche le Opposizioni, ad eccezione del Terzo Polo (Italia Viva-Azione) sulla stessa linea del ministro della Giustizia e disponibile a collaborare alla revisione della riforma, mentre il Pd, con la capogruppo a Montecitorio, Serracchiani, ha sottolineato: “Nordio 1, Nordio 2 e Nordio 3. Il primo ,dice che i mafiosi non parlano al telefono, ma alla prova dei fatti Matteo Messina Denaro è stato arrestato con due telefoni in tasca. Il secondo, dice che i mafiosi non parlano al telefono dei loro reati, eppure Matteo Messina Denaro è stato arrestato proprio per quanto emerso dalle intercettazioni. Il terzo Nordio, oggi, alla Camera, dice che ,poiché i mafiosi parlano al telefono anche dei loro reati, ma più frequentemente di altri reati, le intercettazioni si faranno anche per quei reati satellite a quelli di natura mafiosa. Attendiamo di capire dal Nordio 4 cosa intende dire. Un po’ preoccupati, per la verità”, riecheggiata dal Presidente del M5S, Conte, che ha evidenziato: “Questo governo, combinando insieme propositi preannunciati e azioni già realizzate, ci fornisce la visione di una giustizia che ci preoccupa ,perché ci appare distorta anche per quanto riguarda i principi costituzionali come l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e il rispetto per l’autonomia e l’imparzialità dei magistrati. In questo Parlamento ,ci sono opinioni diverse ,ma siamo tutti teste pensanti e raziocinanti. La invito, ministro, a esprimersi in modo più consono, le posizioni M5s sono espressione di una profonda cultura che si avvale anche dell’esperienza sul campo di persone che hanno combattuto a rischio della propria vita la mafia”.
Intanto, mentre la Premier Meloni ha ricordato nel giorno del suo compleanno il giudice Borsellino, scrivendo in una nota e sui suoi profili social: “Il 19 gennaio 1940 nasceva Paolo Borsellino. Un grande servitore dello Stato che ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia. Onore a lui, agli eroi caduti per combattere la criminalità organizzata e a quanti lottano ogni giorno per la legalità e per una Nazione libera e giusta”, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministri Urso ha presieduto il tavolo tecnico con i sindacati dei proprietari dei distributori di benzina, che , nonostante le modifiche del Governo al Dl Trasparenza (l’obbligo di comunicazione dei prezzi sarà settimanale e non più giornaliero, gli esercizi verranno chiusi dopo 4 inadempienze in un mese e le sanzioni non saranno più fino a 6.000 euro ma da 200 a 800 euro), hanno confermato lo sciopero dal 24 al 26 gennaio, che, però , sarà ridotto del 20% dalle 19:00 del 24 alle 19:00 del 26 gennaio e riguarderà anche i self service (ad ogni modo, saranno garantiti i servizi essenziali).
Tale conferma dello sciopero, è arrivata, in quanto i proprietari dei distributori sostengono che “le norme presenti nel decreto individuerebbero nei proprietari/gestori delle pompe i responsabili delle speculazioni” e che sia “necessario non agire sui cartelli, ma riorganizzare l’intero sistema”.
Altro tavolo, poi, si è tenuto in giornata al Ministero del Lavoro, tra la ministra Calderone e i sindacati Cgil,Cisl e Uil e Ugl , sul tema delle Pensioni e di una riforma strutturale che ponga fine a “misure tampone”, per evitare la reintroduzione della legge Fornero. I sindacati , pertanto, hanno chiesto che si possa andare in pensione a partire dai 62 anni e senza troppe penalizzazioni sull’assegno oppure con 41 anni di contributi a prescindere dall’età, richiesta che , però, deve fare i conti con le risorse a disposizione.
Al termine dell’incontro il segretario della Cgil , Landini, riecheggiato dal segretario Uil ,Bombardieri, e con una maggiore apertura al Governo da parte del segretario della Cisl,Sbarra, ha affermato di “non aver avuto risposte né sui tempi né sulle risorse”, ricordando che “i sindacati vogliono raggiungere un accordo entro aprile, quando l’Esecutivo dovrà decidere come impegnare i soldi pubblici”.
La ministra Calderone, invece, ha parlato di partenza “proficua”, della necessità di criteri certi, sottolineando però il ritardo con cui i sindacati avrebbero inviato le loro proposte.
L’Ugl invece, con il segretario generale Capone e il vice segretario generale Ulgiati, ha affermato: “Occorre ridare flessibilità al sistema lasciando alla persona la scelta di valutare se e quando uscire dal mondo del lavoro. In prospettiva, è possibile ipotizzare almeno due strumenti principali: Quota 41, con riferimento alla sola anzianità contributiva, e Quota 100 ‘libera’, con il doppio riferimento all’anzianità contributiva e all’età della persona, senza paletti. Nell’ambito della riforma previdenziale, è anche necessario costruire una pensione di garanzia per le donne e per i giovani, e, più in generale, per le categorie che, per ragioni diverse, hanno carriere professionali discontinue. L’obiettivo di assicurare una vita dignitosa al momento del pensionamento passa anche dal potenziamento della possibilità per la persona di costruirsi una pensione su misura. In altri termini ,si tratta di sostenere la previdenza complementare sotto il profilo fiscale, lasciando la libertà al cittadino di decidere se indirizzare maggiori risorse verso i fondi pensionistici chiusi o, piuttosto, verso la previdenza pubblica”.
Riguardo alle riforme costituzionali, poi, la ministra per le Riforme Casellati, terminati i confronti con le forze di Maggioranza, ha avviato i confronti con i partiti di Opposizione, auspicando il dialogo e, incontrando al Ministero una delegazione del Terzo Polo, guidata da Calenda per discutere del Presidenzialismo e dell’Autonomia differenziata, la cui riforma a breve sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri, incassando il no all’elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte della formazione politica, disponibile , invece , a un sostegno all’Esecutivo sull’elezione diretta (modello “sindaco d’Italia) del Presidente del Consiglio.
Sul fronte dei lavori parlamentari, via libera del Parlamento, riunito in seduta comune, alla elezione del decimo e ultimo membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura: si tratta del candidato di Fratelli d’Italia, Felice Giuffrè (dopo il ritiro della candidatura di Giuseppe Valentino), eletto con 420 voti su 364 ( i 3/5 necessari dell’Assemblea), da tutti i partiti ad eccezione di Alleanza Verdi-Sinistra italiana.
In serata, convocato a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno, la legge delega sugli anziani, legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e la modifica della riforma Cartabia con il procedimento d’ufficio per i reati con aggravante mafiosa.
Sul tavolo anche le nomine al Ministero del Tesoro, a fronte della proposta da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze di nomina dei direttori generali dei dipartimenti del Tesoro : Riccardo Barbieri (già al Mef come responsabile della Direzione Analisi Economico Finanziaria del Dipartimento del Tesoro) al posto di Alessandro Rivera, alla Ragioneria la conferma di Biagio Mazzotta e all’Amministrazione Generale del personale e dei servizi, laria Antonini.
Restando in ambito, economico, questa mattina , è intervenuto al World Economic Forum di Davos, il Commissario Ue agli Affari Economici, Gentiloni, che , esprimendo ottimismo per le stime del Pil 2023, specie nel secondo semestre (posizione condivisa con la Presidente della Banca Centrale UE, Lagarde ,per la quale però, nonostante ciò, non saranno toccati i tassi), e sottolineando la necessità di coniugare la crescita con la prudenza sul debito pubblico, ha dichiarato che “la risposta all’Inflation Reduction Act USA non è il via libera generalizzato agli aiuti di Stato, ma una velocizzazione nei settori circoscritti ,che deve essere accompagnata a fondi comuni”, mentre “il piano industriale Green”, annunciato ieri al Parlamento UE dalla Presidente della Commissione ,von der Leyen , “sarà presentato in primavera”.
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